RKC Forum
[ Home | Registrati | Discussioni Attive | Discussioni Recenti | Segnalibro | Msg privati | Sondaggi Attivi | Utenti | Download | Cerca | FAQ ]
Nome Utente:
Password:
Salva Password
Password Dimenticata?

 Tutti i Forum
 IL FONDATORE - LIBRI E LEZIONI DI SRILA PRABHUPADA
 LEZIONI SULLA BHAGAVAD GITA (in Italiano)
 La Bhagavad-gita cosi' com'e' - Cap. 3 Versi 21-25
 Nuova Discussione  Rispondi
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
Autore Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  

Sangita Dasi
Moderatore



98 Messaggi

Inserito il - 08/11/2023 : 15:17:40  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
RKC - RADIO KRISHNA CENTRALE PRESENTA:

Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada su

La Bhagavad-gita cosi' com'e'






LEZIONE*
di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
Tenuta a Los Angeles (Stati Uniti), il 30 Maggio 1966

Traduzione e trascrizione in Italiano a cura di Sangita devi dasi

3.21-25

Prabhupada: Tutte le glorie ai devoti riuniti. Tutte le glorie ai devoti riuniti. Tutte le glorie ai devoti riuniti.

yaj-jihvagre nama tubhyam
aho bata sva-paco 'to gariyan
yaj-jihvagre nama tubhyam

“Oh, quanto sono gloriosi coloro che impegnano la lingua nel canto del Tuo santo nome! Anche se nati in famiglie di mangiatori di cani, tali persone sono degne di venerazione. Le persone che cantano il santo nome di Vostra Signoria devono aver eseguito tutti i tipi di austerità e sacrifici del fuoco e aver acquisito tutte le buone maniere degli Arya, devono aver fatto il bagno nei luoghi santi di pellegrinaggio, studiato i Veda e soddisfatto tutto ciò che era richiesto”. (SB 3.33.7)

Una persona, qualunque essa sia, anche se è di origini molto basse, ma se pronuncia il santo nome di Dio con la sua lingua, diventa una persona gloriosa. ‘Sva-pacah’. ‘Sva’ significa cane, e ‘pacah’ significa mangiatore di cani. In India i mangiatori di cani sono considerati la classe più bassa di uomini. Quindi ‘sva-pacah atah’. Anche se è un mangiatore di cani, non ha importanza; se riesce a cantare il santo nome del Signore, allora diventa glorioso. ‘Aho bata sva-paco to gariyan yaj-jihvagre nama tubhyam’. (“Oh, quanto sono gloriosi coloro che impegnano la lingua nel canto del Tuo santo nome!”) Pertanto il canto Hare Krishna è glorioso e chiunque lo canti diventa glorioso. Così Sri Krishna dice:

Capitolo 3 Verso 21

yad yad acarati sresthas
tat tad evetaro janah
sa yat pramanam kurute
lokas tad anuvartate

“Qualunque sia l'azione compiuta da un grande uomo, le persone comuni seguono le sue orme. E qualunque standard stabilisca con atti esemplari, tutto il mondo persegue”.

Yad yad: “tutto ciò che è praticato da uomini superiori o più importanti". In ogni società e paese, vi sono alcune classi di uomini considerati leader o uomini di classe superiore. Perciò Krishna afferma che qualsiasi cosa sia praticata da uomini di rango superiore, è seguita dalla classe degli uomini comuni. ‘Sa yat pramanam kurute’, e l'uomo di prim'ordine, qualunque cosa segua o qualsiasi scrittura o istruzione accetti, ‘lokas tad anuvartate’, generalmente sono seguiti dalla classe ordinaria di uomini. Pertanto Krishna vuole che Arjuna diventi un esempio ideale affinché gli uomini comuni possano seguirlo. E, in generale, anche la pratica è la stessa. Se un leader, un capo del popolo è una persona ideale, anche i suoi seguaci diventano persone ideali. E se il leader della società o del paese non è l’ideale, allora anche i seguaci, i connazionali o i membri della società, sono dello stesso tipo. Così Krishna afferma:

Capitolo 3 Verso 22

na me parthasti kartavyam
trisu lokesu kincana
nanavaptam avaptavyam
varta eva ca karmani

“O figlio di Pritha, nei tre sistemi planetari non c'è dovere prescritto per Me. Non Mi manca niente e non ho bisogno di niente, tuttavia compio i doveri prescritti”.

Krishna dice: “O Arjuna, Io sono Dio, la Persona Suprema, non ho niente da fare in questo mondo per avere qualcosa”. Tutti agiscono al fine di ottenere un compenso. Nessuno lavora senza un profitto, sia materiale sia spirituale. Uno lavora per un guadagno materiale e un altro per un guadagno spirituale—ci deve essere un compenso. Ma Sri Krishna è Dio, il Signore Supremo, e Supremo significa che possiede al completo ogni opulenza. Ora, a cosa aspirano le persone in generale? Di solito le persone desiderano la ricchezza. Vogliono diventare uomini molto ricchi, accumulare ricchezza, milioni e milioni di rupie. Poi qualcuno vuole essere molto forte o molto bello, e qualcuno diventare un uomo famoso o molto istruito. Ci sono sei opulenze. Ne ho già parlato molte volte. ‘Aisvaryasya samagrasya viryasya yasasah sriyah’ (Vishnu Purana 6.5.47): “Ricchezza, forza, fama, bellezza, conoscenza e rinuncia: queste sono le opulenze di Dio, la Persona Suprema”.

Pertanto questi sono i sei tipi di opulenze: ricchezza, forza, bellezza, conoscenza e rinuncia. Anche la rinuncia è considerata un’opulenza. Qualcuno possiede molto denaro o una ricchezza immensa, ma rinuncia subito a tutto e diventa un mendicante—ovviamente per qualche motivo. Troviamo molti esempi nel campo della politica. Per l'emancipazione politica qualcuno rinuncia alle comodità familiari e diventa famoso. Allo stesso modo anche nel campo spirituale ci sono uomini che rinunciano a tutto per raggiungere la perfezione spirituale. Quindi anche la rinuncia è una delle opulenze—ricchezza, forza, fama, bellezza, conoscenza e rinuncia. Pertanto Sri Krishna dice: "Non ho nulla da ottenere, possiedo tutte le opulenze”. Come spiegato nella letteratura vedica, Dio è Colui che possiede al completo tutte le opulenze. Questi è Dio. Tutto ha una definizione, così la definizione di Dio è ‘ai#347;varyasya samagrasya’: Colui che possiede al completo ricchezza, forza, fama, bellezza, conoscenza e rinuncia—Egli è Dio.

E questo è quanto ha dimostrato il Signore Supremo, Sri Krishna. Dalla storia sappiamo che quando Sri Krishna era presente tra noi, Egli era completo in tutto, anche come capofamiglia. Forse la maggior parte di voi sa che sposò 16.108 mogli, ma qualcuno potrebbe rimanere sorpreso: "Come può una persona sposare tante mogli?" Sì. Per una persona comune come noi, o anche più forte, non è possibile. Ma quando si applica la parola “onnipotenza”, perché Dio è onnipotente, allora per Lui nulla è impossibile. Pertanto Sri Krishna sposò 16.108 mogli e costruì altrettanti palazzi ben decorati, completamente riforniti e interamente in marmo. E non c'era bisogno di luce. I palazzi erano così ben decorati con molti gioielli che la luce focalizzata dalle gemme illuminava la dimora. Inoltre Egli era presente in ogni palazzo simultaneamente. Quindi, sedicimila mogli e sedicimila palazzi, ed Egli stesso era presente in sedicimila espansioni. Questa si chiama opulenza. E Sri Krishna possedeva al completo tutte le opulenze.

Quando Sri Krishna era presente sul campo di battaglia di Kurukshetra, aveva molti anni. Era molto vecchio, anche se nelle Sue immagini appare come un giovane di vent'anni. Avete visto l'immagine di Krishna sul campo di battaglia: Arjuna è seduto sul carro e Krishna è il conducente del carro. Arjuna e Krishna hanno la stessa età; ma Arjuna appare più vecchio e Krishna più giovane. E a quel tempo Krishna aveva molti pronipoti. I nipoti e i figli dei Suoi nipoti erano presenti in quel momento. L'intera famiglia contava circa dieci milioni di persone. Ciò può essere sorprendente, ma per Dio non c’è nulla di sorprendente; se è vero che tutti sono figli di Dio, come spiegato nella Bhagavad-gita (14.4), ‘sarva-yonisu kaunteya sambhavanti murtayo yah’: “In ogni specie di vita, in qualsiasi forma, O Arjuna, Io ne sono il padre che dà il seme”. Ora, se Egli è il padre di tutti gli esseri viventi, basta calcolare quanti esseri ci sono nell'universo o nella creazione. In confronto a questo, se avesse dimostrato di avere solo dieci milioni di figli, nipoti e pronipoti, non sarebbe stato niente di più. Quindi Krishna possedeva tutte le opulenze.

Così Egli dice: "O Partha, Mio caro Arjuna, non ho nulla da guadagnare. Non credere che sia qui sul campo di battaglia per assisterti in cambio di una ricompensa o di un guadagno, perché posso avere qualsiasi cosa a Mio piacimento". ‘Na me parthasti kartavyam’ (Bg. 3.22): "Pertanto non ho alcun dovere stabilito". Nella Svetasvatara Upanishad (6.8) troviamo la definizione di Brahman, ‘na tasya karyam karanam ca vidyate’: "Il Signore Supremo non ha nulla da fare. Nessuno è uguale o più grande di Lui”. Questa è la differenza: Il Brahman Supremo non ha niente da fare, ma noi abbiamo tutto da fare. Se desideriamo la perfezione spirituale, ad esempio, dobbiamo fare qualcosa e agire praticamente. Dobbiamo andare, accettare la penitenza, accettare questo e quello... Proprio come ci sforziamo di cantare: Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare / Hare Rama Hare Rama Rama Hare Hare.

Quindi l'idea è che “potrei essere elevato alla posizione perfetta”. Pertanto, se lo desideriamo, per qualsiasi cosa dobbiamo agire. Ma la definizione di Dio, il Brahman Supremo, è che Egli non ha nulla da fare. Lo confermano i Veda e le Upanishad, ‘na tasya karyam karanam ca vidyate’: "Non ha niente da fare". Eppure è Dio. Non che si diventa Dio facendo qualcosa. Al giorno d'oggi si usa dire: "Ho meditato tanti anni, mi sono sottoposto a tante penitenze, quindi sono diventato Dio". Oh, Dio non è creato in quel modo. Dio non può essere fabbricato. Quando Krishna era nel grembo di Sua madre, era Dio anche in quel momento, non che dovesse crescere e sottoporsi a penitenze, austerità e voti, andare nella giungla o sull'Himalaya o accettare un grande maestro spirituale, e così via; e allora diventò Dio. Oggi giorno, la prassi è che chiunque sia un po' avanzato nella vita spirituale, e se può mostrare qualche prodigio, oh, diventa subito Dio. Quindi Dio non è una cosa così economica, semplicemente esibendo alcune meraviglie.

L’altro giorno ho narrato la storia di Durvasa Muni, che era un grande yogi. Gli yogi possono mostrare molte meraviglie. Nella mia infanzia ho avuto un insegnante che mi disse quanto segue. Un giorno fece visita al suo maestro spirituale, che era uno yogi, e il suo maestro gli chiese: "Cosa vuoi mangiare?" Sapendo che il suo guru era un grande yogi, il mio insegnante volle assaggiare il melograno di Kabul. In India il melograno di Kabul, in Afghanistan, è molto famoso. Il guru disse: "Sì, guarda, lo troverai in questa stanza” Così egli vide che il frutto era stato appena colto da un albero di melograno e vide il succo che colava. Capite? Quindi è possibile che uno yogi possa compiere simili prodigi. Ci sono molti yogi ancora viventi che sono in grado di produrre l’oro. Il processo è che possono mangiare il mercurio, quel metallo liquido e bianco. (ride) Mangiano il mercurio e il mattino dopo urinano e in quell'urina mettono delle monete di rame, come i centesimi. E quando il tutto è riscaldato, le monete di rame diventano d’oro.

È una verità chimica e teorica che le molecole di mercurio e le molecole d'oro siano quasi simili. Solo una molecola è diversa, e così il mercurio può essere trasformato in oro. È un fatto chimico. Abbiamo informazioni dalle scritture vediche che anticamente si mescolava il piombo con il mercurio per trasformarlo in oro. Pertanto questi sono alcuni dei processi chimici e fisici che sono realizzati grazie al progresso scientifico della conoscenza. Ci sono molti yogi che possono farlo grazie al loro potere yogico. Proprio come ora, con un processo fisico, le persone cercano di viaggiare nello spazio; ma gli yogi possono viaggiare nello spazio molto più velocemente di qualsiasi sputnik. Così Durvasa Muni viaggiò in tutto lo spazio all’interno dell’universo e fuori di esso, e tornò entro un anno. Ci sono molti yogi e princìpi yogici, ma Krishna è il maestro di tutto gli yogi, perciò è chiamato Yogesvara. Se gli yogi ordinari possono mostrare alcune meraviglie, allora perché non Krishna? Lui è Yogesvara: il maestro di tutti gli yogi.

Con l’esecuzione dei poteri mistici dello yoga, quindi, non si può diventare Dio. Dio è diverso da tutti, e Krishna è questo Dio. Ora, come stavo spiegando, qui Krishna dice, ‘na me parthasti kartavyam’ (Bg. 3.22). "Non ho niente da fare". Non ha nulla da fare, e tuttavia, è così potente? Sì. Ciò è confermato nelle scritture vediche, che descrivono la natura di Brahman come, ‘na tasya karyam karanam ca vidyate’ (Svetasvatara Upanishad 6.8): "La natura di Brahman è che non ha nulla da fare". Questa è la differenza: Noi dobbiamo fare di tutto per raggiungere un certo scopo, ma Dio non ha niente da fare. ‘Na tasya karyam karanam ca vidyate na tat-samas cabhyadhikas ca drisyate’: “Nessuno è uguale o più grande di Lui”. Queste sono le definizioni della letteratura vedica. Ciò significa che tutti sono al di sotto di Lui. Nessuno può essere uguale a Dio, nemmeno i grandi deva come Siva e Brahma, che sono considerati i più grandi esseri celesti. Eppure, nelle Scritture è detto che nessuno dovrebbe mettere tutti questi deva, nemmeno Siva e Brahma, su un piano di parità con Vishnu, Dio, il Signore Supremo, o Krishna.

Pertanto Krishna, che in realtà è Dio, non ha niente da fare. È Dio sin dall'inizio ed è onnipotente e dotato di tutte le opulenze. Questi è Dio. Così Krishna dice: "Non ho niente da fare", ‘trisu lokesu kincana’, "non solo su questa terra ma anche nei tre mondi; ovunque Io vado, agisco o guardo, non ho nulla da fare". ‘Na anavaptam avaptavyam’(Bg. 3.22): “Non Mi manca niente e non ho bisogno di niente, tuttavia compio i doveri prescritti”. Perciò, al Signore Supremo, Dio, non manca nulla. Noi dobbiamo lavorare perché siamo carenti in qualsiasi campo, sia materiale sia spirituale. Ma Krishna non è carente di nulla, non deve colmare un deficit. Non ha bisogno di nulla, ‘na anavaptam’, e tuttavia compie i doveri prescritti, ‘varta eva ca karmani’. Così Egli dice: "O Arjuna, ora Mi vedi impegnato nei doveri mondani". Perché? Solo per diventare l'uomo ideale. Non un uomo, Egli è Dio, stava recitando la parte di un uomo. Perché Si trovava sul campo di battaglia? Personalmente non aveva nulla da guadagnare, perché prendere parte al combattimento?

Soltanto per una giusta causa. Voleva stabilire che per la giusta causa si deve combattere. Non si può abolire la violenza dal mondo; questa è l'istruzione di Krishna nella Bhagavad-gita. Se necessario, sarà usata la violenza; ed Egli indusse Arjuna ad essere violento. Arjuna voleva essere non violento; ma il desiderio di Krishna era: "Devi combattere, poiché questa lotta è organizzata da Me". Questi sono gli esempi. Niente è male, niente è buono se non è finalizzato. Questo è l’insegnamento della Bhagavad-gita. Non è tutto buono o tutto male in questo mondo materiale, dobbiamo discernere. Come dice una frase comune: "Il fine giustifica i mezzi". Così Krishna insegna che non ha nulla da guadagnare perché è completo in sé stesso. Ma per dare l'esempio al mondo Egli prese parte ai combattimenti, volendo stabilire che non si deve evitare di combattere per una buona causa. Quella era la Sua missione. Più avanti dice:

Capitolo 3 Verso 23

yadi hy aham na varteyam
jatu karmany atandritah
mama vartmanuvartante
manushyah partha sarvasah

“Infatti, se Io non M'impegnassi con cura a compiere i doveri prescritti, o Partha, tutti gli uomini seguirebbero certamente la Mia via”.

‘Manushya’ significa “tutti gli uomini”. Pertanto Krishna non è per una particolare società o una particolare comunità religiosa o un particolare paese o un particolare tempo. No. Krishna è il capo di tutti gli uomini per tutti i tempi, in tutti i paesi, in tutti i mondi e in tutti gli universi, e perciò non è un Dio settario. Dovremmo saperlo. Manusyah è al plurale: "Tutti gli uomini". Così Egli disse: "Se Io non do l'esempio con il Mio lavoro pratico, allora, poiché sono il capo di tutti gli uomini, di tutti gli esseri viventi, essi saranno erroneamente diretti". Mal indirizzati.

In realtà lo abbiamo visto anche noi; almeno in India abbiamo fatto questa esperienza. Dobbiamo sempre ricordare che la Bhagavad-gita è stata insegnata sul campo di battaglia. Tuttavia una grande personalità come il Mahatma Gandhi volle dimostrare la non violenza della Bhagavad-gita. Era a favore della dottrina della nonviolenza e portava sempre con sé la Bhagavad-gita. Avete visto la foto del Mahatma Gandhi in piedi con la Bhagavad-gita? Praticamente la Bhagavad-gita era la sua vita e la sua anima, e mattino e sera teneva lezioni sulla Bhagavad-gita. Ma purtroppo interpretava la Bhagavad-gita a modo suo. Pur avendo preso la Bhagavad-gita come la sua vita e la sua anima, la interpretava a modo suo. Non è questo il modo di comprendere la Bhagavad-gita. Perciò un uomo così grande e così buono... Non era solo un grande uomo, era anche un uomo molto buono secondo la stima del mondo. Il suo carattere, il suo comportamento, i suoi rapporti—in lui tutto era buono. Era una personalità ideale. Ma vedete, è stato ucciso dalla violenza. Non ha potuto fermare la violenza. È stato ucciso dalla violenza.

Voleva realizzare l'unità tra indù e musulmani in India. Il governo britannico aveva creato le rivolte tra indù e musulmani, e infine il loro scopo è stato raggiunto con la divisione tra India e Pakistan. Così Mahatma Gandhi ha lavorato tutta la vita per realizzare l'unificazione tra indù e musulmani. Purtroppo, alla fine, dovette constatare che gli indù e i musulmani erano stati divisi in India e in Pakistan. E anche la sua non violenza fallì. Se non si seguono le persone giuste—‘mahajano yena gatah sa panthah’ (Cc. Madhya 17.186): Si deve seguire il sentiero puro tracciato dalle anime realizzate, i mahajana—allora, per quanto si possa essere grandi nella stima del pubblico innocente, quella è una via sbagliata. Perciò la cosa giusta è seguire la successione. Si deve quindi seguire il principio stabilito da Krishna. Krishna non sostiene la non violenza; non è possibile sradicare la violenza da questo mondo. Non è possibile perché Krishna stesso è sul campo di battaglia e sta cercando di indurre Arjuna a combattere.

Arjuna si rifiuta, e Krishna dice: "Devi combattere". ‘Yad yad acarati sresthah’ (Bg. 3.21), dobbiamo seguire le orme delle grandi personalità, i mahajana; poiché, ‘dharmasya tattvam nihitam guhayam’(Cc. Madhya 17.186), la solida verità dei principi religiosi è nascosta nel cuore di una persona autorealizzata. Nello Srimad-Bhagavatam si legge che i principi religiosi devono essere seguiti prendendo esempio dalla vita di grandi personalità. Nel Bhagavata è citato il verso ‘tarko pratisthah’: Se vuoi stabilire la verità religiosa, non puoi farlo con la logica e le argomentazioni. Non è possibile perché potrei essere un uomo religioso molto perfetto, ma potrei non essere un ottimo oratore; e uno che sa discutere con forza, che conosce bene la logica, può sconfiggermi e confutare le mie conclusioni. Pertanto, solo per argomento o conclusione logica non si può raggiungere la verità, la verità religiosa. Non è possibile. ‘Tarko pratiathah srutayo vibhinnah’(Cc. Madhya 17.186). ‘Srutayah’ significa scritture rivelate.

Nel mondo ci sono molte scritture rivelate, come i Veda, i Purana, la Bibbia, il Corano e tante altre. E se continuiamo a leggerle e studiarle, sebbene lo scopo sia uno, si troveranno discrepanze tra di esse. Srutayo vibhinnah. Vibhinnah significa che sono diverse. ‘Srutayo vibhinnah nasav rishir yasya matam na bhinnam’. [Una grande personalità la cui opinione non differisce da quella degli altri non è considerata un grande saggio]. Per quanto riguarda i filosofi interessati, un filosofo cerca di sconfiggere un altro filosofo. Questa è la via filosofica. Perciò, ‘nasav rishir yasya matam na bhinnam, dharmasya tattvam nihitam guhayam’ [Solo studiando i Veda, che sono variegati, non si può arrivare alla retta via attraverso la quale comprendere i principi religiosi]. Questa verità riguardo alla religione è molto confidenziale, ‘nihitam guhayam’. Guhayam significa ‘molto confidenziale’. Come possiamo quindi conoscerla? ‘Mahajano yena gatam sa panthah’(Cc. Madhya 17.186), cercando di scoprire i grandi uomini nella vita religiosa e semplicemente seguirli.

Potreste avere nel vostro ideale alcuni grandi uomini; tuttavia anch’essi sono selezionati. Nello Srimad-Bhagavatam sono descritte dodici diverse personalità come “grandi uomini”, mahajana. Dobbiamo quindi seguire i loro principi nella successione disciplica, allora potremo realizzarci. La stessa cosa è anche qui descritta, ‘yad yad acarati sresthas lokas tad anuvartate’. (Bg. 3.21) [Qualunque sia l'azione compiuta da un grande uomo, le persone comuni seguono le sue orme]. Senza dubbio Sri Krishna è la più grande personalità di tutti i tempi, e, non solo in India, ma in tutto mondo è accettato come il più grande leader nella presentazione filosofica della Bhagavad-gita—che è letta in ogni nazione e paese. Indubbiamente è un grande leader. Se seguiamo Krishna, non solo cantando, Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare / Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare, ma seguendo anche i princìpi stabiliti nella Bhagavad-gita, allora ciò renderà la nostra vita un successo. Ma bisogna applicarlo in pratica, altrimenti l'intero tentativo sarà un fallimento. Come spiegato nel prossimo verso.

Capitolo 3 Verso 24

utsideyur ime loka
na kuryam karma ced aham
sankarasya ca karta syam
upahanyam imah prajah

“Se Mi astenessi dal compiere i doveri prescritti, tutti i mondi andrebbero in rovina. Sarei la causa di una popolazione indesiderata e turberei così la pace di tutti gli esseri senzienti”.

I ‘praja’ sono gli esseri viventi, coloro che sono nati—sono chiamati praja. ‘Ja’ significa nascita o janma. Proprio come i cittadini di uno Stato che sono nati in quel particolare luogo, sono detti praja. Pertanto Sri Krishna dice: "Se non stabilisco un esempio, ci sarà una popolazione indesiderata". E in effetti è ciò che accade nel mondo attuale. Non seguendo i princìpi della coscienza di Dio o di Krishna, si è ottenuta una popolazione indesiderata. Qui è chiaramente detto ‘sankarasya ca karta syam’. ‘Sankarasya ca’ significa “mescolanza”. Secondo i riti vedici, la fecondazione del bambino è ben definita, si chiama ‘garbhadhana-samskara’. Prima di generare un figlio si devono eseguire alcune cerimonie per rendere pura e santificata la propria mente. Dopodiché marito e moglie partecipano alla vita sessuale e generano un bel bambino. Iniziando dalla nascita, ci sono sistemi su come generare una buona popolazione. Queste cose esistono.

Così Krishna dice: "Se non stabilisco la vita ideale, nascerà una popolazione sankara”. Sankara significa “indesiderati”; creano sempre disturbi e non ci sarà pace nel mondo. E in effetti vediamo che nel mondo non c'è pace. Perché? Perché la popolazione è diventata indesiderata. E aumentando tale popolazione, la sequenza naturale sarà—dovrà esserci—malattia, carestia o guerra quando la popolazione sarà sopraffatta. Questa è la legge della natura. Ciò è accettato anche in economia con la teoria malthusiana [Tomas Malthus sul controllo delle nascite (1978)]. Forse la maggior parte di voi sa che quando c'è una popolazione indesiderata, queste tre cose appariranno naturalmente secondo il corso naturale—carestia, pestilenza e guerra—e la popolazione sarà decimata. Anche a quel tempo c'era una popolazione indesiderata per cui Krishna organizzò la guerra e un campo di battaglia. Se vogliamo una buona popolazione o una buona generazione dobbiamo seguire i princìpi della Bhagavad-gita. Tali princìpi sono infine descritti nell’ultima sezione (Bg. 18.66):

sarva-dharman parityajya
mam ekam saranam vraja
aham tvam sarva-papebhyo
moksayisyami ma sucah

“Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me. Io ti libererò da tutte le reazioni del peccato. Non temere”. Questa è la vera religione. Nel quarto capitolo il Signore dichiara, ‘yada yada hi dharmasya glanir bhavati bharata’(Bg. 4.7): “Ogni volta che in qualche luogo dell'universo la religione declina e l'irreligione avanza, o discendente di Bharata, Io vengo in persona”. ‘Abhyutthanam adharmasya’, quando i princìpi religiosi decadono, l’irreligiosità avanza.
Perciò, ‘paritranaya sadhunam vinasaya ca duskritam’ (Bg. 4.8): “Discendo di era in era per liberare le persone pie, annientare i miscredenti e ristabilire i princìpi della religione”. Coloro che stanno effettivamente seguendo i princìpi religiosi sono chiamati sadhu. Sadhu significa persona buona. C'è un verso che i sadhu (SB 3.25.21):

titiksavah karunikah
suhridam sarva-dehinam
ajata-satravah santah
sadhavah sadhu-bhusanah

“Questi sono i sintomi di un sadhu: è tollerante, misericordioso e amichevole verso tutti gli esseri viventi. Non ha nemici, è pacifico, si attiene alle Scritture e tutte le sue caratteristiche sono sublimi”.

Sadhu significa ‘titiksavah’, molto tollerante, molto tollerante, molto tollerante. ‘Titiksavah karunikah’, e allo stesso tempo è molto gentile di cuore. Vediamo queste due caratteristiche nella vita del Signore Gesù, che era molto tollerante e gentile con la gente in generale. Vedete? Così, ‘titiksavah karunikah suhridah sarva-dehinam’, un sadhu è amico di tutti gli esseri viventi. Non è amico solo del genere umano, ma anche degli animali, alberi, formiche, vermi, rettili, serpenti—di tutti. Quindi, ‘sarva-dehinam ajata-satru’, e poiché è amico di tutti, non ha nemici. Ma sfortunatamente il mondo è così miscredente che persino un tale sadhu ha dei nemici. Proprio come il Signore Gesù Cristo aveva dei nemici, e anche il Mahatma Gandhi aveva dei nemici che lo uccisero. Pertanto il mondo è così insidioso che persino un sadhu ha dei nemici. Vedete? Ma da parte sua il sadhu non ha nemici. È amico di tutti, ‘titiksavah karunikah suhridah sarva-dehinam’. Ed è sempre pacifico, ‘ajata-satravah santah’. Queste sono le qualità dei sadhu, persone sante.

Perciò il Signore scende in questo mondo, ‘paritranaya sadhunam’ (Bg. 4.8), per salvare le persone sante che sono perseguitate; e poiché la classe demoniaca e atea è sempre pronta ad opprimerle, ‘vinasaya ca duskritam’, Egli scende per sconfiggere i miscredenti. Questa è la missione. Così il Signore viene come Sri Krishna o in una delle Sue incarnazioni, che sono tutte menzionate nella letteratura vedica; quindi non è possibile fabbricare la propria incarnazione. Ogni incarnazione è menzionata nelle Scritture vediche—quando e come, quale tipo di attività e in quale luogo, è tutto descritto nei particolari. C’è un elenco, nessuno può diventare un'incarnazione al di fuori di esso. C'è un grafico. Così come ci sarà un'incarnazione di Kalki, di cui ho parlato più volte, che avverrà dopo circa quattro milioni di anni; e nel Bhagavata è menzionato il luogo e anche il nome del padre. Così il Signore S’incarna per due scopi: proteggere le persone sante e annientare i demoni atei, e stabilire il vero scopo della religione. Ora, il punto è: qual è il vero scopo della religione?

Come Krishna ha detto, lo scopo è ‘yada yada hi dharmasya glanir bhavati, dharma-samsthapanarthaya’ (Bg. 4.7), ‘paritranaya sadhunam vinasaya ca duskritam’ (Bg. 4.8). Queste due cose. La terza è ‘dharma-samsthapanarthaya’, allo scopo di stabilire i princìpi della religione. Ora, nelle Sue ultime parole, Egli dice ‘sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja’ (Bg 18.66): “Rinuncia a ogni tipo di religione inventata e semplicemente arrenditi a Me”. Pertanto, il vero principio religioso è di arrendersi a Dio e niente più. È tutto. Questo è il vero principio della religione. La religione senza la coscienza di Dio, non è religione; almeno secondo la Bhagavad-gita. Senza la coscienza di Dio, senza stabilire la propria relazione con il Signore Supremo, non può esserci alcun principio religioso. Si può continuare a pubblicizzare qualche nuovo tipo di principio religioso; ogni giorno e ogni momento se ne producono in tutto il mondo, ci sono così tanti tipi di princìpi religiosi; ma secondo la Bhagavad-gita, il vero principio religioso è stabilire la relazione perduta con il Signore Supremo. Siamo eternamente legati a Lui, proprio come padre e figlio sono eternamente legati. La relazione non può essere interrotta.

Un figlio può ribellarsi al padre, ma non può dire "non è mio padre". Non è possibile. Come può farlo? Potrei non essere d'accordo con mio padre su tanti punti di vista, ma se qualcuno mi chiede, "Chi è tuo padre?", oh, dovrò parlare del mio stesso nemico, di colui che ho accettato come mio nemico. Così come la relazione tra padre e il figlio non può essere interrotta, allo stesso modo il nostro rapporto con il Signore Supremo non può essere interrotto. Non è possibile. Se vogliamo interrompere la nostra relazione con il Signore Supremo, Dio, con mezzi artificiali, allora il risultato sarà che saremo sempre più infelici. Pertanto l'attività principale della civiltà umana è di ristabilire la relazione perduta. Il mondo soffre di questa relazione perduta e di una civiltà senza Dio. Ciò non deve essere tollerato. Le persone dovrebbero essere istruite a far rivivere la loro coscienza di Dio o di Krishna con ogni mezzo e allora saranno felici. Questo è l'intero principio. Sri Krishna dichiara:

Capitolo 3 Verso 24

utsideyur ime loka
na kuryam karma ced aham
sankarasya ca karta syam
upahanyam imah prajah

“Se Mi astenessi dal compiere i doveri prescritti, tutti questi mondi andrebbero in rovina. Sarei la causa di una popolazione non voluta e turberei così la pace di tutti gli esseri senzienti”.
Così Sri Krishna dice: "Se non stabilisco l’esempio, allora tutta la popolazione sarà contaminata, nel mondo nascerà una popolazione indesiderata...” Il mondo intero apparirà come l'inferno, e di conseguenza non sarà più abitabile per gli uomini buoni. Poi Egli dice:

Capitolo 3 Verso 25

saktah karmany avidvamso
yatha kurvanti bharata
kuryad vidvams tathasaktas
cikirsur loka-sangraham

“Come l'ignorante compie il suo dovere con attaccamento al risultato, così anche il saggio agisce, ma senza attaccamento, al solo fine di guidare gli uomini sulla giusta via”.

‘Cikirsur loka-sangraham’ (desiderando guidare il popolo in generale). Ora, le persone lottano per un tornaconto personale—qualcuno combatte per soddisfare un’ambizione personale. Non dovrebbe essere così. Per realizzare la propria ambizione personale, non si dovrebbe correre alcun rischio. No. Krishna dice: "Proprio come le persone stolte lavorano, essendo troppo attaccate alla gratificazione dei sensi, allo stesso modo, anche coloro che sono istruiti e avanzati nella conoscenza spirituale possono lavorare in modo simile, ma non al fine della gratificazione dei sensi". Com'è possibile? Proprio come un mercante o uomo di commercio che fa affari e lavora duramente giorno e notte per accumulare denaro, allo stesso modo, anche un devoto del Signore può guadagnare denaro con lo stesso spirito, lavorando giorno e notte. Superficialmente sembrerà che non vi sia differenza—entrambi lavorano molto per guadagnare un po’ di denaro. Ma per il devoto, o l'uomo che ha stabilito una relazione con Dio, l’impegno sarà diverso.

Le sue spese non saranno finalizzate alla gratificazione dei sensi, ma al progresso della coscienza di Dio. Quello è l'uomo ideale. Non c’è alcun danno se lavori e sei molto attaccato alla tua attività o a chiunque altro, non importa. La stessa cosa che ho appena spiegato: il risultato dovrebbe essere dato a Dio. Proprio come Rupa (e Sanatana) Gosvami. Ho già fatto questo esempio. Quando si ritirarono, portarono a casa due barche piene di monete d'oro, milioni di rupie. Tuttavia, anche prima del pensionamento, spendevano il cinquanta per cento della ricchezza accumulata per la causa di Dio, il venticinque per cento lo distribuivano ai parenti, e l’altro venticinque per cento lo tenevano in banca per esigenze personali in tempi straordinari. Vedete? Perciò, qui Krishna dice ‘saktah karmany avidvamsah’ (Bg. 3.25). Proprio come gli sciocchi ricercano la gratificazione dei sensi lavorando con attaccamento, "Devo avere questo denaro, devo accumulare questo saldo bancario, e così via”, allo stesso modo, ‘yatha kurvanti bharata kuryad vidvams’, il saggio erudito agisce in modo simile ma senza attaccamento.

‘Vidvan’ significa che anche la persona colta potrebbe agire allo stesso modo, ma spenderebbe il denaro in maniera tale da essere un esempio. "Oh, un grande e ricco uomo che ha distribuito la sua ricchezza ...", proprio come fece Rupa Gosvami. Pertanto i devoti, coloro che seguono i princìpi della devozione, vedono l'ideale: "Il nostro maestro spirituale possedeva molto denaro e lo ha distribuito in questo modo”. La distribuzione di denaro è accettata e la gente segue. Perciò Krishna consiglia ad Arjuna: "Diventa un uomo ideale, un combattente per la causa di Dio, allora il tuo esempio sarà seguito dagli altri. Questo è il Mio volere, perciò ti istruisco”. Grazie mille. Ci sono domande?



Fine
------------------

Altro sull'autore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada

Biografia:
www.radiokrishna.com/vsp_online.php

Altre opere: www.radiokrishna.com/books_online.php

Lezioni Audio: www.radiokrishna.com/rkc_archive_new/index.php?q=s&sm=fi&s=lezioni+di+srila+prabhupada&x=8&y=6

Canzoni, Bhajans ecc.: www.radiokrishna.com/rkc_archive_new/index.php?q=f&f=%2FMusica+-+Music+A-K%2FBhaktivedanta+Swami+Prabhupada

------------------

Vuoi continuare la lettura o approfondire la tua conoscenza della Bhagavad Gita cosi' com'e' ?
Visualizzala o scaricala gratuitamente !

Presentazione: www.facebook.com/note.php?note_id=169564179697

Lettura/download PDF: www.radiokrishna.com/fclick/fclick.php?fid=1

Download come APP per Android: www.radiokrishna.com/fclick/fclick.php?fid=604


Puoi anche seguire il

Corso di studio sul forum di RKC:
https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/forum.asp?FORUM_ID=27


oppure le

Lezioni del maestro S.G. Tridandi Prabhu dal tempio ISKCON di Terni su Youtube:


NUOVE





VECCHIE





oppure su Facebook (anche in diretta il Sabato pomeriggio):



www.facebook.com/pg/iskconITAnews/videos/



Hare Krishna !

La redazione di Radio Krishna Centrale

------------------

DISCLAIMER *
Le lezioni, a volte sono riportate sottoforma di estratto, per una presentazione adatta anche ai lettori estranei agli argomenti trattati, o in generale al metodo del bhakti yoga, la coscienza di Krishna.
Cio' allo scopo di evitare possibili fraintendimenti, sul significato di alcuni termini e concetti espressi, non sempre corrispondenti alle accezioni linguistiche attuali, e quindi talvolta, causa di una comprensione errata o distorta delle vere intenzioni, del maestro spirituale fondatore.

Il testo integrale originale (in Inglese) delle lezioni, e' comunque reperibile in rete su vari siti esteri.
  Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  
 Nuova Discussione  Rispondi
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
Vai a:
RKC Forum © RKC - tutti i diritti riservati Torna all'inizio della Pagina
Questa pagina è stata generata in 0,39 secondi. radiokrishna | TRKN | Snitz Forum