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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Emilia Romagna
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Inserito il - 27/02/2005 : 11:32:31
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Hare Krishna a tutti, oggi parleremo di come l’essere gode o soffre dei risultati delle proprie attivita’, compiute nelle vite precedenti.
Tutto cio’ che l’essere compie in questa vita dara’ i suoi frutti nella vita futura. Una persona generalmente non sa come un corpo e’ legato a un altro corpo. Perche’ dovrebbe soffrire o godere in un altro corpo dei frutti delle attivita’ compiute col corpo che ha attualmente ?
Come si puo’ avere un corpo umano in questa vita e non nella prossima ?
Anche i grandi filosofi e gli scienziati non possono spiegarsi in che modo il karma si trasferisce da un corpo all’altro.
Ogni anima individuale ha un corpo individuale e le attivita’ di una persona o di un corpo non sono subite o godute da un’altra persona o da un altro corpo. Bisogna dunque capire in che modo un corpo puo’ godere o soffrire per le conseguenze delle azioni compiute nel corpo precedente.
Nello Srimad-Bhagavatam (4.29.59) e’ scritto:
“Gli esperti conoscitori delle conclusioni vediche dicono che l’uomo soffre o gode delle reazioni delle sue attivita’ passate. Ma praticamente vediamo che il corpo che ha compiuto le attivita’ della vita precedente e’ andato perduto. Com’e’ dunque possibile godere o soffrire dei frutti delle azioni compiute in un corpo differente ?".
Ci si potrebbe chiedere “Dov’e’ la prova che io sto soffrendo o godendo delle azioni risultanti del karma passato ?”.
Dobbiamo sapere che e' il corpo sottile, che trasporta i risultati delle azioni di questo corpo nel successivo corpo grossolano.
Il corpo grossolano puo’ essere completamente distrutto, ma il corpo sottile no, e trasporta l’anima nel corpo successivo. In realta’, il corpo grossolano dipende da quello sottile.
Per questa ragione il futuro corpo grossolano dovra’ soffrire o godere in relazione al suo corpo sottile, finche’ non si libera dai legami grossolani della materia.
Inoltre nel verso seguente (4.29.60), il grande saggio Narada Muni dice:
“L’essere agisce in questa vita in un corpo grossolano, ed e’ il corpo sottile, costituito di mente, intelligenza e falso ego, che lo costringe ad agire. Dopo che il corpo grossolano e’ andato perduto, il corpo sottile e’ ancora presente per godere o per soffrire. Percio’ non si verifica alcun cambiamento”.
L’essere individuale ha due tipi di corpo, il corpo sottile e il corpo grossolano.
Egli gode col corpo sottile che e’ composto di mente, di intelligenza e di ego, mentre il corpo grossolano e’ soltanto un involucro esterno che agisce da intermediario.
Quando un corpo grossolano va perso, cioe’ quando muore, la radice del corpo grossolano, cioe' il corpo sottile composto da mente, intelligenza e falso ego, continua a vivere, e provoca la formazione di un altro corpo grossolano.
Sebbene i corpi grossolani sembrino cambiare, la loro vera radice, il corpo sottile, e’ sempre presente.
Le attivita’ virtuose ed empie del corpo sottile creano per l’essere un’altra situazione di godimento o di sofferenza nel futuro corpo grossolano. Cosi’ il corpo sottile permane, mentre quello grossolano cambia di volta in volta.
L’attivita’ della mente e’ quella di pensare, sentire e volere. L’essere usa la sua intelligenza per mettere in atto i piani della mente usando come strumento il proprio corpo.
Per esempio, se noi pensiamo di andare a fare una gita, prima la mente lo pensa, poi l’intelligenza escogita un piano per mettere in atto le richieste della mente e usa il suo corpo per soddisfare tali desideri. In ultima analisi, possiamo capire che il nostro corpo e’ solo uno strumento per l’essere che ci abita.
Grazie,
Loretta
(continua)
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Loretta (LakshmiPriya dd)
Moderatore
   
Emilia Romagna
185 Messaggi |
Inserito il - 28/02/2005 : 17:00:32
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare del risultato delle nostre attivita’. (Parte 2)
A causa del loro sfrenato materialismo, la conoscenza degli scienziati e dei filosofi di oggi e’ portata via dall’energia illusoria, percio’ essi non riescono a spiegare in che modo avvenga il cambiamento del corpo grossolano.
Darwin, un filosofo materialista, ha cercato di studiare i cambiamenti del corpo grossolano, ma poiche’ era privo della conoscenza che si riferisce al corpo sottile e all’anima, non e’ riuscito a spiegare chiaramente lo svolgimento del processo evolutivo.
L’essere puo’ cambiare il corpo grossolano, ma continuera’ ad agire col corpo sottile.
Poiche’ la gente non puo’ capire le attivita’ del corpo sottile, rimane confusa e non sa spiegarsi in che modo le azioni del corpo grossolano possano influenzare un altro corpo grosolano.
Le attivita’ del corpo sottile sono guidate dall’Anima Suprema, come e’ spiegato nella Bhagavad-Gita (15.15 ):
“Sono nel cuore di ogni essere e da Me viene il ricordo, la conoscenza e l’oblio”.
L’anima individuale sa sempre come agire in base al suo karma passato, perche’ l’Anima Suprema, Dio, la Persona Suprema, la guida dall’interno.
In altre parole, l’ Anima Suprema le ricorda come deve agire.
Cosi’, sebbene si determini un cambiamento apparente del corpo grossolano, c’e’ una continuita’ tra le diverse vite di un’anima individuale.
Sebbene la radice della gioia e del dolore siano la mente, l’intelligenza e l’ego, il corpo grossolano e’ sempre necessario come strumento di piacere. Il corpo grossolano puo’ cambiare, ma il corpo sottile continua ad agire, e se l’essere non ottiene un altro corpo grossolano dovra’ continuare la sua esistenza in un corpo sottile, ossia in un corpo di un fantasma.
Un essere diventa un fantasma quando il suo corpo sottile agisce senza l’aiuto del corpo grossolano strumentale. Quando l’essere vivente prende un altro corpo grossolano dimentica il corpo grossolano precedente.
Per concludere, il corpo sottile (la mente, l’intelligenza e l’ego) crea un’atmosfera di desideri e ambizioni di cui l’essere individuale gode nel corpo sottile.
A dire il vero, l’essere vivente si trova sempre nel corpo sottile, anche se il corpo grossolano cambia aspetto o cambia luogo, cioe’ pianeta.
Tutte le attivita’ compiute dall’essere nel corpo sottile sono dette illusorie in quanto non sono permanenti. Liberazione significa uscire dalla presa del corpo sottile.
La liberazione limitata al corpo grossolano causa la reincarnazione dell’anima da un corpo grossolano all’altro. Quando la mente e’ educata nella coscienza di Krishna, ci si puo’ trasferire nel mondo spirituale, sui pianeti Vaikuntha.
Bisogna dunque cambiare la propria coscienza coltivando la conoscenza Vedica, formata dagli insegnamenti del Signore Supremo e trasmessa dalla sucessione di maestri spirituali.
Se in questa vita alleniamo il corpo sottile a pensare sempre a Krishna, dopo aver lasciato il corpo grossolano ci trasferiremo a Krsnaloka, come conferma Dio, la Persona Suprema.
Nella Bhagavad-Gita (4.9) Krishna dice:
“O Arjuna, colui che conosce la natura trascendentale della Mia apparizione e delle Mie attivita’ non dovra’ piu’ rinascere nel mondo materiale quando lascia il corpo, ma raggiunge la Mia dimora eterna”.
Il cambiamento del corpo grossolano non e’ molto importante, ma e’ importante il cambiamento del corpo sottile.
Il movimento per la coscienza di Krishna educa la gente a illuminare spiritualmente il corpo sottile. L’esempio perfetto a questo proposito e’ quello di Ambarisa Maharaja, che fissava sempre la sua mente sui piedi di loto di Sri Krishna.
Similmente, in questa vita anche noi dovremmo fissare la mente sui piedi di loto di Krishna, che e’ presente nella Sua forma “arca vigraha”, la murti installata nel tempio. Anche noi dovremmo sempre impegnarci nella Sua adorazione.
Se usiamo le nostre parole nel descrivere le attivita’ del Signore e gli orecchi nell’ascoltare i suoi divertimenti, seguendo i principi regolatori per mantenere la mente sgombra al fine di progredire nella coscienza di Krishna, saremo certamente elevati al piano spirituale. Allora, al momento della morte, la mente, l’intelligenza e l’ego non saranno piu’ soggetti alla contaminazione materiale.
L’essere individuale e’ sempre presente, come lo sono la mente, l’intelligenza e l’ego. Quando la mente, l’intelligenza e l’ego sono purificati, tutti i sensi attivi dell’essere diventano spirituali e l’anima raggiunge la sua forma sac-cid-ananda-vigraha (la forma spirituale eterna).
Il Signore Supremo e’ sempre nella Sua forma sac-cid-ananda-vigraha, ma l’essere individuale, sebbene sia un frammento del Signore, subisce la contaminazione della materia quando desidera venire in questo mondo per godere del piacere materiale.
La medicina per tornare a Dio, nella nostra dimora originale, e’ data dal Signore stesso nella Bhagavad-Gita (9.34):
“Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, offriMi i tuoi omaggi e adoraMi. Perfettamente assorto in Me, certamente verrai a Me”.
Grazie,
Loretta |
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