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luncio27
Utente Medio
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Inserito il - 17/03/2021 : 18:58:23
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Sono rimasto esterrefatto leggendo il sacrificio umano descritto nello S.B. Canto 9° cap. 7°. In particolar modo leggendo il versetto 22 dove si descrive la presenza di grandi saggi e brahmana. Visto che in tutti i Canti finora letti si esalta l'amore e la devozione verso Dio, non riesco a concepire questo sacrificio! Per cortesia, mi aiutate a comprendere questo fatto? Grazie
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RKC Mayapur
Amministratore
Estero
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Inserito il - 18/03/2021 : 09:26:18
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Hare Krishna Luciano,
come e' ben spiegato in molti punti dello Srimad Bhagavatam, in epoche precedenti alla nostra anche i sacrifici umani potevano essere eseguiti come offerta a Dio, poiche' la persona "uccisa" era in realta' elevata ad una posizione superiore, in un corpo migliore, o addirittura poteva essere liberata dal ciclo di morti e rinascite, e tornare nel mondo spirituale direttamente, grazie a quel sacrificio.
Tutto questo era possibile grazie al potere dei mantra vedici, quando erano cantati da brahmana o sacerdoti perfettamente qualificati, puri, potenti, e devoti del Signore.
Al contrario in kaliyuga, la nostra epoca, non esistono praticamente piu' brahmana altrettanto qualificati, e nemmeno e' piu' possibile compiere simili sacrifici, in quanto essi richiedevano immense ricchezze, che oggi nessuno possiede. Infatti in questa epoca sono proibiti tutti i sacrifici, tranne il canto del santo nome del Signore, come nel maha mantra Hare Krishna, che costituisce il vero e proprio sacrificio, il metodo prescritto, per la realizzazione spirituale in Kaliyuga.
In ognuna delle 4 epoche, Satyayuga, Tretayuga, Dvaparayuga e Kaliyuga, sono prescritti 4 diversi tipi di attivita', per la realizzazione spirituale, in base alle differenti circostanze, e sentire che in Tretayuga i brahmana erano cosi' puri e potenti, da poter resuscitare un essere umano e dargli un corpo migliore, non deve lasciarci "esterrefatti" perche' si tratta solo di una nostra, mancanza di conoscenza del contesto di cui si parla.
Semplicemente a quel tempo, i grandi sacrifici erano il metodo con cui si poteva soddisfare il Signore, beneficiando contemporaneamente, l'autore del sacrificio e tutti i partecipanti alla cerimonia, compreso l'essere umano o l'animale che veniva "sacrificato", il quale riceveva un corpo migliore o la liberazione dalla materia, e cio' costituiva la prova che i mantra vedici erano stati recitati correttamente.
Del resto, nessun brahmana avrebbe mai accettato un qualsiasi ruolo in un sacrificio del genere, se non fosse stato assolutamente sicuro di poter elevare ad una migliore posizione, l'essere vivente "sacrificato", altrimenti, era ben consapevole che il suo atto sarebbe stato considerato un'uccisione non necessaria, e che ne avrebbe dovuto pagare le conseguenze. A quel tempo i Brahmana stavano molto attenti a non commettere errori, e certamente non si sarebbe mai accollati un omicidio inutile.
Oggi per noi puo' essere difficile, comprendere che potesse esistere una tale purezza di intenti nella societa' umana, ma ai tempi vedici tutto era ben stabilito, e la gente seguiva perfettamente il varnashrama dharma, mettendosi cosi' al riparo dal commettere errori e dal doverne pagare le conseguenze.
I grandi sacrifici, nel Tretayuga, erano il metodo prescritto per l'avanzamento spirituale: tutto qui, dovremmo esserne consapevoli senza che questo ci sconvolga, solo perche' le stesse attivita' non possono essere applicate ai nostri giorni, in Kaliyuga, periodo in cui le circostanze sono completamente diverse.
La conoscenza, i racconti dei Veda spaziano in tutto l'Universo e comprendono periodi lunghissimi, anche di Milioni o Miliardi di anni, non dovremmo pensare che le condizioni in cui viviamo noi oggi, siano le uniche possibili.
Ecco cosa dice Sua Divina Grazia Abhay Charan Bhaktivedanta Svami Prabhupada in proposito:
SRIMAD BHAGAVATAM CANTO 1 - CAPITOLO 1 VERSO 21 kalim agatam ajnaya ksetre 'smin vaisnave vayam asina dirgha-satrena kathayam saksana hareh TRADUZIONE "Sapendo che l’eta’ di Kali e’ gia’ iniziata, ci riuniamo in questo luogo santo per il compimento di un lungo sacrificio, destinato all’ascolto del messaggio trascendentale di Dio". SPIEGAZIONE "Il kali-yuga, contrariamente agli altri yuga –satya-yuga (l’eta’ d’oro), tetra-yuga (l’eta’ d’argento) e dvapara-yuga (l’eta’ di rame)- non si presta affatto alla realizzazione spirituale. Nel satya-yuga, in cui gli uomini vivevano 100.000 anni, era possibile impegnarsi in una lunga meditazione per giungere alla realizzazione spirituale. Nel treta-yuga, in cui gli uomini vivevano 10.000 anni, la perfezione spirituale, era ottenuta compiendo grandi sacrifici. E nello dvapara-yuga, in cui gli uomini vivevano 1.000 anni, si giungeva alla realizzazione spirituale adorando il Signore.
Ma nell’eta’ di Kali la longevita’ non supera i 100 anni e inoltre l’uomo deve affrontare ogni tipo di difficolta’, percio’ il metodo raccomandato per raggiungere la realizzazione spirituale e’ quello di ascoltare e cantare i santi nomi, le glorie e i divertimenti del Signore. I saggi di Naimisaranya inaugurarono questo metodo a beneficio dei devoti del Signore. Essi si prepararono ad ascoltare i divertimenti del Signore per una durata di mille anni.
Dall’esempio di questi saggi dovremmo comprendere che l’ascolto e la recitazione regolare dello Srimad-Bhagavatam rappresentano l’unico metodo di realizzazione spirituale per l’eta’ in cui viviamo. Ogni altro tentativo sarebbe pura perdita di tempo perche’ non darebbe alcun risultato tangibile. Sri Caitanya Mahaprabhu, il Signore stesso, predico’ personalmente la via del bhagavata-dharma e raccomando’ che tutti coloro che sono nati in India provvedessero alla diffusione universale del messaggio di Sri Krishna e della Bhagavad-gita in particolare. Assimilati gli insegnamenti della Bhagavad-gita, si puo’ cominciare a studiare lo Srimad-Bhagavatam per trovare nuova luce sulla via della realizzazione spirituale".
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Gokula Tulasi das (RKC Mayapur) |
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luncio27
Utente Medio
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Inserito il - 18/03/2021 : 14:35:55
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Hare Krishna. Grazie per la risposta. Sono rimasto fermo al 7° capitolo per una settimana, perchè quasi non volevo accettare quello che era scritto. Poi mi sono ricordato della storia di Abramo e Isacco. E' vero quando scrivi: Oggi per noi può essere difficile, comprendere che potesse esistere una tale purezza di intenti nella società umana,..... Oggi noi viviamo in una società che riesce a considerare una consuetudine l'assassinio di altri uomini (senti i telegiornali), mentre quello degli animali lo considera una necessità. |
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RKC Mayapur
Amministratore
Estero
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Inserito il - 18/03/2021 : 20:12:47
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Hare Krishna Luciano,
buono il tuo paragone con la storia di Abramo e Isacco, avevo pensato infatti di citarla nella mia risposta, poi ho lasciato perdere ritenendo di aver dato gia' sufficienti informazioni, ma se non altro, rende l'idea. In qualche modo sei arrivato a comprendere questo punto, e cio' e' favorevole.
Tuttavia permettimi di ripeterti il suggerimento che gia' ti diedi tempo fa: questi libri sono spirituali, la conoscenza che contengono e' trascendentale e priva di errori e difetti materiali, percio' non puo' essere compresa con uno studio accademico, nozionistico, alla stregua di altre materie di studio cui siamo abituati, per esempio dalla scuola o dall'Universita'.
Piuttosto dev'essere compresa tramite l'ascolto e l'accettazione. Dovremmo fidarci che tutto il necessario ci sara' spiegato dal maestro spirituale autentico (nel nostro caso, Srila Prabhupada), il quale e' in possesso della piena conoscenza della Verita' Assoluta, e ce la sta trasmettendo cosi' com'e', per la sua misericordia incondizionata, a nostro beneficio.
Noi possiamo fidarci ed accettarla, e allora ci purificheremo ed avanzeremo spiritualmente, e saremo in grado di comprenderla sempre meglio e sempre di piu', in tutti i suoi aspetti e dettagli, nel corso del tempo.
Oppure, possiamo dubitare, discutere, obbiettare, fermarci a pensare ad un certo termine o ad un discorso che non riusciamo a inquadrare, che non ci sembra corretto, che suscita in noi dei dubbi, delle opposizioni intellettuali perche' magari e' considerato "sbagliato" dalla societa' attuale, e allora in tal caso, non ci potremo purificare ne' avanzare spiritualmente.
Per prima cosa dovremmo attribuire la giusta autorita' all'insegnante (Srila Prabhupada), proprio come si fa a scuola: puo' forse uno studente, criticare o ribattere cio' che dice l'insegnante ? Ovviamente no, se vuole ottenere il diploma o un riconoscimento in quella scuola. Se non e' daccordo, o cambia idea, o cambia scuola, queste sono le possibili opzioni.
Similmente, nei libri di Srila Prabhupada e' spiegata la Verita' Assoluta cosi' com'e', tramandata da maestro a discepolo fin dai tempi della creazione di questo Universo, e a tutt'oggi inalterata, quindi noi possiamo scegliere se accettarla e prenderne tutti i benefici (proprio come uno studente che ottenga un diploma o una laurea), o se "non essere daccordo" e discutere, obbiettare qualche argomento, ma in tal caso, a parte che saremo sconfitti perche' non esiste una conoscenza superiore a quella che discende da Dio Stesso fin da prima della creazione di questo Universo, non potremo ottenere alcun riconoscimento dalla scuola della bhakti.
Questa e' la nostra scelta.
Ed e' suggerito anche, contemporaneamente, di praticare il processo, del bhakti yoga, cosi' come e' stato stabilito sempre da Srila Prabhupada, nella fattispecie, cantando o recitando almeno 16 giri di japa di maha mantra Hare Krishna al giorno, e applicando alla nostra vita i 4 principi regolatori della liberta' (per il lettori del forum, citiamo qui il link ad una guida riassuntiva del processo di cui si parla: www.radiokrishna.com/bhaktiyoga.htm ).
Questo facilitera' la nostra comprensione della conoscenza contenuta nei libri, che altrimenti potrebbe risultarci veramente difficile da capire, anzi impossibile, essendo del tutto trascendentale e quindi differente dalle normali materie di studio cui siamo generalmente abituati.
Se non abbiamo ancora abbastanza fiducia nel maestro spirituale, forse dovremmo prendere piu' informazioni su di lui, sulle sue opere, sulla sua vita, o magari leggere o ascoltare delle sue lezioni, interviste ecc., in modo da capire meglio la sua posizione autorevole (abbiamo tante risorse del genere, sul nostro sito www.radiokrishna.com ), prima di affrontare lo studio approfondito di un testo vasto come lo Srimad Bhagavatam: meglio aver acquisito, prima, una discreta conoscenza basilare ed una forte fiducia, nel maestro. Altrimenti corriamo il rischio di "fermarci" di fronte a certi argomenti, per noi al momento incomprensibili.
Comunque, in se' stessa la lettura del Bhagavatam di Srila Prabhupada, e' sempre favorevole, anche se non lo comprendiamo (le vibrazioni sonore trascendentali porteranno ugualmente il loro benefico effetto).
Buon proseguimento e un caro saluto, Haribol !
Gokula Tulasi das (RKC Mayapur)
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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 19/03/2021 : 16:44:53
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Hare Krishna Luciano,
ho pensato di riportare parte di un'ulteriore spiegazione di Sua Divina Grazia Abhay Charan Bhaktivedanta Svami Prabhupada, a riguardo dell'uccisione di un essere vivente in un sacrificio: spero che ti sia utile, Haribol !
Gokula Tulasi das (RKC Mayapur)
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Srimad Bhagavatam Canto 4 Capitolo 11
Verso 5
sa tan prisatkair abhidhavato mridhe nikritta-bahuru-sirodharodaran ninaya lokam param arka-mandalam vrajanti nirbhidya yam urdhva-retasah
TRADUZIONE
"Quando Dhruva Maharaja vide gli Yaksa che avanzavano, immediatamente afferrò le armi e tagliò a pezzi i nemici. Separando dal loro corpo braccia, gambe, teste e ventri, mandò gli Yaksa sul sistema planetario situato al di sopra del globo solare, sistema che può essere raggiunto solo dai brahmacari di prima classe, che non hanno mai emesso seme".
SPIEGAZIONE di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
"Essere uccisi dal Signore o dai suoi devoti è causa di buona fortuna per i non-devoti. Gli Yaksa che erano stati uccisi indiscriminatamente da Dhruva Maharaja raggiunsero i sistemi planetari che sono riservati solo ai brahmacari che non hanno mai emesso seme.
Come i jnani impersonalisti o i demoni uccisi dal Signore raggiungono Brahmaloka, ossia Satyaloka, anche le persone uccise da un devoto del Signore raggiungono questo pianeta. Per raggiungere il sistema planetario Satyaloka descritto in questo verso ci si deve elevare al di sopra del globo solare.
Uccidere, dunque, non è sempre negativo. Se si viene uccisi da Dio, la Persona suprema, o dal Suo devoto, oppure in un grande sacrificio, l’uccisione andrà a beneficio dell’essere ucciso.
La cosiddetta non-violenza materiale è del tutto insignificante se paragonata all’uccisione inflitta da Dio, la Persona suprema, o dai Suoi devoti. [...]"
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RKC Mayapur
Amministratore
Estero
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Inserito il - 20/03/2021 : 08:57:59
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Altre brevi spiegazioni a riguardo dei sacrifici vedici:
SRIMAD BHAGAVATAM CANTO 4 - CAPITOLO 11
VERSO 25
maitreya uvaca ango ’svamedham rajarsir ajahara maha-kratum najagmur devatas tasminn ahuta brahma-vadibhih
TRADUZIONE
"Sri Maitreya rispose: Mio caro Vidura, un giorno il grande re Anga organizzò l’importante sacrificio conosciuto come asvamedha. Tutti gli esperti brahmana presenti conoscevano il modo d’invitare gli esseri celesti, ma nonostante i loro sforzi, nessun essere celeste partecipò o apparve in quel sacrificio".
SPIEGAZIONE di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
"Un sacrificio vedico non è una cerimonia ordinaria. Gli esseri celesti erano soliti partecipare a questi sacrifici, e gli animali sacrificati in questa occasione ottenevano una nuova vita. In questa età di Kali non ci sono brahmana potenti che possano invitare gli esseri celesti o possano dare una nuova vita agli animali. Una volta, i brahmana esperti nei mantra vedici potevano dimostrare la potenza dei mantra, ma in quest’era tutti questi sacrifici sono proibiti perché tali brahmana non esistono più. Il sacrificio in cui venivano offerti dei cavalli era chiamato asvamedha. Talvolta si sacrificavano anche delle mucche, gavalambha, non per cibarsene, ma per dare loro una nuova vita, e dimostrare così la potenza dei mantra. In quest’età, dunque, l’unico yajna pratico è il sankirtana-yajna, il canto del mantra Hare Krishna per ventiquattro ore al giorno".
VERSO 27
rajan havimsy adustani sraddhayasaditani te chandamsy ayata-yamani yojitani dhrta-vrataih
TRADUZIONE
"O re, sappiamo che gli oggetti necessari a compiere il sacrificio sono stati da te raccolti con grande fede e cura, e non sono contaminati. Anche il nostro canto degli inni vedici non è imperfetto, perché tutti i brahmana e sacerdoti qui presenti sono molto esperti e stanno compiendo la cerimonia secondo le regole".
SPIEGAZIONE di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
"E’ proprio dei brahmana esperti pronunciare i mantra vedici col giusto accento. La combinazione del mantra e delle parole sanscrite dev’essere infatti cantata con la corretta pronuncia, altrimenti non avrà successo. In quest’era i brahmana non sono esperti nella lingua sanscrita, né sono puri nella vita pratica, ma col canto del mantra Hare Krishna, si può raggiungere il più alto beneficio relativo al compimento di sacrifici. Anche se il mantra Hare Krishna non è cantato correttamente, è comunque così potente che chi lo canta ne riceverà il frutto".
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