Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada,
in occasione della ricorrenza dell'avvento del Signore Sri Caitanya Mahaprabhu**
Srimad-Bhagavatam Canto 7 Capitolo 9
Verso 38
ittham nr-tiryag-rsi-deva-jhasavatarair lokan vibhavayasi hamsi jagat pratipan dharmam maha-purusa pasi yuganuvrttam channah kalau yad abhavas tri-yugo ’tha sa tvam
TRADUZIONE
"In questo modo, o Signore, Tu appari nei differenti avatara come un essere umano, un animale, un grande santo, un essere celeste, un pesce o una tartaruga, mantenendo così l'intera creazione nel diversi sistemi planetari e abbattendo i principi demoniaci. Secondo l'era in cui appari, Tu proteggi adeguatamente i principi della religione. Ma in questa età di Kali non Ti proclami Dio, la Persona Suprema, perciò sei conosciuto come Triyuga, ossia il Signore che appare in tre yuga".
SPIEGAZIONE di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
"Così com'era apparso per proteggere Brahma dall'attacco di Madhu e Kaitabha, il Signore era apparso anche per proteggere il grande devoto Prahlada Maharaja. Similmente, Sri Caitanya è apparso per proteggere le anime cadute del kali-yuga. Esistono quattro yuga, o ere -Satya, Treta, Dvapara e Kali. In tutti gli yuga, all'infuori del kali-yuga, il Signore appare nella forma dei differenti avatara e Si proclama Dio, la Persona Suprema. Ma Sri Caitanya Mahaprabhu, apparso nel kali-yuga, sebbene fosse Dio, la persona suprema, non Si dichiarò mai tale. Al contrario, ogni volta che Sri Caitanya Mahaprabhu Si sentiva equiparato a Krishna, Si tappava gli orecchi con le mani e negava di essere Krishna, perché stava interpretando la parte di un devoto. Sri Caitanya sapeva che nel corso del kali-yuga ci sarebbero stati molti falsi avatara a pretendere di essere Dio, perciò evitò di proclamarsi Dio, la Persona Suprema. Ma in molte Scritture vediche, in particolare nello Srimad-Bhagavatam (11.5.32), Sri Caitanya Mahaprabhu è riconosciuto come Dio, la persona suprema:
Krishna-varnam tvisakrishnam sangopangastra-parsadam yajnaih sankirtana-prayair yajanti hi sumedhasah
Nel kali-yuga gli uomini intelligenti adorano Dio, la Persona Suprema, nella forma di Sri Caitanya Mahaprabhu che è sempre accompagnato dai Suoi compagni intimi, come Nityananda, Advaita, Gadadhara e Srivarsa. Tutto il Movimento per la Coscienza di Krishna si basa sul principio del movimento del sankirtana, inaugurato da Sri Caitanya Mahaprabhu. Perciò colui che cerca di capire Dio, la Persona Suprema, attraverso il movimento del sankirtana conosce ogni cosa perfettamente. Egli è sumedha, una persona dotata di vera intelligenza".
ESTRATTO da una LEZIONE* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada tenuta a Mayapur (India) il 16 Marzo 1976
"... dharmam maha-purusha pasi yuganuvrittam channah kalau yad abhavas tri-yugo ‘tha sa tvam
In questo modo, o Signore, Tu sei apparso in differenti incarnazioni come un essere umano, un animale, un grande santo, un essere celeste, un pesce o una tartaruga, mantenendo così l’intera creazione nei diversi sistemi planetari e neutralizzando i princìpi demoniaci in ogni era. Mio Signore, Tu proteggi i princìpi della religione; ma in quest’era di Kali non Ti proclami come Dio, la Persona Suprema. Perciò Tu sei conosciuto come Tri-yuga, o il Signore che appare nei tre yuga".
Qui c’è una precisa affermazione riguardo a Sri Caitanya Mahaprabhu come avatara. Caitanya Mahaprabhu è sempre Dio, la Persona Suprema, ma è ‘channah’. ‘Channah’ significa ricoperto, non manifestato apertamente, perché è apparso come devoto – avatara. Rupa Gosvami rivela che Egli è l’avatara di Krishna. L’avatara deve essere confermato da grandi devoti e personalità come Sarvabhauma Bhattacarya e Rupa Gosvami, e deve essere sostenuto dalle affermazioni degli Shastra, come le Upanishad, il Mahabharata, e così via – ‘sadhu-shastra’. Lo Srimad-Bhagavatam (11.5.32) dichiara apertamente:
krishna-varnam tvisha-krishnam sangopangastra-parshadam yajnaih sankirtanaih prayair yajanti hi sumedhasah
"Nell’era di Kali, le persone intelligenti eseguono il canto congregazionale per adorare l’incarnazione di Dio che costantemente canta i nomi di Krishna. Sebbene la Sua carnagione non sia scura, Egli è Krishna stesso, accompagnato dai Suoi associati, servitori, armi e amici confidenziali".
Il saggio Karabhajana descrisse al re Nimi le varie incarnazioni di Dio nelle diverse ere, come ‘yuga-dharma-vrittam’ (la via del dharma); similmente, Vrindavana dasa Thakura descrisse Caitanya Mahaprabhu come ‘yuga-dharma-palah’ (il protettore del dharma); e in questo verso Egli è descritto come ‘channah kalau’, l’avatara nascosto nell’era di Kali (kalau).
In Kali-yuga, non appare come Nrisimhadeva, Vamanadeva o Sri Ramacandra ma come un devoto. Perché? Perché Egli è l’avatara più generoso. Le persone sono incapaci di capire Krishna, e sono così sciocche che quando Krishna afferma: ‘Sarva-dharman parityajya mam ekam saranam’ (Bg. 18.66), reagiscono, dicendo: “Chi è costui che ci ordina di lasciare tutto e di abbandonarsi a Lui (sarva-dharman parityajya)?”.
Questa è la nostra malattia materiale. Se a qualcuno è ordinato di fare qualcosa, egli protesta: “Chi sei tu per darmi ordini?” Questa è la situazione. Che cosa può dire Krishna, Dio stesso? Egli è l’Essere Supremo, il Controllore Supremo, e deve dare ordini e leggi. Questi è Dio. Ma noi siamo così sciocchi che quando Dio ci ordina, “Fai questo”, rispondiamo, “Oh, chi è costui che mi ordina ‘sarva-dharman parityajya’, di abbandonare ogni cosa? Perché dovrei dare via tutto? Abbiamo creato così tanti ‘dharma’, dottrine e ‘ismi’ (sarva-dharman). Perché dovrei abbandonare tutto?” Perciò il Signore stesso scese come Caitanya Mahaprabhu.
Oggi è l’apparizione di Caitanya Mahaprabhu, e spiegheremo in modo esauriente che Sri Caitanya era un avatara, come fu rivelato da Rupa Gosvami. Si deve imparare attraverso il guru, e Rupa Gosvami è il nostro guru. Narottama dasa Thakura scrive:
“Quando sarò impaziente di studiare i libri lasciati dai Sei Gosvami? È attraverso l’insegnamento dei Sei Gosvami che si deve conoscere la relazione d’amore di Radha-Krishna”.
‘Akuti’ significa impazienza, brama. Rupa Gosvami è il padre del servizio devozionale. Se vogliamo capire la posizione trascendentale di Dio, la Persona Suprema, allora bisogna passare attraverso il guru; il metodo guru-parampara. Altrimenti non è possibile. ‘Rupa-raghunatha pade hoibe akuti’, finché non si accetta questo metodo, non potremo sottometterci. Questo metodo si basa sulla sottomissione.
Krishna richiede ‘sarva-dharman parityajya’; e se volete avvicinarvi a Lui dovete essere sottomessi e umili. “Io non vedo Krishna. A chi dovrei sottomettermi?”. Dovete sottomettervi al Suo devoto, al Suo rappresentante. L’attività fondamentale è la sottomissione. Perciò Sri Caitanya Mahaprabhu apparve in questo giorno per elargire misericordia alle anime cadute, che sono sciocche e incapaci di ricevere la coscienza di Krishna.
Egli insegna personalmente come accettare la coscienza di Krishna attraverso il kirtana. Nel libro, “Gli insegnamenti di Sri Caitanya”, c’è un’immagine di Caitanya seduto a Prayag, assorto a cantare, mentre Rupa Gosvami Gli offre gli omaggi. Questo è il primo incontro tra Sri Caitanya e Rupa Gosvami, che allora compose il verso ‘namo maha-vadanyaya krishna-prema-pradaya te’:
“O avatara più misericordioso! Tu sei Krishna stesso apparso come Sri Krishna Caitanya Mahaprabhu. Tu hai assunto il colore dorato di Srimati Radharani e distribuisci ampiamente il puro amore per Krishna. Ti offriamo i nostri rispettosi omaggi”. (Caitanya-caritamrita, Madhya 19.53)
Così Egli è ‘channah-avatara’, l’incarnazione nascosta. Egli è Krishna, venuto per elargire krsna-prema, ma agisce come un devoto e perciò rimane celato. Anche Caitanya ordina, “Fai questo”, ma in modo diverso perché le persone fraintendono, e anche tra i mascalzoni, i cosiddetti studiosi, questo è chiedere troppo – le persone complicate pensano in questo modo. Ma il nostro metodo è la sottomissione; e finché non si diventa sottomessi, non c’è speranza di progredire in coscienza in Krishna.
Sri Caitanya Mahaprabhu insegna (Caitanya-caritamrita, Adi 17.31):
trinad api sunicena, taror api sahishnuna amanina manadena, kirtaniyah sada harih
Se vogliamo cantare il mantra Hare Krishna, è necessario seguire i seguenti principi:
1.‘Trinad api sunicena’, diventare più umili di un filo d’erba che tutti calpestano; eppure l’erba non protesta.
2.‘Taror api sahisnuna’, essere più tolleranti di un albero, che offre sempre il suo aiuto donando i frutti, le foglie e un rifugio dal sole cocente; benché sedere all’ombra di un albero sia molto benefico, l’uomo lo taglia quando lo desidera, eppure l’albero non protesta ed è tollerante.
3.‘Amanina manadena’, il devoto non si aspetta onori personali, ma è sempre pronto a offrire il proprio rispetto agli altri.
4.‘Kirtaniyah sada harih’, acquisendo queste qualificazioni si può cantare costantemente il mantra Hare Krishna, liberi da ogni disturbo. Perciò Caitanya Mahaprabhu ha scelto questo verso, ‘taror api sahisnuna’ – questa è la qualificazione – e perciò è venuto per insegnare questi princìpi.
Egli è Krishna stesso,‘na caitanyat krsnat, para-tattvam param iha’. Caitanya Mahaprabhu è para-tattvam, la Verità Suprema. La Verità Suprema è Krishna ma Caitanya non è differente da Krishna. ‘Na caitanyat krsnat, para-tattvam param iha, yad advaita brahmanopanishadi’ (Caitanya-c. Adi 1.3).
“Questo elemento non duale” (yad advaita), il Brahman dei monisti, “è descritto nelle Upanishad” (brahmanopanishadi) – yad advaita brahmanopanishadi.
I tre fattori, Brahman, Paramatma e Bhagavan, sono i tre aspetti della Suprema Verità Assoluta. Nello Srimad-Bhagavatam (1.2.11) è detto:
“I saggi trascendentalisti che conoscono la Verità Assoluta, chiamano questa sostanza unica, al di là di ogni dualità, col nome di Brahman, Paramatma e Bhagavan”.
La Verità Assoluta è unica, ‘advaya-jnana’. Non c’è differenza. Ma secondo la nostra qualificazione di comprendere la Verità Assoluta, Egli appare come il Brahman impersonale; come il Paramatma localizzato, o l’Anima Suprema; e come l’adorata Persona Suprema, Krishna – secondo la qualificazione di chi riceve la conoscenza.
‘Ye yatha mam prapadyante’ (Bg. 4.11): “Nella misura in cui si abbandonano a Me”. Questo è il significato. Se volete conoscere la Verità Assoluta come il Brahman impersonale, potete ottenere questa realizzazione; se volete realizzare la Verità Assoluta come Paramatma, situato ovunque, onnipervadente, allora potete realizzarLo; e se desiderate vederLo come la Persona più cara, potete ottenere anche questo. Tale è il significato di ‘ye yatha mam prapadyante’. Potete conoscere la Verità Assoluta in ogni modo, poiché Egli è pronto a manifestarSi secondo il vostro desiderio.
Secondo il processo evolutivo, l’universo fu sommerso dall’acqua. A quel tempo,‘dasa-avatara, keshava dhrita-mina-sharira jaya jagadisha hare’. Egli diventò tartaruga, poi diventò Nrisimhadeva, Vamanadeva, e molti altri. Questo accade continuamente, ‘nitya-lila’ (divertimenti eterni). Non crediate che l’avatara venga soltanto nella società umana, (nri), ma appare anche tra gli animali, gli insetti e gli alberi. Perciò nella Bhagavad-gita è detto: “Tra gli alberi, Io sono questo. Tra gli animali, Io sono questo. Tra i lottatori, Io sono questo. Io sono questo”. Egli è tutto.
In un altro passo afferma: ‘raso ham apsu kaunteya’ (Bg. 7.8). Egli è pronto a essere apprezzato da voi in qualsiasi condizione (anche nel sapore dell’acqua), se voi accettate le Sue istruzioni su come conoscerLo; ma se inventate un vostro metodo, allora non è possibile. Anche se siete le persone più ordinarie, malgrado ciò potrete conoscerLo. Non è difficile. In che modo? Krishna afferma ‘raso ham apsu kaunteya’ – “Mio caro Arjuna, Io sono il sapore dell’acqua”.
Chi non beve acqua ? Gli uomini bevono acqua e anche gli animali la bevono. Ma un animale non può capire Dio, sebbene Dio sia presente nell’acqua; mentre l’uomo può capire perché è un essere umano. Perciò un essere umano è differente da un animale. Tuttavia se, assaporando il gusto dell’acqua, l’uomo non realizza la presenza di Dio, Krishna, allora, in questo senso non è differente da un animale. Ma se ci ricordiamo di Krishna ogni volta che beviamo l’acqua – e tutti bevono acqua molte volte – allora questo è il metodo della devozione. ‘Sravanam kirtanam vishnu smaranam’ (SB 7.5.23) – ascoltare, glorificare e ricordare ciò che riguarda Vishnu.
Ogni volta che bevete l’acqua e vi ricordate di Krishna, perciò, siete situati nel servizio devozionale. Dov’è la difficoltà? Tutti bevono l’acqua. Se bevete quando avete sete, e se il sapore dell’acqua placa la vostra sete, allora, se semplicemente ricordate che Krishna dice nella Bhagavad-gita, “Io sono il sapore dell’acqua”, ricorderete immediatamente Krishna. E se ricordate Krishna, questo è servizio devozionale, ‘smaranam’ (ricordare). Dov’è la difficoltà?
Dov’è la difficoltà nel diventare cosciente di Krishna? ‘Raso ham apsu kaunteya prabhasmi sasi-suryayoh’ – “Sono la luce del sole e della luna”. Chi non vede la luce del sole e il chiarore della luna? Perciò, se di giorno vedete il sole e di notte la luna, e ricordate l’istruzione di Krishna, “Sono la luce del sole e della luna”, dov’è la difficoltà?
“Sono il sapore dell’acqua, o figlio di Kunti, la luce del sole e della luna, e la sillaba ‘om’ nei mantra vedici. Sono il suono nell’etere e l’abilità nell’uomo”. (Bg. 7.8)
Ora, se pensate, “Perché dovrei studiare la luce del sole e della luna, e cos’altro? Sono uno studioso vedantista e canterò Om”. (risate) “O furfanti, Io sono Om. (risate) Voi siete dei grandi vedantisti, cantate Om, ma Io sono questo Om” – pranavah sarva-vedeshu.
Ogni mantra vedico inizia sempre con la vibrazione di omkara. ‘Om tad vishnoh paramam padam sada pasyanti...’ Questo è il mantra vedico. Perciò, sia che siate vedantisti o esseri umani ordinari – non sapete niente – ma potete realizzare Krishna senza difficoltà.
Krishna quindi ci ha dato ogni insegnamento per diventare coscienti di Krishna; ma noi siamo così furfanti da non capire Krishna. E perciò Krishna appare di nuovo, “Poiché avete fallito nel comprenderMi, ora, col Mio comportamento v’insegnerò a diventare devoti di Krishna”. Questi è Sri Caitanya Mahaprabhu – col Suo comportamento personale.
Non crediate che Egli non agisca appropriatamente poiché sta interpretando un ruolo. Non dimenticate che Sri Caitanya Mahaprabhu è Dio, la Persona Suprema, Krishna. ‘Sri-krishna-caitanya radha-krishna nahe anya’. Accanto a Radha-Krishna c’è anche la Divinità di Caitanya Mahaprabhu. Alcuni protestano, “Perché La Divinità di Caitanya dovrebbe stare accanto a Krishna?”; ma non sanno che Caitanya e Krishna non sono differenti, ‘sri-krishna-caitanya radha-krishna nahe anya’.
Perciò è confermato negli Shastra che Sri Krishna Caitanya è Krishna stesso. In questo verso è detto ‘channah kalau yad abhavat’. In Kali-yuga, Egli non appare apertamente come nelle incarnazioni di Nrisimhadeva o Vamanadeva o Sri Ramacandra, ma appare come un devoto. Egli stesso dunque è l’incarnazione di Sri Caitanya Mahaprabhu.
‘Abhavas tri-yugo’: “Perciò, talvolta Tu sei conosciuto come tri-yuga”. Ci sono quattro yuga, ma solo nei primi tre Egli Si manifesta apertamente; e nel quarto, il Kali-yuga, appare in forma nascosta come devoto – perciò Egli è chiamato Tri-yuga.
Così oggi è il compleanno o il giorno dell’apparizione di Sri Caitanya Mahaprabhu, questo è il Suo luogo di nascita, Mayapur, e siamo tutti qui presenti. Questa è una grande fortuna. Ricordate sempre Mahaprabhu e cantate ‘sri-krishna-caitanya prabhu-nityananda srivasadi-gaura-bhakta-vrinda’; e ciò renderà la vostra vita perfetta. Grazie molte.
Fine.
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Lezione* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada, tenuta il 5 Marzo 1969, alle Hawaii (Stati Uniti), in occasione della ricorrenza dell’avvento del Signore Sri Caitanya Mahaprabhu.
Prabhupada: "Oggi è il secondo giorno in cui celebriamo la nascita di Sri Caitanya. Ieri, 4 marzo, il Signore è apparso; non esattamente il 4 marzo perché, secondo il calendario vedico, Gaura Purnima cade nel giorno di luna piena del mese di Phalguna [pron. Falguna]; e secondo il calendario bengalese il mese di phalguna è dal 15 febbraio al 14 marzo. L’avvento di Sri Caitanya, o l’apparizione (tithi) cade nel mese di Phalguna nella notte di luna piena.
Sri Caitanya apparve in ‘phalguni-purnima’. Purnima significa “luna piena”, e ‘phalguni’ è il mese di Phalguna (febbraio-marzo). Dopo l’apparizione di Sri Caitanya, fu celebrata una grande cerimonia con tutti gli abitanti di Navadvipa. Il padre di Caitanya Mahaprabhu non era un uomo facoltoso ma era un brahmana molto rispettabile. Soprattutto a quei tempi, cinquecento anni fa, la comunità dei brahmana non era molto ricca perché non si curava dell’opulenza materiale. Questa è la particolare qualità dei brahmana.
In tutto il mondo ci sono quattro categorie di uomini: 1. La prima, e la più importante, è la classe di uomini interessati al successo della forma di vita umana, e sono chiamati brahmana. 2. La seconda è la classe di uomini interessati al potere politico e ad accumulare ricchezza in questo mondo grazie a tale potere. 3. La terza classe di uomini, la comunità mercantile, ricerca il successo dell’opulenza materiale e il proprio vantaggio nel guadagnare denaro. 4. La quarta classe di uomini è quella dei ‘sudra’. Significa che non hanno altra ambizione se non di riempirsi lo stomaco. Questo è tutto. Non sono abbastanza intelligenti per diventare insegnanti (brahmana), né amministratori o ricoprire cariche politiche (ksatriya), né hanno energia per diventare ricchi uomini d’affari o imprenditori (vaisya); perciò sono la quarta classe di uomini.
Queste divisioni esistono in tutto il mondo. Anche se hanno nomi diversi, queste classi di uomini esistono – in India, in America, alle Hawaii, e in qualunque altro posto. Nel classificare tutte le persone scoprirete una classe di uomini che non è interessata all’opulenza della felicità materiale; ma sono filosofi, ricercatori, studiosi, scienziati, credenti e riformatori. La loro occupazione è diversa, perciò, in modo naturale, la classe dei brahmana non è molto ricca. Poiché i brahmana non ricercano l’opulenza materiale né si sforzano di ottenerla, esternamente appaiono molto poveri; ma in realtà sono molto ricchi in conoscenza. Ai giorni nostri, comunque, le persone non sono interessate alla conoscenza ma all’opulenza materiale; credono che lo scopo della vita sia di ottenere il più altro livello di gratificazione dei sensi. Questo è il pensiero generale.
Nel mondo tutti si sforzano duramente nella ricerca di ricchezza e supremazia allo scopo di soddisfare i sensi. Ho saputo dai miei studenti che quest’isola, Hawaii, è piena di turisti, classi di uomini molto ricchi che vengono qua a spendere denaro per la gratificazione dei sensi. Questo è lo stile di vita della civiltà moderna: Guadagnare denaro a ogni costo e cercare di godere il più possibile, a scapito di ogni progresso nella vita. Non è un fatto nuovo, ma al momento presente, in quest’era, una simile mentalità sta aumentando in modo sproporzionato. Così, quando sono arrivato qua, nel cortile di questa casa, sono stato molto felice di ascoltare il canto del mantra Hare Krishna, perché almeno in un angolo di questa grande città di gratificazione dei sensi è presente la vibrazione del maha-mantra.
Al momento, il nostro piccolo sforzo di predicare il mantra Hare Krishna non sta avendo molto successo; ma c’è comunque un grande potenziale, se ci sforziamo di più. Il mio maestro spirituale affermava: “Se nessuno viene per ascoltare la filosofia, non scoraggiatevi; sedete ugualmente e cercate di predicare, le quattro pareti vi ascolteranno. Non siate delusi”. Pertanto non c’è motivo di essere delusi; e questo giorno in cui si celebra la nascita di Sri Caitanya è molto importante. Soprattutto a Navadvipa oggi si svolge una grandissima cerimonia, e in tutta l’India milioni di persone si riuniscono per osservarla. A parte le cerimonie rituali, sforziamoci ora di capire la filosofia di Sri Caitanya.
È un dato di fatto che questo tipo di vita, o la ricerca della felicità materiale, significa gratificazione dei sensi. Questo è il verdetto della Bhagavad-gita e di ogni altra affermazione autorevole. Così Krishna dice ‘sukham atyantikam yat tad atindriyam grahyam’ (Bg. 6.21). ‘Atyantikam’ significa una felicità straordinaria, ineguagliabile e impossibile da superare – è il culmine della felicità che non è possibile comprendere. Ma tutti capiscono facilmente che “felicità” significa gratificazione dei sensi: Se ottengo del buon cibo che soddisfa il mio palato, provo felicità. Similmente, quando ogni organo dei sensi è soddisfatto in relazione al proprio oggetto dei sensi, tale condizione è definita felicità. Perciò l’essenza della felicità è soddisfare i sensi.
Ma Krishna parla di ‘sukham atyantikam’, la massima felicità, che non può essere ottenuta con questi sensi, ma con i sensi trascendentali, ‘atindriya’. Al presente i nostri sensi sono materiali e grossolani, ma c’è un altro tipo di sensi che ora è ricoperto. Supponiamo che io voglia toccare qualcosa di soffice per il piacere della mia mano, o il senso del tatto; ma se la mano è ricoperta da un guanto, non potrò esattamente godere di questo senso. Cercate di capire. Il senso è presente ma è ricoperto in modo artificioso, e benché la propensione sia presente, non posso goderne perfettamente. Similmente questo tipo di sensi ora è ricoperto dal corpo materiale.
Nella Bhagavad-gita, perciò, Krishna ci indica che questa felicità straordinaria può essere ottenuta con quel tipo di sensi, e non con questi che sono ricoperti. Con i sensi ricoperti non potete provare felicità in modo eccellente. ‘Sukham atyantikam yat tad atindriyam grahyam’; atindriya significa “sensi trascendentali”, e non questi ricoperti. Siamo tutti coscienti, ma ora la nostra coscienza è ricoperta, e Coscienza di Krishna significa che stiamo cercando di purificare la nostra coscienza da ogni copertura e colore.
Se aggiungete del colorante all’acqua, allora essa non è più limpida ma colorata, oppure, se vi aggiungete sostanze chimiche o sale o zucchero allora il gusto cambia, non è più il sapore dell’acqua. L’acqua adulterata non soddisferà la vostra sete perché il vero gusto sta nell’acqua pura e limpida, e non in quella colorata. Similmente Krishna dichiara ‘sukham atyantikam yat’ (Bg. 6.21). Quella somma felicità, quello straordinario piacere dei sensi, può essere ottenuto dai vostri sensi trascendentali, e non da quelli che ora sono coperti. Questo movimento per la Coscienza di Krishna è teso perciò a purificare i nostri sensi coperti, o la nostra coscienza colorata o adulterata. Allora ogni cosa sarà rivelata. Non potete uccidere la coscienza. È impossibile.
La filosofia di Buddha consiste nel fermare la coscienza, o nirvana; secondo la filosofia buddista, la coscienza è prodotta da una combinazione della materia. Questo corpo è una combinazione di materia – terra, acqua, fuoco, aria etere; e secondo la Bhagavad-gita lo è anche la mente, l’intelligenza e l’ego (materia sottile). Questa combinazione è stata studiata e analizzata alla perfezione in ventiquattro elementi, sia dal metodo vedico sia dalla filosofia Sankhya. [Ci sono due tipi di sankhya: il sankhya teista di Kapila e la filosofia sankhya atea]. Anche secondo la filosofia impersonale o del vuoto questa combinazione è di ventiquattro elementi, benché gli elementi originari siano otto.
Secondo la filosofia di Buddha, quindi, l’intera esistenza del nostro corpo e del nostro sé è una combinazione di materia. Tale è anche il pensiero degli scienziati moderni che studiano l’evoluzione della materia organica, sebbene, perfino nella teoria di Darwin si parli anche di “materia inorganica”. Tuttavia questa non è la realtà, perché è l’anima individuale che si serve della materia. L’anima individuale è il seme su cui si sviluppa il corpo, e ciò è un fatto molto concreto. E secondo le diverse qualità del seme si ottengono differenti tipi di corpi. Il seme è l’anima spirituale che, al contatto con la materia, viene ricoperta da un corpo più sottile costituito di mente, intelligenza ed ego; e secondo le diverse qualità dell’ego si sviluppano differenti tipi di corpi materiali grossolani e soggetti alle tre qualità della natura materiale – virtù, passione e ignoranza. Nondimeno la causa è l’anima spirituale – che è ricoperta da un involucro sottile costituito di mente, intelligenza ed ego, e da un involucro grossolano che è il corpo.
La filosofia buddista, pertanto, dà importanza solo al corpo grossolano; poiché, appena si giunge alla piattaforma della mente, subito sorgerà la domanda, “La mente di chi? L’intelligenza di chi?”, e in conseguenza si dovrà arrivare all’anima spirituale. Ma la filosofia del Buddha non fu predicata a una classe di uomini molto intelligenti, e perciò Buddha non li informò né sul corpo sottile né sull’anima; essendo materialisti grossolani, uccisori di animali, non avrebbero potuto capire. Anche secondo il Bhagavatam, gli uccisori di animali sono incapaci di capire gli argomenti più sottili. Chi uccide e mangia animali, non può capire i contenuti filosofici più sottili perché ha un cervello grossolano ed è per lo più incline a uno stile di vita meccanico e ripetitivo.
Le macchine sono di materia grossolana, capite? Perciò ai nostri studenti è proibito mangiare carne, perché, astenendosi dal consumo di carne, svilupperanno la capacità di capire argomenti più sottili. Il non mangiare carne è solo una delle condizioni; ce ne sono altre. Parikshit Maharaja disse: “La coscienza di Krishna non è accessibile a tutti ma a una classe di uomini liberati” – classe di uomini liberati significa al di sopra dei brahmana – “Ma coloro che uccidono animali…” Ci sono due tipi di uccisori di animali: l’uccisore grossolano che uccide mucche, capre e polli; e l’uccisore dell’anima che non si cura dello spirito ma solo del corpo grossolano.
Nel mondo ci sono vari tipi di dottrine, ma la filosofia di Sri Caitanya è superiore a tutte. Per esempio, nella filosofia di Buddha non c’è riferimento a Dio, la Persona Suprema, né a un qualsiasi altro Dio; la sua filosofia si basa sul concetto che, al presente, il corpo è una combinazione di materia. Perciò dissolvi la materia con la meditazione: che la terra torni alla terra, che l’acqua torni all’acqua... Poiché il corpo è una combinazione di elementi materiali, allora dissolvilo nella totalità della terra, dell’aria, e così via. Proprio come si prepara una statuetta: si lavorano terra e acqua, si lascia seccare all’aria e si cuoce nel fuoco. Vedete? Con l’aiuto di questi ingredienti è possibile creare una forma. Similmente, anche questo corpo è apparso grazie a una combinazione di elementi; e se col tempo la statuetta si rompe, mescoliamo di nuovo il tutto. “Polvere sei e polvere tornerai”, ricongiunto ad acqua terra e aria; e quando è dissolto e disperso, non c’è più la coscienza o la percezione di felicità e dolore.
In realtà sono tutti interessati alle emozioni della coscienza, e poiché sono tutti confusi su come essere felici, ciò causa nuova sofferenza. Secondo la filosofia di Buddha le percezioni di felicità e dolore sono causate da questa combinazione di materia; perciò dissipa gli elementi materiali e non proverai più dolore, ma tutto avrà fine nel nirvana – nirvana significa “tutto finito”. Ma riguardo a ciò, Sankara dichiara: “No. È falso. La materia non è tutto. La materia si sviluppa sulla piattaforma dello spirito”. ‘Brahma satyam jagan mithya’. E l’Acarya Vaisnava sostiene: “D’accordo, lo spirito è il principio essenziale e la materia è falsa; ma lo spirito non è vuoto. Come nel mondo materiale ci sono forme materiali, così nel mondo spirituale ci sono forme spirituali”. Tuttavia, la struttura spirituale è conosciuta soltanto dai filosofi vaisnava.
La filosofia di Sri Caitanya è quindi il più grande contributo al mondo, a tutti gli esseri viventi che ricercano la felicità in svariati modi, sia con metodi materiali sia filosofici o di speculazione mentale. Tutti ricercano la felicità ma Sri Krishna dichiara che la felicità è a disposizione di ognuno di noi solo quando i sensi e la coscienza sono purificati. Questa è anche la filosofia di Sri Caitanya: ‘jivera svarupa haya nitya krishna-dasa’ (Cc. Madhya 20.108-109): “La posizione costituzionale dell’essere vivente è di essere l’eterno servitore di Krishna”. Poiché egli è l’energia marginale di Krishna e nella sua manifestazione è simultaneamente uguale e differente dal Signore, come una particella molecolare del sole o del fuoco.
Che cos’è la coscienza pura? Krishna spiega che la felicità può essere ottenuta nella pura coscienza, ossia, quando i sensi sono trascendentali. Il Suo consiglio, o meglio, il Suo diretto invito è: “Semplicemente sottomettiti a me”. E Sri Caitanya sostiene la stessa cosa. Poiché è il Signore Supremo, Sri Krishna raccomanda: “Sottomettiti a Me”. Essendo il Dio Supremo, Egli possiede il potere di dare ordini. Se un nostro superiore, sia insegnante, padre o re, ci ordina, “Devi farlo”, alla fine siamo costretti a obbedire. Proprio come la commissione di leva che vi ordina di arruolarvi, e se vi rifiutate, allora sarete forzati.
Ma Krishna è il Signore Supremo, e nel Suo ordine non c’è costrizione – è volontario. Avrebbe potuto costringere Arjuna o qualsiasi altro a sottomettersi, ma non costringe nessuno perché ci ha donato una piccola indipendenza. Pertanto se ci costringesse, abuserebbe del Suo dono. In verità siamo noi che abusiamo del Suo dono d’indipendenza; e malgrado ciò, Krishna non può revocare questo dono. Proprio come voi che siete cittadini indipendenti; se qualcuno abusa della sua indipendenza e diventa un criminale, nondimeno l’indipendenza continua a sussistere – sarà punito, ma sarà anche liberato; e se abuserà ancora della sua indipendenza, andrà di nuovo in prigione.
Lo Stato non può revocare la vostra indipendenza, altrimenti, come potrebbe essere un paese indipendente? Similmente Dio non potrà mai revocare l’indipendenza che ci ha dato; tuttavia è nostro dovere usarla appropriatamente. Sottomettersi a Lui è l’uso appropriato della nostra indipendenza. Stiamo soffrendo e perciò creiamo molte vie filosofiche, ma – come spiega la Bhagavad-gita – la nostra posizione è di essere parti integranti di Krishna, Dio. Proprio come questo dito, che è parte integrante del mio corpo, e come tale ha un particolare dovere: servire tutto il corpo. E quando è incapace di farlo, perché è dolente, allora il medico decide che deve essere amputato, altrimenti diventerebbe un disturbo per tutto il corpo.
Similmente noi siamo parti integranti del Supremo completo, e non sottomettendosi a Lui, ma abusando della nostra indipendenza, facciamo soffrire il Supremo. Così Egli discende: “Abbandonati a Me, non farMi soffrire. Se rispetti il Mio ordine, sarai felice e Mi darai grande gioia”. Questa condizione di coscienza, cioè attenersi all’ordine di Krishna, è Coscienza di Krishna. Questo è tutto. Così Krishna viene in persona per sollecitare: “La vostra vita non è una appropriata, abusate della vostra indipendenza per la gratificazione dei sensi e vagate nelle molte trasmigrazioni di corpi, talvolta in un corpo umano o in un corpo di cane o di gatto, e a volte in un corpo di essere celeste o di un uomo ricco o povero. Perciò cessate queste attività”. Krishna raccomanda ‘sarva-dharman parityajya’ (Bg. 18.66): “Abbandona ogni tipo di religione e sottomettiti a Me”.
“Avete inventato molti doveri, e ciò significa che state creando molti corpi”. È tutto. Perché otteniamo diversi tipi di corpi? Siamo noi che li creiamo, e Dio ci dà l’opportunità. Voglio diventare una tigre? Immediatamente Dio mi dà ogni facilitazione: zampe, unghie e fauci, la capacità di catturare altri animali, farli a pezzi e mangiarli. Similmente le gru hanno un lungo becco. Perché? Perché devono catturare i pesci nell’acqua e il loro becco deve essere molto lungo, e Dio ci dà ogni agevolazione. Questo significa che abbiamo creato molti corpi secondo le nostre diverse mentalità. Ma Krishna raccomanda: “Fermate l’attività di trasmigrare da un corpo all’altro o da un pianeta all’altro, perché questo non vi renderà felici”. Quindi, ‘sarva dharman’: “semplicemente sottomettiti a Me, perché sei destinato a servirMi, sei stato originariamente creato per servirMi”.
Come questo corpo che, quando fu posto nel grembo di mia madre, era grande come un seme e da quel seme si sono sviluppate diverse cavità e poi le gambe e le dita. Perché le dita? Perché ho bisogno del loro servizi e perciò sono perfettamente create col mio desiderio ed energia, e grazie alla natura che ha fornito gli ingredienti. In tal modo, creando differenti corpi, i nostri veri sensi rimangono coperti; ma se abbandoniamo la gratificazione materiale dei sensi che deriva dal processo di creare differenti tipi di corpi, allora potremo riscoprire i nostri sensi trascendentali. Questo è il vantaggio della Coscienza di Krishna.
Le persone nella civiltà moderna non hanno informazioni su come il corpo sia creato; sono semplicemente impegnate con i problemi attuali. È tutto. Ma i problemi attuali non sono il vero problema: noi siamo eterni e il problema è eterno. Pertanto nell’età moderna le persone non sono tanto intelligenti, benché si presentino come molto progredite. In realtà sono degli sciocchi, ed “è una follia essere saggi dove l’ignoranza è beatitudine”. Il mondo intero è pieno d’ignoranza, e perciò noi ci sforziamo di predicare la Coscienza di Krishna – questa è la nostra follia. Capite? La nostra follia, “un grido nella landa desolata”. Ma non è possibile fermare quest’attività.
Molti pensano: “Perché siete così insensati da abbandonare tutto? Cantate Hare Krishna, siete degli sciocchi che non sanno godere della vita”. Possono dire questo, ma poiché la nostra occupazione è soddisfare il Supremo, noi non abbiamo niente a che fare con queste persone. Questa è la mia vera gratificazione dei sensi. Ho ottenuto dei sensi – usarli per la mia soddisfazione è materiale e usarli per il piacere di Krishna è spirituale. Cercate di capire la distinzione tra materiale e spirituale. Materiale significa che io devo agire con i miei sensi, i miei desideri, il mio pensare, percepire e volere, e molte altre cose, perché questo mi è congenito. Ed è impossibile smettere di pensare, sentire, volere, agire, perché questa è la mia natura originale.
Siamo esseri viventi. Se non abbiamo pensieri sensazioni, desideri, volontà o azioni, allora qual è la differenza tra noi e una pietra? Non siamo pietre; anche se alcuni filosofi cercano di renderci simili a pietre, ciò è impossibile, non possiamo diventare pietre. Così, tutto il processo è di rettificare o purificare i sensi; e “sensi purificati” significa che bisogna utilizzarli per la felicità di Krishna e non per la nostra felicità materiale. Ciò significa avere i sensi purificati, e Arjuna ne è un chiaro esempio. Non era disposto a combattere per soddisfare i propri sensi, e pensava: “Se ucciderò i miei fratelli, nipoti, nonno o insegnanti nella fazione opposta, come potrò essere felice?” In ogni modo, questo è un calcolo materiale, perché dava più importanza al corpo materiale. Chi era suo fratello, nonno o insegnante? Vedeva solo l’aspetto materiale.
E allo stesso modo, qual è il nostro calcolo? Perché considero qualcuno un fratello e qualcun altro un nemico? Perché sto facendo una distinzione sulla piattaforma corporea, basandomi sul corpo? Affermando che una persona ha un corpo russo e un’altra un corpo americano, faccio una distinzione che è sul piano materiale, mentre sul piano spirituale non ci sono distinzioni ma solo spirito. ‘Panditah sama-darsinah’ (Bg. 5.18): Coloro che sono saggi, ‘pandita’, non fanno distinzione tra un brahmana erudito, un cane, un elefante o una mucca, perché vedono solo lo spirito. Si deve così giungere alla piattaforma spirituale e abbandonare il processo della gratificazione dei sensi. Questo è l’insegnamento di Sri Caitanya Mahaprabhu.
Egli stesso dimostrò nella pratica come adottare una vita di puro piacere dei sensi, o di pura utilizzazione dei sensi. E disse ‘jivera svarupa haya nitya krishna-dasa’ (Cc. Madhya 20.108-109): “La vera natura dell’entità vivente è di essere un eterno servitore di Sri Krishna”. Caitanya Mahaprabhu insegnò lo stesso Bhagavata-dharma che Krishna insegnò nella Bhagavad-gita, e in special modo Caitanya ci mostrò nella pratica come fare. In questo consiste il Suo straordinario insegnamento. Perciò Sri Krishna afferma, ‘sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja’ (Bg. 18.66): “Abbandona ogni tipo di occupazione materiale e semplicemente sottomettiti a Me. Io ti proteggerò da tutte le reazioni delle tue passate attività peccaminose”.
Poiché in questa vita stiamo creando il nostro prossimo corpo, se compiamo solo attività peccaminose, allora otterremo un corpo inferiore, e perfino un corpo di germe negli escrementi. Capite? Ci sono molte varietà di corpi, e se ci comportiamo bene, religiosamente, allora otterremo un corpo migliore. ‘Urdhvam gacchanti sattva-stha madhye tisthanti rajasah’ (Bg. 14.18): Chi è situato sulla piattaforma della virtù (sattva-stha) è promosso a una posizione di esistenza sui pianeti superiori, e chi è nell’influenza della passione (madhye tisthanti rajasah) rimane qua. ‘Jaghanya-guna-vritti-stha adho gacchanti tamasah’, e chi è dedito ad abitudini abominevoli si spiana la via verso una vita infernale – ciò che noi cerchiamo di evitare seguendo questi quattro princìpi.
L’essenza degli insegnamenti di Sri Caitanya, dunque, è di capire che siamo servitori eterni di Dio. Se impegniamo la nostra energia per soddisfare Krishna, allora siamo subito trasferiti sulla piattaforma spirituale; e se ci atteniamo alle attività del piano spirituale, allora, come ci ha assicurato Sri Krishna, dopo aver lasciato il corpo torneremo da Krishna a Vrindavana, torneremo a Dio, dove avremo una vita eterna piena di pace e felicità. Dovremmo dunque sforzarci per questo. Grazie molte.
DOMANDE
Devota: Perché Krishna ha un’energia esterna? Prabhupada: Perché no? Qual è la tua obiezione? Devota: Se Krishna è puro, anche tutto ciò che Lo riguarda, è puro.
Prabhupada: Egli è sempre puro. Certamente tu sei una brava ragazza, e il fatto che devi orinare e defecare non fa di te una cattiva persona. Orina ed escrementi sono sgradevoli, ma non significa che anche tu sei sgradevole. È chiaro? Krishna ha un’energia esterna, ma ciò non Lo rende impuro. Cerca di capire. Se qualcuno dicesse: “Tu sei una ragazza molto carina, perché passi orina ed escrementi?” Oppure, “Il fatto che tu passi orina ed escrementi t’influenza, e da carina diventi sgradevole”. Questo è un ragionamento logico? Similmente, se Krishna ha creato l’energia esterna, è per Sua volontà; ma l’energia esterna non influenza Krishna.
Alcuni vermi sono molto attratti agli escrementi, ma anch’essi sono creature di Krishna. Similmente la natura materiale, o energia esterna di Krishna, appartiene a Krishna – non c’è dubbio che sia di Krishna – e questo tipo di esseri viventi, i vermi, è attratta ad essa. Ma non dobbiamo essere attratti, perché non diventeremo vermi negli escrementi. Gli argomenti sono molti. Se chiedi, “Perché il governo ha costituito un dipartimento penale?”, è una domanda utile? In prigione vanno i cittadini che creano problemi, e perciò il governo ha istituito le prigioni. Ma perché sei interessato a questo? Devi andare in prigione? Il punto è: poiché ci sono criminali, il governo ha creato questo dipartimento.
Similmente l’energia materiale è creata da Krishna perché una parte di esseri viventi non agisce per la soddisfazione di Krishna, ma per soddisfare i propri sensi. Così Krishna ha creato l’energia materiale per soddisfare il loro desiderio: “Ecco il vostro campo d’azione”. Nel mondo spirituale Krishna è supremo, ma se non puoi tollerare la posizione di Krishna – “Perché dovrebbe esserci Dio? Io sono Dio” – significa che non vuoi servire Dio. Non conosci Dio né il significato di Dio e tuttavia proclami di essere Dio; questa è la tua mentalità. Perciò, è per questa categoria inferiore di uomini che è stata creata l’energia esterna. La classe inferiore di uomini non si attiene alle leggi dello Stato, trasgredendole ripetutamente. Pertanto, “Andate e fate ciò che volete”.
Il governo non intende che le persone vadano là per indulgere senza restrizioni nel gioco d’azzardo, o in altre attività illecite. Talvolta in India, quando un uomo ricco perde tutto giocando d’azzardo, allora si dà fuoco, oppure è il creditore gli dà fuoco. Vedete? Andate e fate ciò che volete. Non esistono leggi per una simile uccisione o omicidio. Fate ciò che volete. Similmente, se il governo concede la licenza ai negozi di liquori, non significa che incoraggi tutti a ubriacarsi; ma poiché ci sono uomini che devono bere e sono pronti a violare la legge, allora, “Che bevano”.
Similmente ci sono due tipi di esseri viventi: ‘nitya-baddha’ e ‘nitya-mukta’, eternamente condizionati ed eternamente liberati. Gli esseri condizionati non accetteranno mai di sostenere Dio, quindi, per loro è stato creato questo mondo materiale, l’energia esterna: “D’accordo, fate ciò che volete”. Ma c’è anche un’opera di sollecitazione, e Dio invia Suo figlio per sollecitare le anime condizionate: “Questa non è la vostra vera occupazione. Per favore tornate a casa da Dio”. Così Krishna appare, Dio viene o invia i Suoi devoti. Egli stesso viene come devoto per redimerli ancora; ma sono molto ostinati e non abbandoneranno le loro abitudini. Anche nella loro cosiddetta educazione spirituale, pensano, “Io sono Dio, sono colui che fa muovere il sole e la luna, io sono il supremo”, e così via. Questa è la malattia, capite? E per i malati c’è l’ospedale; dove avvengono operazioni e molte altre cose disagevoli.
Similmente per i criminali c’è il ministero della giustizia. Non è per suo desiderio che il governo costruisce ospedali e carceri che costano molto denaro; ma è il desiderio di una classe inferiore di uomini, che vogliono essere dei criminali e dei malati. E per queste persone sono necessari alcuni dipartimenti. L’energia di Krishna, quindi, esiste non per Suo desiderio personale; ma siamo noi che la desideriamo e perciò esiste. È chiaro? Pensate che sia meglio che non esista? È possibile? Quante persone stanno diventando coscienti di Krishna? Vedete? Perciò deve esserci. Perché siete riluttanti? Piuttosto, siate più diligenti. È tutto. Questa è la vostra occupazione. Altre domande?
Devoto: Riguardo al revocare la nostra indipendenza, si può chiedere a Krishna di costringerci a sottomettersi a Lui, a causa del nostro condizionamento?
Prabhupada: Sì, puoi chiedere; e talvolta Egli costringe. Ci pone in circostanze tali da non poter avere altra scelta se non abbandonarsi a Lui. Sì, questo è un favore speciale. Il mio maestro spirituale desiderava che predicassi; io non volevo, ma lui mi forzò. Questa è la mia esperienza pratica. Non volevo accettare l’ordine del sannyasi e predicare, ma il mio maestro spirituale lo desiderava. Non ero molto propenso, ma lui mi forzò. Questo è un favore speciale. Sul momento pensai: “Che sto facendo? Forse è uno sbaglio”. Ero confuso, ma dopo qualche tempo compresi che questo era il più grande favore che potessi ricevere.
Vedete? Così, quando Krishna forza qualcuno a sottomettersi, è un grande favore. Non lo concede a tutti in generale, ma a chi è molto sincero verso il Suo servizio, anche se allo stesso tempo prova ancora un lieve desiderio per il piacere materiale. Solo in questo caso Egli lo costringe: “Lo sciocco non sa che le facilità materiali non lo renderanno mai felice e allo stesso tempo ricerca sinceramente il Mio favore. Perciò, che qualsiasi sua piccola risorsa per il piacere materiale sia spezzata, e così non avrà altra possibilità che sottomettersi a Me”.
Questo è insegnato anche nello Srimad-Bhagavatam: ‘yasyaham anughrinami harisye tad-dhanam sanaih’. Krishna dichiara: “Se voglio mostrare un favore speciale a qualcuno, allora lo riduco in povertà e gli porto via ogni mezzo destinato al piacere dei sensi”. In questo mondo materiale tutti cercano di essere felici con un buon lavoro, facendo affari e guadagnando sempre più denaro, e in tanti altri modi; ma in casi speciali Krishna fa sì che i suoi affari, o lavoro, falliscano. Vi piacerebbe? (risate). A quel punto non ha altra scelta se non arrendersi a Krishna. Ma talvolta, quando non si ha successo nel lavoro e negli affari, ci lamentiamo, “Krishna è stato crudele con me, ed io non avrò più fiducia in Lui”. Così, questo è un favore molto speciale. Cercate di capire".
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Chi e' Sri Caitanya Mahaprabhu, l'avatara "dorato"
DISCLAIMER * Le lezioni sono riportate sottoforma di estratto, per una presentazione adatta anche ai lettori estranei agli argomenti trattati, o in generale al metodo del bhakti yoga, la coscienza di Krishna. Cio' allo scopo di evitare possibili fraintendimenti, sul significato di alcuni termini e concetti espressi, non sempre corrispondenti alle accezioni linguistiche attuali, e quindi talvolta, causa di una comprensione errata o distorta delle vere intenzioni, del maestro spirituale fondatore.
Il testo integrale originale (in Inglese) delle lezioni, e' comunque reperibile in rete su vari siti esteri.
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** Il giorno della ricorrenza dell'avvento del Signore Caitanya (pronuncia "Ciaitanya") e' chiamato anche "Gaura Purnima", tradotto in Italiano con "Luna Piena Dorata", in riferimento alla Sua carnagione dorata, e al fatto che apparve in un giorno di Luna Piena, n.d.r.