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 Guida alla Coscienza di Krishna
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Loretta (LakshmiPriya dd)
Moderatore


Emilia Romagna


185 Messaggi

Inserito il - 05/12/2004 : 13:29:26  Mostra Profilo
Hare Krishna a tutti.
In diverse occasioni abbiamo parlato dell'importanza del canto dei Santi nomi del Signore, ma dovete sapere che il sankirtana-yajna, il piu' importante di tutti i sacrifici, l'unico raccomandato per l'eta di Kali, e la coscienza di Krishna, vanno di pari passo.

Krishna dice nella Bhagavad-Gita (3.10) che all'inizio della creazione il Signore di tutte le creature genero' uomini ed esseri celesti, insieme con i sacrifici a Visnu, e li benedisse dicendo: "Siate felici con questi yajna (sacrifici) perche' il loro compimento vi procurera' tutto cio' che desiderate per vivere felici e ottenere la liberazione".

Dio ha creato l'universo materiale affinche' le anime condizionate imparassero a compiere sacrifici per la Sua soddisfazione. Cosi', non dovendo preoccuparsi troppo per le necessità materiali durante la loro permanenza in questo mondo, gli esseri possono vivere tranquillamente ed entrare nel regno di Dio dopo aver lasciato il corpo materiale.

Questo e' il piano del Signore per aiutare le anime condizionate.
Compiendo i sacrifici, le anime condizionate diventano gradualmente coscienti di Krishna e si situano nella virtu' pura.

Tutti gli esseri sono condizionati dalla natura materiale a causa della loro dimenticanza della relazione che li unisce a Dio.
Le scritture Vediche raccomandano per l'età di Kali, il sankirtana-yajna, ossia il canto dei santi nomi di Dio, sacrificio spirituale stabilito da Sri Caitanya Mahaprabhu, venuto a propagare il movimento del sankirtana.

E' menzionato nello Srimad-Bhagavatam:
"Nell'eta' di Kali le persone provviste di sufficiente intelligenza adoreranno il Signore e i Suoi compagni compiendo il sankirtana-yajna, facile e sublime".

Il Signore e' il padre di tutte le creature e di tutti gli universi, ed e’ il protettore Supremo. Inizialmente abbiamo detto che il sankirtana-yajna e la coscienza di Krishna vanno di pari passo.
Cio' significa che dobbiamo capire perfettamente che non siamo questo corpo ma anime spirituali piene di conoscenza e di felicita', parti integranti del Supremo Signore, come il tutto e le Sue parti. Facciamo un esempio: il fuoco e le scintille che emanano da esso. Se le scintille si allontanano dal fuoco, si spengono, ma se si riavvicinano ad esso riprendono il loro bagliore. Similmente, se noi ci allontaniamo dal Tutto Supremo non saremo veramente felici, ma quando ci riavviciniamo a Dio ritroviamo la nostra condizione di felicità.
Questo e' possibile solo se ci impegniamo nel trascendentale servizio d'amore offerto al Signore, ristabilendo la nostra reale condizione di eterni servitori di Dio.

La prossima volta continueremo questo argomento.

Grazie,

Loretta
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