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Andrea.m
Moderatore


Emilia Romagna


147 Messaggi

Inserito il - 08/11/2006 : 20:28:26  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Hare Krishna a tutti,

oggi parleremo del maestro spirituale e del metodo di realizzazione spirituale che egli lascia agli uomini dopo la sua dipartita dal mondo materiale.

Tale argomento è di basilare importanza perché ci fa capire come tutto dipenda in realtà da Sri Krishna, non solo in ambito materiale ma anche sul piano dell’avanzamento spirituale.

Nel decimo canto dello Srimad Bhagavatam 10.2.31, Srila Prabhupada spiega egregiamente tutto questo:

il verso che citeremo viene pronunciato dagli esseri celesti per onorare il Signore Supremo Sri Krishna che stava per apparire nella prigione di Kamsa come figlio di Vasudeva e Devaki.

Gli esseri celesti dicono: “o Signore che sei simile al sole risplendente, Tu sei sempre pronto a soddisfare i desideri del Tuo devoto; perciò sei detto l’albero dei desideri. Quando gli acarya prendono completo rifugio sotto i Tuoi piedi di loto per attraversare il terribile oceano dell’ignoranza, lasciano dietro di se sulla terra il metodo che ha permesso loro di valicarlo, e poiché Tu sei pieno di misericordia verso gli altri Tuoi devoti, accetti questo metodo per aiutarli.” (10.2.31)

Questa affermazione rivela che sia la misericordia degli acarya sia la misericordia di Krishna aiutano il devoto sincero che vuole tornare a Dio nella sua dimora originale.

Questo è confermato anche da Sri Caitanya Mahaprabhu: “è possibile ottenere la il seme del servizio devozionale per la misericordia del guru e di Krishna” (C.c.19.151)

Il guru ha il dovere di trovare il mezzo, adeguato al luogo, tempo, circostanze e candidato, per impegnare l’essere individuale nel servizio devozionale, servizio che Sri Krishna accetta da una persona desiderosa di tornare a Dio.

Dopo aver vagato per tutto l’universo, una persona fortunata in questo mondo materiale cerca il rifugio di un guru, di un acarya che educherà il devoto nel modo appropriato per dargli la possibilità di fargli rendere un servizio secondo le circostanze, affinché Dio, la Persona Suprema accetti questo servizio.

In questo modo sarà molto facile per il candidato raggiungere la destinazione suprema, il mondo spirituale.
Precisamente le scritture vediche affermano che seguendo questo metodo si potranno superare le influenze materiali e tornare a Dio nel mondo spirituale, con la stessa facilità con cui si supera la pozzanghera d’acqua causata dall’impronta di un vitello.

Il dovere dell’acarya è quello di far si che il devoto possa offrire il suo servizio in conformità dei riferimenti ricavati dai testi sacri, e non di sviare il suo discepolo con affermazioni inventate non avallate dai saggi o dalle scritture.

Per fare questo un acarya deve pubblicare opere che aiutino i futuri candidati a dedicarsi al metodo del servizio di devozione, per poter diventare degni di tornare a Dio.
È proprio per questo motivo che Srila Prabhupada ha pubblicato più di 80 libri da 400 pagine ciascuno; per fare in modo che anche dopo la sua dipartita i devoti che sarebbero venuti in seguito, seguendo gli insegnamenti contenuti in tali opere potessero purificarsi e tornare nel mondo spirituale.
Ricordiamo infatti che non è necessario avere un’associazione fisica con il maestro spirituale per poter avanzare, basta seguire i suoi insegnamenti o tramite i libri che ha lasciato o tramite altri mezzi, tali insegnamenti non perdono di potenza a patto di rimanere inalterati.

Seguire gli insegnamenti del maestro spirituale è come stare in compagnia del maestro stesso.

All’interno del movimento per la coscienza di Krishna, i principi da seguire sono molto semplici:
niente sostanze intossicanti, niente carne, pesce o uova, niente sesso illecito e gioco d’azzardo.
Inoltre, bisogna cantare 16 giri di maha mantra Hare Krishna e leggere le opere quali Bhagavad Gita e Srimad Bhagavatam.

Non è obbligatorio seguire tutti questi principi da subito, ma è possibile anche seguirli gradualmente fino a quando saremo pronti per seguirli tutti.
In particolare ascoltando ciò che riguarda Krishna e cantando il maha mantra, ci si purifica e si acquisisce la forza per seguire anche tutti gli altri principi regolatori.

Questi principi sono perfettamente adatti a questa epoca perché sono facilmente applicabili da tutti gli uomini in qualsiasi condizione di vita si trovino.
Gli uomini occidentali in particolare hanno poco tempo a disposizione e sono spetto restii verso lo spiritualismo, è proprio per loro che Srila Prabhupada ha dato queste direttive, affinché anche noi potessimo purificarci in modo semplice ma perfettamente scientifico e autorizzato.

Nei paesi occidentali sono tutti invischiati in varie attività, spesso estenuanti al solo fine di guadagnarsi il minimo necessario per vivere, per queste persone è impossibile cantare costantemente il nome del Signore, quindi non dobbiamo cercare di imitare Haridasa Thakura, ma possiamo raggiungere lo stesso livello seguendo il metodo stabilito per questa era.

Krishna capisce bene le circostanze in cui si trovano gli esseri condizionati, ed è per questo che consiglia nella Bhagavad Gita di non abbandonare bruscamente i propri doveri, ma anzi di continuare nelle proprie attività, a meno che ovviamente non siano illecite, dedicandole a Lui.

Così. Krishna accetterà il devoto che segue rigidamente i principi regolatori e il metodo prescritto nei vari libri e nelle opere pubblicate dalle autorità in materia.

L’acarya offre il metodo che permette di superare l’oceano dell’ignoranza; così, accettando questo vascello dei piedi di loto del Signore, e seguendo rigidamente questo metodo, anche i suoi seguaci raggiungeranno alla fine la stessa destinazione, per grazia del Signore.

Il metodo indicato dai grandi devoti non è destinato solo a loro, ma anche a tutti gli altri.
Quando si facilita un metodo, ne traggono vantaggio sia le persone che hanno reso più facile la procedura, sia gli altri che seguono gli stessi principi.

Il fatto di dover seguire le istruzioni di un puro devoto per poter avanzare spiritualmente non è una limitazione.
Il servizio di devozione assoluto gode di una libertà totale: si sviluppa a suo piacere, e nessuno può costringerlo, neppure l’uomo rigidamente sottomesso a tutte le sue regole.

Altrettanto accade per la compagnia dei devoti: può capitare la fortuna di averla, ma può succedere che la si cerchi in mille modi senza ottenerla.

Perciò, in tutte le sfere del servizio di devozione la libertà rimane il perno centrale, senza libertà non c’è possibilità di servizio di devozione.

Abbandonarsi al Signore mediante l’intermediario trasparente del maestro spirituale rappresenta la conquista della più grande libertà.

Questo metodo è chiamato acarya sampradaya ed è veramente autentico, dobbiamo accettare questo metodo se non volgiamo che i nostri sforzi si rivelino inutili.

Infatti, risveglio del nostro amore addormentato per l’Essere Divino, Sri Krishna, non dipende dall’esercizio meccanico delle pratiche devozionali, ma unicamente e interamente dalla misericordia incondizionata del Signore stesso, che vedendo il devoto impegnato al servizio di un maestro spirituale puro devoto, permette l’avanzamento spirituale.

(fine)

Grazie.

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