"Un tempo, grandi saggi guidati da Saunaka si riunirono in un luogo santo nelle foreste di Naimisharanya per compiere un grande sacrificio che doveva durare mille anni, per la soddisfazione del Signore e dei Suoi devoti."
naimise—nella foresta conosciuta come Naimisharanya; animisha-kshetre—il luogo particolarmente preferito di Vishnu; rishayah—i saggi; saunaka-adayah—guidati dal saggio Saunaka; satram—sacrificio; svargaya—il Signore che è glorificato in cielo; lokaya—e per i devoti che sono sempre in contatto con il Signore; sahasra—mille; samam—anni; asata—eseguito.
Tuttora in India si può vedere Naimisharanya, un luogo molto bello. Così come Vrindavana, Prayaga, Haridwar e molti altri, Naimisharanya è un ottimo luogo per progredire spiritualmente. Naimise animisha-kshetre, un luogo particolarmente preferito da Vishnu, che non chiude mai le palpebre. I nostri occhi si chiudono, ma l’occhio di Vishnu non si chiude mai. Per questo è chiamato 'animisha', ed è per questo che le gopi condannarono Brahma: "Perché ci hai dato queste palpebre senza senso? (Risate) Quando si chiudono, non possiamo vedere Krishna". Questo è il desiderio delle gopi: vedere sempre Krishna, senza essere disturbate dal battito delle palpebre. Così è la coscienza di Krishna. Quell'attimo in cui le palpebre si chiudono, è intollerabile per loro. Questa è la perfezione della coscienza di Krishna.
Le gopi condannano Brahma: "Oh, non sapeva come creare. Perché ha creato le palpebre?" Così è la coscienza di Krishna. Poiché siamo condizionati in questo mondo materiale, le palpebre devono continuamente chiudersi per un attimo. Non solo per un attimo, vorremmo chiudere gli occhi per ore. (risate) È la nostra malattia. Ma nel mondo spirituale gli occhi non si chiudono. Quindi, 'samam asata', hanno compiuto un sacrificio per mille anni. Com'è possibile? Poiché a quei tempi, nel Treta-yuga... Nel Satya-yuga si viveva per centomila anni, nel Treta-yuga per diecimila anni e nel Dvapara-yuga per mille anni. E ora, in questo Kali-yuga, si vive per cento anni—ma difficilmente si arriva a cento anni e gradualmente si stanno riducendo. Forse i nostri antenati o i nostri nonni potevano vivere cent’anni, ma oggi non si vive così tanto. Progressivamente i nostri figli e nipoti ridurranno gli anni di vita tanto che, alla fine del Kali-yuga, se uno vivesse per venti o trent'anni sarebbe ritenuto un venerabile vecchio.
La durata di vita si sta così riducendo. Un tempo la gente viveva molti anni, alpayusah; ma oggi quasi tutti hanno vita breve, prayena. Prayenalpayusah kalav asmin yuge janah (SB 1.1.10) . Kalau, in quest'era. Tutti sono soggetti alle leggi della natura—non è perché appartengono a una certa nazione, partito o religione. Pertanto nel Kali-yuga la durata della vita sarà gradualmente ridotta, e anche la memoria e la forza diminueranno insieme alla misericordia. Così questa è un'era di riduzione, non di aumento. Perciò, 'prayenalpayusah kalau asmin yuge janah', le persone in quest'epoca hanno vita breve. Inoltre sono pieni di difetti e sono molto pigri, 'manda'. La parola 'manda' ha due significati. "Pigri" significa che sono indolenti nella realizzazione spirituale—poiché la forma di vita umana è destinata alla realizzazione spirituale. Questa è la distinzione tra la forma di vita umana e quella animale. Gli animali non sono interessati, non sanno cosa sia la vita spirituale. Ma la forma di vita umana, con una coscienza sviluppata, è destinata a comprendere la propria identità. Athato brahma jijnasa. La vita umana è destinata a indagare sulla nostra identità spirituale.
Questa è la vera attività; ma in questa linea di pensiero siamo 'manda', molto pigri. "Sì, poi lo accetterò, sono ancora forte, lasciate che goda dei sensi, poi vedremo". Questo è il significato di 'manda', dimostra che non sono molto seri. Perciò, prayenalpayusah kalau asmin yuge janah: "In quest'era di Kali gli uomini hanno quasi sempre vite brevi e sono litigiosi, pigri, fuorviati, sfortunati e soprattutto sempre turbati." Ma la vita spirituale è essenziale; è un fatto molto serio che io sia coperto da un corpo materiale e che stia cambiando corpo uno dopo l'altro; e non so quale sarà il prossimo cambiamento, se un gatto, un cane o un albero. Ma non sono interessati. Vedete? Non c'è un'istruzione del genere all'università, la trasmigrazione dell'anima, l'eternità dell'anima, qual è lo scopo della vita. Pertanto, mandah sumanda-matayah. Sumanda-mati. La loro filosofia non è buona, semplicemente pensano alla concezione corporea di vita.
La filosofia degli asini, la filosofia dei cani e la filosofia delle rane. Questo è tutto, eppure passano per filosofi. Riguardo alla filosofia della rana ne abbiamo parlato nel nostro 'Ritorno a Dio'. Una rana viene informata che c'è l'oceano Atlantico. "Cos'è?" "Un'enorme distesa d'acqua". Allora calcola quanto è grande e pensa: " Sicuramente è un metro e mezzo. No, credo sia più grande, cinque o sei metri" E continua: cinque, sei o sette milioni. Qual è il vostro calcolo? Allo stesso modo questi speculatori pensano: "Dio? Io sono Dio. Lui potrebbe essere come me. Io e Lui." "No, tu non sei Dio." "Va bene, Dio potrebbe un po' più di me, un po' più intelligente." [risate] Questa è la filosofia della rana. E quando sentono dire, 'yasyaika-nisvasita-kalam athavalambya jivanti loma-vilaja jagad-anda-nathah' (Brahma-samhita 5.48), che tutti gli universi sono creati in una respirazione di Maha-Vishnu, e che Maha-Vishnu è una rappresentazione parziale di Krishna, allora dicono: "Sono tutte storie". Anche se sono informati sulla capacità di Dio, la considerano una storia.
Questa è la loro posizione. Perciò, sumanda-matayah. Le loro filosofie, le loro opinioni sono tutte condannate. Mandah sumanda-matayo manda-bhagyah (SB 1.1.10): ): "In Kali-yuga gli uomini sono litigiosi, pigri, fuorviati, sfortunati e soprattutto sempre turbati." Per lo più sfortunati. Non riescono a ottenere nemmeno le necessità primarie della vita: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Anche nel vostro paese, l'impero britannico, con la regina imperatrice, ci sono così tante persone che giacciono per strada. Manda-bhagyah, sfortunati. Possono avere tutte le comodità, ma poiché sono sfortunati, giacciono per strada. In America, una nazione così grande, completa di tutto, nessuna scarsità, ci sono tanti hippy. Manda-bhagyah, sfortunati. Se uno è sfortunato, non puoi correggerlo, è condannato. Non puoi controllare la sua sfortuna. Se la sua posizione sfortunata può essere cambiata, è solo grazie alla coscienza di Krishna. Non puoi fare un lavoro filantropico e cambiare la fortuna di una persona. No. Non è possibile.
'Tavad tanu-bhritam tvad-upeksitanam' (SB 7.9.19): "A causa di una concezione corporea della vita, le anime incarnate trascurate e non curate da Te, non possono fare nulla per il loro miglioramento." Questi argomenti sono stati discussi molto bene. 'Balasya neha saranam nrisimha, pitarau nrisimha'. Non è perché un bambino ha il padre e la madre, egli è felice o deve esserlo. No. Nonostante la ricchezza del padre, sarà infelice. Come i giovani hippy che, sebbene i loro genitori e nonni siano molto ricchi, giacciono per strada e hanno vestiti strappati. Perché? Significa condannati. Condannati da Dio. Tvad-upeksitanam ("trascurati e non curati da Te"). Perciò, 'balasya neha saranam pitarau nrisimha nartasya cagadam udanvati majjato nauh' (SB 7.9.19). Una persona che soffre di qualche malattia, 'nartasya'; non è grazie a un buon medico o a una medicina di prima qualità che può guarire. Nessuna garanzia. Si è visto come una medicina e un medico di prima qualità siano stati impiegati per curare una persona..., ma questa muore.
Perciò gli scienziati creano così tanti prodotti di contrasto, e ne sono orgogliosi: "Stiamo producendo una medicina di contrasto che ridurrà gli effetti". Ma dov'è la vostra medicina di contrasto per fermare la morte e la malattia? La malattia è in atto. Non si può produrre una medicina che non mi faccia mai ammalare o morire con una compressa. Non è possibile. Questa malattia è stata curata, ma ce ne sono tante altre. Così come in India c'è la malaria e nel vostro paese c'è il cancro, una malattia ricca. Siete uomini molto ricchi, così anche questa malattia è molto ricca. (Risate) L'India, poverissima, soffre solo di un po' di malaria. Tutto qui. Oh, voi siete ricchi, avete il cancro, non c’è cura. È tutto. La malattia deve essere studiata. Perché accade questo? Si può inventare e produrre tante belle cose per contrastare tutte queste sofferenze, ma, se si è trascurati da Krishna, nessuna azione vi salverà. 'Tavad tanu-bhritam tvad-upeksitanam'. Se uno è trascurato da Dio, non può essere salvato. Non è possibile. Su quale punto stavamo discutendo?
Devoto (legge la spiegazione): "Un tempo, grandi saggi guidati da Saunaka si riunirono in un luogo santo nelle foreste di Naimisharanya per compiere un grande sacrificio che doveva durare mille anni, per la soddisfazione del Signore e dei Suoi devoti."
Prabhupada: Sì, yajna. Yajna significa che è per il Signore Vishnu. 'Yajnarthe karmanah anyatra loko yam karma-bandhanah' (Bg. 3.9): "L'attività dev'essere compiuta come sacrificio a Vishnu, altrimenti lega il suo autore a questo mondo materiale." Pertanto qualsiasi cosa facciamo, deve essere fatta per Krishna. Questa è la perfezione. Fate quello che volete, ma fatelo per Krishna. Allora c'è perfezione. Come Arjuna, che era un combattente esperto nell'uccidere, pensava: "Perché dovrei uccidere i membri della mia famiglia? Meglio fermare tutto." Ma Krishna lo incoraggiava: "Devi farlo". Questo è lo yajna. Per istruzione di Krishna, Arjuna era impegnato nell'arte di uccidere; tuttavia questo è yajna, perché è per Krishna e non per se stesso. Per se stesso negava di combattere. Ma quando accetta di combattere e uccidere per conto di Krishna, allora questo è chiamato yajna. La gente non conosce tale segreto. Pensano che uccidere sia molto sbagliato. D'accordo, perché uccidere? Anche se si fa la carità, si diventa munifici e misericordiosi, anche questo non va bene se non è fatto per Krishna.
Perciò Krishna sollecita, yat karosi yaj juhosi yad asnasi yat tapasyasi yad dadasi yat kurusva tad mad-arpanam (Bg. 9.27): "Qualsiasi cosa fai, mangi, sacrifichi e dai in carità, così come le austerità che pratichi, offri tutto a Me." Yat karosi, qualsiasi cosa fai. Tutti sono impegnati in qualche lavoro, yat karosi, e sono impegnati a compiere sacrifici, juhosi. A tutti piace fare beneficenza, dadasi yat, soprattutto a chi ha denaro. Tutti mangiano, yad asnasi. Ecco Krishna. Se mi offrite un piatto di buon cibo, pensando che "guru maharaja lascerà un po' di prasada per noi", e io mangio tutto (risate). Niente prasada. Vedete? Siete stati imbrogliati. Ma Krishna non imbroglia; Lui mangia tutto e voi avete ancora tutto. Allora, dov'è la perdita? Perché non offrite a Krishna? E perché nel tempio? Tutti possono farlo a casa. Tutti mangiano, perché non offrire a Krishna? Questa è la coscienza di Krishna. È molto difficile? Il problema è che Krishna non mangia ogni sciocchezza; non si devono mangiare cose assurde. Perciò hanno paura di diventare coscienti di Krishna; sanno che gli sarà proibito mangiare assurdità.
Krishna ha detto, 'patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati' (Bg. 9.26): "Se qualcuno Mi offre con amore e devozione, una foglia, un fiore, un frutto e dell'acqua, accetterò la sua offerta." Krishna ha il potere di limitare, ma Lui può mangiare tutto. A Vrindavana ha ingoiato il fuoco. Quindi per Krishna mangiare carne non è un lavoro difficile. Può farlo, perché è Krishna, è onnipotente. Ma Lui ha prescritto: "Datemi questo cibo". Come se mi invitassi a casa tua e mi chiedessi: "Cosa posso offrirti?" Allo stesso modo, abbiamo chiamato Krishna: "Krishna, Ti prego, vieni a stare con noi in questo tempio". Perciò dobbiamo darGli il cibo che desidera. Non per capriccio. Ed è chiaramente indicato che Krishna dice: "Bene, datemi patram puspam phalam toyam". Patram, verdura; phalam, frutta; toyam, latte, acqua. In questo modo. Krishna dice: "Dammi questo. Se è offerto con fede e amore, Io mangio." Forse Krishna sta mentendo?
Krishna mangia, ma non sappiamo come. Questo è un processo spirituale. La risposta è contenuta nella Brahma-samhita. 'Angani yasya sakalendriya-vrittimanti pasyanti panti kalayanti ciram jaganti' (Bs. 5.32): "Ciascun organo del Suo corpo trascendentale possiede la facoltà di adempiere perfettamente alle funzioni di tutti gli altri organi..." Perché è onnipotente. Ogni parte del Suo corpo ha tutte le potenze delle altre parti del corpo. Perciò si offre con fede e amore a Krishna; e Krishna, solo vedendo, può mangiare. Angani yasya sakalendriya-vrittimanti. Noi possiamo vedere con gli occhi; non possiamo mangiare con gli occhi. Ma Krishna può mangiare con gli occhi e può vedere con la lingua. E può sentire con i capelli. Questi è Krishna. Onnipotenza. Noi parliamo di tutta questa "onnipotenza", di come sia onnipotente; ma quando si discute, si fallisce. Questa è l'onnipotenza. Ogni parte del Suo corpo ha la potenza di un'altra parte. Questi è Krishna. Angani yasya sakalendriya-vrittimanti pasyanti panti kalayanti ciram jaganti (Bs. 5.32).
Perciò ciascun organo del Suo corpo spirituale possiede la facoltà di adempiere perfettamente alle funzioni di tutte le altre membra. Perché? Ananda-cinmaya-sad-ujjvala-vigrahasya. Perché il Suo corpo non è come questo corpo materiale. È ananda-cinmaya, pieno di felicità e conoscenza. Perciò non pensate che "Qui c'è Krishna, pietra". No, perché anche la pietra è parte del Suo corpo. Questa è la filosofia di Krishna. Bisogna imparare. Angani yasya sakalendriya-vrittimanti. Pertanto, non si tratta di adorazione della pietra; ma Krishna è personalmente presente. Dovremmo adorare Krishna con la consapevolezza che Egli è personalmente presente. Se si pensa che è una pietra, allora questa è aparadha, un'offesa. 'Arcye sila-dhir gurusu nara-mati' (Padma Purana): Pensare alla Divinità adorabile come a una pietra o un legno, e pensare al maestro spirituale come a un comune essere umano, non è consentito. Non si fa alcun progresso.
Perciò, naimisha-yajna, svargaya lokaya. Si riunirono nella foresta per compiere un grande yajna per la soddisfazione del Signore e dei Suoi devoti. Questo è il nostro unico compito: eseguire yajna. Così, in questo movimento della coscienza di Krishna, poiché tutto è fatto per Krishna, è semplicemente yajna. Non c'è nient'altro. Non è karma. Quando si tratta di karma, si è legati ai risultati del karma. Ma se si compie yajna, non si è vincolati. 'Karmani nirdahati kintu ca bhakti-bhajam' (Bs. 5.54). Bhakti-bhajam, coloro che sono impegnati nel servizio devozionale, non hanno più alcun karma. Karma significa che nel fare qualcosa, si avrà una reazione, buona o cattiva che sia. Ma qui, poiché tutto è fatto per Krishna, non devo godere o soffrire per l'azione risultante. 'Karmany evadhikaras te ma phalesu' (Bg 2.47): "Hai il diritto di svolgere il tuo dovere prescritto, ma non hai diritto ai frutti dell'azione". Questa è la filosofia. Grazie mille.
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Altro sull'autore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
DISCLAIMER * Le lezioni, a volte sono riportate sottoforma di estratto, per una presentazione adatta anche ai lettori estranei agli argomenti trattati, o in generale al metodo del bhakti yoga, la coscienza di Krishna. Cio' allo scopo di evitare possibili fraintendimenti, sul significato di alcuni termini e concetti espressi, non sempre corrispondenti alle accezioni linguistiche attuali, e quindi talvolta, causa di una comprensione errata o distorta delle vere intenzioni, del maestro spirituale fondatore.
Il testo integrale originale (in Inglese) delle lezioni, e' comunque reperibile in rete su vari siti esteri.