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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Emilia Romagna
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 Inserito il - 24/02/2005 : 13:06:53
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Hare Krishna a tutti, oggi parleremo della lotta per l’esistenza.
Nello Srimad-Bhagavatam (4.29.32) e’ scritto:
“Gli esseri si sforzano di porre un rimedio alle differenti condizioni di sofferenza che sono determinate dalla provvidenza, dagli altri esseri viventi oppure dal loro stesso corpo e dalla loro mente. Nonostante tutti i loro tentativi di opporsi a queste leggi, rimangono sotto il condizionamento delle leggi della natura”.
L’essere individuale vaga eternamente cercando di essere felice e tentando in vari modi di neutralizzare la sofferenza materiale.
Questa e’ cio’ che si chiama la lotta per l’esistenza.
In realta’, possiamo vedere tutti i giorni che siamo costretti a fare piani per allontanare le nostre miserabili condizioni. Per sbarazzarci di un male dobbiamo esporci a un altro genere di sofferenza.
Nella civilta’ contemporanea vediamo che sono state costruite tante automobili che ci permettono di spostarci da un luogo all’altro, ma nello stesso tempo, a causa di cio’, molti altri problemi sono sorti.
Dobbiamo costruire tante strade, eppure queste strade sono sempre insufficienti a far fronte al traffico e agli ingorghi stradali, per non parlare del problema dell’inquinamento atmosferico e della crisi energetica.
Similmente un povero soffre per la mancanza di denaro, ma se vuole diventare ricco deve lottare in olti modi. In realta’, questo non e’ un metodo efficace per opporsi al male, e’ solo un'altro tranello dell’energia illusoria.
Concludendo, i metodi che escogitiamo per neutralizzare la nostra sofferenza in realta’ non mettono fine alle nostre pene.
E’ solo un’illusione, l’unico vero modo di ridurre i nostri problemi consiste nel sottometterci a Dio, la Persona Suprema, e nell’affidarci alla Sua protezione. Il Signore, che e’ onnipotente, provvedera’ a mitigare la nostra sofferenza nell’esistenza materiale.
Se una persona cessa i suoi tentativi di neutralizzare questa situazione e rimane soddisfatta della propria condizione, diventando consapevole che la causa delle sue sofferenze risale alle sue attivita’ passate, potra’ impegnare la sua energia a sviluppare la coscienza di Krishna, come raccomandano le Scritture vediche.
Bisogna soltanto cercare di sviluppare la coscienza di Krishna, senza perdere tempo nel tentativo di migliorare le nostre condizioni materiali.
In realta’, le condizioni materiali non possono essere migliorate; ogni metodo che tende a ottenere un miglioramento implica infatti altre condizioni di sofferenza.
Se invece tentiamo di migliorare la nostra coscienza di Krishna, le sofferenze della vita materiale scompariranno senza fare sforzi separati.
Percio’ Krishna promette (B.G. 9.31):
“Proclamalo pure con forza, o figlio di Kunti, il Mio devoto non perira’ mai”.
Chiunque intraprenda il sentiero del servizio devozionale non sara’ mai vinto, nonostante tutte le sofferenze causate dal corpo e dalla mente e tutte quelle suscitate dagli esseri viventi e dal destino, sofferenze, queste, che si trovano al di la’ del nostro potere di controllo.
Grazie,
Loretta
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La lotta per l'esistenza
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