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Francis
Utente Master
    
Lazio
257 Messaggi |
Inserito il - 17/11/2008 : 17:31:03
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Una cosa non l'ho capita.... Durante la lettura dello Srimad BHagavatam, Srila Prabhupada piu' volte dice che non si puo' leggere direttamente il 10° canto, ma bisogna progressivamente leggere tutto il Bhagavatam sino ad arrivare appunto al 10° canto.. ALlora mi chiedo, perchè ha scritto IL LIBRO DI KRISHNA, che in pratica è un riassunto proprio del 10° canto, mettendolo quindi a disposizione di chiunque voglia leggerlo, senza passare per i primi 9 canti???
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
2313 Messaggi |
Inserito il - 17/11/2008 : 18:54:30
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Hare Krishna Francis, buona domanda.
Il libro di Krishna pero' non e' SOLO il decimo canto, ma e' comprensivo del commento devozionale di Srila Prabhupada, quindi non e' un problema leggerlo anche immediatamente. Ogni argomento e' spiegato in modo molto chiaro, secondo la successione disciplica di maestri spirituali autentici. Leggere un libro sacro con il commento di un maestro spirituale (o anche un suo riassunto), significa godere della sua compagnia personale, e quindi poterne prendere tutti i relativi vantaggi.
Quando e' detto che non si dovrebbe "saltare" alla lettura del 10° canto senza aver approfondito i precedenti, si vuole evitare una distorta presentazione dei divertimenti di Krishna, che spesso viene fatta dai narratori "professionisti" del Bhagavatam, praticamente artisti, poeti o similari, che del suo significato reale, spirituale, pero', ne sanno poco o nulla (anzi).
Ma se la presentazione e' adeguata, secondo una corretta comprensione spirituale, si puo' certamente leggere anche il 10° canto fin da subito.
Ci sono diverse ragioni per cui Srila Prabhupada l'ha scritto: per esempio, poiche' non sapeva se nel corso della sua vita avrebbe potuto finire di scrivere tutto il Bhagavatam, andando per ordine (aveva superato i 70 anni), decise di dare comunque un'accenno dei divertimenti trascendentali del Signore all'umanita', riassumendoli nel Libro di Krishna (infatti poi lascio' il corpo prima, di terminare la traduzione regolare del 10° canto, tra l'altro).
Altre ragioni possono essere state il desiderio di Srila Prabhupada di chiarire la posizione trascendentale di Krishna (rispetto alle molte errate interpretazioni che Ne danno generalmente gli uomini mondani), la necessita' di presentare anche ai suoi discepoli, la storia completa di quando Krishna apparve su questo pianeta, 5000 anni fa, e cosi' via.
Leggendo il libro di Krishna si puo' avere una visione globale della situazione all'epoca dell'avvento del Signore (5000 anni fa), anche storica, e rendersi conto di come era strutturata la civilta' vedica sulla Terra.
Nei commenti e nel riassunto di Srila Prabhupada, ogni argomento del 10° canto e' analizzato partendo esattamente dal piu' preciso e completo punto di vista, percio' non vi e' alcun pericolo nel leggere il Libro di Krishna anche prima, di aver affrontato l'intero Srimad Bhagavatam.
Buona lettura, Haribol !
Gokula Tulasi das
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Francis
Utente Master
    
Lazio
257 Messaggi |
Inserito il - 19/11/2008 : 19:16:01
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Grazie per la gentile risposta. |
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Orlando
Utente Medio
 
Sicilia
24 Messaggi |
Inserito il - 03/08/2010 : 22:11:11
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Salve.
Sono Bhakta Orlando.Questo è il secondo post che scrivo in questo forum.
Vorrei capire se Il Libro di Krishna è un riassunto solo nel senso che è scritto come un libro invece di essere scritto con gli esatti versi e parole del Decimo Canto dello Srimad-Bhagavatam oppure è un riassunto vero e proprio.
La mia domanda esatta è:Il Libro di Krishna è molto più breve del Decimo Canto dello Srimad-Bhagavatam oppure hanno più o meno la stessa lunghezza?
Hare Krishna, Bhakta Orlando. |
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
2313 Messaggi |
Inserito il - 04/08/2010 : 11:03:25
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Caro bhakta Orlando, Hare Krishna, grazie per la domanda.
Il "Libro di Krishna" e' uno studio riassuntivo del decimo canto dello Srimad Bhagavatam, compilato da Srila Prabhupada: cioe', egli ha riassunto quel canto con parole sue, scrivendole in una forma scorrevole per il lettore.
Questo libro e' certamente piu' breve di quanto sarebbe stato il decimo canto, se Srila Prabhupada lo avesse finito di tradurre e commentare (purtroppo ha lasciato il pianeta dopo aver completato soltanto 13 capitoli, dei 90 di cui e' composto).
Se invece vogliamo prendere a paragone soltanto i versi sanscriti, non saprei, forse l'originale e il Libro di Krishna si equivalgono in lunghezza, piu' o meno (suppongo), ma il fatto e' che soltanto i versi sanscriti dello Srimad Bhagavatam, cosi' come quelli delle altre scritture vediche, non possono essere compresi dagli uomini comuni come noi senza la mediazione del maestro spirituale: e questa mediazione e' appunto il "commento Bhaktivedanta".
Nel Libro di Krishna abbiamo "tutto in uno", i versi sanscriti e le spiegazioni Bhaktivedanta, magistralmente riassunti e proposti in una forma piacevolmente scorrevole e facilmente comprensibile da chiunque: www.facebook.com/note.php?note_id=169566739697
Haribol !
Gokula Tulasi das |
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