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xangelox
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Inserito il - 21/04/2009 : 17:19:48
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come si usa un mala?
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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 03/05/2009 : 19:44:35
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Caro amico, Hare Krishna, grazie molte della domanda, a cui risponderemo descrivendo in generale, per il beneficio di tutti i lettori del forum e del sito, la pratica della recita del mantra Hare Krishna.
Il termine "Japa" si riferisce al fatto di cantare o recitare uno o piu' mantra singolarmente, per il proprio beneficio (mentre "kirtan" designa il canto ad alta voce, eseguito per il beneficio anche di altri), e nel contesto vaisnava (dei devoti di Krishna) si intende la recita personale del maha-mantra
HARE KRISHNA HARE KRISHNA KRISHNA KRISHNA HARE HARE
HARE RAMA HARE RAMA RAMA RAMA HARE HARE
che significa "Oh energia del Signore, oh Sri Krishna, oh Sri Rama, Vi prego, impegnatemi nel Vostro servizio di devozione".
La recitazione di queste 16 parole corrisponde ad 1 (un) mantra Hare Krishna.
La pratica scientifica del bhakti yoga comprende, tra le altre cose, la recita di un numero minimo di mantra Hare Krishna al giorno, suddivisi per "giri" di "mala": il mala vaisnava non e' altro che una "corona" di 108 grani, utile per contare quanti mantra abbiamo recitato (ci sono infatti anche altri modi, di contare i "giri", per esempio con le dita, mentalmente, con strumenti meccanici e cosi' via).
Si puo' paragonare il japa-mala alla corona del rosario cattolico, con la differenza che e' formato da 108 grani (anziche' 54). Infatti 108 ripetizioni dell'intero mantra Hare Krishna corrispondono ad 1 "giro" di japa-mala, e lo standard stabilito da Bhaktivedanta Svami Prabhupada, il fondatore del movimento Hare Krishna in Occidente, per mantenersi sul piano trascendentale (a patto di seguire anche i 4 principi regolatori, vedi qui per la descrizione dell'intero processo: www.radiokrishna.com/bhaktiyoga ), consiste nel recitare almeno 16 di questi giri ogni giorno, il che richiede da 90 a 120 minuti circa.
Oltre ai 108 grani di perline di legno (solitamente di Neem, di Sandalo o di Tulasi) che formano il "mala", ce n'e' uno in piu', diverso, che definisce l'estremita' superiore della corona, e che rappresenta Tulasi devi, la pianta sacra molto cara a Krishna.
Quando si recita il mantra si comincia a contare partendo da uno dei due grani a lato di questa Tulasi, e una volta arrivati in fondo, cioe' dopo aver recitato 108 mantra Hare Krishna completi (1 "giro" di japa mala), si prosegue cambiando direzione, tornando indietro nel contare, senza passare dal grano che rappresenta Tulasi.
Cio' simboleggia il fatto di girare intorno a Tulasi devi, che secondo la cultura vedica, e' un segno di rispetto e permette di ottenere grandi benefici.
Inoltre tra un giro e l'altro, e' bene recitare il panca-tattva mantra, per chiedere perdono al Signore Caitanya Mahaprabhu e ai Suoi associati delle offese commesse, involontariamente o meno, durante il canto del Suo nome:
sri krishna-caitanya prabhu nityananda sri-advaita gadadhara srivasadi gaura-bhakta-vrinda
"Offro i miei rispettosi omaggi a Sri Krishna Caitanya, a Nityananda Prabhu, a Sri Advaita, a Gadadhara, a Srivasa e a tutti coloro che sulle orme di Gauranga seguono la via della devozione".
Un'altra accortezza da usare con il japa mala, e' quella di sgranare le perline usando il pollice e il medio, evitando di toccarle con l'indice.
E' bene tener presente comunque, che le tecniche e le modalita' di recitazione sono di importanza secondaria, rispetto alla concentrazione sull'ascolto della vibrazione sonora trascendentale del mantra Hare Krishna, il quale, per la misericordia del Signore Caitanya Mahaprabhu, in quest'epoca e' efficace indipendentemente dalle circostanze esterne in cui e' cantato (al contrario di altri mantra).
Prossimamente riporteremo la descrizione del mantra a cura di Bhaktivedanta Svami Prabhupada, e le 10 offese principali da evitare durante la recita.
Haribol !
Gokula Tulasi das
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RKC Mayapur
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Estero
2313 Messaggi |
Inserito il - 04/05/2009 : 00:21:57
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Commento di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada al maha mantra Hare Krishna:
"Questa vibrazione trascendentale,
Hare Krishna Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare
e' il metodo sublime per risvegliare la nostra coscienza di Krishna.
Come anime spirituali viventi, originariamente siamo tutte entita' coscienti di Krishna, ma a causa del contatto con la materia, che dura da tempo immemorabile, la nostra coscienza è ora contaminata dall'atmosfera materiale.
In questo concetto di vita contaminato, stiamo tutti provando a sfruttare le risorse della natura materiale, ma in realta' siamo diventati sempre piu' invischiati nelle sue complessita'.
Questa illusione e' chiamata Maya, o dura lotta per l'esistenza contro le severe leggi della natura materiale. Tale lotta illusoria contro la natura materiale puo' essere fermata di colpo risvegliando la nostra coscienza di Krishna.
La coscienza di Krishna non e' un'imposizione artificiale sulla mente. Questa coscienza e' l'energia originale dell'entita' vivente. Quando ascoltiamo la vibrazione trascendentale, questa coscienza si risveglia. Questo e' il metodo raccomandato dalle Autorita' per l'era attuale.
Anche con l'esperienza pratica, possiamo percepire che cantando questo maha-mantra, il grande canto per la liberazione, si prova immediatamente l'estasi trascendentale proveniente dal livello spirituale.
E quando siamo realmente stabiliti sul piano della comprensione spirituale, sorpassando gli stadi dei sensi, della mente e dell'intelligenza, ci situiamo sul piano trascendentale.
Il canto del mantra
Hare Krishna Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare
e' direttamente emanato dalla piattaforma spirituale e supera tutti gli stati inferiori della coscienza, sensuale, mentale ed intellettuale. Non c'è bisogno di capire il linguaggio del mantra, e non vi e' necessita' di speculazione mentale o di qualsiasi adattamento intellettuale per cantare questo maha-mantra. Esso sprigiona automaticamente dalla piattaforma spirituale, e per questo, chiunque puo' prendere parte al canto senza nessuna qualifica precedente, e danzare in estasi: lo abbiamo visto praticamente, anche un bambino puo' prendere parte al canto, o perfino un cane.
Il canto comunque, dovrebbe essere ascoltato dalle labbra di un puro devoto del Signore, in modo da poter ottenere un effetto immediato. Per quanto è possibile, l'ascolto proveniente dalle labbra di persone che non sono devote dovrebbe essere evitato: il latte toccato dalle labbra di un serpente ha effetti velenosi.
La parola Hara e' un modo di rivolgersi all'energia del Signore. Le parole Krishna e Rama Si rivolgono al Signore Stesso, e significano "il piacere piu' elevato, eterno". Hara e' la suprema energia di piacere del Signore: quando ci si rivolge ad essa come "Hare", ci aiuta a raggiungere il Signore supremo.
Anche l'energia materiale, chiamata Maya, è una delle Sue numerose energie, cosi' come noi, siamo un'energia marginale del Signore: le entita' viventi sono descritti come energia superiore rispetto alla materia. Quando l'energia superiore e' a contatto con quella inferiore, si determina una situazione di incompatibilita', ma quando l'energia marginale suprema viene a contatto con l'energia spirituale, Hara, diventa felice, condizione normale dell'entita' vivente.
Le tre parole, Hara, Krishna e Rama, sono i semi trascendentali del maha-mantra, e il canto è un richiamo spirituale per il Signore e la Sua energia interna, Hara, affinche' diano protezione all'anima condizionata. Il canto e' esattamente come il pianto sincero di un bambino che chiama la madre: madre Hara ci aiuta ad ottenere la grazia del padre supremo, Hari, o Krishna, e il Signore rivela Se' stesso, ad un tale sincero devoto.
In questa era quindi, nessun altro metodo di realizzazione spirituale e' efficace quanto il canto del maha-mantra
Hare Krishna Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare".
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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 06/05/2009 : 12:19:24
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Vediamo ora quali sono le 10 offese principali da evitare durante il canto del maha-mantra Hare Krishna:
1. Ingiuriare, criticare o invidiare un devoto, colui che si consacra alla propagazione del canto dei Santi Nomi del Signore.
2. Considerare separata la Persona Suprema dal Suo Santo Nome, dalla Sua forma, dalle Sue qualità e dalle Sue attività, o considerarli ma-teriali. Non riconoscere la Persona Suprema, Sri Krishna, come la Verità Assoluta, mettere Sri Krishna e i deva sullo stesso piano o credere nell'esistenza di numerosi dei.
3. Considerare il maestro spirituale come un uomo comune, voler mettersi al suo posto o trascurare le sue istruzioni.
4. Criticare o minimizzare le Scritture.
5. Giudicare esagerate le glorie del maha-mantra o prenderle come un'invenzione. Interpretare o deridere i Santi Nomi del Signore.
6. Compiere coscientemente atti colpevoli contando sul canto del maha-mantra per annullarne le conseguenze.
7. Ritenere che i riti, le austerità, la rinuncia e i sacrifici portino gli stessi frutti del canto del maha-mantra.
8. Parlare delle glorie del maha-mantra agli infedeli e agli ignoranti che rifiutano di cantarlo.
9. Essere disattenti durante il canto del maha-mantra.
10. Rimanere attaccati alla vita materiale o disinteressarsi del maha-mantra anche dopo aver ascoltato le Sue glorie e compreso gli insegnamenti del maestro spirituale.
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Generalmente, all'inizio della pratica commettiamo molte di queste 10 offese, piu' o meno inconsapevolmente, tuttavia proseguendo nella recita e nel processo del bhakti yoga ( www.radiokrishna.com/bhaktiyoga ), diventera' sempre piu' chiaro che tipo di offese stiamo commettendo e cosa dobbiamo fare per evitarle.
Infatti e' la recita costante dello stesso mantra Hare Krishna, che ci permette di annullare gradualmente le reazioni di tali offese, elevandoci attraverso i 3 stadi di purezza nel canto:
1) Canto con offese (nama-aparadha) 2) Canto quasi senza offese (nama-bhasa) 3) Canto senza offese (puro)
Srila Prabhupada spiega questi 3 livelli nel commento al verso 5.24.20 dello Srimad Bhagavatam, in questo modo:
"... Haridasa Thakura disse [in una discussione con un brahmana erudito, n.d.r] che appena il Sole sorge, dissipa l'oscurita' della notte, ancora prima che diventi visibile. [...] Prima che il Sole sia sorto completamente, la luce dell'alba distrugge la paura dei pericoli della notte, quali i disturbi da parte di ladri, fantasmi e Raksasa [un tipo di esseri demoniaci, n.d.r.], e quando la luce del Sole appare veramente, ognuno si impegna nei propri doveri. [...] Similmente, anche prima che il nostro canto [del mantra Hare Krishna, n.d.r.] sia puro, ci si libera da tutte le reazioni peccaminose, e quando il canto e' puro, si raggiunge l'amore per Krishna. [...] La "mukti", la liberazione da tutte le reazioni del peccato, si ottiene gia' al livello di "namabhasa", da un semplice barlume della luce del santo nome, prima ancora che tutta la sua piena luminosita' sia perfettamente visibile.
Lo stadio di "namabhasa" e' situato tra quello di nama-aparadha, o canto del santo nome con offese, e il canto puro. Ci sono 3 stadi nel canto del santo nome del Signore:
1) Nel primo stadio si commettono 10 tipi di offese, mentre cantiamo ["nama-aparadha", n.d.r]. 2) Nello stadio successivo, "namabhasa", le offese sono quasi cessate, e stiamo giungendo al piano del canto puro. 3) Nel terzo stadio, quando si canta il mantra Hare Krishna senza offese, il nostro amore dormiente per Krishna si risveglia immediatamente: questa e' la perfezione".
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Haribol !
Gokula Tulasi das
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RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 12/01/2012 : 07:30:11
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Hare Krishna, riportiamo qui un riassunto delle direttive del maestro spirituale fondatore del movimento Hare Krishna, Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Svami Prabhupada, su come svolgere le varie pratiche quotidiane del bhakti yoga, in particolare la recita giornaliera del mantra Hare Krishna, in modo da ottenere un progresso rapido e sicuro verso la perfezione.
Il testo e' tratto da una lettera di Srila Prabhupada ad un suo discepolo, percio' i suggerimenti sono dati in prima persona.
"[...] Il canto [o la recita, n.d.r.] del Japa dovrebbe essere fatto al mattino presto con piena concentrazione, preferibilmente durante il "Brahma muhurta" (da 90 minuti prima, fino all'alba, n.d.r].
Concentrati pienamente sulla vibrazione sonora del mantra, pronunciando distintamente ogni nome, e gradualmente la tua velocita' nel canto aumenterà in modo naturale. Non preoccuparti troppo di cantare velocemente, la cosa piu' importante e' l'ascolto.
Un devoto deve essere sempre grave e silenzioso, il che significa che discute solo argomenti relativi alla coscienza di Krishna.
Si’, passa il tuo tempo cantando, leggendo e prendendo Krishna Prasadam [cibo offerto a Dio, n.d.r.] e automaticamente la tua lingua diventera’ controllata.
Se tu sinceramente ti impegni 24 ore al giorno nel servizio devozionale in base alle istruzioni del maestro spirituale, canti giornalmente 16 giri, partecipi alla cerimonia dell'Arati al Signore Krishna [offerta di articoli devozionali e di preghiere secondo il “Programma Spirituale”, descritto qui: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=599 , n.d.r.], ti associ con i devoti e aderisci strettamente ai principi regolatori [descritti per esempio qui: www.radiokrishna.com/bhaktiyoga , n.d.r.], allora Krishna rivelera’ Se’ Stesso personalmente a te. […]” Lettera a Radhavallabha, 6 Gennaio 1972
Versione Originale in Inglese:
“[…] Chanting japa should be done early in the morning with full concentration preferably during the Brahma Muhurta time. Concentrate fully on the sound vibration of the mantra, pronouncing each name distinctly and gradually your speed in chanting will increase naturally. Do not worry so much about chanting fast, most important is the hearing. A devotee should always be grave and silent which means that he only discusses topics relating to Krishna Consciousness. Yes, spend your time chanting and reading and taking Krishna Prasadam and automatically your tongue will come under control. If you sincerely engage 24 hours daily in devotional service according to the instructions of the Spiritual Master, chant daily 16 rounds, attend the arati ceremony of Lord Krishna, associate with the devotees and adhere strictly to the regulative principles then Krishna will reveal Himself personally to you. […]”
Letter to Radhavallabha, January 6, 1972
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Buona pratica, Haribol !
Gokula Tulasi das |
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