Loretta (LakshmiPriya dd)
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Emilia Romagna
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Inserito il - 11/03/2005 : 22:05:45
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Hare Krishna a tutti, oggi parleremo di come liberarci da ogni sofferenza.
Nello Srimad-Bhagavatam (5.5.5) e’ scritto:
“Finche’ l’essere vivente non si interroga sui valori spirituali dell’esistenza, deve conoscere la sconfitta e i mali nati dall’ignoranza. Che derivi dalla virtu’ o dal peccato, il karma porta i suoi frutti, e se una persona e’ implicata in una forma o in un’altra di karma, la sua mente e’ definita "karmatmaka", o “tinta dal desiderio di godere dei frutti dell’azione“. Finche’ la mente rimane impura,la coscienza resta oscurata, e finche’ si segue la via dell’azione interessata ci si deve rivestire di un corpo materiale”.
In generale, la gente crede che si debba agire con grande virtu’ per essere liberati da ogni sofferenza, ma questo e’ un errore, perche’ anche se si vive in modo virtuoso e ci si impegna nella speculazione intellettuale, si dovra’ comunque conoscere la sconfitta.
Il nostro unico scopo dev’essere quello di liberarci dalla morsa di maya e da ogni attivita’materiale.
La conoscenza speculativa e gli atti pii non risolvono affatto i problemi dell’esistenza materiale.
Bisogna coltivare la conoscenza che ci permettera’di comprendere la nostra natura spirituale.
La Bhagavad-Gita (4.37) insegna a questo proposito:
“Simile al fuoco ardente che riduce il legno in cenere, o Arjuna, il fuoco della conoscenza riduce in cenere tutte le reazioni delle attivita’ materiali”.
Finche’ non ha coscienza dell’anima e delle sue attivita’, l’essere vivente dev’essere considerato come incatenato alla materia.
Lo Srimad-Bhagavatam (10.2.32 ) spiega in un altro passo che le persone che ignorano tutto del servizio di devozione possono anche credersi liberate, ma in realta’ non lo sono.
Nella Bhagavad-Gita (7.19) e’ detto che la cosa piu’ importante e’ realizzare che Krishna, Vasudeva, e’ tutto cio’ che esiste, e abbandonarsi a Lui.
Quando l’influenza dell’ignoranza ricopre l’anima individuale, questa non puo’ comprendere la natura dell’essere infinitesimale, ne’ quella dell’Essere Supremo; la sua mente e’ allora soggiogata dall’azione interessata. Di conseguenza, finche’ non sviluppa il suo amore per il Signore Vasudeva, che non e’ altri che Dio stesso, non potra’ certamente essere liberata dalle trasmigrazioni successive.
Quando la mente e’ contaminata dall’azione interessata, l’essere individuale aspira sempre a una migliore situazione materiale.
Se egli resta sulla via dell’azione interessata deve errare nell’universo in differenti forme e specie.
Bisogna avere la fortuna di entrare in contatto con un puro devoto del Signore, un guru, per potersi impegnare nella bhakti, altrimenti non e’ possibile sviluppare attaccamento per il servizio al Signore, Vasudeva.
Il Caitanya Caritamrta (Madhya 19.151) lo conferma nelle istruzioni date da Sri Caitanya Mahaprabhu a Srila Rupa Gosvami:
“L’essere condizionato erra da un pianeta all’altro, sotto differenti forme, in differenti corpi, ma se ha la fortuna di incontrare un maestro spirituale autentico potra’, per la sua grazia, trovare rifugio in Krishna e iniziare la sua vita devozionale”.
Grazie,
Loretta
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