RKC Mayapur
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Inserito il - 03/02/2009 : 11:46:50
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Caro "Amara", Hare Krishna, grazie della domanda e complimenti per il tuo desiderio di voler seguire attentamente le regole delle scritture.
Nel "Nettare della Devozione", capitolo 8 ("Offese da evitare"), si legge:
"Nei supplementi dei Veda si trova la seguente lista di 32 offese a riguardo del servizio al Signore: [...] 5) Non bisogna entrare nel tempio in uno stato contaminato (in accordo alle scritture vediche, se qualche familiare muore, l'intera famiglia e' considerata contaminata, in base al proprio status. Per esempio, se la famiglia e' brahmana, il periodo di contaminazione e' di 12 giorni, se e' Ksatriya o Vaisya e' di 15 giorni, se e' Sudra e' di 30 giorni)". [...]
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Tuttavia bisogna fare alcune considerazioni di tempo, luogo, circostanze e persone coinvolte (desa, kala e patra), per applicare correttamente tale regola.
A parte il fatto che si parla qui della morte di un familiare, e non della semplice "vista" di un cadavere (quest'ultimo caso e' semmai compreso nelle regole dell'adorazione del Signore nella Sua forma arca-vigraha), comunque ai giorni nostri, in Kali yuga, dove praticamente ogni cosa, e' contaminata, non e' possibile applicare alla lettera tutte le regole delle scritture, per motivi pratici e di buon senso.
Per questo ci atteniamo a quanto stabilito dall'Acarya, Srila Prabhupada, nella pratica delle regole, e anche se sono (doverosamente) riportate per intero nei suoi libri, in quanto potranno essere applicate alla lettera in futuro, in un contesto globale di civilta' vedica, al momento non e' necessario.
Per esempio una regola vieta di entrare nel tempio senza essersi lavati i piedi, ed infatti in India cio' viene rispettato in molti templi, specialmente in quelli della tradizione "hindu", ma con il rigido clima invernale dei Paesi occidentali, come si potrebbe seguire una tale ingiunzione ?
Analoghe considerazioni si possono fare per molte altre regole, percio' Srila Prabhupada ha stabilito un certo standard, adatto alla situazione presente, attenendoci al quale saremo in grado comunque di soddisfare Krishna, sebbene alcune regole secondarie debbano essere trascurate, per forza di circostanze.
Per quanto riguarda l'ingresso nel tempio, Srila Prabhupada non lo ha mai vietato, bensi' lo ha fortemente incoraggiato a chiunque, senza considerazioni esteriori.
Ad esempio durante la festa della Domenica, molte persone visitano i templi Hare Krishna, e a nessuno viene chiesto se hanno visto un cadavere o se qualche familiare sia morto, prima di poter entrare.
Alcuni possono essere in evidente stato di contaminazione, molto piu' grave di quello menzionato (magari sotto l'effetto di alcool o di intossicanti), ma Srila Prabhupada non ha voluto negare loro l'enorme beneficio che si ottiene vedendo le forme trascendentali del Signore nel tempio, o ascoltando il mantra Hare Krishna, perfino una sola volta nella vita.
I grandi maestri come Srila Prabhupada possono adottare alcune soluzioni di emergenza, per favorire la predica e la diffusione della coscienza di Krishna, apparentemente trascurando alcune regole secondarie delle scritture vediche, senza che questo comprometta l'efficacia della loro missione.
In realta' tali maestri incarnano la misericordia di Krishna Stesso, che per favorire le anime cadute, accetta il servizio che e' compiuto secondo le loro istruzioni, nonostante il numero delle regole sia ridotto, rispetto a quelle presenti nei Veda.
E il metodo del bhakti yoga stabilito da Srila Prabhupada, rappresenta un ottimo esempio di come sia possibile avanzare efficacemente nel servizio devozionale, perfino in una situazione esterna molto contaminata, come quella odierna.
Nessun problema quindi ad entrare nel tempio dopo aver visto un cadavere: come ospite, chiunque puo' entrare senza che gli venga chiesto nulla, mentre per noi, come devoti, e' bene seguire le normali regole di pulizia giornaliera. Questo sara' sufficiente.
Haribol !
Gokula Tulasi das
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