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JayaJaya
Utente Medio
Lazio
13 Messaggi |
Inserito il - 21/04/2008 : 07:08:07
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mi aiuterebbe molto un discorso definitivo su questo argomento...
1)che cosa è veramente il dolore fisico,corporale? fu creato? e a quale scopo?
2) in che modo l'anima partecipa del dolore del corpo?
3)se il corpo non sente dolore ,perchè è inerte,significa che è l'anima che soffre?
4)perchè se mi pizzico il braccio sento un dolore localizzato,proprio in quel punto?
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RKC Mayapur
Amministratore
Estero
2311 Messaggi |
Inserito il - 23/04/2008 : 16:01:54
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Caro amico, Hare Krishna, benvenuto sul forum di RKC e grazie per il tuo interesse nella coscienza di Krishna.
Le tue domande sono molto importanti per comprendere bene la distinzione tra l'anima spirituale (il nostro vero se') e il corpo materiale (l'involucro che ci ricopre attualmente).
Una volta compreso questo punto, potremo agire in maniera piu' consona alla nostra vera natura, quella spirituale, e non essere piu' colpiti dalla sofferenza.
In generale, il tipo di dolore che l'essere incarnato puo' subire, a causa delle sue attivita' precedenti (karma), e' suddiviso in tre categorie:
1) Adhyatmika klesa - Sofferenza dovuta al proprio corpo o alla propria mente. 2) Adibhautika klesa - Sofferenza dovuta agli altri esseri viventi. 3) Adidhaivika klesa - Sofferenza dovuta ad autorita' superiori (all'uomo).
1) Il corpo e la mente possono causarci sofferenza quando si ammalano o invecchiano, quando siamo stressati, insoddisfatti, stanchi e cosi' via. 2) Altri esseri viventi possono causarci sofferenza attaccandoci (per esempio zanzare, cani o animali vari), oppure trattandoci male, facendoci violenza, rapinandoci (altri uomini) ecc. ecc. 3) Gli esseri celesti (autorita' superiori, incaricate dal Signore di gestire la creazione materiale) possono causarci sofferenza sottoforma di terremoti, inondazioni, eventi atmosferici (cataclismi in genere), e via dicendo.
L'universo materiale infatti e' governato dalle leggi emanate da Dio, la persona suprema, e sono gli esseri celesti che hanno il compito di farle rispettare, cosi' come le forze dell'ordine hanno il compito di far rispettare le leggi di un qualsiasi Stato.
Proprio come si deve subire una reazione quando violiamo una legge dello Stato (per esempio bisogna pagare una multa, o scontare un po' di tempo in carcere, a seconda della gravita' della nostra infrazione), allo stesso modo si devono subire delle reazioni quando violiamo le leggi dello Stato del Signore, la manifestazione cosmica materiale.
Le sofferenze di cui si parla, sono proprio reazioni che subiamo per aver violato queste leggi, ora o in passato, nelle nostre vite precedenti. In altre parole, quando si trascurano (consapevolmente o meno) le direttive di Dio che vigono nel mondo materiale, siamo sottoposti ai 3 tipi di sofferenza, in proporzione alla gravita' delle nostre azioni.
Altrimenti, seguendo perfettamente le leggi del Signore, non ci sono sofferenze di sorta, perche' il Suo piano per l'esistenza materiale, creato unicamente per le anime individuali che la vogliono sperimentare, non prevede sofferenza, a patto di uniformarsi alle Sue direttive. Prevede anzi la possibilita' di un godimento dei sensi regolato (pravritti marga), secondo le scritture vediche, per giungere poi alla liberazione da questo mondo e al ritorno in quello spirituale, per chi lo desidera.
Infatti in realta' le sofferenze cominciano a manifestarsi soltanto nel kali yuga, la nostra epoca, iniziata circa 5.000 anni fa, perche' in precedenza, gli uomini seguivano molto rigorosamente le indicazioni di Dio, evitando cosi' di incorrere in tali problematiche.
Potremo eventualmente continuare con questo argomento in seguito, ora per rispondere specificatamente alle tue domande, facciamo un ulteriore approfondimento della causa originale del dolore, di cui hai chiesto:
1) Che cosa e' veramente il dolore fisico, corporale? Fu creato? A quale scopo?
Il dolore fisico, come gli altri tipi di sofferenza, non fu creato ma deriva dalla particolare situazione, uno stato di esistenza anomala, in cui si trova l'anima. Noi siamo infatti entita' spirituali eterne, dotate di un corpo spirituale anch'esso eterno, pieno di conoscenza e felicita' intrinseche (in quanto particelle del Signore, che e' la fonte di ogni conoscenza e felicita', appunto).
Il nostro corpo spirituale e' pero' adesso addormentato nel mondo spirituale, e sta sognando di vivere questa esperienza, nel corpo materiale di cui siamo coscienti in questo momento. In pratica, l'esistenza materiale e' una specie di sogno ad occhi aperti, paragonabile a quello che proviamo durante la notte (ma ad occhi chiusi, e relativamente piu' corto). Tuttavia la vita materiale e' un'esperienza reale, anche se vissuta in una dimensione temporanea, illusoria.
La causa originale della sofferenza e' illustrata nella spiegazione di Bhaktivedanta Svami Prabhupada, il maestro spirituale fondatore del movimento Hare Krishna, al verso 6.4.27-28 dello Srimad Bhagavatam (on line in internet qui: http://vedabase.net/sb/6/4/27-28/en ), che riporta questa citazione dal Vishnu purana:
hladini sandhini samvit tvayy eka sarva-sasthitau hlada-tapa-kari misra tvayi no guna-varjite
"Nel mondo materiale, l'energia spirituale del Signore Supremo si manifesta come "tapa-kari", che significa "causa di sofferenza". Ognuno ricerca la felicita', ma sebbene la felicita' provenga originariamente dalla potenza di piacere di Dio, nel mondo materiale, a causa delle attivita' materiali, la potenza di piacere del Signore (chiamata "hladini", n.d.r.) diventa fonte di sofferenza (hlada-tapa-kari). La falsa felicita' nel mondo materiale e' causa d'angoscia, ma quando i nostri sforzi per ottenere la felicita' sono re-indirizzati verso la soddisfazione del Signore Supremo, questo "tapa kari", l'elemento di sofferenza, e' sconfitto [dissolto, n.d.r.]".
I lettori interessati ad approfondire l'argomento potranno leggere anche la spiegazione del verso 6.157 della Caitanya Caritamrita, Madhya Lila, qui (in inglese): http://vedabase.net/cc/madhya/6/157/en
Percio' possiamo dire che la stessa potenza di piacere, la "hladini shakti" del Signore, e' fonte di felicita' per l'anima spirituale liberata, che soddisfa il Signore con le sue attivita' (secondo la sua vera natura), ma si trasforma in fonte di sofferenza per l'anima condizionata, che tenta artificialmente di soddisfare se' stessa (o meglio il suo corpo materiale o cio' gli e' in relazione).
La soluzione e' ovviamente, tornare ad agire in modo da soddisfare il Signore, cosi' che l'elemento di sofferenza (tapa-kari) si dissolva, e si possa nuovamente provare la felicita' eterna e continua che e' propria dell'anima spirituale.
2) In che modo l'anima partecipa del dolore del corpo? Similmente ad una persona che sogna di soffrire. Il dolore che si prova nel sogno e' reale, ma e' temporaneo e illusorio, perche' il corpo di chi sogna e' immobile nel proprio letto, non e' veramente sottoposto a sofferenza. Sta semplicemente sognando, di soffrire: tuttavia in quel momento, per la persona che sogna, l'esperienza di dolore e' del tutto reale, anche se situata su un'altro piano di esistenza.
3) Se il corpo non sente dolore ,perche' e' inerte, significa che l'anima che soffre? Come dicevamo sopra, l'anima soffre, ma soltanto come si puo' soffrire in un sogno. E' una sofferenza immaginaria, vissuta su un piano di esistenza illusoria come quella di un sogno. In realta' l'anima non soffre, come non soffre veramente un uomo che sogna.
4) Perche' se mi pizzico il braccio sento un dolore localizzato,proprio in quel punto? Perche' l'anima ha una sua propria coscienza individuale, che in questo momento e' focalizzata sul corpo materiale che riveste. Percio' si accorge di tutto cio' che accade al corpo, che tra l'altro, allo stato condizionato, considera come il suo se' (a causa del falso ego: l'anima crede di essere il corpo, percio' sta male quando il corpo soffre).
La coscienza e' una funzione dell'anima. Noi siamo anime spirituali e abbiamo coscienza, che possiamo focalizzare nel mondo spirituale oppure nel mondo materiale. Questa e' la nostra possibile scelta. Se scegliamo di soddisfare il Signore, possiamo rimanere nel mondo spirituale, con il nostro corpo spirituale eterno e pieno di conoscenza e felicita', ben sveglio in Sua compagnia. Se invece scegliamo (come abbiamo fatto) di soddisfare noi stessi, abusando del nostro libero arbitrio, il nostro corpo spirituale eterno si addormenta e noi sogniamo di rivestirci di un corpo materiale, che alla fine consideriamo come il nostro vero se' (per cui ne diventiamo coscienti).
Ma c'e' un modo per risvegliarci nel nostro corpo spirituale e porre fine ai nostri sogni materiali illusori (e pieni di sofferenza). Cosi' come un uomo puo' svegliarsi e far finire un brutto sogno se qualcuno lo chiama mentre dorme, allo stesso modo possiamo svegliarci alla nostra vera vita, quella spirituale, nel nostro corpo eterno, rispondendo al richiamo del Signore, che attraverso i Suoi rappresentanti, i maestri spirituali autentici, sta sempre tentando di scuotere le anime addormentate dal loro torpore, per ristabilirle nella loro posizione originale, accanto a Lui, nel Suo regno trascendentale.
Per questo Dio ci ha dato il metodo del bhakti yoga, seguendo il quale possiamo facilmente liberarci dai condizionamenti materiali e riprendere coscienza del nostro vero corpo spirituale. Ti invito a provarlo per sperimentare personalmente questo risveglio, una descrizione riassuntiva la puoi trovare qui: www.radiokrishna.com/bhaktiyoga
Naturalmente rimaniamo a tua disposizione qui a RKC Pisa, ti saluto con amicizia e ti faccio tanti auguri per la tua vita spirituale, Haribol !
Gualberto Berti Gokula Tulasi das (RKC Pisa)
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amara
Utente Medio
17 Messaggi |
Inserito il - 29/04/2008 : 16:30:07
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come è possibile che l'energia di piacere spirituale diventi causa di sofferenza? non mi è molto chiaro questo punto. |
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RKC Mayapur
Amministratore
Estero
2311 Messaggi |
Inserito il - 30/04/2008 : 05:00:34
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L'energia spirituale (Yoga Maya) rimane causa di piacere quando applichiamo il nostro servizio a Krishna, come avviene nel mondo spirituale, nella nostra posizione originale.
Ma quando applichiamo il nostro servizio nell'ambito della materia, per soddisfare artificialmente i sensi del corpo materiale, la stessa energia prende il nome di Maha Maya e diventa causa di sofferenza (quella tipica che vediamo nel mondo materiale, appunto).
Sono due diversi aspetti della stessa energia di Krishna, come due rovesci di una medaglia.
Srila Prabhupada fa spesso l'esempio dell'energia elettrica, che si puo' usare per riscaldare o per raffreddare, in accordo a quale elettrodomestico alimentiamo. Ma l'energia e' sempre la stessa.
Per eliminare la sofferenza materiale, quindi, e' sufficiente ri-applicare la stessa energia al servizio del Signore, impegnandoci nel bhakti yoga.
Hare Krishna !
Gokula Tulasi das |
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