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Loretta (LakshmiPriya dd)
Moderatore
Emilia Romagna
185 Messaggi |
Inserito il - 12/11/2005 : 18:34:56
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Hare Krishna a tutti, apriamo un nuovo argomento, pregare il Signore per ottenere la Sua misericordia.
Nello Srimad Bhagavatam (10.14.8) Sukadeva Gosvami afferma:
“O Signore, l’uomo che arde continuamente dal desiderio di essere benedetto dalla Tua misericordia infinita, e sopporta con pazienza le conseguenze delle sue colpe passate, offrendoTi dal piu’ profondo del cuore il suo rispettoso omaggio, si qualifica certamente per ottenere la liberazione, che da quel momento gli spetta di diritto”.
Questa affermazione data da Sukadeva Gosvami deve servire da guida a tutti i devoti, che non dovranno mai aspettarsi di essere subito alleggeriti dalle conseguenze delle loro colpe passate.
Nessuna anima condizionata e’ libera da questo fardello, poiche’ l’esistenza materiale consiste nel soffrire e nel godere senza tregua delle conseguenze delle azioni compiute nel passato.
Ma l’uomo che mette fine alle sue attivita’ materiali non deve piu’ rinascere in questo mondo.
Questa liberazione pero’, e’ possibile solo dal momento in cui si comincia ad agire in coscienza di Krishna, perche’ solo questo tipo di azione non produce alcuna conseguenza materiale.
Percio’ appena si diventa perfetti nell’arte di agire per Krishna non si rinasce piu’ nel mondo materiale.
Il devoto che non e’ ancora completamente libero dalle conseguenze delle sue azioni dovra’ comunque continuare a impegnarsi seriamente nella coscienza di Krishna, nonostante i numerosi ostacoli che potra’ incontrare.
Quando gli ostacoli si presenteranno, egli dovra’ semplicemente pensare a Krishna e aspettare la Sua misericordia. E’ questo il suo unico rifugio.
Il devoto che trascorre la vita in questa coscienza raggiungera’ certamente il regno di Dio, poiche’ le sue azioni in questo modo gliene conferiscono il diritto.
Il puro devoto e’ pronto ad affrontare ogni sorta di prove nell’adempiamento del suo dovere verso Krishna, ed in questo modo ottiene il pieno diritto di entrare nella Sua dimora suprema.
L’azione compiuta per la soddisfazione di Dio, la Persona Suprema, libera l’essere dalle reazioni delle sue attivita’ peccaminose, ed esso puo’ cosi' raggiungere la piu’ alta perfezione dell’esistenza, il puro amore per Dio.
Grazie,
Loretta
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Loretta (LakshmiPriya dd)
Moderatore
Emilia Romagna
185 Messaggi |
Inserito il - 26/11/2005 : 17:18:40
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare della misericordia di Dio (parte 2).
Bisogna servire i puri devoti del Signore, infatti nel Padma Purana Siva loda il servizio offerto a i vaisnava:
“Cara Parvati, esistono numerose forme di adorazione, e fra tutte, quella che si rivolge alla Persona Suprema e’ considerata la piu’ alta. Ma piu’ elevata ancora dell’adorazione al Signore e’ quella rivolta ai Suoi devoti”.
Similmente nello Srimad Bhagavatam (3.7.19) Sukadeva Gosvami dice:
“Che io possa diventare un servitore sincero dei devoti, perche’ servendoli si raggiunge il servizio di devozione puro ai piedi di loto del Signore. Servire i devoti riduce il peso degli obblighi materiali e fa nascere in noi un profondo sentimento d’amore e di devozione per il Signore Supremo”.
La compagnia di un maestro spirituale autentico come il saggio Maitreya puo’ rivelarsi assolutamente necessaria quando si tratta di sviluppare un attamento trascendentale per il servizio diretto del Signore.
Il Signore e’ conosciuto come il nemico del demone Madhu o, in altre parole, come Colui che distrugge la sofferenza dei Suoi puri devoti.
Il servizio al Signore, puo’ essere caratterizzato da diversi sentimenti spirituali che corrispondono alle diverse relazioni che uniscono il Signore agli esseri individuali, relazioni che possono essere definite: neutra, attiva, di amicizia, di amore parentale e di amore coniugale.
La persona situata situata nella pratica del servizio spirituale allo stato liberato e’ attratta da uno di questi sentimenti, e questo impegno nel sublime servizio d’amore al Signore ha l’effetto di vincere immediatamente ogni altro desiderio di servire nel mondo materiale.
Sempre nello Srimad Bhagavatam (3.7.18), Sukadeva Gosvami dice:
“Mio caro maestro, ti sono riconoscente perche’ mi hai permesso di capire che la manifestazione materiale, per quanto sembri reale, non ha alcuna sostanza. E io non ho dubbi che servendo i tuoi piedi mi sara’ possibile abbandonare ogni concezione errata”.
Le sofferenze dell’anima condizionata sono solo superficiali, non hanno realta’ intrinseca, come il fatto di vedere in sogno la propria testa tagliata.
Tuttavia , sebbene questa sia una verita’ a carattere assoluto sul piano teorico, e’ difficilmente realizzata nella pratica dell’uomo comune o dallo spiritualista neofita.
Cio’ nonostante, servendo i piedi di spiritualisti avanzati, come Maitreya Muni, e vivendo sempre in loro compagnia si arrivera’ ad abbandonare il concetto errato secondo cui l’anima soffre dei mali causati dalla materia.
Grazie,
Loretta |
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