Andrea.m
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Inserito il - 04/10/2006 : 11:37:28
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Hare Krishna a tutti,
in questo articolo presenteremo per intero il commento di Srila Prabhupada al verso 2.3.17 dello Srimad Bhagavatam.
Nel Bhagavatam è detto: “Sorgendo e tramontando, il Sole accorcia la durata dell’esistenza di tutti gli esseri, tranne quella di colui che impiega il suo tempo a parlare del Signore, che è la fonte di ogni buona fortuna”. (S.B. 2.3.17)
Commento di Srila Prabhupada: questo verso mostra indirettamente quanto dia importante usare la forma umana per ristabilire la relazione che ci unisce al Signore Supremo con la pratica assidua del servizio di devozione. Nessuno può fermare la marcia del tempo. Così, le ore comprese tra l’alba e il tramonto saranno certamente sprecate se non sono dedicate alla comprensione dei valori spirituali.
Tutto l’oro del mondo non sarebbe sufficiente per riacquistare neanche un secondo della nostra vita.
L’essere individuale, il jiva, riceve la forma umana solo al fine di poter realizzare la sua natura spirituale e scoprire la fonte della felicità eterna. Tutti gli esseri, e soprattutto l’uomo, cercano la felicità, perché la felicità rappresenta lo stato naturale dell’anima individuale, ma tutti la cercano in questo mondo materiale.
Per natura, l’anima individuale è una scintilla spirituale, un frammento del Tutto completo, e CONOSCE UNA FELICITA’ PERFETTA COMPIENDO ATTIVITA’ SPIRITUALI.
Il Signore è questo Tutto completo e spirituale, e il Suo nome, la Sua forma, le Sue qualità, i Suoi divertimenti, la Sua personalità e ciò che Lo circonda sono tutti identici a Lui. Chiunque entri in contatto con uno di questi aspetti del Signore attraverso la giusta via del servizio di devozione vede subito aprirsi la strada della perfezione.
Il Signore afferma nella Bhagavad Gita: “per chi cammina sulla via del servizio di devozione nessuno sforzo è vano, nessun beneficio acquisito è mai perduto; il minimo passo ci libera della paura dell’oceano materiale.” (B.G.2.40)
Come un iniezione endovenosa su un individuo avrà un effetto immediato su tutto l’organismo, i discorsi trascendentali relativi al Signore si dimostrano molto efficaci quando sono “iniettati” nell’orecchio di un puro devoto del Signore. Colui che realizza il messaggio spirituale attraverso l’ascolto acquisisce una realizzazione perfetta e totale, come un solo ramo fiorito indica che tutto l ‘albero è in fiore.
Questa realizzazione dovuta al contatto, anche moto breve, con i puri devoti del Signore come Sukadeva Gosvami, ci prepara ad una vita perfetta ed eterna.
In sole non può rubare i giorni del puro devoto, perché questi si consacra costantemente e con devozione al servizio del Signore, purificando così la propria esistenza.
La morte è il sintomo della contaminazione materiale dell’essere individuale eterno, ed è soltanto a causa di questa “infezione” che l’essere subisce il giogo della nascita, della malattia, della vecchiaia e della morte. La via del materialismo che comprende gli atti di virtù, come la carità, è raccomandata dagli smriti-sastra, citati a questo proposito da Srila Visvanatha Cakravarti Thakura. I doni caritatevoli fatti a persone qualificate assicurano la prosperità nella prossima vita.
Gli atti di carità devono essere rivolti a Brahmana. Una somma di denaro data a un non brahmana, cioè ad un uomo privo di qualità brahmniniche, è restituita nella vita successiva nella stessa proporzione; se la stessa somma è offerta a un brahmana istruito parzialmente sarà restituita in misura doppia, e se è offerta ad un brahmana pienamente qualificato sarà restituita centinaia di migliaia di volte. Se poi il denaro è offerto ad un veda-paraga, a colui che ha realizzato perfettamente la via dei Veda, sarà reso in quantità illimitata.
La conoscenza vedica conduce in ultimo alla realizzazione della Persona Suprema, Sri Krishna, come conferma la Bhagavad Gita.
Ogni atto di carità ci viene sempre restituito, in un modo o nell’altro. Allo stesso modo, cantare il messaggio trascendentale del Signore ci garantisce in modo assoluto un’esistenza di eternità, il nostro ritorno a Dio, nella nostra dimora originale.
In breve il devoto del Signore ha la vita eterna garantita, e la malattia o la vecchiaia non fanno altro che stimolare il suo cammino verso questa esistenza senza fine.
Grazie
(fine)
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