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ele
Utente Medio
 
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Inserito il - 29/06/2009 : 23:45:08
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Hare Krishna, Gokula, sento dire che della parola di Cristo non siamo sicuri ci sia arrivata inalterata pero' come si e' sicuri che la linea disciplica abbia portato inalterato il messaggio dei veda?
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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 03/07/2009 : 15:39:58
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Cara Ele, Hare Krishna, grazie per l’intelligente domanda.
Del fatto che gli insegnamenti originali di Gesu’ Cristo siano stati manipolati (e non poco) nel corso del tempo, siamo ben piu’ che sicuri, grazie alle innumerevoli evidenze storiche, tutte documentate: differenze ideologiche o interpretative anche molto grandi hanno sempre imperversato nella cristianita’, fin da poco tempo dopo la sua fondazione, dando origine ad una marea di teorie ed opinioni teologiche, in seguito avvallate (o meno) dai vari concili ecumenici (vedi qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Concilio_ecumenico ), spesso sulla base di una semplice votazione numerica (in altre parole, per “alzata di mano”, vedi per esempio qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Concilio_di_Nicea ).
Questo approccio speculativo (metodo ascendente), tipico dei filosofi occidentali, praticamente opposto al metodo scientifico di acquisizione discendente della conoscenza trascendentale (ripetizione integrale, cosi’ com’e’), in uso ancora oggi in Oriente e specialmente in India (almeno nell’ambito delle successioni discipliche di maestri spirituali autentici, riconosciute dalle scritture), oltre a non permettere di tramandare gli insegnamenti originali del fondatore, in questo caso Gesu’ Cristo, ha anche contribuito a creare continui scismi, correnti e conflitti di vario tipo in seno alla stessa “cristianita’” e oltre, fino ad arrivare ad assurdi fanatismi quali l’inquisizione o le crociate (per non parlare che dei piu’ conosciuti).
E’ estremamente logico supporre, quindi, che l’insegnamento impartito da Gesu’ Cristo, del quale oggi abbiamo soltanto vaghi ed incerti riferimenti scritti (tutti i vangeli, compresi quelli apocrifi, sono stati soggetti a molteplici traduzioni, e a copiatura amanuense per decine di generazioni), ben difficilmente sia rimasto integro, dopo 2000 anni.
Molti di quelli che oggi sono considerati concetti spirituali stabiliti da Gesu’ Cristo, infatti, in realta’ corrispondono piuttosto alle varie ideologie che si sono fatte strada nel corso della storia del cristianesimo, non per la loro validita’, quanto piuttosto per votazione o addirittura per imposizione (citavamo appunto, le crociate o l’inquisizione), a motivo di interessi politici, economici, di potere eccetera, del governante di turno.
Ma la conoscenza trascendentale non viene affatto rivelata in questo modo: una verita’ spirituale non puo’ certo essere stabilita da una semplice votazione a maggioranza o dal fatto di detenere il potere regale in un certo momento storico, usandolo magari per far prevalere la propria conclusione.
Occorre invece seguire una persona realizzata, un maestro spirituale autentico, in possesso di specifiche caratteristiche e qualita’ personali (descritte nei testi sacri), affinche’ la vera volonta’ di Dio sia manifesta.
Altrimenti si credera’ ingenuamente (e stupidamente) di fare la Sua volonta’ anche quando si torturano o si uccidono persone che adorano lo Stesso, identico nostro Dio, ma in maniera diversa, secondo il tempo, il luogo e le circostanze, motivo per cui nel mondo esistono differenti fedi religiose, nonche’ diverse correnti all’interno di ognuna di esse.
Tutti questi problemi non esistono, infatti, quando ci atteniamo alla successione disciplica di maestri spirituali autentici di una delle 4 “sampradaya” (linee di successione) autorizzate a diffondere nel nostro Universo la conoscenza trascendentale, la stessa enunciata dal Signore all’inizio della creazione: attraverso l’intera catena di maestri, tale conoscenza discende inalterata, letteralmente da Milioni di anni, e per questo e’ cosi’ efficace.
Per esempio, prendiamo in esame la successione a cui appartiene il fondatore del Movimento Hare Krishna, Bhaktivedanta Svami Prabhupada, la Brahma-Gaudiya (vaisnava) sampradaya, elencata nell’introduzione della Bhagavad-gita cosi’ com’e’ (vedi anche qui : www.facebook.com/note.php?note_id=176508504697 ):
1) Krishna 2) Brahma 3) Narada 4) Vyasa 5) Madhva 6) Padmanabha 7) Nrihari 8) Madhava 9) Aksobhya 10) Jayatirtha 11) Jnanasindhu 12) Dayanidhi 13) Vidyanidhi 14) Rajendra 15) Jayadharma 16) Purusottama 17) Brahmanyatirtha 18) Vyasatirtha 19) Laksmipati 20) Madhavendra Puri 21) Isvara Puri (Nityananda, Advaita) 22) Sri Caitanya Mahaprabhu 23) Rupa (Svarupa, Sanatana) 24) Raghunatha, Jiva Gosvami 25) Krishnadasa 26) Narottama 27) Visvanatha Cakravarti 28) (Baladeva) Jagannatha 29) Bhaktivinoda Thakura 30) Gaura Kisora 31) Bhaktisiddhanta Sarasvati 32) Bhaktivedanta Svami Prabhupada
La conoscenza originale, impartita da Krishna Stesso a Brahma, il creatore dell’Universo, e’ discesa fino a noi attraverso 32 generazioni di maestri spirituali autentici, riconosciuti ed autorevoli, i quali l’hanno diffusa senza alcuna alterazione (a parte i dovuti adattamenti al tempo, luogo e circostanze, che non ne modificano assolutamente l’essenza).
Haribol !
Gokula Tulasi das
(CONTINUA)
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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 01/08/2009 : 14:23:59
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Hare Krishna, continuiamo il paragone tra la conoscenza contenuta nei Vangeli, e quella che ci propongono le scritture vediche, analizzandone le rispettive versioni disponibili oggi, per quanto possibile.
Come dicevamo tutti i Vangeli, compresi quelli apocrifi, sono stati sottoposti a molteplici traduzioni: a partire dall’aramaico, la lingua parlata da Gesu’ 2000 anni fa, si e’ passati prima all’ebraico e/o al greco, da queste al latino, e dal latino, finalmente all’italiano (o ad altre lingue), ed e’ doveroso notare anche come spesso, queste lingue abbiano un sistema grammaticale molto diverso tra loro, e che sia richiesta pure una traslitterazione, per passare da una all’altra.
Ora, specialmente in campo spirituale, una traduzione “parola per parola”, che non tenga conto del vero significato di quanto si e’ voluto affermare in origine, per averlo ben compreso e realizzato noi stessi, non rende affatto lo stesso concetto, percio’ risultera’ estremamente imprecisa gia’ di per se’: immaginiamo cosa puo’ succedere dovendo passare attraverso ben 3 o 4 di queste lingue, strutturate poi, in modo cosi’ diverso tra loro.
Aggiungiamo le decine di generazioni di copiatura amanuense, che possono aver introdotto un’enorme quantita’ di errori: “[…] I libri infatti dopo essere copiati dagli amanuensi, erano controllati sul piano grammaticale dai corrector (questo avveniva perché in quei tempi, dato l'ottimo salario degli amanuensi, molti semianalfabeti si diedero a questa attività…) […] (Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Amanuense ).
Teniamo conto anche della scelta a volte arbitraria (per alzata di mano, a maggioranza) di avvallare un’interpretazione piuttosto che un’altra, introdotta dai vari Concili di cui si parlava, e quella di considerare validi soltanto alcuni testi rispetto ad altri, canone stabilito per esempio dal Concilio di Laodicea (363 d.C.), da quello di Ippona (393 d.C.) e da quello di Cartagine (397 d.C.), i quali imposero che nelle Chiese dovevano essere letti solo l’Antico Testamento (insieme agli apocrifi) e i 27 libri del Nuovo Testamento (fonte: www.gotquestions.org/Italiano/Bibbia-canone.html ).
Proseguiamo col ricordare i tanti conflitti e gli scismi anche di portata mondiale che hanno caratterizzato la storia della Chiesa, come quello del 1054 d.C., forse il piu’ famoso, detto "d’Oriente" dagli Occidentali e "dei Latini" dagli Orientali, che principalmente a motivo di alcune differenze dottrinali e teologiche, divise la chiesa romana (cattolica) da quella bizantina (ortodossa): scisma a tutt’oggi non sanato, ed a partire dal quale, comunque, entrambe le parti si autodefiniscono “Unica Chiesa, Santa, Cattolica ed Apostolica”, dando a intendere che, con lo scisma, sia l'altra parte ad aver lasciato la vera Chiesa (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_Scisma ).
Cosi’, pur tralasciando innumerevoli altre prove, possiamo avere un’ idea abbastanza chiara della scarsa fedelta’ attribuibile agli scritti giunti fino a noi, dopo 2000 anni di storia, rispetto agli insegnamenti originali di Gesu' Cristo, tra l’altro registrati in soli 3 anni, e di cui comunque non abbiamo alcun lascito personale.
Ma questo non deve sorprenderci piu’ di tanto, infatti e’ del tutto normale che la conoscenza spirituale venga alterata o che talvolta non sia disponibile, nel corso della creazione materiale, infatti e’ proprio per enunciarla di nuovo che, periodicamente, il Signore appare in persona oppure manda qualche Suo fedele servitore in vari tempi e luoghi dell’Universo, in base alle circostanze e secondo il Suo disegno divino, allo scopo di beneficiare tutti gli esseri viventi, come afferma Krishna Stesso nella Bhagavad Gita (4.7, vedi qui: www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitolo_04.asp ):
yada yada hi dharmasya glanir bhavati bharata abhyutthanam adharmasya tadatmanam srijamy aham
TRADUZIONE “Ogni volta che in un luogo dell'universo la religione declina e l'irreligione avanza, o discendente di Bharata, Io vengo in persona”.
SPIEGAZIONE di Bhaktivedanta svami Prabhupada “Una delle parole importanti in questo verso è srijami. Questo termine non può avere qui il significato di "creazione" che gli si da generalmente perché, secondo il verso precedente, né la forma né il corpo di Dio sono stati creati; tutte le forme con cui Egli appare sono eterne. Il termine srijami significa dunque che il Signore Si manifesta così com'è. Sebbene di solito Egli appaia in periodi determinati (una volta ogni giorno di Brahma, sotto il regno del settimo Manu, nel ventottesimo maha-yuga, alla fine del Dvapara-yuga), questa regola non Lo vincola, perché Egli è pienamente libero di agire a Suo piacere. Discende dunque di Sua volontà, ogni volta che l'irreligione predomina e la vera religione soccombe. I princìpi della religione sono contenuti nei Veda e chi trascura di seguirli cade al livello degli empi. Lo Srimad Bhagavatam insegna che questi principi sono le leggi di Dio. Soltanto Dio può creare la religione. Fu dunque il Signore stesso che in origine enuncio’ i Veda nel cuore di Brahma, il primo essere creato. I principi del dharma, della vera religione, sono i diretti insegnamenti della Persona Suprema (dharmam tu saksad bhagavat-pranitam) e si ritrovano in tutta la Bhagavad-gita. I Veda hanno dunque lo scopo di stabilire questi princìpi secondo le istruzioni del Signore Supremo, e il Signore afferma, alla fine della Bhagavad-gita, che il piu’ alto principio religioso consiste nell'abbandonarsi a Lui soltanto.
I principi vedici conducono dunque a questo fine ultimo, che è l'abbandono totale a Dio e il Signore appare ogni volta che gli uomini demoniaci ostacolano la giusta applicazione di questi principi. Buddha, per esempio, come ci spiega lo Srimad Bhagavatam, è una manifestazione di Krishna. Egli visse in un'epoca in cui il materialismo aveva invaso la Terra e gli atei giustificavano i loro atti perversi col pretesto di seguire i Veda. In nome dei sacrifici persone di natura demoniaca abbattevano bestie innocenti, senza tener conto delle severissime restrizioni dei Veda sui sacrifici animali. Buddha venne per mettere fine a questi inutili massacri e per istituire i princìpi vedici della non violenza. Ogni avatara, o manifestazione del Signore, ha dunque una particolare missione da compiere, che è rivelata dalle Scritture. Nessuno può essere considerato un avatara se non corrisponde alla descrizione di questi Testi.
Alcuni affermano che il Signore appare soltanto in India. Non è esatto; Egli può manifestarSi dove e quando desidera. Quando discende in una delle Sue forme, rivela agli uomini quel tanto di conoscenza spirituale che possono assimilare, secondo il luogo e le circostanze in cui si trovano. Ma la missione di tutti gli avatara rimane sempre la stessa: condurre l'umanità alla coscienza di Dio e al rispetto dei principi religiosi. Krishna discende talvolta personalmente, altre volte invia un Suo rappresentante autentico, che può essere Suo figlio o il Suo servitore o Lui stesso sotto celata forma. I principi della Bhagavad-gita, che furono rivelati ad Arjuna perché era spiritualmente più elevato dei suoi contemporanei, sono rivolti anche a tutti gli uomini dalla coscienza spirituale avanzata. Che due piu’ due faccia quattro e’ una verita’ ammessa sia dallo scolaro sia dal matematico, tuttavia il calcolo elementare differisce dalle matematiche più complesse. Cosi’, i principi insegnati dai diversi avatara sono sempre identici, ma secondo le circostanze assumono una forma piu’ o meno elaborata. […] La missione degli avatara è sempre quella di ravvivare in tutti la coscienza di Krishna. Questa coscienza, pur essendo sempre presente, talvolta non si manifesta”. -------------------------
Nel verso successivo (4.8), Krishna spiega piu’ dettagliatamente i motivi della Sua discesa:
paritranaya sadhunam vinasaya ca duskritam dharma-samstapanarthaya sambhavami yuge yuge
TRADUZIONE “Discendo di era in era per liberare le persone pie, per annientare i miscredenti e ristabilire i princìpi della religione”.
SPIEGAZIONE di Bhaktivedanta svami Prabhupada […] “Il verso dice che il Signore discende in differenti forme, chiamata avatara, per liberare i devoti e annientare i miscredenti. Questi versi, tratti dalla Caitanya Caritamrita (Madhya Lila, 20.263-264) di Krishnadasa Kaviraja, danno una concisa definizione dell'avatara:
sristi-hetu yei murti prapance avatare sei isvara-murti 'avatara' nama dhare mayatita paravyome sabara avasthana visve 'avatari' dhare 'avatara' nama
"Quando il Signore scende dal Suo regno per manifestarSi nell'universo materiale in una determinata forma, Egli prende il nome di avatara. Tutte queste Sue emanazioni risiedono eternamente nel mondo spirituale, il regno di Dio, e sono chiamate avatara quando scendono nell'universo materiale."
Esistono differenti tipi di avatara: i purusavatara, i gunavatara: i lila-avatra, i sakty-avesa avatara, i manvantara-avatara e gli yugavatara, che appaiono tutti in epoche determinate, in una delle tante regioni dell'universo. Ma Krishna è il Signore originale, la fonte di tutti gli avatara. […] Il Signore afferma che Egli appare in ogni era. Ciò significa che Egli appare anche nell'età di Kali. Infatti nello Srimad Bhagavatam troviamo che nella nostra età, il Kali-yuga, Egli discende nella forma di Sri Caitanya Mahaprabhu per distribuire amore verso Dio e diffondere la coscienza di Krishna nell'India intera, facendo conoscere a tutti il sankirtana (il canto dei santi nomi del Signore). Sri Caitanya predisse che il sankirtana si sarebbe diffuso presto in tutto il mondo e il canto dei santi nomi si sarebbe sentito in ogni città e in ogni villaggio. L'avatara Caitanya Mahaprabhu non è descritto direttamente, ma velatamente in alcuni passi "confidenziali" delle Scritture, come le Upanisad, il Mahabharata e lo Srimad Bhagavatam. Il Suo movimento del sankirtana affascina tutti i devoti di Krishna. Sri Caitanya non distrugge i miscredenti, ma li libera inondandoli della Sua grazia incondizionata”. -------------------
Abbiamo gia’ parlato delle caratteristiche dei diversi tipi di avatara del Signore, e spiegato come riconoscere i Suoi autentici rappresentanti (come Gesu' Cristo, o Maometto) in questa discussione: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1189
Analizzando ora le scritture vediche, compilate 5000 anni fa da Srila Vyasadeva in sanscrito originale (riconosciuto all'unanimita' da tutti gli studiosi come il piu' antico idioma parlato sulla Terra), notiamo come, al contrario di quelle cristiane, siano rimaste sempre le stesse, dal punto di vista linguistico, e questo e’ gia’ un buon indice di migliore affidabilita’.
E proprio dal sanscrito originale, senza alcun passaggio intermedio, Bhaktivedanta Svami Prabhupada, il fondatore dell'Associazione Internazionale per la coscienza di Krishna, ha translitterato in caratteri romani e tradotto direttamente in Inglese i testi piu' importanti, tra cui la Bhagavad Gita e lo Srimad Bhagavatam, commentandoli (cioe’ spiegandoli) con un linguaggio comprensibile agli uomini dell’epoca attuale (fino ad oggi, i suoi libri sono stati poi tradotti dall'Inglese in altre 78 lingue).
Ma soprattutto, ed e’ in questo che la tradizione vaisnava (dei devoti di Vishnu, o di Krishna) differisce maggiormente rispetto alle fedi religiose come quella cristiana cattolica, Srila Prabhupada si e’ attenuto strettamente ai commenti dei maestri spirituali precedenti, riportandoli integralmente senza alcuna modifica, a parte l’indispensabile contestualizzazione (adatta appunto, all’epoca moderna).
In altre parole, per commentare il testo sanscrito originale, si e’ sempre riferito alle conclusioni dei precedenti acarya (insegnanti, o maestri), nell’ambito della successione disciplica (vedi sopra), senza introdurre alcuna nuova interpretazione: e’ questo infatti, il significato di catena “parampara”, unico mezzo attraverso cui si puo’ acquisire la vera conoscenza trascendentale, con un metodo “discendente”, come spiega Krishna Stesso nella Bhagavag-Gita 4.2 (vedi qui: www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitolo_04.asp ):
evam parampara-praptam imam rajarsayo viduh sa kaleneha mahata yogo nastah parantapa
TRADUZIONE “Questa scienza suprema fu così trasmessa in successione da maestro a discepolo, e i re santi la ricevettero in questo modo; nel corso del tempo, tuttavia la catena di maestri si è interrotta e questa scienza così com'è sembra perduta”.
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Il Signore Stesso ammette qui che la successione disciplica si interrompe periodicamente, percio’ diventa necessario ristabilirla piu’ volte, nel corso della storia. A questo fine, come abbiamo visto, Egli appare personalmente oppure invia Suoi figli o rappresenti autentici, in vari luoghi e tempi, con particolari missioni, sempre allo scopo di dare agli uomini gli stessi insegnamenti spirituali, che tendono gradualmente ad essere alterati, man mano che il tempo passa.
E' facile ed immediato, rendersi conto di quanto Srila Prabhupada si attenga in maniera strettissima alla successione disciplica, leggendo qualunque suo libro, specialmente lo Srimad Bhagavatam o la Caitanya Caritamrita, dove si leggono innumerevoli frasi di questo genere: "... Secondo Visvanath Cakravarti Thakura... ", "... Srila Jiva Gosvami afferma che...", "... La conclusione di Baladeva Vidyabhusana e'..." eccetera eccetera, che si riferiscono tutte a spiegazioni date dai maestri precedenti nella linea disciplica a cui egli stesso appartiene (la Brahma Gaudiya vaisnava sampradaya, appunto).
Pertanto la conoscenza che viene rivelata nei libri di Srila Prabhupada, discende cosi' com'e' lungo la catena disciplica, senza subire alcuna alterazione: i testi originali in sanscrito, cosi' come i commenti dei maestri precedenti, dai quali egli ha attinto, sono tuttora reperibili e consultabili liberamente.
Ora pero', ci potremmo ancora (giustamente) chiedere: chi ci assicura che Srila Prabhupada abbia capito bene il significato delle spiegazioni dei maestri precedenti, e che abbia quindi stabilito un metodo di realizzazione spirituale realmente valido, autorizzato e sostenuto dal Signore ?
Nel prossimo articolo vedremo quali sono i sintomi che caratterizzano l'autenticita' di un maestro in grado di comprendere la conoscenza trascendentale e di stabilire un metodo efficace per raggiungere la perfezione spirituale, confrontandoli con quelli mostrati da Srila Prabhupada.
Haribol !
Gokula Tulasi das
(CONTINUA) |
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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 11/11/2009 : 13:01:37
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Hare Krishna, elenchiamo adesso alcuni dei motivi per cui gli insegnamenti di Bhaktivedanta Svami Srila Prabhupada si possono ritenere autentici, in base alle caratteristiche che, secondo le scritture, un maestro spirituale deve possedere.
1) SI ATTIENE AI TESTI ORIGINALI _Come abbiamo gia’ detto, egli si e’ sempre riferito ai testi vedici originali, compilati in sanscrito 5.000 anni fa da Srila Vyasadeva, e ai libri dei maestri spirituali precedenti, appartenenti alla successione disciplica autentica: entrambe queste fonti sono liberamente reperibili e consultabili da chiunque, in ogni momento.
2) SEGUE LA SUCCESSIONE DISCIPLICA _I suoi commenti si attengono strettamente alle spiegazioni dei maestri spirituali precedenti, spesso riportandole integralmente, o comunque riassumendone il senso in modo dettagliato e preciso. In caso di opinioni diverse dei vari maestri, su uno stesso argomento, per ulteriore correttezza vengono riportate tutte le versioni, lasciando il lettore libero di scegliere quale accettare.
3) FUNGE DA INTERMEDIARIO TRASPARENTE _Srila Prabhupada stesso spiega, per esempio nel commento al verso 18.75 della Bhagavad-Gita, che il discepolo di un maestro spirituale autentico deve poter fare un’esperienza trascendentale diretta, personale: “[…] Il maestro spirituale agisce come un intermediario trasparente, attraverso la cui indispensabile mediazione, l’esperienza spirituale resta pur sempre diretta. Questo è il mistero della successione dei maestri spirituali”. […]
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Che Srila Prabhupada abbia tale abilita’ e’ ampiamente dimostrato dalle Migliaia e Migliaia di persone, il cui numero e’ in continuo aumento, che in un periodo di tempo relativamente breve (poco piu’ di 40 anni), hanno sperimentato e sperimentano personalmente, a tutt’oggi, la presenza di Krishna, Dio, la persona suprema, e la felicita’ che Ne deriva, semplicemente seguendo il metodo da lui stabilito, in particolare il canto del santo nome (con il mantra Hare Krishna) e l’ascolto dei Suoi divertimenti, descritti nei suoi libri.
4) RISOLVE TUTTI I PROBLEMI DELLA VITA _Un maestro spirituale autentico deve saper risolvere tutti i problemi della vita, come spiega Srila Prabhupada per esempio nel commento al verso 2.8 della Bhagavad-Gita: “[…] Il progresso e la prosperità materiale non aiutano a risolvere i problemi dell'esistenza, cioè la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte. Negli Stati "evoluti", dove l'economia in pieno sviluppo offre ai cittadini ogni facilitazione, i problemi sono gli stessi che altrove. Si cerca la pace in diversi modi, ma invano. La vera felicità si raggiunge solo consultando Krishna ossia la Bhagavad-gita e lo Srimad Bhagavatam, che costituiscono la scienza di Krishna, trasmessa attraverso il Suo rappresentante autentico, la persona cosciente di Krishna. […] Si può concludere quindi che il maestro spirituale pienamente cosciente di Krishna è il maestro autentico, perché può risolvere tutti problemi dell'esistenza”. […]
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E chi segue il metodo da lui stabilito, diventa in grado di risolvere i veri problemi della vita, cioe’ nascita, malattia, vecchiaia e morte, situandosi su un piano trascendentale di esistenza (detto brahma-bhuta), dove non si e’ piu’ soggetti alle normali condizioni materiali e si sperimentano personalmente una conoscenza e una felicita’ complete, gia’ durante la pratica, e si e’ destinati infine al mondo spirituale, dove tali problemi non esistono. In altre parole, chi pratica la coscienza di Krishna secondo gli insegnamenti di Srila Prabhupada, persegue il vero scopo della vita e si libera d’un colpo da tutti i problemi materiali, senza alcun altro sforzo esterno, facendone subito un’esperienza diretta, personale.
5) RISPETTA LE TRE FONTI DI CONOSCENZA AUTENTICA _Srila Prabhupada commenta il verso 10.3 della Bhagavad-Gita dicendo: “[...] Il maestro autentico dà istruzioni che sono identiche a quelle del Signore, poiché Lo rappresenta. Il maestro spirituale, i saggi e le Scritture danno esattamente lo stesso insegnamento; non esiste alcuna contraddizione fra queste tre fonti. Ogni azione compiuta sotto la loro autorità non comporta le conseguenze che generano invece le azioni materiali, colpevoli e virtuose”. […]
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Possiamo facilmente confrontare i suoi insegnamenti con quelli del Signore, contenute per esempio nella Bhagavad-Gita, con quelli di scritture come lo Srimad Bhagavatam, e con quelli di saggi come i maestri precedenti della successione disciplica (di cui abbiamo gia’ parlato), per trovarvi una corrispondenza totale.
6) ESTINGUE IL FUOCO DELL’ESISTENZA MATERIALE _Nel commento al verso 1.7.22 dello Srimad Bhagavatam, Srila Prabhupada afferma che “[…] L’esistenza materiale assomiglia ad un fuoco che divampa in una foresta, e che puo’ essere estinto dalla misericordia del Signore Krishna. […] Il maestro spirituale, con le sue parole, puo’ penetrare nel cuore delle persone sofferenti ed iniettarvi la conoscenza trascendentale, la sola che possa estinguere il fuoco dell’esistenza materiale”. […]
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Chiunque prenda rifugio negli insegnamenti e nel metodo di yoga stabilito da Srila Prabhupada, puo’ essere alleviato da ogni sofferenza materiale, in proporzione all’impegno e alla qualita’ della propria pratica: condizione anch’essa sperimentabile personalmente.
7) INSEGNA CON L’ESEMPIO _Nel commento al verso 1.7.43 sempre dello Srimad Bhagavatam, e’ spiegato che “[…] Un “guru” [un maestro, n.d.r.] e’ chiamato anche “acarya” [colui che insegna con l’esempio, n.d.r.], cioe’ una persona che abbia assimilato personalmente l’essenza degli “sastra” [le scritture, n.d.r.], ed aiuti i suoi discepoli a seguirne la via”. […]
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Che Srila Prabhupada si sia sempre comportato in modo esemplare, rispettando egli stesso per primo, quegli stessi principi delle scritture che ha insegnato ai suoi discepoli, e’ facilmente riscontrabile nelle sue biografie autorevoli, per esempio nella Srila Prabhupada Lilamrita, di Satsvarupa das Gosvami, riassunta e tradotta in Italiano come "La storia di Srila Prabhupada”, pubblicata anche on line qui: www.harekrsna.it/libri_on_line/storia_di_prabhupada/menu_storia_di_prabhupada.asp
8) SPIEGA OGNI ARGOMENTO ALLA LUCE DEI VEDA _Come afferma Srila Prabhupada stesso nel commento al verso 2.1.10 dello Srimad Bhagavatam, “[…] Il maestro spirituale deve saper spiegare ragionevolmente ogni cosa, sulla base della saggezza vedica”. […]
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Poiche’ i Veda comprendono una conoscenza che spazia in tutto lo scibile umano e divino, un maestro spirituale autentico deve saper affrontare ogni argomento possibile e spiegarlo in modo logico, razionale e sensato, sulla base di tale conoscenza.
Che Srila Prabhupada possedesse tale capacita’, e’ ampiamente dimostrato dall’enorme quantita’ di informazioni presenti negli oltre 80 libri di 400 pagine ciascuno, da lui scritti, da quelle rivelate nelle sue lezioni e conferenze, nelle conversazioni ed in varie altre occasioni, tutte documentate e sempre disponibili (esiste un archivio informatico, in Inglese, di tutto cio’ che e’ stato detto e scritto da Srila Prabhupada, reperibile per esempio qui: www.blservices.com/prolist.asp?id=-1244751536 ).
A partire dalla differenza tra materia e spirito, passando per la natura dell’anima individuale e quella di Dio, anima e persona suprema, origine di ogni cosa, Srila Prabhupada giunge a spiegare dettagliatamente, specie nello Srimad Bhagavatam, la sua opera piu’ voluminosa, argomenti anche molto complessi quali la scienza atomica, il calcolo del tempo, le diverse pratiche yoga, l’avanzata tecnologia descritta nei Veda (per esempio i “vimana”, le aeronavi mosse dalla vibrazione sonora, oppure i “brahmastra”, le potentissime e perfettamente selettive armi nucleari vediche, eccetera), ma anche la creazione e la struttura attuale dell’Universo, dei suoi sistemi planetari e degli esseri che li popolano… E molto altro.
Sulla base di alcune di queste informazioni, proprio in questo periodo si sta costruendo in India, a Mayapur, nelle vicinanze di Calcutta, il “Temple of Understanding”, il “Tempio della Comprensione”, che sara’ il piu’ grande Tempio del mondo e comprendera’ un planetario vedico del nostro Universo, costruito secondo le indicazioni fornite in proposito da Srila Prabhupada, nello Srimad Bhagavatam. Potete vederne il progetto qui: http://tovp.org/ (in Inglese).
Buon proseguimento e un caro saluto, Haribol !
Gokula Tulasi das
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