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 Guida alla Coscienza di Krishna
 Il responsabile della gioia e della sofferenza
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Loretta (LakshmiPriya dd)
Moderatore


Emilia Romagna


185 Messaggi

Inserito il - 19/01/2005 : 06:43:26  Mostra Profilo
Hare Krishna a tutti, oggi trattiamo l’argomento “chi e’ responsabile delle gioie e delle sofferenze di ognuno di noi ?”.

Nello Srimad-Bhagavatam 4.11.20 e’ scritto :

“Dio, la Persona Suprema, nel Suo aspetto di tempo eterno, e’ presente nel mondo materiale e Si comporta in modo neutrale verso tutti. Nessuno e‘ Suo alleato e nessuno e’ Suo nemico. Sotto il controllo dell’elemento tempo, ognuno gode o soffre dei risultati delle proprie attivita’ interessate, ossia il karma. Come, al soffiare del vento, piccole particelle di polvere volano nel cielo, cosi’ secondo il proprio particolare karma, si soffre o si gode della vita materiale”.

Benche’ Dio, la Persona Suprema, sia la causa originale di tutte le cause, non e’ responsabile delle sofferenze e delle gioie materiali di nessuno. Nel Signore Supremo non si trova una simile parzialita’.

Alcune persone accusano il Signore di essere parziale sostenendo che questa e’ la ragione per cui nel mondo materiale una persona gode e un’altra soffre: ma questo verso afferma categoricamente che da parte del Signore Supremo non c’e’ una simile parzialita’.

Tuttavia gli esseri viventi non possono diventare indipendenti. Non appena dichiarano la loro indipendenza dal controllore Supremo, sono immediatamente inviati in questo mondo materiale per cercare liberamente di fare fortuna, per quanto e’ possibile.

Il mondo materiale e’ destinato a quegli esseri sviati, i quali si creano il proprio karma (la attivita’ interessate), e in questo modo costruiscono la propria fortuna o la propria sfortuna.

Tutti sono creati, sono mantenuti e tutti saranno uccisi alla fine.
Per quanto riguarda questi tre aspetti, il Signore e’ equamine verso ognuno, e ognuno soffre o gode in relazione al proprio karma.

La posizione inferiore o superiore di ogni essere vivente, le sue sofferenze e il suo piacere sono dovute al karma di ognuno. A questo proposito la parola esatta usata nel verso e’ "anisah", che significa “dipendente dal proprio karma“.

Per esempio, il governo da' a tutti i cittadini la possibilita’ di agire e dirigere nell’ambito dello stato, ma per la propria scelta l’essere vivete si crea una situazione che lo obbliga a vivere a differenti livelli di coscienza.

Esaminiamo il paragone contenuto nel verso: il vento soffia, portando con se’ granelli di polvere che turbinano l’aria; sopraggiungono poi fulmini e torrenti di pioggia. Cosi’ la stagione delle pioggie crea le varie situazioni nella foresta.

Dio e’ molto buono, Egli da' a tutti uguali possibilita’, ma a causa delle azioni risultanti dal proprio karma, si soffre o si gode in questo mondo materiale.


Grazie,

Loretta
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