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Francis
Utente Master
    
Lazio
249 Messaggi |
Inserito il - 20/11/2023 : 22:38:38
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Buona sera a tutti, un caro saluto a Gokula Prabhu, stavo ascoltando una conferenza di un devoto su YouTube (se si può citare il nome è Madhusevita) e, durante la stessa ha parlato di un concetto (Anarta - spero si scriva così), che da come ho capito rappresenta delle debolezze o comunque degli aspetti che ognuno di noi ha che ostacolano la crescita spirituale. Viene spiegato, se non ho capito male, che di fatto non bisogna troppo incamponirsi a combatterli o reprimerli perché si otterrebbero più danni che benefici.. Puoi spiegarmi meglio questo aspetto/concetto? Grazie, un abbraccio.
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
2279 Messaggi |
Inserito il - 22/11/2023 : 22:51:27
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Caro Francis, Hare Krishna !
Bentornato sul forum di RKC e grazie per la domanda ! Noto con piacere che continui ad approfondire la tua conoscenza della scienza trascendentale di Dio, la persona suprema, e che ti vuoi giustamente informare bene, su argomenti importanti che riguardano la pratica del bhakti yoga, il servizio devozionale al Signore, in modo da poter fare un concreto avanzamento, sulla via della realizzazione spirituale: complimenti e i miei migliori auguri !
Anartha e' una parola sanscrita che designa qualcosa come un desiderio, un'attitudine "non voluta", potremmo dire "indesiderata" (Srila Prabhupada la definisce "unwanted", in Inglese), che risiede nel nostro cuore.
Puo' derivare dalle nostre attivita' materiali precedenti (karma), dalla nostra volonta' o da un mix di entrambi, ed e' definita "indesiderata" perche', a causa di questa attitudine, il nostro progresso spirituale puo' venire ostacolato, rallentato o anche bloccato, per un certo periodo di tempo, causando cosi' una serie di problematiche, che potrebbero essere evitate, abbandonando semplicemente tale attitudine (ne abbiamo parlato per esempio, in questa discussione: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=24).
Si dice che esistano sei anartha principali, o "grossolani", che ci mantengono saldamente imprigionati nel mondo materiale, se non provvediamo ad eliminarli il piu' possibile, oppure ad usarli al servizio del Signore:
1) Lussuria 2) Collera 3) Avidita' 4) Invidia 5) Orgoglio 6) Illusione
Poi esistono tre anartha piu' "sottili", che si manifestano soprattutto in campo sociale, e cioe' i desideri di:
7) fama 8) profitto 9) distinzione
Inoltre esiste una miriade di altri anartha in un certo senso "minori", ma ugualmente "fastidiosi", per chi voglia percorrere la via del ritorno a casa, nella nostra dimora originale, il mondo spirituale. Perche' appunto possono essere di ostacolo al nostro progresso, se non adeguatamente "addomesticati", cioe' utilizzati nell'ambito del bhakti yoga, del servizio a Dio, anziche' per la nostra gratificazione dei sensi.
Tutti questi anartha comunque, si possono eliminare o controllare piuttosto facilmente, in generale, grazie ad una pratica intensa e costante del metodo del bhakti yoga, come stabilito da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada (citiamo il link ad una breve guida online, a beneficio dei lettori del forum: www.radiokrishna.com/bhaktiyoga.htm), il quale permette di ripulire il nostro cuore da ogni impurita' accumulatavisi nel corso di innumerevoli vite, che tutti noi abbiamo vissuto in altrettanti corpi materiali, generando ogni volta ulteriore karma, reazioni da subire, buone o cattive, in base alle attivita' che vi abbiamo svolto.
Molto velocemente quindi, un sincero bhakta, un devoto del Signore, seguendo questo metodo, puo' arrivare a liberarsi della maggior parte dei propri desideri materiali "non voluti", gli anartha principali, e da tanti altri. In realta' il fatto che questi anartha vengano eliminati, "bruciati" dalla pratica della bhakti, e' il quarto dei nove stadi del percorso devozionale, e si chiamata "anartha nivritti", o "eliminazione delle impurita' nel cuore", cosi' descritto:
(4) ANARTHA NIVRITTI - ELIMINAZIONE DELLE IMPURITA' NEL CUORE
nasta-prayesu abhadresu nityam bhagavata-sevaya bhagavaty uttama-sloke bhaktir bhavati naisthiki
"Ascoltando regolarmente lo Srimad Bhagavatam, tutte le impurita' del cuore sono distrutte, e il servizio devozionale vi si stabilisce in modo stabile..." (S.B. 1.2.18).
Un ascolto regolare, continuo, della Krishna-katha, il messaggio di Dio, specialmente della Bhagavad-Gita e dello Srimad-Bhagavatam, attivita' che fanno parte dello stadio di bhajana-kriya (spiegato precedentemente), condurra' gradualmente ad una eliminazione quasi completa delle impurita' (anartha) presenti nel cuore, con il risultato che l'esecuzione del servizio devozionale al Signore diventera' costante, senza piu' dubbi ne' interruzioni. A questo punto si raggiunge lo stadio di Nistha, descritto nel prossimo verso.
A riguardo del fatto di poter avanzare spiritualmente, nel servizio devozionale al Signore, Srila Prabhupada spiega, nel commento al verso 1.2.18, che si puo' ottenere questo risultato anche solo servendo il libro bhagavata (e lo Srimad Bhagavatam, da lui tradotto e commentato, e' il libro bhagavata per eccellenza).
(puoi leggere la discussione completa qui: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=783)
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Questo devoto potrebbe pero' "mantenere" qualche anartha nel cuore, piu' o meno volontariamente: magari un po' per karma, un po' per cattive abitudini, e magari un po' perche' non e' ancora pronto, o non vuole ancora, cambiare un certo aspetto della sua personalita' materiale, o per qualche altra ragione sottile, a volte difficile da individuare... Fatto sta che questo anartha non se ne va cosi' facilmente, come invece e' successo a tutti gli altri, che sono "spariti" piuttosto velocemente.
Un simile caso, a volte ci fa notare che il devoto interessato, e' giunto rapidamente al livello di avanzamento che aveva conseguito nelle vite precedenti, grazie alla pratica del bhakti yoga che gli ha fatto "bruciare" le tappe fin qui, ma da adesso in poi, dovra' invece impegnarsi "di piu'", per cosi' dire, per proseguire il proprio avanzamento, che puo' quindi rivelarsi piu' lento.
Tuttavia il bhakti yoga ha il potere di eliminare qualsiasi impurita', qualunque anartha, grande o piccolo che sia, anche immediatamente, o in brevissimo tempo, ed e' per questo che si dice, di un devoto che abbia difficolta' a superare un certo problema, che stia "mantenendo" un anartha, utilizzando il proprio libero arbitrio, almeno in parte.
In altre parole, questa persona e' consapevole in una certa misura, che dovrebbe abbandonare una sua certa mentalita' o comportamento, o desiderio, o attitudine ecc., per far piacere al Signore e per avanzare verso di Lui il piu' celermente possibile, ma piu' o meno di proposito, non abbandona quell'attitudine e percio' si auto-limita, auto-blocca o auto-sabota, a seconda delle circostanze.
E naturalmente Maya, l'energia illusoria, cerchera' di approfittare di questa "debolezza" del devoto, per vedere se egli e' disposto a cambiare, per raggiungere Krishna, oppure se mantiene deliberatamente quell'anartha, rischiando di dover rinascere in un corpo materiale, per soddisfare quel desiderio. A tal proposito, Srila Prabhupada ha spiegato che "Un solo desiderio materiale, puo' "costare" milioni di vite", nel senso che se prendiamo un altro corpo materiale, potremmo accumulare altro karma (pur senza volerlo), il quale richiederebbe ulteriori corpi materiali, per essere "smaltito", e cosi' via: saremmo inevitabilmente gettati nel turbinio di nascite e morti ripetute, di nuovo, con tutto quello che comporta, il dover assumere dei corpi materiali, e ritardando cosi', il nostro rientro nel mondo spirituale.
Suppongo che Sua Grazia Madhusevita Prabhu stesse parlando di qualcosa del genere, nella lezione cha hai ascoltato.
Per quanto riguarda l'argomento "come affrontare gli anartha", e' molto complesso e purtroppo non puo' essere affrontato adeguatamente qui sul forum, anche perche' e' quasi sempre necessaria una attenta valutazione caso per caso.
In generale comunque, concordo con il fatto che questi anartha, per esempio delle cattive abitudini precedenti, difficili da eliminare perche' ormai "inveterate", non dovrebbero essere represse o combattute strenuamente alla maniera "materiale", altrimenti si rischia di dover sottostare alla cosiddetta "legge del pendolo": spingendolo in una direzione e poi abbandonando la presa, esso tendera' ad andare nella direzione opposta, oltre alla perpendicolare, tanto quanto forte e' stata la nostra spinta. Similmente, reprimendo una certa abitudine, rischiamo piu' tardi di ri-acquisirla, magari anche piu' profondamente di prima, perche' ne abbiamo sentito la mancanza per lungo tempo.
Questo e' cio' che succede per esempio, ad alcune persone intossicate da alimenti dannosi, alcool, droghe e quant'altro. Ma il processo del bhakti yoga, se fatto bene e in modo costante e regolare, approcciato con serieta' ed intenzioni sincere, e' cosi' potente e porta una felicita' intrinseca cosi' grande, che permette al devoto di lasciare qualsiasi desiderio o abitudine materiale, pur di rimanere al servizio del Signore.
Se un devoto capisce che una certa attitudine non fa piacere a Krishna, e lo ostacola, lo rallenta nell'avvicinamento a Lui, naturalmente cerchera' di abbandonarla. E potra' farlo facilmente, in virtu' del gusto superiore che si prova con questa pratica. Gusto di cui parla anche Krishna, nella Bhagavad Gita 2.59:
visaya vinivartante niraharasya dehinah rasa-varjam raso 'py asya param dristva nivartate TRADUZIONE
"L'anima incarnata può astenersi dal godimento dei sensi, sebbene il gusto per gli oggetti dei sensi rimanga. Ma se perde questo gusto, sperimentando un piacere superiore, resterà fissa nella coscienza spirituale".
SPIEGAZIONE di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
"Senza aver raggiunto la realizzazione spirituale è impossibile allontanarsi dal piacere dei sensi. Controllare i sensi osservando determinate regole è come proibire al malato di mangiare alcuni alimenti; il paziente soffre di queste limitazioni e non perde il gusto per i cibi proibiti. Così la disciplina dei sensi mediante la pratica di uno yoga come l’astanga-yoga — che comprende diverse fasi dette yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana e samadhi — è raccomandata alle persone meno intelligenti, che non conoscono un metodo migliore. Ma colui che avanzando nella coscienza di Krishna gusta la bellezza del Signore Supremo, Sri Krishna, non prova più la minima attrazione per le cose materiali.
Queste restrizioni s’impongono dunque soltanto ai neofiti, e sono efficaci solo se si è già attratti dalla coscienza di Krishna. Quando poi si è veramente coscienti di Krishna, si perde automaticamente ogni attrazione per i piaceri materiali, che appaiono ormai scialbi e monotoni".
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Quindi piuttosto che cercare artificialmente, troppo pesantemente, di reprimere o di cambiare una certa cattiva abitudine, e' conveniente intensificare il nostro impegno nel processo del servizio devozionale, allo scopo di sperimentare una felicita' sempre maggiore, la quale ci permettera' magari piu' avanti, di liberarcene spontaneamente.
Ma non dovremmo nemmeno esagerare con l'accondiscendere troppo facilmente, a questa abitudine, con la scusa che e' troppo radicata in noi... Come in ogni cosa, occorre un certo equilibrio. Non troppa tendenza da una parte, ne' dall'altra, ognuno sa, o dovrebbe sapere, quanto puo' andare in una direzione o nell'altra senza allontanarsi dalla pratica della coscienza di Krishna.
E dovremmo sempre mantenere il chiaro intento, l'obbiettivo finale bene in mente, e cioe' quello di liberarsene al piu' presto, per diventare puri strumenti al servizio di Krishna, prima possibile (visto che il corpo materiale e' destinato prima o poi a morire, ha poco senso mantenere un'abitudine sbagliata, legata ad una falsa, illusoria identificazione con quel corpo...)
Spero di averti in qualche modo risposto, e' sempre un piacere Francis, alla prossima, un caro saluto, Haribol !
Gokula Tulasi das (RKC Mayapur)
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Francis
Utente Master
    
Lazio
249 Messaggi |
Inserito il - 23/11/2023 : 10:34:05
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Grazie. Risposta più che completa... molto chiaro e dettagliato... |
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