Sangita Dasi
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RKC - RADIO KRISHNA CENTRALE PRESENTA:
Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada su
Lo Srimad Bhagavatam

TRADUZIONE E TRASCRIZIONE IN ITALIANO A CURA DI SANGITA DEVI DASI
LEZIONE* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada Tenuta a Londra (Regno Unito), il 27 Agosto 1973
Srimad-Bhagavatam Canto 1 Capitolo 1 Verso 4
on namo bhagavate vasudevaya
naimishe 'nimisha-kshetre risayah saunakadayah satram svargaya lokaya sahasra-samam asata
"Un tempo, grandi saggi guidati da Saunaka si riunirono in un luogo santo nelle foreste di Naimisharanya per compiere un grande sacrificio che doveva durare mille anni, per la soddisfazione del Signore e dei Suoi devoti."
naimise—nella foresta conosciuta come Naimisharanya; animisha-kshetre—il luogo particolarmente preferito di Vishnu; rishayah—i saggi; saunaka-adayah—guidati dal saggio Saunaka; satram—sacrificio; svargaya—il Signore che è glorificato in cielo; lokaya—e per i devoti che sono sempre in contatto con il Signore; sahasra—mille; samam—anni; asata—eseguito.
Tuttora in India si può vedere Naimisharanya, un luogo molto bello. Così come Vrindavana, Prayaga, Haridwar e molti altri, Naimisharanya è un ottimo luogo per progredire spiritualmente. Naimise animisha-kshetre, un luogo particolarmente preferito da Vishnu, che non chiude mai le palpebre. I nostri occhi si chiudono, ma l’occhio di Vishnu non si chiude mai. Per questo è chiamato 'animisha', ed è per questo che le gopi condannarono Brahma: "Perché ci hai dato queste palpebre senza senso? (Risate) Quando si chiudono, non possiamo vedere Krishna". Questo è il desiderio delle gopi: vedere sempre Krishna, senza essere disturbate dal battito delle palpebre. Così è la coscienza di Krishna. Quell'attimo in cui le palpebre si chiudono, è intollerabile per loro. Questa è la perfezione della coscienza di Krishna.
Le gopi condannano Brahma: "Oh, non sapeva come creare. Perché ha creato le palpebre?" Così è la coscienza di Krishna. Poiché siamo condizionati in questo mondo materiale, le palpebre devono continuamente chiudersi per un attimo. Non solo per un attimo, vorremmo chiudere gli occhi per ore. (risate) È la nostra malattia. Ma nel mondo spirituale gli occhi non si chiudono. Quindi, 'samam asata', hanno compiuto un sacrificio per mille anni. Com'è possibile? Poiché a quei tempi, nel Treta-yuga... Nel Satya-yuga si viveva per centomila anni, nel Treta-yuga per diecimila anni e nel Dvapara-yuga per mille anni. E ora, in questo Kali-yuga, si vive per cento anni—ma difficilmente si arriva a cento anni e gradualmente si stanno riducendo. Forse i nostri antenati o i nostri nonni potevano vivere cent’anni, ma oggi non si vive così tanto. Progressivamente i nostri figli e nipoti ridurranno gli anni di vita tanto che, alla fine del Kali-yuga, se uno vivesse per venti o trent'anni sarebbe ritenuto un venerabile vecchio.
La durata di vita si sta così riducendo. Un tempo la gente viveva molti anni, alpayusah; ma oggi quasi tutti hanno vita breve, prayena. Prayenalpayusah kalav asmin yuge janah (SB 1.1.10) . Kalau, in quest'era. Tutti sono soggetti alle leggi della natura—non è perché appartengono a una certa nazione, partito o religione. Pertanto nel Kali-yuga la durata della vita sarà gradualmente ridotta, e anche la memoria e la forza diminueranno insieme alla misericordia. Così questa è un'era di riduzione, non di aumento. Perciò, 'prayenalpayusah kalau asmin yuge janah', le persone in quest'epoca hanno vita breve. Inoltre sono pieni di difetti e sono molto pigri, 'manda'. La parola 'manda' ha due significati. "Pigri" significa che sono indolenti nella realizzazione spirituale—poiché la forma di vita umana è destinata alla realizzazione spirituale. Questa è la distinzione tra la forma di vita umana e quella animale. Gli animali non sono interessati, non sanno cosa sia la vita spirituale. Ma la forma di vita umana, con una coscienza sviluppata, è destinata a comprendere la propria identità. Athato brahma jijnasa. La vita umana è destinata a indagare sulla nostra identità spirituale.
Questa è la vera attività; ma in questa linea di pensiero siamo 'manda', molto pigri. "Sì, poi lo accetterò, sono ancora forte, lasciate che goda dei sensi, poi vedremo". Questo è il significato di 'manda', dimostra che non sono molto seri. Perciò, prayenalpayusah kalau asmin yuge janah: "In quest'era di Kali gli uomini hanno quasi sempre vite brevi e sono litigiosi, pigri, fuorviati, sfortunati e soprattutto sempre turbati." Ma la vita spirituale è essenziale; è un fatto molto serio che io sia coperto da un corpo materiale e che stia cambiando corpo uno dopo l'altro; e non so quale sarà il prossimo cambiamento, se un gatto, un cane o un albero. Ma non sono interessati. Vedete? Non c'è un'istruzione del genere all'università, la trasmigrazione dell'anima, l'eternità dell'anima, qual è lo scopo della vita. Pertanto, mandah sumanda-matayah. Sumanda-mati. La loro filosofia non è buona, semplicemente pensano alla concezione corporea di vita.
La filosofia degli asini, la filosofia dei cani e la filosofia delle rane. Questo è tutto, eppure passano per filosofi. Riguardo alla filosofia della rana ne abbiamo parlato nel nostro 'Ritorno a Dio'. Una rana viene informata che c'è l'oceano Atlantico. "Cos'è?" "Un'enorme distesa d'acqua". Allora calcola quanto è grande e pensa: " Sicuramente è un metro e mezzo. No, credo sia più grande, cinque o sei metri" E continua: cinque, sei o sette milioni. Qual è il vostro calcolo? Allo stesso modo questi speculatori pensano: "Dio? Io sono Dio. Lui potrebbe essere come me. Io e Lui." "No, tu non sei Dio." "Va bene, Dio potrebbe un po' più di me, un po' più intelligente." [risate] Questa è la filosofia della rana. E quando sentono dire, 'yasyaika-nisvasita-kalam athavalambya jivanti loma-vilaja jagad-anda-nathah' (Brahma-samhita 5.48), che tutti gli universi sono creati in una respirazione di Maha-Vishnu, e che Maha-Vishnu è una rappresentazione parziale di Krishna, allora dicono: "Sono tutte storie". Anche se sono informati sulla capacità di Dio, la considerano una storia.
Questa è la loro posizione. Perciò, sumanda-matayah. Le loro filosofie, le loro opinioni sono tutte condannate. Mandah sumanda-matayo manda-bhagyah (SB 1.1.10): ): "In Kali-yuga gli uomini sono litigiosi, pigri, fuorviati, sfortunati e soprattutto sempre turbati." Per lo più sfortunati. Non riescono a ottenere nemmeno le necessità primarie della vita: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Anche nel vostro paese, l'impero britannico, con la regina imperatrice, ci sono così tante persone che giacciono per strada. Manda-bhagyah, sfortunati. Possono avere tutte le comodità, ma poiché sono sfortunati, giacciono per strada. In America, una nazione così grande, completa di tutto, nessuna scarsità, ci sono tanti hippy. Manda-bhagyah, sfortunati. Se uno è sfortunato, non puoi correggerlo, è condannato. Non puoi controllare la sua sfortuna. Se la sua posizione sfortunata può essere cambiata, è solo grazie alla coscienza di Krishna. Non puoi fare un lavoro filantropico e cambiare la fortuna di una persona. No. Non è possibile.
'Tavad tanu-bhritam tvad-upeksitanam' (SB 7.9.19): "A causa di una concezione corporea della vita, le anime incarnate trascurate e non curate da Te, non possono fare nulla per il loro miglioramento." Questi argomenti sono stati discussi molto bene. 'Balasya neha saranam nrisimha, pitarau nrisimha'. Non è perché un bambino ha il padre e la madre, egli è felice o deve esserlo. No. Nonostante la ricchezza del padre, sarà infelice. Come i giovani hippy che, sebbene i loro genitori e nonni siano molto ricchi, giacciono per strada e hanno vestiti strappati. Perché? Significa condannati. Condannati da Dio. Tvad-upeksitanam ("trascurati e non curati da Te"). Perciò, 'balasya neha saranam pitarau nrisimha nartasya cagadam udanvati majjato nauh' (SB 7.9.19). Una persona che soffre di qualche malattia, 'nartasya'; non è grazie a un buon medico o a una medicina di prima qualità che può guarire. Nessuna garanzia. Si è visto come una medicina e un medico di prima qualità siano stati impiegati per curare una persona..., ma questa muore.
Perciò gli scienziati creano così tanti prodotti di contrasto, e ne sono orgogliosi: "Stiamo producendo una medicina di contrasto che ridurrà gli effetti". Ma dov'è la vostra medicina di contrasto per fermare la morte e la malattia? La malattia è in atto. Non si può produrre una medicina che non mi faccia mai ammalare o morire con una compressa. Non è possibile. Questa malattia è stata curata, ma ce ne sono tante altre. Così come in India c'è la malaria e nel vostro paese c'è il cancro, una malattia ricca. Siete uomini molto ricchi, così anche questa malattia è molto ricca. (Risate) L'India, poverissima, soffre solo di un po' di malaria. Tutto qui. Oh, voi siete ricchi, avete il cancro, non c’è cura. È tutto. La malattia deve essere studiata. Perché accade questo? Si può inventare e produrre tante belle cose per contrastare tutte queste sofferenze, ma, se si è trascurati da Krishna, nessuna azione vi salverà. 'Tavad tanu-bhritam tvad-upeksitanam'. Se uno è trascurato da Dio, non può essere salvato. Non è possibile. Su quale punto stavamo discutendo?
Devoto (legge la spiegazione): "Un tempo, grandi saggi guidati da Saunaka si riunirono in un luogo santo nelle foreste di Naimisharanya per compiere un grande sacrificio che doveva durare mille anni, per la soddisfazione del Signore e dei Suoi devoti."
Prabhupada: Sì, yajna. Yajna significa che è per il Signore Vishnu. 'Yajnarthe karmanah anyatra loko yam karma-bandhanah' (Bg. 3.9): "L'attività dev'essere compiuta come sacrificio a Vishnu, altrimenti lega il suo autore a questo mondo materiale." Pertanto qualsiasi cosa facciamo, deve essere fatta per Krishna. Questa è la perfezione. Fate quello che volete, ma fatelo per Krishna. Allora c'è perfezione. Come Arjuna, che era un combattente esperto nell'uccidere, pensava: "Perché dovrei uccidere i membri della mia famiglia? Meglio fermare tutto." Ma Krishna lo incoraggiava: "Devi farlo". Questo è lo yajna. Per istruzione di Krishna, Arjuna era impegnato nell'arte di uccidere; tuttavia questo è yajna, perché è per Krishna e non per se stesso. Per se stesso negava di combattere. Ma quando accetta di combattere e uccidere per conto di Krishna, allora questo è chiamato yajna. La gente non conosce tale segreto. Pensano che uccidere sia molto sbagliato. D'accordo, perché uccidere? Anche se si fa la carità, si diventa munifici e misericordiosi, anche questo non va bene se non è fatto per Krishna.
Perciò Krishna sollecita, yat karosi yaj juhosi yad asnasi yat tapasyasi yad dadasi yat kurusva tad mad-arpanam (Bg. 9.27): "Qualsiasi cosa fai, mangi, sacrifichi e dai in carità, così come le austerità che pratichi, offri tutto a Me." Yat karosi, qualsiasi cosa fai. Tutti sono impegnati in qualche lavoro, yat karosi, e sono impegnati a compiere sacrifici, juhosi. A tutti piace fare beneficenza, dadasi yat, soprattutto a chi ha denaro. Tutti mangiano, yad asnasi. Ecco Krishna. Se mi offrite un piatto di buon cibo, pensando che "guru maharaja lascerà un po' di prasada per noi", e io mangio tutto (risate). Niente prasada. Vedete? Siete stati imbrogliati. Ma Krishna non imbroglia; Lui mangia tutto e voi avete ancora tutto. Allora, dov'è la perdita? Perché non offrite a Krishna? E perché nel tempio? Tutti possono farlo a casa. Tutti mangiano, perché non offrire a Krishna? Questa è la coscienza di Krishna. È molto difficile? Il problema è che Krishna non mangia ogni sciocchezza; non si devono mangiare cose assurde. Perciò hanno paura di diventare coscienti di Krishna; sanno che gli sarà proibito mangiare assurdità.
Krishna ha detto, 'patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati' (Bg. 9.26): "Se qualcuno Mi offre con amore e devozione, una foglia, un fiore, un frutto e dell'acqua, accetterò la sua offerta." Krishna ha il potere di limitare, ma Lui può mangiare tutto. A Vrindavana ha ingoiato il fuoco. Quindi per Krishna mangiare carne non è un lavoro difficile. Può farlo, perché è Krishna, è onnipotente. Ma Lui ha prescritto: "Datemi questo cibo". Come se mi invitassi a casa tua e mi chiedessi: "Cosa posso offrirti?" Allo stesso modo, abbiamo chiamato Krishna: "Krishna, Ti prego, vieni a stare con noi in questo tempio". Perciò dobbiamo darGli il cibo che desidera. Non per capriccio. Ed è chiaramente indicato che Krishna dice: "Bene, datemi patram puspam phalam toyam". Patram, verdura; phalam, frutta; toyam, latte, acqua. In questo modo. Krishna dice: "Dammi questo. Se è offerto con fede e amore, Io mangio." Forse Krishna sta mentendo?
Krishna mangia, ma non sappiamo come. Questo è un processo spirituale. La risposta è contenuta nella Brahma-samhita. 'Angani yasya sakalendriya-vrittimanti pasyanti panti kalayanti ciram jaganti' (Bs. 5.32): "Ciascun organo del Suo corpo trascendentale possiede la facoltà di adempiere perfettamente alle funzioni di tutti gli altri organi..." Perché è onnipotente. Ogni parte del Suo corpo ha tutte le potenze delle altre parti del corpo. Perciò si offre con fede e amore a Krishna; e Krishna, solo vedendo, può mangiare. Angani yasya sakalendriya-vrittimanti. Noi possiamo vedere con gli occhi; non possiamo mangiare con gli occhi. Ma Krishna può mangiare con gli occhi e può vedere con la lingua. E può sentire con i capelli. Questi è Krishna. Onnipotenza. Noi parliamo di tutta questa "onnipotenza", di come sia onnipotente; ma quando si discute, si fallisce. Questa è l'onnipotenza. Ogni parte del Suo corpo ha la potenza di un'altra parte. Questi è Krishna. Angani yasya sakalendriya-vrittimanti pasyanti panti kalayanti ciram jaganti (Bs. 5.32).
Perciò ciascun organo del Suo corpo spirituale possiede la facoltà di adempiere perfettamente alle funzioni di tutte le altre membra. Perché? Ananda-cinmaya-sad-ujjvala-vigrahasya. Perché il Suo corpo non è come questo corpo materiale. È ananda-cinmaya, pieno di felicità e conoscenza. Perciò non pensate che "Qui c'è Krishna, pietra". No, perché anche la pietra è parte del Suo corpo. Questa è la filosofia di Krishna. Bisogna imparare. Angani yasya sakalendriya-vrittimanti. Pertanto, non si tratta di adorazione della pietra; ma Krishna è personalmente presente. Dovremmo adorare Krishna con la consapevolezza che Egli è personalmente presente. Se si pensa che è una pietra, allora questa è aparadha, un'offesa. 'Arcye sila-dhir gurusu nara-mati' (Padma Purana): Pensare alla Divinità adorabile come a una pietra o un legno, e pensare al maestro spirituale come a un comune essere umano, non è consentito. Non si fa alcun progresso.
Perciò, naimisha-yajna, svargaya lokaya. Si riunirono nella foresta per compiere un grande yajna per la soddisfazione del Signore e dei Suoi devoti. Questo è il nostro unico compito: eseguire yajna. Così, in questo movimento della coscienza di Krishna, poiché tutto è fatto per Krishna, è semplicemente yajna. Non c'è nient'altro. Non è karma. Quando si tratta di karma, si è legati ai risultati del karma. Ma se si compie yajna, non si è vincolati. 'Karmani nirdahati kintu ca bhakti-bhajam' (Bs. 5.54). Bhakti-bhajam, coloro che sono impegnati nel servizio devozionale, non hanno più alcun karma. Karma significa che nel fare qualcosa, si avrà una reazione, buona o cattiva che sia. Ma qui, poiché tutto è fatto per Krishna, non devo godere o soffrire per l'azione risultante. 'Karmany evadhikaras te ma phalesu' (Bg 2.47): "Hai il diritto di svolgere il tuo dovere prescritto, ma non hai diritto ai frutti dell'azione". Questa è la filosofia. Grazie mille.
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Altro sull'autore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
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