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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 24/03/2004 : 07:49:11
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INTRODUZIONE ALLA BHAGAVAD-GITA Parte 2 -------------------------------
(Continuiamo con la spiegazione dei 6 argomenti in cui si puo’ suddivere l’introduzione).
4) Il processo della Bhagavad-Gita, (pagine XXII – XXX), la purificazione della coscienza.
E’ possibile comprendere la Verita’ Assoluta, precedentemente descritta, tramite l’acquisizione della conoscenza trascendentale, contenuta nella Bhagavad-Gita, perche’ tale conoscenza differisce da quella accademica o mondana: e’ detta “apuruseya”, che significa “al di la’ del sapere umano”, ed e’ diffusa specificatamente dalla catena disciplica di maestri spirituali autentici, che la riportano senza alterazioni di alcun genere. Poiche’ questa conoscenza proviene in origine da Krishna, che non e’ soggetto ai quattro difetti dell’anima condizionata (cioe’ a commettere errori, all’illusione, alla limitatezza sensoriale e alla tendenza ad ingannare), e’ perfetta, e quando viene riportata integralmente, senza alcuna modifica, permette una reale purificazione della coscienza. Occorre quindi accettare le parole di Krishna come Verita’ Assoluta.
5) Il risultato dell’acquisizione della conoscenza della Bhagavad-Gita, (pagine XXX-XXXV), l’impegno nel servizio devozionale e il conseguente ritorno nel mondo spirituale.
Colui che acquisisce la conoscenza trascendentale comprende di essere un eterno servitore del Signore, e diventa capace di agire in tale posizione con determinazione, praticando il bhakti-yoga e garantendosi cosi’ il ritorno nel mondo spirituale.
6) Come applicare la conoscenza per ottenere il risultato (pagine XXXV-XXXVIII): tramite il ricordo (smaranam).
Mantenendo la mente fissa su Krishna, e’ possibile ottenere il trasferimento nel mondo spirituale (concetto sviluppato in dettaglio nel capitolo 8).
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Dopo un’attenta lettura dell’introduzione alla Bhagavad-Gita, avremo una visione d’insieme del contenuto dell’opera, che ci aiutera’ a renderne piu’ scorrevole lo studio approfondito.
Prima di passare allo studio del capitolo 1, fisseremo infine i parametri fondamentali su cui la Bhagavad-Gita si basa, e che costituiscono il famoso PARADIGMA VEDICO, la maschera di confronto con cui si possono distinguere le Scritture Vaisnava Rivelate, dalle altre. Per essere considerata tale, un’opera deve contenere riferimenti ai seguenti 3 concetti:
1) SAMBANDHA, l’eterna relazione tra l’anima individuale (noi) e Dio. 2) ABHIDEYA, il processo per risvegliare e agire in accordo a questa relazione. 3) PRAYOJANA, il risultato finale di tale relazione, l’amore per Dio.
Solo le scritture che comprendono lo studio di tali concetti, possono essere considerate autentiche e autorizzate ai fini della conclusione (siddhanta) vaisnava (cfr. Caitanya Caritamrita, Madhya Lila, 6.178).
Vediamo adesso in quale categoria si pone la Bhagavad-Gita rispetto al paradigma vedico:
Srila Prabhupada, nel suo trattato “An Analisys of Bhagavad-Gita”, pubblicato nel libro di Vyasa puja del 1981, raccoglie i soggetti del testo ripartendoli in tre categorie:
1) L’eterna relazione che intercorre tra Dio e l’uomo. 2) I doveri dell’uomo verso Dio e la natura di Dio. 3) La necessita’ ultima dell’uomo e la perfezione della vita.
Come si vede, la corrispondenza con il paradigma vedico e’ totale.
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FINE dell’introduzione
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Ignazio
Utente Medio
 
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Inserito il - 24/03/2004 : 17:38:10
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Aspetto...Grazie.Haribol! |
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Francis
Utente Master
    
Lazio
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Inserito il - 24/03/2004 : 22:48:44
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scusate ma questa cosa del paradigma vedico mi è un po' duretta da assimilare... spero che non ci siano esami nell'immediato :-)
e poi cosa significa scritture vaisnava rivelate? Non è la stessa cosa di scritture vediche? (mi sembra di aver capito di no.. giusto?)
Se le scritture vediche vengono da Dio, quelle vaisnava da chi provengono?
Grato per un chiarimento in proposito...
Hare Krishna
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
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Inserito il - 25/03/2004 : 01:26:16
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Citazione: Messaggio inserito da narada72 Aspetto...Grazie.Haribol!
In che senso ? |
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
2313 Messaggi |
Inserito il - 25/03/2004 : 02:15:41
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Citazione: Messaggio inserito da Francis scusate ma questa cosa del paradigma vedico mi è un po' duretta da assimilare... spero che non ci siano esami nell'immediato :-)
Hare Krishna, Francis, buona idea, tra poco facciamo un bell'esamino per vedere se i concetti sono stati assimilati ahahah 
Citazione:
e poi cosa significa scritture vaisnava rivelate? Non è la stessa cosa di scritture vediche? (mi sembra di aver capito di no.. giusto?) Se le scritture vediche vengono da Dio, quelle vaisnava da chi provengono? Grato per un chiarimento in proposito...
Rivelate significa scritture che provengono dal piano spirituale, che non sono materiali, speculate o inventate dall'uomo.
Vaisnava sono le scritture che trattano del bhagavad-dharma, la relazione eterna tra Dio e l'essere individuale. Tra queste ultime rientrano alcune scritture vediche (come quelle a cui ci riferiamo noi) quali la Bhagavad-gita e lo Srimad-Bhagavatam, e anche altre scritture sacre come la Bibbia e il Corano.
Ci sono poi altre scritture vediche che non trattano specificatamente di tale relazione, anche se si propongono di elevare gradualmente la coscienza di ogni tipo di uomo, percio' non si possono considerare vaisnava (letteralmente: relativo a Visnu, Dio, la Persona Suprema: per chi non lo sapesse, Visnu e' un'emanazione plenaria di Krishna).
Il paradigma vedico serve appunto per distinguere le scritture che si riferiscono al Bhagavad-Dharma, cioe' alla realizzazione della persona di Dio. Se una scrittura contiene tali riferimenti, deve essere considerata autentica (da qui la posizione della Bibbia e del Corano).
Tutte le scritture vediche sono state compilate da Srila Vyasadeva, l'avatara scrittore (un'emanazione parziale di Krishna stesso), 5000 anni fa, a beneficio degli uomini del kali-yuga. Infatti, originariamente, la conoscenza vedica era trasmessa oralmente, da maestro a discepolo (la memoria e l'intelligenza dell'essere umano erano molto piu' grandi di adesso), e non c'era bisogno di scritture. In realta' la conoscenza vedica proviene dall'origine della creazione materiale, e rappresenta in pratica il "manuale d'uso" per tutto questo universo materiale. Sapendo che le anime condizionate vengono in questo mondo per soddisfare i propri desideri materiali, i veda suggeriscono il modo di soddisfarli, dando contemporaneamente la possibilita' a chiunque lo desideri, di tornare nel mondo spirituale alla fine dell'esistenza. Questo e' il piano di Dio e lo scopo di esistere di tutta la creazione materiale. Soddisfacendo i propri desideri in maniera lecita, secondo le direttive dei Veda, l'uomo non incorre nella sofferenza. Semplicemente gode del piacere materiale che si e' meritato, compiendo i sacrifici prescritti dalle scritture, e dopo la morte e' elevato a pianeti superiori, dove potra' godere ancora piu' intensamente del piacere dei sensi e, se lo vorra', essere gradualmente elevato al mondo spirituale.
La creazione di Dio e' perfetta in questo senso, e il Suo disegno e' molto bello. Non ci sarebbe alcun bisogno di soffrire, questa non e' la volonta' del Signore. Purtroppo, oggigiorno questa conoscenza non e' applicata nella societa', e il risultato e' il caos piu' completo, nell'assoluta ignoranza di come evitare una sofferenza del tutto inutile.
Continuerei ancora per molto, ma stiamo andando un po' fuori tema...
Hare Krishna ! Gokula Tulasi das |
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Francis
Utente Master
    
Lazio
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Inserito il - 25/03/2004 : 13:31:26
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bene... lungi da me andare fuori tema.. :-)
piuttosto... sto leggendo il Capitolo 1... in pratica è una radiocronaca dei preparativi immediatamente antecedenti alla battaglia.. una cosa mi incuriosisce in particolare... vengono dati nomi particolari alle conchiglie che vengono suonate per incutere terrore nell'avversario... da cosa derivano questi nomi? e queste conchiglie cosa sono in effetti? Forse una metafora che rappresenta qualcos'altro o si tratta proprio di conghiglie?
Grazie |
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
2313 Messaggi |
Inserito il - 25/03/2004 : 14:12:41
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Queste conchiglie sono... Conchiglie !  Venivano usate un tempo dagli ksatriya, i guerrieri, per incitare i loro seguaci all'attacco, o per altre segnalazioni sul campo di battaglia. Sono chiamate con i loro nomi propri. |
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Francis
Utente Master
    
Lazio
257 Messaggi |
Inserito il - 25/03/2004 : 14:28:31
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certo... dovevo immaginare che fosse così... mi suonava solo strano che delle conchiglie avessero un nome proprio.. ma ripensandoci forse non è nemmeno tanto strano.. 
beh... a questo punto aspettiamo il capitolo 1... io l'ho appena finito di leggere... |
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Ignazio
Utente Medio
 
10 Messaggi |
Inserito il - 26/03/2004 : 13:12:54
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Semplicemetre aspetto perchè vorrei assimilare, tutto qui.Sto gia leggendo le domande di Francis ma non sto capendo molto.Grazie proverò a rileggere.Bella idea questa del corso.Grazie davvero.Hare Krsna. |
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Francis
Utente Master
    
Lazio
257 Messaggi |
Inserito il - 26/03/2004 : 20:22:59
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ciao narada... forse non capisci le mie domande perchè non stai leggendo la baghavat gita... io ho appena finito il capitolo 1... delle conchiglie si parla appunto in questo capitolo...
leggila anche tu... è qui su questo sito on-line.. su LIBRI-BOOKS ON LINE... basta cliccarci.. ciao, a presto
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yasodanandana
Utente Medio
 
Toscana
47 Messaggi |
Inserito il - 02/04/2004 : 14:34:15
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Citazione: [i]Messaggio inserito da Francis[/i] [br]certo... dovevo immaginare che fosse così... mi suonava solo strano che delle conchiglie avessero un nome proprio.. ma ripensandoci forse non è nemmeno tanto strano.. 
beh... a questo punto aspettiamo il capitolo 1... io l'ho appena finito di leggere...
le conchiglie hanno la stessa funzione della tromba negli eserciti moderni, evidentemente sono molto efficaci perche' trasmettono il suono molto lontano, ho visto infatti un documentario con uno che andava in piroga a caccia di squali e poi, da lontanissimo, la spiaggia era veramente una linea all'orizzonte, avverte suonando una conchiglia che la caccia era andata bene
le conchiglie dei santi guerrieri e di krishna hanno il nome perche' sono persone
e' un po' ostico da realizzare (per me naturalmente per primo) ma almeno a livello concettuale e' facile capire che nell'ambiente spirituale non esistono oggetti, ovvero cose "morte"(=inanimate)... quindi tutto e' vivo, anche gli apparenti oggetti, e se "qualcosa" e' vivo e' un'anima eterna e quindi una persona
complimenti per l'interesse nella bhagavad gita |
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Francis
Utente Master
    
Lazio
257 Messaggi |
Inserito il - 02/04/2004 : 21:53:40
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grazie della risposta.. e grazie dei complimenti.. la lettura è interessante.. il commento di Srila Prabupada è molto corposo.. a volte mi sembra che esuli addirittura dall'argomento concreto dei versetti al quale si riferisce.. ma forse è una mia impressione.  |
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
2313 Messaggi |
Inserito il - 02/04/2004 : 22:22:06
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Spesso Srila Prabhupada commenta in modo indipendente, con una visione piu' ampia e spiegando diversi punti di vista. Anche se la risposta puo' apparire fuori tema, bisogna tener conto soprattutto dell'importanza degli argomenti in relazione alla coscienza di Krishna, che e' il vero fine della comprensione della Bhagavad-Gita. Tutte le spiegazioni sono in funzione di una maggiore comprensione del fine dei Veda, cioe' la conoscenza di Krishna, Dio, la persona suprema.
In realta' la Bhagavad-Gita non andrebbe letta come un testo qualunque, perche' non e' un libro di scienza accademica ordinaria: ha lo scopo di portare il lettore sul piano spirituale, e tutte queste spiegazioni servono ad ottenere tale risultato.
Comunque, caro Francis, continuando la lettura, tutti i pezzi del "mosaico" andranno al loro posto, ed otterremo comunque una buona visione, anche se inizialmente ci sono dei punti oscuri.
Buon proseguimento, Haribol !
Tuo servitore Gokula Tulasi das |
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