Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada su
La Bhagavad-gita cosi' com'e'
LEZIONE* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada Tenuta a Los Angeles (Stati Uniti), l'8 Febbraio 1969
Traduzione e trascrizione in Italiano a cura di Sangita devi dasi
DALLA BHAGAVAD-GITA COSI' COM'E' CAPITOLO 5 (Karma-yoga — L’azione in coscienza di Krishna)
Prabhupada (al devoto): Leggi i precedenti versi 17-19. Devoto: "Quando l'uomo ripone l'intelligenza, la mente, il proprio rifugio e la fede nel Supremo, la conoscenza completa lo libera da tutti i dubbi; procede allora con passo sicuro sul sentiero della liberazione". (Bg. 5.17) "L'umile saggio illuminato dalla vera conoscenza, vede con occhio equanime il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l'elefante, il cane e il mangiatore di cani [intoccabile]". (Bg. 5.18) "Coloro che hanno la mente sempre equilibrata ed equanime hanno già vinto la nascita e la morte. Infallibili come il Brahman, sono già situati nel Brahman". (Bg. 5.19)
"La persona che non si rallegra nell'ottenere ciò che è piacevole e non si lamenta nel subire ciò che è spiacevole, che ha l'intelligenza fissa sull'anima, che non conosce lo smarrimento e possiede la scienza di Dio, è già situata nella Trascendenza". Spiegazione: "Sono descritte qui le caratteristiche della persona che ha realizzato la sua identità spirituale. Il primo sintomo è che si è liberata dall'illusione che nasce dall'identificazione del corpo col vero sé."
Prabhupada: Sì, generalmente accettiamo qualcosa di piacevole se soddisfa i sensi; allora la accettiamo. Ma, in realtà, la soddisfazione dei sensi non è un vero piacere perché al momento i nostri sensi sono malati. Pertanto, come si legge nel Narada-pancaratra, 'tat-paratvena nirmalam' (Cc. Madhya 19.170), bisogna purificare i sensi nella coscienza di Krishna. Il movimento per la coscienza di Krishna non è privo di sensi. Alcuni filosofi dicono, "non desiderare"; noi diciamo, "non desiderare sciocchezze, ma desidera Krishna". Il desiderio c'è, e non appena il desiderio è purificato allora si desidera Krishna. Se una persona desidera solo Krishna allora è nel suo stato di salute, e se desidera qualcosa diverso da Krishna, è da considerarsi in una condizione malata; quindi, condizione malata significa 'contaminato da maya'. Perciò la nostra filosofia, o il nostro movimento per la coscienza di Krishna, non significa 'smettere di desiderare', ma di purificare il desiderio. E come possiamo purificarlo? Praticando la coscienza di Krishna.
Un esempio concreto: Se desidero una bella casa per la mia gratificazione personale, è un desiderio malato; se invece desidero un bel tempio costoso per Krishna, è un desiderio purificato. Quindi il desiderio c'è. Ora siete qui seduti, in una bella stanza e una bella atmosfera—questo è un desiderio purificato. Se invece volete una stanza simile per la vostra gratificazione sensoriale, è un desiderio impuro. Quindi il desiderio deve esserci, ma quando si desidera per Krishna allora è un desiderio purificato; e quando non è per Krishna, allora è impuro. Pertanto, chi desidera Krishna non è più interessato ad alcun tipo di godimento perché è già situato in un piacere perfetto. Questi studenti coscienti di Krishna desiderano un buon prasada, del buon cibo offerto a Krishna, e quindi non ne sono privati. In pratica stanno godendo, ma di ciò che è 'krishnaizzato', e quindi ogni cosa è purificata. Questa è la scienza. Com'è possibile? Qui è spiegato che "la persona che ha intelligenza è in grado di percepire il sé, non è disorientata e conosce la scienza di Dio".
Come si può conoscere la scienza di Dio? Lo stesso esempio: quando questo mio dito è in condizioni di salute, è in grado di servire tutto il corpo; ma se il mio dito è malato, allora non può servire. Similmente, noi siamo parte integrante di Dio o Krishna; e quando si è impegnati nel servizio trascendentale d'amore a Dio, questa è la nostra condizione sana, la nostra condizione naturale. È la posizione di Brahman, aham brahmasmi—è la realizzazione spirituale. Come l'esempio del dito sano che pensa, "Sono parte di questo corpo e il mio dovere è servire tutto il corpo"; allo stesso modo, se si è pienamente convinti di essere parte integrante di Dio... Ci sono molti esempi. Se voi cittadini pensate di 'essere parte integrante dello Stato'... A volte c'è questa pubblicità: "Se rovinate qualcosa, dovete sapere che state rovinando voi stessi perché lo Stato è vostro". Similmente, se conosco la scienza di Dio, o Krishna, allora il mio dovere è di utilizzare tutto per la soddisfazione di Krishna; proprio come il cittadino che è consapevole di essere parte integrante dello Stato, e farà in modo che tutto sia fatto bene per l'interesse dello Stato.
Nello Stato comunista sono molto severi; se si va anche lievemente contro lo Stato si è subito puniti. Pertanto la vera conoscenza della scienza di Dio è che "Io sono parte integrante di Dio e il mio dovere è che tutto sia ben fatto, conservato e utilizzato per il servizio di Dio". Questa è la conoscenza della scienza di Dio. In India c'è un sistema: Sulle strade principali ci sono idranti per l'approvvigionamento idrico, e poiché ci sono molti poveri che non possono avere acqua nelle loro case, così la prendono per strada. Se io vedo un rubinetto aperto, lo chiudo immediatamente. Non mi va che l'acqua sia sprecata e vada inutilmente persa, perché il governo spende denaro per fornire l'acqua. Questo accade anche nel vostro paese: Se il rubinetto perde una goccia d'acqua, le autorità chiedono di ripararla, perché quella goccia può costare molti dollari alla gestione. Allo stesso modo, quando vediamo che tutto è in connessione con Krishna e può essere utilizzato per il servizio di Krishna—nirbandhah krishna sambandhe—allora questa è la coscienza di Krishna.
La coscienza di Dio, o di Krishna, è vedere ogni cosa in connessione con Krishna. I Gosvami danno la seguente formula, 'prapancikataya buddhya hari-sambandhi-vastunah': Si deve accettare tutto ciò che è favorevole per il servizio al Signore e non si dovrebbe rifiutarlo come materiale". (Bhakti-rasamrta-sindhu 1.2.126) I filosofi mayavadi dichiarano, "Questo mondo è falso". E altri filosofi meditano sul vuoto, "Sono tutte sciocchezze, il vuoto è la cosa migliore". Si tratta solo di frustrazione. Ma noi sappiamo che tutto appartiene a Krishna e può essere utilizzato per Krishna. Perché il vuoto? Perché è falso? Pertanto la realtà... La coscienza di Krishna è accettare tutto nella realtà, non nella falsità. Ad esempio, questo registratore è materiale, fatto di materia. I filosofi mayavadi dicono che è falso, e noi diciamo che "non è falso, ma è temporaneo e può essere usato per Krishna". Ciò significa fare il miglior uso di un cattivo affare. Similmente, questo corpo non è falso ma temporaneo. Come potete dire che è falso? Se prendete una forte scossa, la sentirete, quindi non è falso; tuttavia quella sensazione è temporanea. È tutto.
Nello Srimad-Bhagavatam (5.5.4) è detto, 'asann api klesada asa dehah'. Questo corpo può essere anche falso o temporaneo, ma quando c'è dolore, lo sento. Perciò, come si può dire che è falso? Tutto ciò è stato creato o donato da Dio, quindi, non dovrebbe essere falso; ma dovremmo sapere che "è un dono di Dio, appartiene a Dio, perciò devo utilizzarlo per gli scopi di Dio". Questa è la coscienza di Krishna. La conoscenza della scienza di Krishna è 'nirbandhah krishna-sambandhe yuktam vairagyam ucyate' (Brs. 1.2.255): "Quando non si è attaccati a nulla, ma allo stesso tempo si accetta tutto in relazione a Krishna, si è giustamente situati al di sopra della possessività". Inoltre, 'prapancikataya buddhya hari-sambandhi-vastunah': "D'altra parte, chi rifiuta tutto senza conoscere la sua relazione con Krishna, non è così completo nella sua rinuncia". (Brs. 1.2.256) Perciò in questo verso (Bg. 5.20), 'sthira-buddhi' significa intelligenza stabile; 'vairagya' significa rinuncia e 'phalgu' significa senza alcun valore o molto poco. Perché si dovrebbe rinunciare al mondo? Ma il processo consiste nel rinunciare al godimento dei sensi. Ciò è necessario, questa è la vera rinuncia. Non lo userò per la mia gratificazione personale, ma per il servizio di Krishna. Questa è la coscienza di Krishna.
Devoto (Spiegazione): "Questa stabilità d'animo si chiama sthira-buddhi, l'intelligenza fissa sull'anima. Grazie ad essa, la persona realizzata non commette mai l'errore di identificare il corpo con l'anima, riconosce che il corpo è temporaneo e non dimentica mai l'esistenza dell'anima".
Prabhupada: Sì. Conoscenza completa significa comprendere i tre aspetti della Verità assoluta: il Brahman impersonale, il Paramatma localizzato e Bhagavan, Dio, la Persona Suprema. Quando si comprendono perfettamente queste tre caratteristiche della Verità assoluta, si ha una conoscenza completa della scienza di Dio. Nel primo verso dello Srimad-Bhagavatam è spiegato che la vita umana è destinata alla ricerca della Verità assoluta. In un verso successivo è spiegata la Verità assoluta, 'vadanti tat tattva-vidas tattvam' (SB 1.2.11): "I saggi trascendentalisti che conoscono la Verità Assoluta chiamano questa sostanza unica, non duale, col nome di Brahman, Paramatma o Bhagavan". 'Brahmeti paramatmeti bhagavan iti sabdyate'. Coloro che ne sono a conoscenza dichiarano che "La Verità Assoluta è non-duale". La Verità assoluta è non duale ed è conosciuta in tre aspetti, chiamati Brahman, Paramatma e Bhagavan. Questi tre aspetti sono la stessa cosa, non vi è differenza.
Lo stesso esempio: la luce del sole, il globo solare e il dio-sole all'interno del globo solare sono la stessa cosa—luce—ma c'è una differenza di gradi. La luce e la temperatura percepiti nei raggi luminosi del sole sono diverse da quelle del globo solare; e la luce e la temperatura del globo solare sono diverse dalla luce e la temperatura del dio-sole—ma sono tutti luce. Similmente la Verità assoluta è una sola, la luce, ma vi sono diversi gradi. Se si è attratti al Brahman impersonale, si gode solo dell'aspetto di eternità della Verità assoluta. Se si cerca solo di comprendere l'Anima Suprema con la meditazione, si realizzano i due aspetti di eternità e conoscenza della Verità assoluta. Ma se si realizza Dio, la Persona Suprema, allora si realizzano tutti i tre aspetti di eternità, conoscenza e beatitudine. Perché, senza essere connessi con Krishna, o Dio, non c'è possibilità di godere della felicità trascendentale. Nel Brahman impersonale si può rimanere in eterno e nel Paramatma si può avere la conoscenza; ma in Bhagavan si ha l'eternità, la conoscenza e la beatitudine trascendentale.
Devoto: (Spiegazione) "Giunge così a conoscere anche la propria natura e non cerca inutilmente d'identificarsi sotto ogni aspetto col Supremo. Questa coscienza è la realizzazione spirituale, la realizzazione del Brahman Supremo, la coscienza di Krishna". Prabhupada: Sì, continua.
"Questa persona liberata non è attratta dal piacere materiale dei sensi o dagli oggetti esterni, ma è sempre in estasi perché gode del piacere interiore".
Prabhupada: C'è una parola in sanscrito, atmarama, che significa 'colui che è soddisfatto nel sé'. È chiamato atmarama. Perché il "sé" è il principio base di questo corpo, ossia l'anima. Quindi, chi è soddisfatto della propria anima è chiamato atmarama o persona auto-realizzata. Chi cerca il piacere all'esterno è un materialista, mentre chi cerca il piacere all'interno è uno spiritualista. Questa è la differenza.
VERSO 22
ye hi samsparsa-ja bhoga duhkha-yonaya eva te ady-antavantah kaunteya na tesu ramate budhah
"La persona intelligente si tiene lontana dalle fonti della sofferenza, che sono dovute al contatto dei sensi con la materia. O figlio di Kunti, questi piaceri hanno un inizio e una fine e l'uomo saggio non trae gioia da essi".
Prabhupada: Sì. Il piacere materiale è circostanziale al contatto con questo corpo, come anche l'angoscia materiale. Perciò coloro che sono atmarama, che godono sulla piattaforma dell'anima, non si preoccupano dei piaceri e dei dolori esterni.
VERSO 23
saknotihaiva yah sodhum prak sarira-vimoksanat kama-krodhodbhavam vegam sa yuktah sa sukhi narah
"Colui che prima di lasciare il corpo impara a resistere agli stimoli dei sensi materiali, a frenare gli impulsi nati dal desiderio e della collera, è ben situato ed è felice anche in questo mondo".
Prabhupada: Questa è la perfezione della pratica yoga. Praticare yoga significa che bisogna essere tolleranti. Nel sistema yoga c'è la seguente pratica: Nella stagione invernale s'immergono nell'acqua fino a questo punto [indica un punto sul corpo]. Nel freddo inverno s'immergono nell'acqua e meditano; e nel caldo torrido, invece, accendono dei fuochi tutt'intorno e vi siedono in mezzo e meditano. Questi sono alcuni metodi per imparare la tolleranza. La tolleranza; ma per fortuna non dobbiamo fare tutte queste cose. Vedete? Si può cantare e danzare in una bella stanza come questa, con le immagini delle divinità di Jagannatha, e ottenere risultati e benefici mille volte superiori rispetto alle suddette pratiche. Oltretutto, non è possibile imitare tali pratiche; può essere possibile per una o due persone, ma non può essere praticato al livello di massa. Al contrario, la nostra pratica di realizzazione spirituale può essere praticata da chiunque, anche dai bambini. Si tratta di un metodo di auto-realizzazione universale.
Pertanto in quest'era Caitanya Mahaprabhu raccomanda, kalau nasty eva nasty eva nasty eva gatir anyatha: In quest'era di Kali non c'è altro metodo attuabile, nessun altro metodo. Kalau significa: in quest'era di Kali— qualsiasi processo di auto-realizzazione sarà molto, molto difficile. Ma ecco un metodo che può essere attuato da tutti... Anche se non avete nulla, Dio vi ha dato una lingua e un orecchio. Semplicemente sedete e utilizzate la vostra lingua per cantare Hare Krishna; e se non potete cantare, lasciate che gli altri cantino e voi ascoltate. Ne trarrete beneficio. Chi può darvi un programma di auto-realizzazione più pratico di questo? Perciò Caitanya Mahaprabhu raccomanda, "Non c'è altro modo, non c'è altro modo, non c'è altro modo". È un dato fatto—kalau nasty eva nasty eva nasty eva gatir anyatha. Harer nama harer nama harer namaiva kevalam (Cc. Adi 17.21), semplicemente cantando si ottiene il risultato... A coloro che si sono uniti al movimento, che cantano e sono seriamente impegnati, chiedete come stanno avanzando e realizzando. Il metodo è molto semplice. Leggi il verso successivo.
VERSO 24
yo'ntah-sukho 'ntar-aramas tathantar-jyotir eva yah sa yogi brahma-nirvanam brahma-bhuto 'dhigacchati
"Colui che gode di una felicità interiore, che è attivo e gioisce all'interno di sé e il cui scopo è interiore, è veramente il mistico perfetto. È liberato nel Supremo e alla fine raggiungerà il Supremo".
Prabhupada: 'All'interno' significa che è soddisfatto nel sé—mediante il metodo della bhakti. Come può questo processo dare la comprensione interiore? In che modo? Come è possibile all'interno? Sì, è possibile. I Gosvami fanno l'esempio di un uomo affamato che chiede del cibo: Se gli date del buon cibo, lui mangia e a ogni boccone si rende conto che "sto mangiando, mi sto rafforzando, sono soddisfatto". Non è così? Similmente, se iniziate il canto della coscienza di Krishna, sentirete che "state facendo attività, state mangiando e acquisendo forza spirituale". Non è forse vero? In realtà, se qualcuno è disturbato, allora bisogna capire che la sua malattia è un po' più grave. Altrimenti, in condizioni normali, se canta e segue le regole, sentirà che sta ottenendo forza e soddisfazione; e allora capirà, "Sto avanzando spiritualmente". Questo si manifesterà in modo automatico, solo cantando.
"Coloro che hanno superato la dualità che nasce dal dubbio, che hanno la mente volta all'interno, che agiscono sempre per il bene di tutti gli esseri e sono liberi dal peccato, raggiungono la liberazione nel Supremo".
Prabhupada: Questo è molto importante, "La cui mente è impegnata all'interno e che agisce sempre per il bene di tutti gli esseri senzienti". Il canto di Hare Krishna è un'opera di bene per tutte le entità, anche per i vermi, i microbi, gli scarafaggi. Ci sono tante entità viventi in questa stanza, ascoltando la vibrazione del mantra Hare Krishna otterranno anche loro un risultato. Ciò è descritto nella Caitanya-caritamrita, quando Sri Caitanya interrogò Haridasa Thakura sull'efficacia del canto. Come lo descrisse è spiegato nel libro 'Insegnamenti del Signore Caitanya'. È un dato di fatto. Se state cantando in questa stanza e nessuno viene a partecipare al kirtana, non siate delusi. Ci sono molti germi e insetti e ne stanno beneficiando. Non vi è luogo senza esseri viventi; da un buco ne usciranno centinaia di formiche. Gli esseri viventi sono nell'aria, nell'acqua, nei buchi, ovunque, e ogni essere ha orecchi. Ed essendo spirituale questa vibrazione è così potente che agisce anche sulle formiche, gli alberi, gli uccelli e le api, per non parlare degli esseri umani. È davvero una bella cosa. Perciò coloro che cantano, "agiscono sempre per il bene di tutti gli esseri".
Qual è l'impegno di uno studente cosciente di Krishna? È impegnato a cantare Hare Krishna e a distribuire la conoscenza della coscienza di Krishna. Perciò sta facendo la migliore opera per il bene del mondo. Le altre attività di bene finiranno appena il corpo finirà di esistere; ma le nostre attività benefiche non finiranno. Ascoltando questo canto anche per un minuto o un secondo, questa vibrazione un giorno agirà. Perciò è la migliore attività benefica per la società umana. "Chi è libero da tutti i peccati raggiunge la liberazione nel Supremo". Perciò è detto: eka krsna#8722;name papira yata papa#8722;ksaya bahu janme sei papi karite naraya (Prema-vivarta, di Jagadananda Pandita). [Cantando una volta il santo nome del Signore, si può essere liberati dalle reazioni di più peccati di quanto si possa immaginare]. Il nome di Krishna è così potente dal punto di vista trascendentale e spirituale, che se si canta una volta "Krishna", tutte le reazioni alle attività peccaminose saranno annientate. Qualcuno potrebbe dire di non essere così peccaminoso, forse solo un poco ..."
Ma questo verso spiega che la vibrazione del suono di Krishna ha una tale potenza che può terminare la reazione di tutte le attività peccaminose che non riuscite a compiere in molte vite. Anche se siete esperti nel commettere attività peccaminose, questo suono le annienterà, a condizione che sia cantato senza offese. Allora ha il potere di farlo. Quindi, se cantiamo sempre... Supponiamo che io sia libero da ogni reazione peccaminosa, ma potrei ancora ricadervi. Posso essere libero dalla malattia, ma di nuovo potrei essere infetto dalla malattia. È possibile. Ma se mi mantengo sempre in coscienza di Krishna cantando Hare Krishna, allora le attività peccaminose non possono toccarmi; perciò diamo le corone di perline agli studenti chiedendo loro di cantare Hare Krishna Questo è il metodo. E chi si mantiene senza essere toccato da attività peccaminose, allora è garantito che otterrà la liberazione nel supremo.
Devoto: (Spiegazione) "Soltanto una persona pienamente cosciente di Krishna, che agisce sapendo che Krishna è la sorgente di ogni cosa, può agire per il bene di tutti gli esseri."
Prabhupada: Sì, per tutti gli esseri viventi. Si aprono ospedali per l'essere umano, ma dov'è l'ospedale per la tigre? Si potrebbe aprire ospedali per tigri e serpenti? E perché no, se si è compassionevoli verso tutti gli esseri viventi. Questa è la fragilità della conoscenza imperfetta. Lo Stato protegge i cittadini, ma dato che le mucche non sono cittadini, o connazionali, devono essere uccise. Chi è nato in quella terra è chiamato 'connazionale'. Ma anche le mucche sono nate in quella terra; perché ucciderle e proteggere solo gli esseri umani? Perciò è una conoscenza imperfetta; qualsiasi cosa gli uomini fanno, si trovano imperfezioni. Il movimento per la coscienza di Krishna è attraente e privo di imperfezioni; è perfetto ed è per tutte le entità viventi, non solo per gli esseri umani ma anche per l'animale più insignificante. Pertanto, solo chi è pienamente cosciente di Krishna può dirsi impegnato nell'attività benefica per tutti gli esseri viventi. Perché discriminare, perché proteggere uno e non l'altro? Questa è imperfezione. La società umana non può farlo, ma ecco un programma che può dare protezione a tutti gli esseri. Continua.
Devoto: (Spiegazione) "Quando un uomo diventa pienamente cosciente della sua relazione con Krishna è in realtà un'anima liberata anche in questo corpo materiale". Prabhupada: Sì. Se riusciamo a capire... Così come se si è affettuosi con il padre, naturalmente si diventa affettuosi con il fratello. Loro predicano la fratellanza universale, ma "Dov'è il padre?" "Oh, il padre è scomparso". Allora, dov'è la fratellanza? Se non si trova il padre, come si fa a scegliere il fratello? Sono tutte imperfezioni. Se volete davvero fare qualcosa per vostro fratello, in nome della fratellanza universale, prima di tutto stabilite il vostro rapporto con il padre che avete perduto.
Devoto: (Spiegazione) "Le sofferenze dell'uomo sono dovute all'oblio che Krishna è il beneficiario supremo, il proprietario supremo e l'amico supremo".
Prabhupada: Poiché si sono dimenticati di Dio, Krishna, e non hanno alcun legame con Lui, nel vostro paese buttano via tonnellate di cereali nel mare. E se pensano che "Questi cereali sono forniti da Krishna, nostro padre; perché gettarli in mare? Che siano distribuiti ad altri paesi dove si soffre per mancanza di cibo". Ma per mancanza di coscienza di Krishna, non sono in grado di pensare in questo modo. Perciò il movimento per la coscienza di Krishna dovrebbe essere preso molto seriamente al fine di risolvere tutti i problemi nel mondo; ma tuttavia preferiscono rimanere nell'oscurità. Noi facciamo il nostro dovere. Che altro si può fare? Se so che Krishna è il proprietario supremo, come posso gettare tonnellate di grani senza chiedere al proprietario? Perché in realtà penso che "io sono il proprietario". In pratica, questa è nescienza, ignoranza. Non conosco il proprietario e quindi mi comporto in modo incoerente.
Ad esempio, se non conosco il proprietario di questo edificio e se in qualche modo lo danneggio, significa che non sarò punito dalla legge perché non so chi è il proprietario? No. Posso pensare che non ci sia un proprietario, ma in realtà il proprietario c'è, anche se non lo so. Krishna dice nella Bhagavad-gita, bhoktaram yajna-tapasam sarva-loka-mahesvaram: (Bg. 5.29) "Io sono il goditore supremo, sono il proprietario di tutti i sistemi planetari". Suhridam sarva-bhutanam: "Sono l'amico di tutti, fornisco i cereali a tutti gli esseri viventi. Perché li state distruggendo? Sarete puniti". Così la gente non può rendersi conto dell'orrore di queste attività perché non conosce Krishna; ma dovranno subirne le conseguenze. Verrà il momento in cui ci sarà una devastazione di massa, come la prima e la seconda guerra in Europa. Queste reazioni ci sono, perché non conosciamo Krishna. Perciò questo movimento è molto importante, ogni gentiluomo, ogni persona seria dovrebbe aderirvi. Continua.
Devoto: (Spiegazione) "Perciò il più grande beneficio che si possa portare all'umanità è quello di risvegliare in ogni essere la coscienza di Krishna". Prabhupada: Sì, questa è mancanza di consapevolezza. Se un ragazzo non è istruito, gli viene data un'istruzione solo per dargli una coscienza. È tutto. Perciò lo scopo dell'intero movimento dovrebbe essere quello di cambiare la coscienza. Questa è la coscienza di Krishna.
Devoto: (Spiegazione) "Soltanto una persona liberata nel Supremo può fare del bene agli altri perché ha raggiunto lo stadio dell'amore divino, essendosi liberata da ogni colpa e da ogni dubbio sulla supremazia di Krishna. Chi si preoccupa soltanto del benessere fisico degli uomini non può veramente aiutare nessuno. Un sollievo temporaneo per il corpo e la mente non sarà mai soddisfacente. È nell'oblio della nostra relazione col Signore Supremo che dobbiamo cercare la vera causa delle sue difficoltà, che nascono nella dura lotta per l'esistenza".
Prabhupada: A New York ho visto un grande ospedale psichiatrico, è chiamato Bellevue, e ogni anno semplicemente l'edificio si espande. Perché? Il numero dei malati di mente è in aumento. Vedete? Stanno offrendo attività assistenziali, ma non si rendono conto, "Quanto bene stiamo facendo? Perché i pazienti stanno aumentando? Oh, abbiamo ingrandito l'ospedale". Ciò implica un aumento della malattia, ma sono molto orgogliosi di avere un grande ospedale. (Risate) Solo guardate l'ignoranza. Non sono dispiaciuti, "Perché un ospedale così grande? Perché una casa di reclusione così grande?" Il numero di prigionieri e di malati aumenta; e i mascalzoni, che ne sono i responsabili, sono impegnati in attività assistenziali. Vedete? Senza coscienza di Krishna, ci sono così tanti nonsensi. Basterebbe cambiare la coscienza perché tutto sia chiaro. Il vero trattamento consiste nel renderli coscienti di Krishna. Questo è il vero trattamento. Per favore, cercate di spingere questo movimento il più lontano possibile. È il nostro dovere.
Devoto: (Spiegazione) "Quando un uomo diventa pienamente cosciente della sua relazione con Krishna è in realtà un'anima liberata anche in questo corpo materiale".
Prabhupada: I serpenti hanno un buon udito e sono affascinati dal suono musicale. Gli incantatori di serpenti in India suonano il flauto e immediatamente il serpente arriva... (risate) L'ho visto, e quando arriva, hanno dei metodi per catturarlo. Un altro esempio è quello dell'uomo stolto. Gli uomini stolti sono paragonati alle rane. L'esempio generale è che cantano o intonano qualcosa e con questo canto perdono la loro durata di vita—come la rana... Avete sentito cantare le rane? "Ka-ka-ka". (Risate) Qual è il risultato di questo suono? Nella stagione delle piogge le rane cantano, "ka-ka-ka, ka-ka-ka, in questo modo. Il risultato è che il serpente può capire, "Ecco una rana"; arriva furtivamente e il canto finisce subito. Similmente, qualsiasi vibrazione, che non sia il canto di Hare Krishna o della coscienza di Krishna, è come il "ka-ka-ka" delle rane. E il risultato è che un giorno Yamaraja, il sovrintendente della morte, arriva e lo cattura. "Ora vieni, il tuo ka-ka-ka è finito". Può essere un conferenziere o un politico, ma quando arriva la morte il suo "ka-ka-ka" è immediatamente finito. Il presidente Kennedy stava per tenere una conferenza, o l'aveva appena tenuta, stava andando in auto e il suo "ka-ka-ka" è improvvisamente finito.
Bisogna essere sempre pronti a pensare che questa vibrazione materiale, questa conferenza o progetto, in qualsiasi momento può finire. Perciò cantiamo Hare Krishna e, quando avremo finito, andremo immediatamente a Vaikuntha. Non praticate il "ka-ka-ka", cantate Hare Krishna. Anche se siamo finiti... Oggi la vita moderna ci fa viaggiare in aereo, che può precipitare in qualsiasi momento. Coloro che sono dediti al "ka-ka-ka", saranno finiti; ma per coloro che cantano Hare Krishna, la fine sarà a Vaikuntha. Non è perché siamo coscienti di Krishna non finiremo; saremo come dei gattini nella bocca del gatto. L'esempio è quello del gatto che cattura con la bocca i suoi gattini ed essi provano un grande piacere; ma quando cattura un topo, allora è la sua fine. Similmente tutti saranno catturati dalle leggi della natura; ma un devoto sarà portato con grande cura a Vaikuntha e gli altri saranno gettati di nuovo in questa esistenza materiale. Eppure gli uomini sciocchi diranno: "Oh, il devoto muore, così come il non devoto ". Il gatto cattura nella bocca sia il gattino sia il topo, ma non è la stessa cosa. Apparentemente può sembrare la stessa cosa, ma non lo è.
Krishna dice, 'tyaktva deham punar janma naiti mam eti kaunteya' (Bg. 4.9): "Dopo aver lasciato il suo corpo, non torna in questo mondo materiale, viene direttamente a Me". Perciò la morte deve avvenire, sia per il devoto sia per il non devoto. Ma coloro che sono devoti, stabilmente situati nella coscienza di Krishna, saranno portati a Vaikuntha; e gli altri torneranno ad accettare qualsiasi forma di corpo. Perciò il metodo dovrebbe essere 'sada tad-bhava-bhavitah' (Bg. 8.6). ["Senza dubbio, sono i ricordi che si hanno all'istante di lasciare il corpo che determinano la condizione futura dell'essere"]. Si deve sempre rimanere nella coscienza di Krishna, ventiquattro ore al giorno. Anche se la morte avviene, non si è perdenti. È tutto. Siete un vincitore qui e siete un vincitore là ,dopo la morte. 'Sadhu maro va jivo va'. Coloro che sono sadhu, devoti, che vivano o muoiano, per loro c'è sempre un beneficio. Quando vivono, cantano, danzano e gustano Krishna prasada, provano piacere; e quando muoiono, vanno da Krishna. È tutto. Dov'è la perdita? Non vi è perdita, quindi mantenetevi sadhu. Sadhu significa santo.
E chi è un santo? È descritto nella Bhagavad-gita (9.30), api cet suduracaro bhajate mam ananya-bhak sadhur eva sa mantavyah, chi è costantemente impegnato nella coscienza di Krishna è considerato un sadhu. È una persona santa. Sadhur eva sa mantavyah. Anche se vediamo che a volte non si comporta molto bene, ma poiché si è mantenuto stabile nella coscienza di Krishna, è un sadhu, una persona santa. Cercate quindi di mantenervi sempre nella coscienza di Krishna, allora sarete al sicuro in qualsiasi circostanza. Dovremmo modellare la nostra vita in modo tale da non poter uscire dall'ambito della coscienza di Krishna, pensando sempre a Krishna. È tutto. Se diventate un falegname del tempio o un giardiniere o un cuoco, o una macchina da scrivere o un registratore del tempio—qualsiasi cosa, poiché siete in coscienza di Krishna, allora siete al sicuro perché state pensando a Krishna. Ciò è necessario, 'sada tad-bhava-bhavitah' (Bg. 8.6), pensare sempre a Krishna, in un modo o nell'altro. Questa è la meditazione, è l'estasi, è tutto.
Devoto: Quando si lascia il corpo, al momento della morte, c'è un periodo intermedio prima di prendere un altro corpo o succede immediatamente?
Prabhupada: Immediatamente, è come se il corpo scoppiasse. Lo scoppio fa uscire la particella dell'anima, che è collocata in base al suo karma o attività. Tuttavia dipende da una gestione superiore, non è nelle nostre mani. Se non siete coscienti di Krishna, allora siete sotto il controllo della natura, che vi collocherà nel seme di un particolare padre. Ciò significa che vi sarà dato il corpo che meritate per le vostre attività. E se avete sempre desiderato Krishna, avrete un corpo—il vostro corpo spirituale—in cui troverete piacere con Krishna. Pertanto si basa sul tipo di desiderio, si deve quindi pregare Krishna, come Sri Caitanya ci ha insegnato, 'ayi nanda-tanuja patitam kinkaram mam visame bhavambudhau': "Questa atmosfera materiale è un grande oceano di nescienza e in un modo o nell'altro vi sono caduto. Per favore vieni a prendermi. Ti prego, prendimi e rendimi polvere ai Tuoi piedi di loto". Questa dovrebbe essere l'unica preghiera: "Ti prego, vieni a prendermi". Allora Lui mi prenderà e, 'tyaktva deham punar janma naiti mam eti kaunteya' (Bg. 4.9), subito dopo aver lasciato il corpo, andrò da Krishna.
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Altro sull'autore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
DISCLAIMER * Le lezioni, a volte sono riportate sottoforma di estratto, per una presentazione adatta anche ai lettori estranei agli argomenti trattati, o in generale al metodo del bhakti yoga, la coscienza di Krishna. Cio' allo scopo di evitare possibili fraintendimenti, sul significato di alcuni termini e concetti espressi, non sempre corrispondenti alle accezioni linguistiche attuali, e quindi talvolta, causa di una comprensione errata o distorta delle vere intenzioni, del maestro spirituale fondatore.
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