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 LEZIONI DEL FONDATORE IN ITALIANO
 La Bhagavad-gita cosi' com'e' - Cap. 2 Verso 30
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Sangita Dasi
Moderatore



85 Messaggi

Inserito il - 25/11/2020 : 20:17:00  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
RKC - RADIO KRISHNA CENTRALE PRESENTA:

Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada su

La Bhagavad-gita cosi' com'e'




Capitolo 2
Verso 30


dehi nityam avadhyo 'yam
dehe sarvasya bharata
tasmat sarvani bhutani
na tvamsocitum arhasi


TRADUZIONE

"O discendente di Bharata, colui che risiede nel corpo è eterno e non può mai essere ucciso. Non devi dunque piangere per nessuno".


SPIEGAZIONE
di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada

"Il Signore conclude con questo verso le Sue istruzioni sulla natura immutabile dell’anima. Dopo aver descritto le sue caratteristiche, Krishna mostra che l’anima è eterna e il corpo è temporaneo. Arjuna deve dunque compiere il suo dovere di ksatriya senza lasciarsi fermare dalla paura che suo nonno Bhisma e il suo maestro Drona muoiano nella battaglia.

Anche noi, basandoci sull’autorità di Sri Krishna, dobbiamo accettare senza più dubbi che l’anima esiste ed è distinta dal corpo materiale, e rifiutare di credere che i sintomi della vita appaiano a un certo stadio dell’evoluzione della materia per una semplice combinazione di elementi chimici.

Sebbene l’anima sia immortale, non si deve incoraggiare la violenza, salvo in tempo di guerra, quando è veramente necessaria. E quando diciamo “veramente necessaria” s’intende che è applicata con l’approvazione del Signore, e non arbitrariamente".








LEZIONE*
di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
tenuta a Londra (Regno Unito), il 31 Agosto 1973

Traduzione in Italiano a cura di Sangita devi dasi

dehi nityam avadhyo 'yam
dehe sarvasya bharata
tasmat sarvani bhutani
na tvam socitum arhasi

“O discendente di Bharata, colui che dimora nel corpo non può mai essere ucciso. Non devi quindi piangere per nessun essere vivente”.

‘Dehi nityam avadhyo 'yam dehe sarvasya bharata’, il proprietario del corpo non può essere ucciso. Deha significa “corpo”, e dehe “all'interno del corpo”. Quest’argomento è iniziato con ‘dehino smin yatha dehe kaumaram yauvanam jara’ (Bg. 2.13): “Come l'anima incarnata passa, in questo corpo, dall'infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l'anima passa in un altro corpo all'istante della morte”.

Deha e dehi. Dehi significa “colui che possiede il corpo”. La forma grammaticale è ‘dehin shabda’. Il caso nominativo di dehin shabda è ‘dehi’. ‘Dehi nityam’, eterno. Così Krishna spiega in tanti modi. ‘Nityam’ significa eterno, indistruttibile, immutabile, che non nasce, non muore ed è sempre costantemente uguale. ‘Na hanyate hanyamane sarire (Bg. 2.20): “Non muore quando il corpo muore”. Pertanto ‘nityam’ e ‘avadhyah’, è eterno e non può mai essere ucciso.

L’anima è situata nel corpo, tuttavia, ‘dehe sarvasya bharata’, non è soltanto nel corpo umano ma in qualsiasi altro corpo – questo è un punto molto importante. ‘Sarvasya’, è in ogni corpo, anche all'interno della formica, dell'elefante, di un gigantesco albero banyano o di un microbo. È ovunque, ma i furfanti credono che gli animali non abbiano l’anima. Sbagliato. L’affermazione autorevole di Krishna conferma che l’anima è in ogni corpo, ‘sarvasya’.
In un altro punto Krishna dichiara (Bg. 14.4):

arva-yonisu kaunteya
murtayah sambhavanti yah
tasam brahma mahad yonir
aham bija-pradah pita

“Sappi, o figlio di Kunti, che tutte le specie di vita hanno origine nella natura materiale, ed Io ne sono il padre che dà il seme”.

Tutte le specie di vita, non meno di 8.400.000 diverse forme di vita, hanno origine nella natura materiale, ‘tasam mahad yonir brahma’. Mahat yonir: la fonte del loro corpo è la natura materiale. ‘Aham bija-pradah pita’: “Io ne sono il padre che dà il seme”. Così come senza padre e madre non può esserci progenie, similmente il padre è Krishna e la madre è la natura materiale, o la natura spirituale. Ci sono due nature, com’è spiegato nel settimo verso: la natura materiale inferiore e la natura spirituale superiore. Allo stesso modo in cui nel corpo ci sono parti inferiori e superiori.

Nello stesso corpo ci sono diverse parti, di cui alcune sono considerate inferiori e altre superiori. Anche nelle due mani, secondo la civiltà vedica, la destra è ritenuta superiore e la sinistra inferiore – se porgi qualcosa con la mano sinistra, è un insulto. Quando dài una cosa a qualcuno, devi farlo con la mano destra. Ma se entrambe le mani sono necessarie, perché una è superiore e l’altra inferiore? Pertanto bisogna accettare l'ingiunzione vedica.
Sebbene le due nature provengano dalla stessa fonte, la Verità Assoluta – ‘janmady asya yatah’ (SB 1.1.1): “Tutto emana da Lui” – tuttavia, una natura è inferiore e l’altra superiore. Qual è la differenza tra le due? Nella natura inferiore o materiale, la coscienza di Dio è pressoché nulla. Chi è nell’influenza della virtù ha una certa coscienza di Dio e chi è nell’influenza della passione ne ha in misura ridotta; ma in colui che è nell’ignoranza, è del tutto assente. La coscienza di Dio è dunque presente in differenti gradi.

Pertanto questo corpo materiale, sebbene provenga dalla stessa fonte, è comunque inferiore. E sebbene ‘dehi’, o l'anima spirituale, sia superiore alla natura materiale, tuttavia, quando è imprigionata nella materia, essa diventa immemore di Krishna. Questo è il processo.
Ma come si afferma qui, ‘dehe sarvasya’, lo stesso spirito è presente. Perciò, coloro che non sono mascalzoni, ma intelligenti e in completa conoscenza, non trovano alcuna distinzione tra un essere umano o un animale.

‘Panditah sama-darsinah’: Poiché è un pandita istruito, sa che l'anima spirituale è presente. ‘Vidya-vinaya-sampanne brahmane’ (Bg. 5.18): Colui che è saggio vede con occhio equanime il brahmana erudito… L’anima all’interno del brahmana colto è della stessa qualità dell’anima all’interno della mucca (gavi), dell’elefante (hastini) e del cane – ‘suni’ significa cane e ‘sva-pake’ è il mangiatore di cani, o ‘candala’, il tipo più basso di essere umano. L’anima è presente ovunque. Non è solamente nell’uomo o negli esseri celesti superiori, ma non nei poveri animali. No. L’anima è nel corpo di tutti, ‘dehe sarvasya’.

Così, quale idea dovremmo accettare? L'affermazione di Krishna, o di un filosofo mascalzone, o di un cosiddetto religioso? Dovremmo accettare Krishna, la Persona Suprema e l'autorità suprema. Ed Egli dichiara ‘sarvasya’, anche in molti altri punti. Pertanto, coloro che sono eruditi non fanno una tale distinzione, perché l’anima è in tutti gli esseri viventi, ‘tasmat sarvani bhutani’. Perciò non devi piangere per nessuno, ‘na tvam socitum arhasi’. È tuo dovere [combattere].

Krishna sta semplicemente sottolineando, in vari modi, che l'anima eterna non può essere uccisa. Il corpo materiale è deperibile. “Perciò ora è tuo dovere combattere: il corpo può essere ucciso, distrutto, ma l’anima non muore, quando il corpo muore, na hanyate hanyamane sarire. Anche dopo la distruzione del corpo, l'anima continua a esistere e prende un altro corpo. Questo è tutto”.
‘Deha, tatha dehantara-praptih’ (Bg. 2.13): “Come l'anima incarnata passa, in questo corpo, dall'infanzia alla giovinezza (…), così passa in un altro corpo all'istante della morte”.

‘Dehantara-praptih’, devi prendere un altro corpo. Ciò sarà spiegato anche nel prossimo verso. Per lo kshatriya che è impegnato in un combattimento religioso ... La lotta deve essere per proteggere la religione, per una giusta causa, allora combattere è giusto. Lo kshatriya che uccide in una lotta religiosa, non è responsabile, non commette peccato. Ciò è confermato. Proprio come Brahma, che offrì un animale in sacrificio, ma non significa che egli abbia ucciso. Similmente quando lo kshatriya è impegnato a uccidere, non commette peccato. Ciò sarà spiegato nel prossimo verso.

“Perciò questo è il tuo dovere, non preoccuparti di uccidere i parenti o tuo nonno, accetta da Me la promessa che colui che risiede nel corpo è eterno e non può mai essere ucciso, ‘dehi nityam avadhyo yam dehe sarvasya bharata’ (Bg. 2.30)”. Dovreste quindi richiamare l’attenzione su questo punto importante: che il corpo di ogni essere vivente si è sviluppato sulla base dell'anima spirituale – il corpo può essere gigantesco o molto piccolo, non importa.

La materia dunque è prodotta, o si sviluppa, sulla piattaforma dello spirito. Non che lo spirito, o la forza vivente, viene all’esistenza per una combinazione della materia. Questo è un punto scientifico. È la materia che dipende dallo spirito, perciò è detta inferiore. ‘Yayedam dharyate jagat’ (Bg.7.5): “Oltre a questa energia inferiore, c'è la Mia energia superiore, costituita dagli esseri viventi che sfruttano le risorse del mondo materiale”. ‘Dharyate’ significa “sostiene”. Lo spirito è presente, e su di esso, la gigantesca forma dell’universo riposa. Esistono due tipi di spirito: Lo Spirito Supremo, Krishna, e lo spirito infinitesimale – atma e paramatma, isvara e paramesvara.
L’argomento è spiegato da Krishna (Bg. 7.5):

apareyam itas tv anyam
prakritim viddhi me param
jiva-bhutam maha-baho
yayedam dharyate jagat

“O Arjuna dalle braccia potenti, oltre a questa energia inferiore, c'è la Mia energia superiore, costituita dagli esseri viventi che sfruttano le risorse del mondo materiale”.

Lo spirito dunque è ciò che sostiene, ‘daryate’. Ogni cosa è spiegata nella Bhagavad-gita. Perché i giganteschi pianeti galleggiano nell'aria, come se fossero senza peso? È spiegato anche questo, ‘avisya aham ojasa dharayami’ (Bg. 15.13): “Entro in tutti i pianeti e con la Mia energia li mantengo nella loro orbita”.
Cercate di capire. Un grande aeroplano 747, che trasporta cinquecento passeggeri, galleggia volando nel cielo senza alcuna difficoltà. Perché? Perché c’è il pilota. Non pensate che stia volando solo perché è un grande aereo. No.

C’è il pilota, e ovviamente c’è l’aereo, ma il fatto che questo stia fluttuando dipende dal pilota, non dal congegno meccanico. Qualcuno è in disaccordo? Se il pilota non c’è, l'intero apparecchio cadrà subito. Similmente la Bhagavad-gita afferma ‘gam avisya, aham ojasa’: Krishna entra nei giganteschi pianeti e con la Sua energia li mantiene nelle loro orbite. Egli è all'interno, ‘andantara-stha-paramanu-cayantara-stham’, come confermato nella Brahma-samhita (5.35): “Per la Sua inconcepibile potenza, Govinda è anche pienamente presente in ogni atomo di tutti gli universi”.

Niente può funzionare se Krishna non entra all'interno di quest’universo, ‘andantara-stha’, come Garbhodakasayi Vishnu. C’è l’universo e ci sono gli innumerevoli esseri viventi, e Lui entra anche nell’atomo. Gli shastra affermano che come Paramatma, non solo Egli è nel cuore di tutti gli esseri viventi ma anche all’interno dell’atomo. Ora stanno studiando l'energia atomica, ma tuttora incontrano difficoltà perché non possono scoprire che c'è Dio, Krishna.

Senza la presenza di Krishna dunque nulla può esistere. Pertanto, chi è avanzato nella coscienza di Krishna vede solo Krishna e non la copertura esterna; poiché senza Krishna nulla può esistere. Nella Bhagavad-gita (13.27) è detto ‘sthavara-jangama’ (tutto ciò che è mobile e immobile). ‘Sthavara’ significa “muoversi” e ‘jangama’ significa “non muoversi”.

Due tipi di entità: alcune si muovono e altre no. Tuttavia la persona maha-bhagavata, anche se vede entrambi gli esseri mobili e immobili, in realtà vede Krishna. Perché sa che “movimento” significa forza vivente, ed essa è un’energia di Krishna; e anche il “non movimento” materiale è energia di Krishna, pertanto in ogni cosa egli vede solo Krishna.

premanjana-cchurita-bhakti-vilocanena
santah sadaiva hridayesu vilokayanti
yam syamasundaram acintya-guna-svarupam
govindam adi-purusham tam aham bhajami

“Adoro Govinda, il Signore primordiale, chiamato Syamasundara. È Krishna stesso, dagli innumerevoli, inconcepibili attributi, contemplato nel profondo del cuore dai puri devoti che hanno gli occhi spalmati col balsamo dell’amore e della devozione”. (Brahma-samhita 5.38)

A volte chiedono: “Hai visto Dio?” Il devoto veramente avanzato vede solo Krishna, nient'altro. Sadaiva significa “sempre”. Più progredisci nella coscienza di Krishna, più vedrai solamente Krishna. E se ti eserciti a vedere sempre Krishna, allora, ‘smaran loke tyajaty ante kalevaram sada tad-bhava-bhavitah’ (Bg. 8.6): “Sono i ricordi che si hanno all'istante di lasciare il corpo che determinano la condizione futura dell'essere”.

Se dunque pensi sempre a Krishna ... Questa è l'istruzione di Krishna, ‘man mana bhava mad-bhakto mad-yaji mam namaskuru’ (Bg. 18.65): “Pensa sempre a Me”. Chi pensa sempre a Krishna è un yogi di prima classe. ‘Yoginam api sarvesam mad-gatenantar-atmana bhajate yo mam sa me yuktatamo matah’ (Bg. 6.47): “Di tutti gli yogi, colui che con grande fede dimora sempre in Me, e Mi adora servendoMi con un amore trascendentale è il più intimamente legato a Me ed è il più grande di tutti”.

Il devoto è un yogi di prima classe, altrimenti, perché penserebbe a Krishna? Solo i bhakta possono pensare sempre a Krishna. ‘Man-mana bhava mad-bhaktah’ (Bg. 9.34). “Perché tu sei Mio devoto e il tuo dovere è di pensare sempre a Me”. È un compito molto difficile? Ogni giorno vedi Krishna nel tempio, e più sarai impegnato nella coscienza di Krishna, ventiquattro ore, più sarai esercitato a vedere sempre Krishna. Questo è il movimento per la coscienza di Krishna: non potete dimenticare Krishna nemmeno per un istante.

E questa è l'istruzione, ‘man-mana bhava mad-bhakto mad-yaji mam namaskuru’ (Bg. 18.65): “Pensa sempre a Me e diventa Mio devoto. AdoraMi e offriMi i tuoi omaggi”. Queste quattro attività. Nel vedere la Divinità nel tempio, ricevi delle impressioni; ma anche quando sei fuori dal tempio, puoi vedere nel tuo cuore se hai sviluppato l'amore per Krishna. Altrimenti, vieni al tempio appena ti è possibile. L’intero processo è concepito per sviluppare l'amore per Krishna.

‘Sa vai pumsam paro dharmo yato bhaktir adhoksaje’ (SB 1.2.6): “Questo servizio di devozione deve essere ininterrotto e incondizionato per soddisfare completamente l’anima”. ‘Bhaktir adhoksaje’, questo è un sistema religioso di prima classe. La coscienza di Krishna è un sistema religioso di prima classe e anche il più elevato. Perché? Sta educando le persone a pensare sempre a Krishna, il Signore Supremo. Non solo a ricordarLo, ma anche ad amarLo.

Non possiamo pensare a qualcuno se non lo amiamo. Se ami qualcuno, allora puoi sempre pensare a lui. Proprio come l’amante e l’amato. Come un ragazzo e una ragazza innamorati che pensano sempre: “Quando ci rivedremo?” Perciò, ‘man-mana bhava mad-bhaktah’, puoi diventare un devoto di Krishna e pensare sempre a Krishna, purché abbia sviluppato nel tuo cuore l’amore per Krishna, ‘premanjana-cchurita-bhakti-vilocanena’ (Bs. 5.38). Grazie alla bhakti puoi sviluppare il tuo amore per Krishna. Questo è necessario.

Anche nello stadio inferiore di vita animale Krishna è presente, come Egli dichiara, ‘dehe sarvasya’, in ogni corpo. In un altro punto, Krishna spiega che, oltre a ‘dehi’ o ‘ksetra-jna’, il proprietario del corpo, c'è un altro proprietario, ksetra-jna. E questi è Krishna. ‘Ksetra-jnam capi mam viddhi sarva-ksetresu bharata’ (Bg. 13.3): “Sappi, o discendente di Bharata, che anch'Io sono il conoscitore in tutti i corpi”.

Come l'anima individuale è all’interno del corpo, così è presente anche l'Anima Suprema, Krishna. Sono entrambi presenti, perciò Egli è il proprietario di tutti i corpi. A volte i mascalzoni diffamano Krishna: “Perché danzava con le mogli di altri?” Ma in verità Egli è il proprietario, ‘dehe sarvasya bharata’. Non sono io il proprietario, ma è Lui; quindi, se il proprietario balla con le Sue servitrici o i Suoi devoti, che cosa c'è che non va? Che cosa c’è di sbagliato? Solo Lui è il proprietario, non sei tu. ‘Dehe sarvasya bharata’.

L'anima individuale è in ogni corpo, ma il vero proprietario è l'Anima Suprema. Krishna insegna: ‘bhoktaram yajna-tapasam sarva-loka-mahesvaram’ (Bg. 5.29). Egli è ‘mahesvaram’, il proprietario supremo, ed è ‘suhridam sarva-bhutanam’, il vero amico e il benefattore di tutti gli esseri.
e avete un amante, per lui potreste essere un amico oppure no; ma il vero amico di tutti gli esseri creati è ‘tasmad sarvani bhutani’: Krishna è il vero amico.

Perciò, se le gopi danzano con il vero amico, che cosa c'è di sbagliato? Ma coloro che sono mascalzoni, che non conoscono Krishna, pensano che questo sia immorale. Non è immorale, è la cosa giusta. Krishna è il vero marito, perciò ha sposato 16.108 mogli. Perché solo 16.000? Anche se sposasse sedici bilioni, trilioni di miliardi di mogli, sarebbe giusto perché Lui soltanto è il vero marito. ‘Sarva-loka-mahesvaram’ (Bg. 5.29): “Il Signore Supremo di tutti i pianeti e di tutti gli essere creati”.

Coloro che non conoscono Krishna, i mascalzoni, Lo accusano di essere immorale, un cacciatore di donne; e si compiacciono di questo. Pertanto dipingono immagini con le relazioni di Krishna con le gopi, ma non immagini di come Egli abbia ucciso Kamsa o altri demoni. A loro non piace, e questo è sahajiya. Per la loro dissolutezza, attività depravate, a costoro piace avere il sostegno di Krishna: “Krishna ha fatto questo, è immorale, e quindi anche noi siamo immorali. Siamo grandi devoti di Krishna perché siamo immorali”.

Accade questo. Per capire Krishna, quindi, è necessaria un'intelligenza leggermente superiore. Bahunam janmanam ante… (Bg. 7.19):

bahunam janmanam ante
jnanavan mam prapadyate
vasudevah sarvam iti
sa mahatma su-durlabhah

“Dopo numerose nascite e morti, colui che ha la vera conoscenza si sottomette a Me sapendo che Io sono la causa di tutte le cause e tutto ciò che esiste. Un'anima così grande è molto rara”.

‘Il saggio di prima classe, che è intelligente, janavan, si arrende a Me, Dio, mam prapadyate’; e perciò comprende chi è Krishna. ‘Vasudevah sarvam iti sa mahatma sudurlabhah’, questo è il tipo di mahatma intelligente… Puoi smascherare il “mahatma mascalzone” che semplicemente cambia d’abito, che è privo di coscienza di Krishna e che dichiara di essere Dio o Krishna. Calci in faccia a questi mascalzoni. [Rifiutiamo di accettarli]. Krishna non ha niente a che fare con questi furfanti. Ma se comprendi Krishna, allora sei molto fortunato, ‘ei rupe brahmanda bhramite’ (Cc. Madhya 19.151): Solo le persone più fortunate possono capire chi è Krishna.

All'interno di questo universo ci sono molti, molti milioni e trilioni di esseri viventi che stanno ruotando in diverse specie di vita, 8.400.000. In tal caso sono sfortunati – la semplice ripetizione di nascita e morte nelle diverse specie di vita. Tra questi, chi è molto fortunato ha la possibilità di entrare in contatto con un maestro spirituale autentico per la misericordia di Krishna, ‘guru-krishna-prasade paya bhakti-lata-bija’: per la misericordia di guru e Krishna, egli ottiene il seme del servizio devozionale. Questa è l'iniziazione. E se è intelligente, sempre che lo sia, innaffierà il seme della devozione – proprio come farebbe per un qualsiasi altro seme, che si deve piantare e annaffiare affinché germogli e cresca.

Similmente, chiunque abbia la grande fortuna di entrare a contatto con la coscienza di Krishna, dovrebbe annaffiare il seme del servizio di devozione. Con quale acqua (jale)? ‘Sravana-kirtana-jale karaye secana’ (Cc. Madhya 19.152). Se gradualmente annaffierà il seme col processo di ‘sravana’ e ‘kirtana’ [l’ascolto e il canto], il seme inizierà a germogliare. Questa è l’irrigazione: l’ascolto e il canto di ciò che riguarda Krishna. Non mancare alla classe nel tempio: l’ascolto e il canto annaffiano il seme del servizio di devozione. Questa è la cosa più importante: ‘sravanam kirtanam vishnoh smaranam pada-sevanam’ (SB 7.5.23).

La cosa più importante: sravanam kirtanam non significa ascoltare e cantare [o glorificare] riguardo a chiunque altro. No. Sravanam kirtanam vishnoh, solo ciò che riguarda Vishnu. I mascalzoni hanno inventato il “kali-kirtana”. In quale punto degli shastra si parla di kali-kirtana o shiva-kirtana? No. Kirtana significa glorificare il Signore Supremo, Krishna. Questo è il vero kirtana – non altri kirtana. Tuttavia hanno creato una competizione: kali-kirtana, durga-kirtana… Tutti nonsensi.

‘Sravanam kirtanam visnoh smaranam pada-sevanam’ (SB 7.5.23). Semplicemente Krishna. Solo Krishna dovrebbe essere adorato, ascoltato, glorificato e ricordato. E in questo modo farete progressi nella coscienza di Krishna. Grazie molte. Hare Krishna".






Fine
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Il testo integrale originale (in Inglese) delle lezioni, e' comunque reperibile in rete su vari siti esteri.






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