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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Emilia Romagna
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 Inserito il - 21/11/2004 : 22:46:36
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Hare Krishna a tutti, oggi parleremo del "sanatana-dharma".
Il sanatana-dharma non indica una semplice pratica religiosa, ma e' la funzione eterna di ogni anima individuale (eterna) in relazione con il Signore (anch'Egli eterno). La parola "sanantana" significa "eterno, cio' che non ha inizio e non ha fine".
Il sanatana–dharma e' la funzione immutabile dell'essere. Non si puo' privare l'anima della sua funzione eterna, cosi' come non si puo' togliere all'acqua la sua liquidita', o al fuoco il suo calore.
Questo dharma eterno, che non ha ne' inizio ne' fine, non puo' essere oggetto di settarismo, come sostengono alcuni.
La stessa scienza moderna permette di verificare che il sanatana–dharma e' la funzione essenziale di tutti gli uomini, anzi, di tutti gli esseri dell'universo.
E’ possibile risalire all'origine storica di tutte le religioni, ma non del sanatana-dharma, che accompagna eternamente l'essere.
Le scritture rivelate, sastra, affermano che l'essere in se', nella sua natura originale, non e' soggetto ne' alla nascita ne' alla morte: l'anima non nasce e non muore, dice Krishna nella Bhagavad-Gita; e' eterna e indistruttibile.
Le radici sanscrite del termine sanatana–dharma possono aiutarci a comprendere il concetto di vera "religione".
Che cos'e' il dharma, innanzitutto ?
Il dharma e’ costituito dalle qualità che accompagnano necessariamente un certo oggetto. Il calore e la luce, per esempio, accompagnano sempre il fuoco; senza di essi il fuoco non esiste.
Dobbiamo dunque scoprire la qualita' essenziale dell'essere, qualita' che lo accompagna sempre e costituisce la base della sua esistenza, la sua "religione" eterna, il sanatana–dharma.
Sanatana Gosvami (uno dei sei grandi saggi di Vrndavana) chiese spiegazioni a Sri Caitanya Mahaprabhu sulla "svarupa", la funzione naturale, originale ed eterna dell'essere.
Egli rispose che questa funzione eterna era quella di servire Dio , la Persona Suprema.
Si puo' facilmente capire, da queste parole, che l'essere si mette, per natura, al servizio di un altro essere, ed e' cosi' che gode della vita: l'animale serve l'uomo, la madre il figlio, la moglie serve il marito, e il marito la moglie.
Cosi' tutti, senza eccezione, si impegnano a servire qualcuno.
In tutti c'e' la tendenza naturale ed eterna a servire, in un modo o nell'altro. Nessuno e' escluso.
Possiamo dunque concludere che il servire accompagna sempre gli esseri, ed e' il loro sanatana-dharma, la loro funzione naturale.
Secondo il luogo, l'epoca e le circostanze, gli uomini professano una fede differente (cristianesimo, induismo, islamismo, buddhismo e altre ancora), ma si tratta di semplici denominazioni, che non hanno niente in comune col sanatana–dharma, poiche' l'indu' puo' convertirsi all'islamismo (eccetera) senza che questi cambiamenti modifichino la sua tendenza a servire gli altri: siamo tutti servitori di qualcuno.
Professare il sanatana-dharma non significa dunque seguire questa o quella fede religiosa, ma semplicemente ed essenzialmente "servire".
Ed e' il servizio che ci unisce al Signore. Esistiamo unicamente per il Suo piacere, e se partecipiamo alla Sua felicita' eterna, vi troviamo la nostra propria felicita'.
E' impossibile essere felici indipendentemente, cosi' come e' impossibile alle parti del corpo essere soddisfatte, se non sono disposte a servire il centro vitale, lo stomaco.
L'anima dunque, non puo' essere soddisfatta, se non serve il Signore con amore puro.
Grazie
Loretta
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Sanatana-dharma
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