RKC Mayapur
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Inserito il - 14/04/2010 : 17:51:18
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Hare Krishna a tutti, per motivi di rintracciabilita' riportiamo qui lo scambio finale della discussione "domande sul cammino di devoto" del forum "domande e risposte n.12": https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1040
Per continuare ad approfondire postate qui, grazie (l'altra discussione e' stata chiusa perche' gia' molto lunga). --------------------------
MESSAGGIO INSERITO DA "ORLANDO":
Hare Krishna!!
Prima di porre la mia domanda è giusto che io mi presenti.
Sono Bhakta Orlando,il mio corpo materiale ha quasi 23 anni e professo(se si escludono i 6 mesi in cui sono stato testimone di Geova) la Coscienza di Krishna da 3 anni.
Passo alla domanda.Mi è sembrato di capire che,purchè si cantano/recitano almeno 16 giri al giorno e si seguono rigorosamente i 4 principi regolatori,si è sicuri di ottenere la liberazione e il conseguente ritorno al regno di Dio senza la necessità di ottenere diksha(iniziazione) e siksha(istruzioni) da un guru vivente incontrato di persona.
Vorrei essere sicuro di aver capito bene:per tornare a Vaikuntha non è necessario ricevere iniziazione e quindi istruzioni da un guru vivente?Non è necessario avere un diksha-guru(maestro spirituale iniziatore)?
Dandavat Pranama, Bhakta Orlando.
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RISPOSTA:
Caro Orlando, Hare Krishna, benvenuto sul forum di RKC e grazie della domanda.
Per prima cosa bisogna precisare che la coscienza di Krishna non e' una fede religiosa temporanea che si possa "professare", bensi' una scienza eterna, un processo scientifico indipendente da ogni condizione materiale esterna (qui ne trovi una breve descrizione: www.radiokrishna.com/bhaktiyoga ).
Con "professare" si intende generalmente aderire ad una certa fede, accettandone volontariamente le condizioni, come quando qualcuno si dichiara "cristiano", "ebreo", "testimone di Geova" e cosi' via, sebbene a diversi livelli di pratica. Non e' raro che un "cristiano" diventi "munsulmano" o "indu", o viceversa, magari per aver cambiato Paese di residenza, per essersi sposato con qualcuno di fede differente, o per aver abbracciato alcuni insegnamenti ad un certo punto della propria vita, percio' e' ovvio che tali "professioni" di fede rimangono relative al corpo materiale di cui ci rivestiamo, e quindi temporanee.
La coscienza di Krishna invece si riferisce all'anima spirituale eterna, ed e' un metodo scientifico che permette di risvegliare il nostro se' alle proprie attivita' eterne, in compagnia di Krishna, Dio, la persona suprema, nel Suo regno spirituale. Non e' paragonabile ad alcuna delle fedi religiose conosciute oggi nel mondo, poiche' chiunque puo' praticarla anche senza (necessariamente) cambiare posizione nella societa' o nella comunita' religiosa in cui vive. E' sufficiente aggiungere le pratiche consigliate per elevarsi in campo spirituale, indipendentemente dalla fede "professata".
Ad ogni modo la risposta alla tua domanda e' si, ma si devono fare diverse considerazioni. E' senz'altro vero che non e' indispensabile incontrare un guru "vivente", anzi il concetto stesso (di "guru vivente") e' contraddittorio, poiche' il guru non nasce e non muore, ma appare e scompare, come il Sole all'alba e al tramonto, mentre le sue istruzioni rimangono valide e dotate di ogni potenza spirituale, anche quando la sua presenza fisica viene meno ai nostri occhi (come il Sole rimane lo stesso, anche quando a noi sembra tramontato).
A questo proposito, Srila Prabhupada spiega in un commento che "la vibrazione spirituale non perde mai la sua potenza, nonostante l'apparente assenza di chi l'ha pronunciata". Tra l'altro, infatti, si festeggia per esempio l'apparizione, di Srila Prabhupada, e non la sua "nascita". Lo stesso dicasi per tutti i maestri precedenti e per altre grandi personalita' spirituali.
Il guru non prende nascita e non e' soggetto alla morte, semplicemente appare e scompare alla nostra vista, proprio come il Sole che sorge e tramonta a causa della nostra posizione relativa (sulla Terra in rotazione).
Percio' per la funzione siksha, l'insegnamento della scienza di Dio, non e' necessario alcun guru "vivente", poiche' i molti libri di Srila Prabhupada l'approfondiscono perfettamente e ci mettono in grado di praticarla con piena efficacia, fino al punto di arrivare alla meta piu' elevata, l'amore per Dio, anche senza la sua presenza fisica visibile, perfino senza alcun altro contatto esterno.
Ascoltare e mettere in pratica le istruzioni di Srila Prabhupada, pur leggendole sui suoi libri, SIGNIFICA GIA', per chi lo desidera sinceramente, accettarlo come maestro spirituale (siksha-guru), a tutti gli effetti, infatti servire la persona o il libro "bhagavata", cioe' il puro devoto del Signore personalmente, oppure servire le sue istruzioni, e' esattamente la stessa cosa. Nel commento allo Srimad Bhagavatam 1.2.18, Srila Prabhupada afferma a questo proposito che "... Il libro e la persona Bhagavata sono identici..." e che "... L'intelletto umano non capisce come servendo la persona o il libro Bhagavata, si possa elevarsi gradualmente sulla via della devozione...". Nei suoi scritti incontriamo altre affermazioni simili molto spesso. Nelle "Conclusioni" della Sri Caitanya Caritamrita, Antya Lila, egli afferma:
"Oggi, Domenica 10 Novembre 1974, data che corrisponde al decimo giorno di Karttika dell'anno 488 dell'era di Caitanya, nell'undicesimo giorno della Luna calante, la Rama-Ekadasi, abbiamo terminato la traduzione in inglese della Sri Caitanya Caritamrita di Krishnadasa Kaviraja Gosvami, secondo l'ordine autorevole di Sua Divina Grazia Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura Gosvami Maharaja, il mio amato, eterno maestro spirituale, guida e amico. Sebbene secondo una visione materiale Sua Divina Grazia Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura Prabhupada abbia lasciato questo mondo materiale l'ultimo giorno di Dicembre del 1936, io considero Sua Divina Grazia ancora presente accanto a me mediante vani, le sue parole.
Ci sono due modi di stare insieme, con vani e con vapu. Vani indica le parole, e vapu indica la presenza fisica. La presenza fisica a volte c'e', e a volte no, ma la presenza di vani perdura in eterno. Dobbiamo dunque trarre vantaggio da vani, non dalla presenza fisica.[...]
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Percio' dovrebbe essere chiaro che non si puo' parlare della necessita' di un guru "vivente", poiche' la frase stessa presuppone (ipoteticamente) che un guru sia "morto", e cio' costituisce, tra l'altro, una sorta di offesa in campo spirituale: equivale a considerare il maestro spirituale come un uomo comune, soggetto alla morte, e a considerare materiali, suscettibili di invalidita' le sue istruzioni, una volta che egli sia scomparso.
Al contrario, tali istruzioni sono eterne e possiedono sempre la stessa potenza, come il Sole possiede sempre la stessa capacita' luminosa, sebbene durante la notte gli uomini che abitano sul lato buio del pianeta, non possano vederlo. Si tratta soltanto di un difetto dell'osservatore.
Similmente, che il maestro spirituale sia presente o meno, fisicamente parlando, non fa alcuna differenza in quanto a validita' e potenza delle sue istruzioni, e poiche' Srila Prabhupada ha stabilito un metodo preciso, adatto ai nostri tempi, attraverso il quale purificarsi e tornare nel mondo spirituale, e questo metodo e' descritto dettagliatamente nei suoi libri, chiunque lo segua sinceramente ne prendera' tutti i benefici, come se lo stesse ascoltando da lui in persona (ed in effetti e' proprio cosi'), perfino senza alcun contatto esterno.
Tuttavia, poiche' viviamo nel mondo materiale, e' praticamente indispensabile scambiare una relazione in qualche modo "umana", "terrena", con altri: per esempio, un libro di Srila Prabhupada non si presenta "da solo" a casa nostra, qualcuno ce lo ha portato, oppure ne abbiamo sentito parlare da amici, o su internet, o alla radio o televisione... Insomma, c'e' sempre anche un intermediario, un messaggero, che ci rende disponibili le istruzioni di Srila Prabhupada in pratica, e funge da collegamento con lui, come un postino che porta un telegramma: il suo compito e' trasmettere il messaggio, ma cio' non toglie che egli sia anche una persona, e come tale debba essere trattato. Cosi' come quando incontriamo il postino, lo salutiamo e magari ci intratteniamo con lui per qualche motivo, similmente la compagnia di persone impegnate al servizio del Signore con le nostre stesse modalita', e' sempre desiderabile, per scambiare consigli, per capire meglio come praticare ecc. ecc..
Nello stesso spirito di servizio Srila Prabhupada ha istituito, nel suo movimento, l'iniziazione diksha, importante funzione che permette al discepolo di liberarsi da tutto il karma precedente al momento della cerimonia d'iniziazione, e di proseguire cosi' piu' speditamente verso la meta finale.
Si tratta di ricevere un notevole aiuto nel nostro progresso spirituale, che tutte le persone serie dovrebbe prendere in considerazione, se desiderano avvantaggiarsi pienamente del corpo umano e raggiungere la destinazione piu' elevata, il mondo spirituale.
Il maestro spirituale iniziatore, o diksha guru, nell'Associazione Internazionale per la coscienza di Krishna (I.S.K.CON.), svolge un servizio a Srila Prabhupada, liberando dal karma precedente i propri discepoli, e permettendo loro, cosi', di avanzare piu' facilmente nella coscienza di Krishna, sempre tramite il solito processo scientifico, dato da Srila Prabhupada stesso e valido per tutti i devoti del movimento, diksha-guru compresi (formalmente, 16 giri di japa e 4 principi regolatori, che sono anche le 2 promesse solenni fatte al momento dell'iniziazione).
Resta inteso che il diksha guru non sostituisce affatto Srila Prabhupada come istruttore (siksha) in alcun momento della vita del discepolo, anzi, il suo servizio e' proprio quello di facilitare la comprensione delle sue istruzioni, e non di darne altre, differenti: questo puo' accadere in altre successioni discipliche o in altri rami della stessa successione di Srila Prabhupada (la Gaudiya math), dove ogni maestro spirituale e' generalmente sia diksha che siksha guru, e puo' dare insegnamenti leggermente diversi dai propri predecessori o confratelli.
Nella I.S.K.CON. invece, l'unico maestro istruttore (siksha guru) e' Srila Prabhupada, e tutti i devoti del movimento dovrebbero riferirsi esclusivamente ai suoi insegnamenti, tanto piu' se ricoprono il ruolo di diksha-guru (iniziatori), e quindi dovrebbero essere d'esempio agli altri.
La cerimonia di iniziazione, ovviamente richiede la presenza di un guru vivente (e' un rituale purificatorio, da eseguire fisicamente, in presenza del maestro, del discepolo, di sacerdoti brahmana, del fuoco ecc.), percio' con calma e senza troppa precipitosita', ci possiamo informare a riguardo dei tanti maestri iniziatori dell'Associazione (attualmente piu' di 80) per trovarne uno che sia disposto ad iniziarci, secondo le regole stabilite (dopo che abbiamo praticato per almeno un anno, sotto il controllo del centro, tempio o rappresentante della congregazione piu' vicino ecc. ecc.), e che segua a sua volta lo standard richiesto per svolgere tale funzione.
Gradualmente dovremmo arrivare a compiere tale passo, nella nostra vita, infatti quando si dice che esso non e' indispensabile, si intende scritturalmente (ed e' vero), teoricamente, in casi rari (per esempio se qualcuno vive isolato e non puo' muoversi per cercare un diksha guru), ma nell'ambito di una intelligente e coscienziosa pianificazione del proprio progresso spirituale, l'iniziazione e' una tappa fortemente consigliata a tutti, indistintamente, tanto piu' nelle difficili condizioni della vita moderna, in cui le sollecitazioni materiali e il pericolo di cadere dallo standard spirituale, sono enormi.
Mantenendo pero' ben chiara la comprensione che il diksha guru non sostituisce mai la guida diretta di Srila Prabhupada, attraverso i suoi libri, neppure dopo l'iniziazione (ne' in alcun altro momento), e che entrambi, diksha guru e discepolo, nella I.S.K.CON., sono tenuti a seguire sempre gli insegnamenti del maestro istruttore, Srila Prabhupada.
Finche' non siamo iniziati formalmente da un maestro diksha-guru, comunque, dovremmo ugualmente sentirci pienamente protetti dal fatto di essere considerati discepoli di Srila Prabhupada a tutti gli effetti, finche' ne seguiamo le istruzioni, le regole ed i principi (descritti nei suoi libri).
L'iniziazione diksha non cambia affatto, ne' tantomeno annulla questa relazione diretta con Srila Prabhupada, anzi semmai la rende piu' intensa, piu' precisa, la facilita e la rafforza ancor piu'.
Abbiamo parlato dei diversi tipi di guru in molte discussioni sul forum, per esempio qui: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=345
qui: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=775
e qui: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1107
Ne puoi trovare altre immettendo la parola chiave "guru" o "iniziazione" ecc, nella pagina di ricerca del forum, qui: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/search.asp
Buon proseguimento in coscienza di Krishna, Haribol !
Gokula Tulasi das
P.s. L'espressione "dandavat pranama" e' usata come saluto specialmente in altri rami della successione disciplica, percio' e' preferibile non usarla in questo forum, per non confondere i lettori, grazie.
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