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 BHAKTI YOGA: il segreto dei segreti
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Andrea.m
Moderatore


Emilia Romagna


147 Messaggi

Inserito il - 15/01/2006 : 20:25:12  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Hare Krishna a tutti, iniziamo un nuovo argomento intitolato:

BHAKTI YOGA IL SEGRETO DEI SEGRETI

Nella Bhagavad-Gita abbiamo la migliore definizione di Bhakti-yoga: “questo sapere è il re di tutte le scienze, il più segreto dei segreti. È la conoscenza più pura, e poiché permette di realizzare con percezione diretta la propria vera identità, è la perfezione della religione. Tale conoscenza è eterna e si applica con gioia.” (B.G.9.2)

In questo verso, Krishna, si riferisce al servizio devozionale, e lo definisce il re di tutte le conoscenze.

Purtroppo possiamo vedere che gli uomini per lo più si impegnano nella conoscenza materiale, tralasciando la conoscenza spirituale.
Eppure, è l’anima che da vita al corpo. Soddisfarla è la cosa più logica.

La naturale condizione dell’anima è quella di servire Dio, e quindi solo impegnandoci in questo servizio possiamo trovare la pace.
Questa conoscenza però non è molto conosciuta, e per questo è detta confidenziale.

Come conferma Krishna stesso: “tra migliaia di uomini, uno forse cercherà la perfezione. E tra coloro che la raggiungono, raro è colui che mi conosce veramente.” (B.G.7.3)

Possiamo vedere che al giorno d’oggi esistono numerosi metodi di realizzazione spirituale, alcuni mirano alla fusione con il bramajyoti, altri alla percezione del paramatma localizzato.

Queste due vie, sono si metodi di realizzazione spirituale, ma non portano alla percezione di Dio, in qualità di Persona Suprema; e l’aspetto che rivelano è soltanto una manifestazione della Sua energia divina.

Krishna concede facilmente queste forme subordinate di realizzazione, ma molto difficilmente concede il Suo puro servizio devozionale.

“mio caro Arjuna, soltanto con una totale dedizione al Mio servizio posso essere conosciuto così come sono, in piedi di fronte a te, e posso essere visto direttamente. Soltanto così è possibile penetrare il mistero della Mia Persona” (B.G.11.54)

L’unico modo di comprendere Krishna è servirLo con amore e devozione totali.

Il Signore lo ribadisce in questo verso, per mostrare ai filosofi che con la speculazione intellettuale non è possibile comprendere Dio.

Sempre nella Bhagavad-Gita è detto che perfino vaisya e sudra possono raggiungere la destinazione suprema se prendono rifugio in Krishna, queste persone potranno non avere una erudizione accademica o poteri mistici, ma solo per il fatto di aver riconosciuto Krishna come Dio, la Persona Suprema, hanno ottenuto la più grande perfezione.

Queste persone hanno superato tutti i procedimenti ritualistici dei veda e tutte le pratiche yoga o filosofiche, perché offrono un costante servizio devozionale a Dio.

Krishna ci spiega come praticare il Bhakti yoga: “pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, offriMi i tuoi omaggi e adoraMi. Completamente assorto in Me, certamente verrai a Me.” (B.G.9.34)

Un'altra cosa da fare per comprendere Krishna, è avvicinare un maestro spirituale qualificato e riporre in lui una fede incrollabile.

Senza avere ricevuto una formazione personale sotto la guida di un maestro spirituale autentico, non si possono neanche fare i primi passi in coscienza di Krishna.

(continua)

Andrea.m
Moderatore


Emilia Romagna


147 Messaggi

Inserito il - 16/01/2006 : 20:31:18  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Hare Krishna, continuiamo a parlare del Bhakti yoga.

In un altro verso è affermato: “Illuso dalle 3 influenze della natura materiale, il mondo intero non Mi conosce, non sa che trascendo ogni influenza e sono inesauribile”. (B.G. 7.13)

Anche da questo verso possiamo capire che quasi tutti nel mondo materiale hanno dimenticato Krishna: non lo conoscono più perché sono affannati nella ricerca del piacere materiale.
Questo affanno avviene a causa di maya, che affascina l’anima individuale così tanto da legarla in questo mondo materiale.
Finche si è sviati dalla influenza di maya, non è possibile cogliere la presenza di Krishna al di la' della materia.

Krishna dice: “Dopo molte nascite e morti chi è situato nella vera conoscenza, si sottomette a Me sapendo che Io sono la causa di tutte le cause. Un'anima così grande è molto rara”. (B.G. 7.19)

Anche qui il Signore ribadisce la rarità di una anima capace di sottomettersi a Lui, infatti possiamo vedere che la maggior parte delle persone preferisce sottomettersi ad un capufficio, ad un governo, mentre diffidano di sottomettersi a Dio.

Queste persone pensano che servendo un determinato capo politico, potranno ottenere molti vantaggi ed essere felici, ma ignorano che tutto prima o poi dovrà finire.
Si affannano per servire maya invece di servire Krishna, e non si accorgono che più servono i loro sensi e più dovranno servirli, perché i sensi non possono essere soddisfatti.

Le richieste dei sensi sono infinite, sperimentato un piacere ne richiedono uno più grande, e chi non è in grado di soddisfare questi bisogni, cade nel lamento e nella sofferenza.

Dovremmo sperimentare il piacere della coscienza di Krishna, questa disciplina si applica con gioia, infatti basta cantare il santo nome del Signore per essere liberi dalla materia.

Solo le persone che non sono illuse hanno l’intelligenza di riconoscere Dio e di offrigli i propri omaggi.
Queste persone certamente sono protette dalla natura divina poiché sono sempre assorte nel cantare le glorie di Krishna, nel prosternarsi davanti a Lui e dell’adorarLo con determinazione.

La coscienza di Krishna è il re di tutte le forme di sapere, non occorre nessuna qualifica materiale per proseguire su questa via e non occorre nemmeno essere dei letterati.
L’unica qualifica richiesta è la fede nel maestro spirituale e in Krishna.

Il Vedanta Sutra (3.2.26) lo conferma: “Il servizio devozionale è così potente che chi vi si impegna viene senza dubbio illuminato”.

A chi procede su questa via, saranno automaticamente spiegati il fine dei veda e di tutte le altre forme di conoscenza.

La Bhagavad-Gita lo conferma: “Scegliendo la via del servizio devozionale, non si è privati dei benefici che offrono lo studio dei veda, i sacrifici, le austerità, gli atti caritatevoli, la ricerca filosofica e l’azione interessata. Il semplice compimento del servizio devozionale è sufficiente per ottenere tutto ciò, e alla fine si raggiunge l’eterna e suprema dimora”. (B.G. 8.28)

Praticare il bhakti yoga significa trascendere tutte le altre discipline, come jnana, karma o dhyana, difficili e inadatte.

Questo tipo di yoga è il più adatto a questa era, perché consiste principalmente nel cantare il sacro mantra:

HARE KRISHNA HARE KRISHNA KRISHNA KRISHNA HARE HARE /
HARE RAMA HARE RAMA RAMA RAMA HARE HARE.

È facile, si può praticare ovunque, i risultati sono immediati, non costa niente e apporta una grande gioia.

(fine)
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