Loretta (LakshmiPriya dd)
Moderatore
   
Emilia Romagna
185 Messaggi |
Inserito il - 09/02/2005 : 10:56:45
|
Hare Krishna a tutti, oggi tratteremo l’argomento “la perfezione del processo evolutivo“.
Nello Srimad-Bhagavatam 4.24.29 e’ detto:
“Una persona che adempie correttamente il suo dovere prescritto per cento vite si qualifica per occupare il posto di Brahma, e se diventa maggiormente qualificata puo’ avvicinare Siva. Chi si sottomette direttamente a Sri Krishna, Visnu, nel puro servizio devozionale, e’ immediatamente elevato ai pianeti spirituali. Siva e gli altri esseri celesti raggiungono questi pianeti dopo la distruzione del mondo materiale”.
Questo verso da un’idea della piu’ alta perfezione nel processo evolutivo.
Possiamo tracciare la storia dell’evoluzione a partire dal momento della distruzione (pralaya), quando l’intero universo e’ coperto dall’acqua . Esistono allora molti pesci e altri esseri acquatici, e da questi esseri acquatici si evolvono le piante, gli alberi e cosi’ via, da essi si evolvono gli insetti e i rettili, poi gli uccelli, i mammiferi, gli esseri umani e alla fine gli esseri umani civili.
Ora, l’uomo civile arriva a un punto in cui puo’ fare un ulteriore progresso evolutivo nella vita spirituale, cioe’ deve impegnarsi nello sva-dharma (sva-dharma significa impegnarsi nei differenti doveri religiosi, sociali e familiari), che corrisponde alle attivita’ e alle qualita’ di ognuno.
Nella Bhagavad-Gita 4.13 e’ affermato: “Secondo le tre influenze della natura materiale e le azioni ad esse relative, Io ha creato le quattro divisioni della societa’ umana“.
La societa’ umana civile dev’essere suddivisa in quattro gruppi (brahmana, ksatriya, vaisya e sudra) e tutti devono adempiere adeguatamente il proprio dovere prescritto conformandosi a questa divisione.
Questo verso afferma che non importa se si e’ brahmana, ksatriya, vaisya o sudra; se una persona mantiene la propria posizione compiendo adeguatamente il suo particolare dovere, e’ considerato un essere civile.
Inoltre questo verso afferma che se l’uomo esegue il suo dovere prescritto (sva–dharma) per cento vite (un brahmana, per esempio, che continui ad agire come brahmana), diventa degno di essere elevato a Brahmaloka, il pianeta in cui vive Brahma.
Esiste anche un pianeta detto Sivaloka che e’ situato in una posizione marginale, tra il mondo materiale e quello spirituale. Se dopo aver vissuto a Brahmaloka, un'anima acquisisce ulteriori qualita’, sara’ elevata a Sivaloka, e se diventera’ ancora piu’ qualificata potra’ raggiungere i Vaikunthaloka (pianeti spirituali).
Tutti mirano a Vaikunthaloka, perfino gli esseri celesti, ma soltanto un devoto che non desidera benefici materiali puo’ raggiungerli.
Non e’ possibile sfuggire alla sofferenza materiale, nemmeno elevandosi a Brahmaloka; non siamo sicuri nemmeno elevandoci a Sivaloka, perche’ il pianeta di Siva e’ marginale.
Chi invece raggiunge Vaikunthaloka ottiene la piu’ alta perfezione della vita e giunge al termine del prcocesso evolutivo.
In altre parole, e’ confermato qui che nella societa’ umana, colui che ha sviluppato la sua coscienza deve in impegnarsi nella coscienza di Krishna, per essere elevato a Vaikunthaloka o a Krishnaloka, immediatamente dopo aver lasciato il corpo.
Questa e’ la piu’ alta perfezione della vita, ed e’ la perfezione del processo evolutivo.
Grazie,
Loretta
|
|