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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 13/10/2005 : 22:42:55
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Hare Krishna a tutti, apriamo un nuovo argomento: “Le austerita’ piu’ benefiche”.
Nella Bhagavad Gita (9.27), Krishna dice:
“Qualunque cosa tu faccia, qualunque cosa tu mangi, sacrifichi od offra in carita’, come pure le austerita’ che compi, offri tutto a Me, o figlio di Kunti”.
Ciascuno ha il dovere di organizzare la propria vita in modo da non dimenticare mai Krishna in nessuna circostanza.
Ogni uomo deve lavorare, se vuole mantenere l’anima unita al corpo, e Krishna raccomanda qui di farlo in piena coscienza di Lui, e di offrirGli i frutti di questo lavoro.
Tutti devono mangiare per vivere; l’uomo accetti dunque come nutrimento solo i resti del cibo offerto a Krishna.
Ogni uomo civilizzato ha anche il dovere di compiere dei riti religiosi; che li trasformi allora in arcana, cioe’ che li dedichi a Krishna, come Lui stesso raccomanda qui.
Tutti hanno la tendenza a fare la carita’; offriamo quindi i nostri beni a Krishna, secondo il Suo consiglio, impiegando ogni ricchezza che abbiamo in piu’, nella diffusione del movimento per la coscienza di Krishna.
E poiche’ la gente oggi si mostra attratta dalla meditazione, e’ bene che abbandoni il metodo silenzioso, impraticabile ai giorni nostri, e adotti la meditazione su Krishna con la recitazione continua, ventiquattro ore al giorno, del mantra Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.
Il Signore afferma che colui che pratica questa forma di meditazione e’ il piu’ grande degli yogi.
Nel verso seguente (9.28) Krishna continua dicendo:
“In questo modo sarai libero dai legami dell’azione e dai suoi risultati, propizi e non propizi. Con la mente fissa in Me, e in questo spirito di rinuncia, sarai liberato e verrai a Me”.
Dobbiamo agire nella coscienza di Krishna, sotto una guida superiore. Nel Bhakti rasamrta sindhu (2.255), Rupa Gosvami spiega ampiamente:
Finche’ viviamo nel mondo materiale siamo costretti ad agire; ma se l’azione e’ compiuta per Krishna e ne offriamo a Lui i frutti, essa diventa yukta vairagya (azione compiuta in piena coscienza di Krishna).
Compiuta nella rinuncia, l’azione purifica lo specchio della mente e l’uomo progredisce sul sentiero della realizzazione spirituale, finche’ si abbandona interamente a Dio, la Persona Suprema, raggiungendo cosi’ la liberazione, come precisa questo verso.
Questa liberazione non lo porta semplicemente a identificarsi col brahmajyoti (radiosita’ che emana dal corpo di Krishna), ma lo conduce dal Signore Supremo, sul Suo pianeta.
Grazie,
Loretta
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 16/10/2005 : 23:38:41
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche (parte 2).
Ci sono cinque forme di liberazione che sono:
1) Sayujya mukti, la liberazione impersonale, che consiste nel fondersi nel brahmajyoti (i vaisnava non accettano mai questa forma di liberazione);
2) Salokya mukti, la liberazione che permette di vivere sullo stesso pianeta del Signore;
3) Sarupya mukti, che permette di avere lo stesso aspetto fisico del Signore;
4) Sarsti mukti, che permette di godere delle stesse opulenze del Signore;
5) Samipya mukti, che permette di vivere in compagnia del Signore.
Il devoto non accetta per se’ nessuna di queste forme di liberazione, e’ completamente soddisfatto di servire con amore il Signore. Questa e’ la caratteristica della devozione pura.
Avvalendosi di differenti scritture, Srila Rupa Gosvami definisce alcune caratteristiche del servizio di devozione puro:
1) Il servizio di devozione puro puo’ immediatamente alleviare ogni angoscia materiale;
2) Genera ogni buona fortuna;
3) Procura la felicita’ trascendentale;
4) E’ raramente raggiungibile;
5) Coloro che lo praticano si disinteressano perfino della liberazione;
6) E’ l’unico modo di attrarre Krishna.
Krishna e’ infinitamente affascinante, ma il servizio di devozione puro affascina perfino Krishna. Cio’ significa che la potenza spirituale del servizio di devozione puro supera quella di Krishna stesso, perche’ il servizio di devozione e’ la Sua potenza interna.
Il servizio di devozione puro allevia ogni angoscia materiale. Nella Bhagavad Gita (18.66), il Signore raccomanda di lasciare ogni altra forma di occupazione e abbandonarsi a Lui.
Egli promette che le anime sottomesse saranno liberate dalle conseguenze di tutte le loro attivita’ peccaminose.
Srila Rupa Gosvami precisa che le sofferenze legate alle attivita’ peccaminose hanno due origini: le attivita’ stesse e le attivita’ compiute nelle vite precedenti.
Ma il fatto di ignorare che un’azione e’ peccaminosa non permette di evitare le sue conseguenze indesiderabili, che danno luogo ad altre azioni peccaminose.
Le attivita’ peccaminose sono di due tipi: quelle che sono “mature” e quelle che non lo sono.
Le attivita’ peccaminose “mature” sono quelle di cui subiamo attualmente le conseguenze; le altre sono quelle che si sono accumulate in noi e non hanno ancora prodotto i loro frutti di sofferenza.
Grazie,
Loretta |
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 18/10/2005 : 21:28:11
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche (parte 3).
Se un uomo commette un crimine puo’ non essere immediatamente arrestato e condannato, ma prima o poi lo sara’.
Similmente, dovremo soffrire nel futuro di alcune nostre colpe, cosi’ come soffriamo oggi di altre colpe che sono gia’ mature.
In questo modo si forma una catena di attivita’ peccaminose e sofferenze concomitanti, che immergono nel dolore l’anima condizionata vita dopo vita.
L’essere subisce in questa vita le conseguenze delle attivita’ commesse nella vita precedente e si prepara, con le attivita’ presenti, nuove sofferenze nel futuro.
Le attivita’ peccaminose ”mature” possono avere come frutto:
_ una malattia cronica _ implicazioni con la giustizia _ una bassa nascita _ un’educazione insufficiente _ un brutto aspetto fisico.
Le nostre attivita’ peccaminose passate ci fanno soffrire oggi, e le nostre attivita’ presenti ci preparano sofferenze mature. Ma questa catena puo’ essere spezzata di colpo da colui che adotta la coscienza di Krishna.
Srila Rupa gosvami cita un verso a questo proposito un verso dello Srimad Bhagavatam (11.14.19) tratto dagli insegnamenti di Sri Krishna a Uddhava:
“Caro Uddhava, il servizio di devozione offerto a Me e’ come un fuoco ardente che puo’ continuamente ridurre in cenere tutto cio’ che vi si getta”.
Cio’ significa che il servizio di devozione offerto a Sri Krishna e’ in grado di annientare ogni impurita’.
Srila Rupa Gosvami cita un altro verso dello Srimad Bhagavatam (3.33.6), in cui Devahuti si rivolge a suo figlio Kapiladeva:
“Ci sono nove forme di servizio devozionale, e tra queste le prime sono l’ascolto e il canto delle Tue glorie, o Signore. E chiunque ascolti il racconto dei Tuoi divertimenti, canti le Tue glorie, Ti offra il suo omaggio o mediti su di Te, impegnandosi cosi’ in una di queste nove attivita’, anche se e’ nato in una famiglia di mangiatori di cani [i piu’ degradati tra gli uomini], si qualifica subito per compiere i sacrifici vedici”.
Com’e’ possibile, dunque, che colui che in piena coscienza di Krishna si impegna in modo autentico nel servizio di devozione puro, non diventi purificato ? Senza dubbio sara’ liberato da ogni contaminazione dovuta alle sue attivita’ materiali passate.
Il servizio di devozione ha dunque il potere di annullare tutte le conseguenze delle nostre attivita’ peccaminose. Tuttavia il devoto sta sempre attento a non commettere peccati.
Grazie,
Loretta |
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 21/10/2005 : 23:20:40
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche (parte 4).
Sono le azioni passate di una persona che determinano le condizioni della sua nascita. Se un uomo nasce tra i mangiatori di cani, si deve concludere che le sue attivita’ passate furono tutte colpevoli.
Ma anche tale persona, se si impegna nel servizio di devozione e comincia a cantare i santi nomi del Signore
Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare,
puo’ neutralizzare tutte le conseguenze delle sue azioni peccaminose. Il Padma Purana afferma che ci sono quattro tipi di conseguenze prodotte dalle azioni peccaminose:
1) quelle che non hanno ancora portato frutto;
2) quelle che sono ancora allo stato di seme;
3) quelle che sono mature;
4) quelle che sono quasi mature.
Ma colui che si abbandona a Vishnu, o Krishna, il Signore Supremo, e si impegna nel servizio di devozione in piena coscienza di Krishna, puo’ annientare di colpo tutti questi quattro tipi di conseguenze.
Tra le conseguenze dei nostri peccati, “quelle che sono quasi mature” si riferiscono alle sofferenze che subiamo attualmente, mentre “quelle che sono ancora allo stato di seme” sono nel cuore, dove si trova un ammasso di desideri materiali che sono come semi.
Il termine sanscrito kuta li designa come tanti semi che sono sul punto di germogliare. Nel caso delle azioni peccaminose “che non hanno ancora portato frutto”, lo sviluppo non e’ ancora cominciato.
Questo verso del Padma Purana ci fa capire quanto sia sottile la contaminazione materiale. La sua origine, il suo sviluppo e le sue conseguenze, manifestate sotto forma di sofferenze, formano una grande catena.
Spesso e’ difficile determinare una causa esatta di una malattia, precisarne l’origine e prevederne lo sviluppo. Ma la malattia non nasce all’improvviso.
Come un medico, per prevenzione, inietta nel paziente il vaccino destinato ad impedire lo sviluppo della malattia, cosi’ e’ possibile prevenire efficacemente lo sviluppo delle azioni peccaminose “iniettandosi” la coscienza di Krishna.
Lo studio preliminare della Bhagavad Gita e’ essenziale per apprendere gli insegnamenti di Dio, la Persona Suprema, metterli in pratica nella nostra vita quotidiana, e avvicinarsi cosi’ con passo sicuro verso la perfezione dell’esistenza.
Infatti, nella Bhagavad Gita (3.31), il Signore dice:
“Le persone che compiono il loro dovere secondo le Mie ingiunzioni, e seguono questo insegnamento con fede e senza invidia, si liberano dai legami dell’azione interessata”.
L’insegnamento di Sri Krishna, Dio, la Persona suprema, e’ l’essenza della saggezza vedica, percio’ e’ una verita’ eterna e assoluta.
Grazie,
Loretta |
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 27/10/2005 : 03:25:15
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche (parte 5).
L’insegnamento di Sri Krishna, Dio, la Persona Suprema, e’ l’essenza della saggezza vedica, percio’ e’ una verita’ eterna e assoluta.
I Veda sono eterni come eterna e’ la coscienza di Krishna.
Si deve avere una ferma fede in questo insegnamento e mai nutrire invidia verso il Signore. Molti filosofi hanno commentato la Bhagavad Gita, ma non avevano fede in Krishna, percio’ non saranno mai liberati dai legami dell’azione interessata.
Un uomo comune, dotato pero’ di una ferma fede nell’insegnamento eterno del Signore, anche se non e’ capace di applicare le Sue istruzioni, si puo’ liberare dalla legge del karma.
Puo’ accadere che una persona arrivata da poco nella coscienza di Krishna non riesca subito a seguire tutte le istruzioni de Signore, ma sicuramente sara’ elevata alla pura coscienza di Krishna se non prova alcun risentimento verso queste istruzioni, e agisce sinceramente senza lasciarsi fermare dagli insuccessi o dallo sconforto.
Nella Bhagavad Gita (3.32), Krishna dice:
“Ma coloro che per invidia trascurano questi insegnamenti e non li mettono in pratica devono essere considerati privi di ogni conoscenza, illusi e destinati a fallire nel tentativo di raggiungere la perfezione”.
Appare chiaro da questo verso che e’ un errore non diventare coscienti di Krishna. Come c’e’ una punizione per chi disubbidisce all’ordine del capo di Stato, cosi’ ci dev’essere un castigo anche per chi disubbidisce all’ordine di Dio, la Persona Suprema.
Un tale ribelle, per quanto erudito sia, ignora completamente la propria natura e quella del Brahman Supremo, del Paramatma e di Bhagavan, il Signore Sovrano, perche’ ha il cuore vuoto. Non c’e’ speranza per lui di raggiungere la perfezione dell’esistenza.
Solamente seguendo le istruzioni di Krishna o del Suo rappresentante, ci si puo’ elevare al livello della pura virtu’. Infatti Srila Prabhupada spiega che se non si e’ sul piano trascendentale della coscienza di Krishna, non e’ possibile liberarsi dalle influenze della natura materiale.
Anche i piu’ grandi eruditi nella conoscenza materiale sono incapaci di uscire dal labirinto di Maya (l'energia illusoria), nonostante tutto il loro sapere teorico ed i loro sforzi per separare l'anima dal corpo.
Molti pseudo spiritualisti pretendono di possedere una vasta scienza, ma in fondo sono completamente succubi delle influenze della natura e sono incapaci di superarle.
Dal punto di vista accademico, un uomo puo’ essere molto erudito, ma continuera’ ad essere prigioniero della natura materiale a causa del prolungato contatto con essa.
Se siamo coscienti di Krishna, invece, possiamo sottrarci all’influsso della materia, pur continuando a svolgere i nostri doveri.
Grazie,
Loretta |
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 29/10/2005 : 08:27:46
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche (parte 6).
Sukadeva Gosvami racconta nello Srimad Bhagavatam (6.2.17) l’episodio di Ajamila.
Ajamila era un giovane brahmana ben educato e coscienzioso, ma in seguito cadde nelle mani di una prostituta che gli fece perdere tutta la sua purezza.
Visse una vita degradata, tuttavia al momento di morire riusci’ a pronunciare il nome di Narayana (Krishna) e ottenne cosi’ la salvezza, nonostante tutti i peccati commessi nel corso della sua vita.
Sukadeva Gosvami sottolinea che l’austerita’, gli atti caritatevoli e il compimento di riti vedici sono raccomandati per l’uomo che desidera riscattare i propri peccati, tuttavia queste attivita’ non possono eliminare dal cuore il seme profondo dei desideri peccaminosi.
Soltanto la coscienza di Krishna puo’ eliminare questo seme nefasto; e il canto del maha mantra Hare Krishna, cosi’ come fu insegnato da Sri Caitanya Mahaprabhu, permette di raggiungere la coscienza di Krishna molto facilmente.
In altre parole, se non si adotta la via del servizio devozionale non e’ possibile liberarsi completamente da tutte le conseguenze dei propri peccati.
Col compimento dei riti vedici, con gli atti caritatevoli e l’austerita’, l’uomo puo’ liberarsi da queste conseguenze per un certo periodo di tempo, ma, passato questo periodo, sara’ nuovamente spinto verso il peccato.
Per esempio, colui che soffre di una malattia venerea dovuta a una vita sessuale eccessiva deve sottoporsi a una dolorosa cura da cui esce momentaneamente guarito; ma se non ha allontanato dal cuore la lussuria, e cede di nuovo al desiderio sessuale, diventa vittima della stessa malattia.
Se non si comprende che la vita sessuale e’ abominevole, non si puo’ sfuggire a queste ripetute sofferenze; le cure mediche porteranno solo aiuto temporaneo.
Similmente, i riti vedici, la carita’ e le austerita’, tutti metodi raccomandati dai Veda, possono momentaneamente mettere fine ai nostri peccati, ma finche’ il cuore non sara’ purificato, dovremo, nostro malgrado, continuare a commettere attivita’ peccaminose.
Un altro esempio e’ quello dell’elefante che entra nelle acque di un lago, si bagna con grande cura, pulendo ogni parte del suo corpo, ma appena fuori dall’acqua si copre di nuovo di polvere.
Similmente colui che non adotta la coscienza di Krishna non puo’ liberarsi completamente dai desideri peccaminosi. Ne' le pratiche yoga, ne' la speculazione filosofica, ne' l’azione interessata possono distruggere il seme dei desideri peccaminosi.
Solo il servizio di devozione puo’ distruggere questo seme.
Grazie,
Loretta |
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 04/11/2005 : 13:54:07
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Hare Krishna a tutti continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche. (parte 7)
Un dialogo tra Sanat Kumara e il re Prithu, nello Srimad Bhagavatam (4.22.39), mette in evidenza il fatto che solo il servizio di devozione puo’ distruggere il seme dei desideri peccaminosi dell’essere, infatti il saggio dice:
“Caro re, il falso ego e’ cosi’ potente che rende l’uomo prigioniero dell’esistenza condizionata come se vi fosse legato da una corda robusta. Soltanto i devoti sanno spezzarne il nodo senza difficolta’, impegnandosi nella coscienza di Krishna. Invece, coloro che la trascurano, e cercano di diventare grandi yogi o compiono sacrifici vedici, non raggiungono il successo dei devoti. E’ dunque dovere di ognuno agire nella coscienza di Krishna per sciogliere il solido nodo formato dal falso ego e dall’azione materiale”.
Il nodo del falso ego e’ dovuto all’ignoranza. Finche’ l’uomo ignora la sua vera identita’ agisce certamente nella direzione sbagliata e si intrappola cosi’ nelle reti della contaminazione materiale.
Ma il Padma Purana afferma che questa ignoranza puo’ essere dissipata dalla coscienza di Krishna:
“Il servizio di devozione puro, compiuto nella coscienza di Krishna, rappresenta la piu’ grande fonte di luce. E la sua luce brilla dello splendore ardente di una foresta in fiamme, che riduce in cenere tutti i serpenti nefasti che sono i desideri materiali”.
Quando un incendio distrugge una foresta, le foglie secche che coprono il terreno prendono fuoco di colpo, ed i numerosi rettili che strisciano al suolo muoiono immediatamente.
I quadrupedi possono correre e cercare di sottrarsi alle fiamme, ma i serpenti muoiono subito. I serpenti dell’ignoranza subiscono la stessa sorte davanti al fuoco ardente della coscienza di Krishna.
La coscienza di Krishna genera ogni buona fortuna.
Srila Rupa Gosvami ha dato della buona fortuna la seguente definizione: l’azione e’ veramente propizia quando serve il bene di tutti gli esseri.
Oggi alcuni gruppi di persone cercano, con opere di beneficenza, di migliorare le condizioni di una comunita’, di una societa’ o di uno Stato.
Esiste anche l’organizzazione delle Nazioni Unite, che si propone di venire in aiuto del mondo intero. Ma gli sforzi intrapresi, anche su scala nazionale, restano per lo piu’ insufficienti, percio’ un progetto cosi’ vasto e’ quasi irrealizzabile.
Il movimento per la coscienza di Krishna, invece, e’ cosi’ meraviglioso che puo’ portare il piu’ grande beneficio all’umanita’ intera. Questo movimento puo’ attrarre tutti gli esseri, e tutti possono apprezzarne i benefici. Per questo motivo Rupa Gosvami e numerosi altri eruditi sono d’accordo nell’affermare che una vasta diffusione, su tutta la terra, del movimento per la coscienza di Krishna e del servizio devozionale costituisce la piu’ alta opera di beneficenza.
Grazie,
Loretta |
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 06/11/2005 : 22:42:18
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche (parte 8).
Il Padma Purana spiega perche’ la coscienza di Krishna puo’ attrarre l’attenzione universale e procurare gioia a tutti:
“Colui che si impegna nel servizio di devozione in piena coscienza di Krishna dev’essere considerato il piu’ grande benefattore; con la sua opera porta la gioia in tutti gli esseri, non solo agli uomini, ma anche agli animali e alle piante, perche’ anch’essi rimangono attratti dalla coscienza di Krishna”.
Sri Caitanya Mahaprabhu e’ un esempio vivente di questo verso: mentre viaggiava attraverso le giungle di Jharikhanda, nell’India centrale, per diffondere il Suo movimento del sankirtana, le tigri, gli elefanti, i cervi e altri animali selvaggi si univano a Lui e partecipavano a loro modo alle Sue danze estatiche e al canto del mantra Hare Krishna”.
Occorre aggiungere inoltre che colui che si impegna nella coscienza di Krishna e agisce nell’ambito del servizio devozionale, sviluppa tutte le qualita’ che si trovano generalmente negli esseri celesti.
Sukadeva Gosvami afferma nello Srimad Bhagavatam (5.18.12):
“L’uomo che e’ animato da una fede ferma nel Signore, Sri Krishna, ed e’ senza duplicita’, acquisisce tutte le qualita’ degli esseri celesti”.
Grazie alla sua elevata coscienza di Krishna, perfino gli esseri celesti desiderano vivere in sua compagnia; il che ci permette di capire che le qualita’ degli esseri celesti si sono manifestate nel corpo del puro devoto.
Invece, colui che e’ fuori dalla coscienza di Krishna non possiede nessuna vera qualita’. Anche le persone che sono dotate delle piu’ alte conoscenze accademiche si mostrano, nel loro comportamento, inferiori agli animali.
Infatti anche se avesse le piu’ vasta erudizione, colui che non riesce a superare le sfere dell’attivita’ mentale e’ costretto ad agire solo sul piano materiale, restando inevitabilmente contaminato.
Oggi molti ricevono un insegnamento superiore nelle universita’ materialiste, eppure non sono capaci di aderire al Movimento per la coscienza di Krishna e di sviluppare in se’ le qualita’ degli esseri celesti.
Possiamo vedere invece che un giovane cosciente di Krishna, e non necessariamente provvisto di diplomi universitari, puo’ facilmente abbandonare ogni attivita’ sessuale illecita, il consumo di carne, l’uso di eccitanti e di sostanze inebrianti, e i giochi d’azzardo, mentre altri, provvisti di una cosiddetta “educazione eccellente”, ma privi di coscienza di Krishna, sono spesso avidi di sostanze alcoliche, di carne animale, di piaceri sessuali e di giochi d’azzardo.
Questa e’ la dimostrazione pratica di come una persona cosciente di Krishna sviluppi in se’ tutte le qualita’ divine, qualita’ che i non devoti non possono pretendere di avere.
Grazie,
Loretta |
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Loretta (LakshmiPriya dd)
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Inserito il - 09/11/2005 : 23:04:00
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Hare Krishna a tutti, continuiamo a parlare delle austerita’ piu’ benefiche (parte 9).
L’inizio della coscienza di Krishna e del servizio di devozione e’ l’ascolto, detto in sanscrito "sravana".
Tutti dovrebbero avere la possibilita’ di unirsi a un gruppo che si dedica ad atti di devozione per poter essere guidati all’ascolto.
Infatti, l’ascolto e’ molto importante per progredire nella coscienza di Krishna. Chi ascolta le vibrazioni sonore trascendentali puo’ rapidamente liberare il cuore da tutte le impurita’.
Sri Caitanya stesso ha affermato l’importanza dell’ascolto, che ha il potere di purificare il cuore dell’anima contaminata dalla materia in modo da renderla rapidamente adatta a impegnarsi nel servizio di devozione e a capire la coscienza di Krishna.
Il Garuda Purana descrive con molta efficacia l’importanza dell’ascolto:
“L’esistenza condizionata nell’universo materiale puo’ essere paragonata allo stato di un uomo che giace privo di sensi per il morso di un serpente. Infatti, entrambe queste forme d’incoscienza possono essere dissolte dalle vibrazioni di un mantra”.
Un uomo morsicato da un serpente generalmente non muore subito, ma cade in una profonda incoscienza e rimane in uno stato di coma.
Anche chi vive nel mondo materiale e’ in un simile stato di torpore poiche’ ignora la sua vera natura, il suo dovere e il suo legame con Dio.
Esistenza materiale significa, dunque, soffrire del morso di maya, il serpente dell’illusione, ed essere quasi come morti, poiche’ si e’ completamente privi della coscienza di Krishna.
Ma colui che sembra gia’ morto a causa di un morso di un serpente puo’ essere riportato in vita col canto del maha mantra.
Infatti l’ascolto del mantra Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare,
risveglia la coscienza di Krishna in colui che e’ piombato in uno stato d’incoscienza mortale a causa dell’esistenza materiale.
L’importanza di ascoltare i divertimenti del Signore e’ sottolineata anche nello Srimad Bhagavatam (4.29.40) dove Sukadeva Gosvami rivolge le seguenti parole a Maharaja Pariksit:
“O re, bisogna vivere la’ dove i grandi acarya (santi maestri) descrivono le attivita’ sublimi del Signore e ascoltare con molta attenzione le loro parole, che come fiumi di nettare scorrono dal loro viso simile alla luna. Colui che ascolta con entusiasmo e costanza questi insegnamenti spirituali sara’ sicuramente liberato dalla fame, dalla sete, dalla paura, dal lamento e da ogni illusione legata all’esistenza materiale”.
Anche Sri Caitanya Mahaprabhu raccomanda la pratica dell’ascolto come mezzo per raggiungere la realizzazione spirituale nella nostra epoca, il kali yuga.
Grazie,
Loretta |
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