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lorettacenni
Utente Medio
Emilia Romagna
23 Messaggi |
 Inserito il - 10/03/2005 : 08:03:06
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Hare Krishna a tutti, oggi parleremo la lotta per l’esistenza.
Oggi, nella nostra epoca, si educa la gente a lavorare come bestie da soma per soddisfare i sensi, senza offrire uno scopo sublime dell’esistenza.
Il governo e il padre, protettori naturali, dovrebbero educare le persone che dipendono da loro ed elevarle alla coscienza di Krishna.
Privo della coscienza Krishna, ogni essere deve soffrire a causa del fatto che e’ immerso nel ciclo perpetuo della nascita e della morte.
Una civilta’ irresponsabile trascura di educare l’uomo sul modo di raggiungere il livello del bhakti–yoga.
Gli uomini devono fare distanze considerevoli per andare a guadagnarsi il pane; lasciano la loro casa presto al mattino per non perdere il treno, su cui devono viaggiare per un’ora o due in piedi in uno scompartimento affollato, poi prendono un autobus per andare fino al luogo di lavoro.
In ufficio devono lavorare per otto ore, poi di nuovo trascorrere due o tre ore nei vari spostamenti per tornare a casa loro.
Dopo aver mangiato, essi hanno rapporti sessuali e vanno a dormire. In cambio di tutte le loro fatiche hanno la felicita’ di un po’ di sesso.
La vita umana non e’ destinata a questo genere di esistenza, accessibile anche ai cani e ai gatti.
Anzi, i cani e i gatti non devono lavorare cosi’ duro per avere un po’ di sesso.
L’essere umano dovrebbe adottare un modo di vivere differente, e non cercare di imitare questi animali.
L’uomo deve dedicarsi al tapasya, all’austerita’ e alla penitenza , grazie alla quale potra’ sottrarsi alle reti della materia.
Una volta che si e’ stabilito nella coscienza di Krishna, nel servizio devozionale, la sua felicita’ e’ garantita per l’eternita’. L’essere individuale cerca la felicita’ vita dopo vita, ma puo’ risolvere tutti i suoi problemi con la semplice pratica del bhakti-yoga.
Egli ottiene allora di poter tornare subito a Dio, nella sua dimora originale, come conferma anche la Bhagavad-Gita (4.9):
“O Arjuna, colui che conosce la natura trascendentale della Mia apparizione e delle Mie attivita’ non dovra’ piu’ rinascere nel mondo materiale quando lascia il corpo, ma raggiungera’ la Mia dimora eterna”.
Grazie,
Loretta
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La lotta per l'esistenza
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