RKC Mayapur
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Estero
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Inserito il - 18/01/2009 : 18:25:42
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Caro Roby, Hare Krishna, grazie delle domande.
In realta' non si tratta di fortuna, ma di legge naturale, secondo il proprio karma (le attivita' compiute).
Ti riporto una parte della spiegazione di Srila Prabhupada ad un verso dello Srimad Bhagavatam, che risponde specificatamente alla questione:
ahastani sahastanam apadani catus-padam phalguni tatra mahatas jivo jivasya jivanam
TRADUZIONE "Gli esseri senza mani sono la preda di quelli che hanno le mani, gli esseri senza zampe sono la preda di quelli che camminano. Cosi' il debole si nutre il forte, e la legge universale vuole che ogni specie sia cibo per un'altra".
SPIEGAZIONE di Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Svami Prabhupada
"Esiste, per effetto della volonta' suprema, una legge rigorosa che regola la lotta per la sopravvivenza, e nessuno, per quanti piani elabori, puo' sfuggirvi. Gli esseri venuti nell'Universo materiale contro la volonta' dell'Essere supremo sono soggetti al potere sovrano della Maya-sakti (pronuncia sciacti), o daivi-Maya, incaricata dal Signore di bersagliare le anime condizionate con le tre forme di sofferenza materiale.
Una di queste sofferenze, presentata nel verso, e' che OGNI ESSERE DEVE SERVIRE DA CIBO A UNO PIU' FORTE. E nessuno e' cosi' potente da non subire il dominio di uno piu' forte, poiche' il Signore ha voluto che gli esseri siano divisi in modo che ognuno abbia sempre qualcuno piu' debole di lui, ma anche qualcuno piu' forte.
Cosi', quando una tigre divora un animale di forza minore, fosse anche un uomo, non e' condannabile perche' il suo atto s'inserisce nel quadro della legge divina.
Ma l'uomo ha un codice particolare: benche' la legge del piu' forte sia sempre applicabile, ed egli debba sussistere a spese di esseri inferiori, puo' e deve, usare il buon senso e agire secondo la sua particolare natura, obbedendo ai precetti delle Scritture, privilegio negato agli altri esseri.
Cosi', destinato all'opera di realizzazione spirituale, l'uomo non deve mangiare niente che non sia stato prima offerto al Signore. Il Signore accetta dal Suo devoto svariate pietanze a base di legumi, frutta, verdura, cereali e latte; il devoto puo' partecipare allora ai resti dell'offerta, detti "prasada", liberandosi gradualmente dalle sofferenze legate alla lotta per l'esistenza. [...]". (Srimad Bhagavatam 1.13.47)
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Quindi vediamo come gli animali non generino karma.
Un'anima individuale si riveste di un particolare tipo di corpo animale che e' esattamente quello che le spetta per aver compiuto certe attivita' (per lo piu' peccaminose), secondo il suo karma precedente.
Quel corpo e' soggetto alle leggi di natura, quindi puo' mangiare e/o essere mangiato, essere trucidato barbaramente o lasciato in pace, e cosi' via, sempre secondo la propria situazione di guna e karma (influenze materiali e attivita' precedenti).
Ad ogni modo, nessun corpo materiale, non solo animale ma anche di uomo o addirittura di essere celeste (superiore all'uomo), perfino quello di Brahma, il piu' elevato nell'Universo, e' permanente, quindi l'anima spirituale, che invece e' eterna, dovra' comunque lasciarlo, per prenderne un'altro, con grande sofferenza: che viva pochi giorni come la formica, o Milioni di anni come Brahma, nessun corpo materiale potra' veramente rendere felice l'anima spirituale eterna.
L'unico modo per l'anima, di trovare un rifugio definitivo, e' quello di riprendere il proprio corpo eterno e di vivere nel mondo spirituale, in compagnia di Krishna, Dio, la persona suprema, risultato ottenibile facilmente con il metodo del Bhakti yoga: www.radiokrishna.com/bhaktiyoga
Haribol !
Gokula Tulasi das
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