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duilio
Nuovo Utente

3 Messaggi |
Inserito il - 24/04/2007 : 15:37:43
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cari devoti i miei omaggi,tutte le glorie al Signore Gouranga vorrei sapere i vostri pareri in riguardo al momento di lasciare il corpo e più precisamente quando il trapasso è gia avvenuto. cosa voi pensate,intuite o avete realizzato a riguardo. In dettaglio mi interesserebbe conoscere se dopo "il trapasso" l'anima è cosciente e cioè consapevole che tutto ciò che ha dovuto abbandonare è in modo irreversibile e definitivo e se le sensazioni i sentimenti gli attaccamenti le percezioni ecc.: che si svilupperanno(ammesso che ce ne siano)avranno effetto sulla reale condizione di quel momento.Perdonate la mia ignoranza ma l'idea dell'obblio mi terrorizza ma anche il vero abbandono al Signore lo trovo,per ciò che mi riguarda,un raggiungimento che sa di miracoloso.Sperando di creare una discussione che mi possa "illuminare" e possa essere di interesse comune vi ringrazio e vi abbraccio.HARI BOL! duilio
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RKC Mayapur
Amministratore
    

Estero
2312 Messaggi |
Inserito il - 25/04/2007 : 02:45:57
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Caro Duilio, Hare Krishna e grazie per le domande.
Ti risponderemo non in base alle "nostre" intuizioni od opinioni, ma alla conoscenza trascendentale che proviene dalla successione disciplica di maestri spirituali autentici, risalente a Krishna Stesso, la suprema personalita' di Dio, e quindi priva di difetti, che e' giunta fino a noi tramite il nostro fondatore e maestro Bhaktivedanta Svami Srila Prabhupada, e che e' accessibile a chiunque si procuri qualcuno dei suoi molti libri (piu' di 80).
Nei suoi commenti ai versi originali delle scritture vediche, in particolare della Bhagavad-gita e dello Srimad Bhagavatam, Srila Prabhupada spiega che la morte e' uno stato di incoscienza di qualche mese, che l'anima sperimenta, in attesa che sia pronto un corpo materiale adatto per la sua prossima vita, in accordo al proprio karma (le reazioni alle attivita' compiute nel corpo attuale e in quelli precedenti). In tale periodo, e' come se l'essere dormisse profondamente.
Appena i genitori sono stati scelti, tale anima spirituale sara' inserita nel seme del padre, secondo le leggi della natura, fatte rispettare dalle autorita' superiori dell'universo (gli esseri celesti), e prendera' nascita dal corpo generato da quel seme, nel grembo della madre, per cominciare una nuova vita.
Generalmente non si ha alcun ricordo significativo della vita precedente, ed ogni riferimento con essa e' perso. Sara' poi l'anima suprema nel cuore, il Paramatma, una manifestazione del Signore che accompagna l'essere vivente nei vari corpi materiali che lo ospitano, a ricordare all'anima individuale i propri desideri, e sara' sempre Lui a permetterle di soddisfarli (ovviamente in accordo al karma, per questo si dice: prima merita, poi desidera).
Questo ciclo di morti e rinascite dell'anima individuale nei corpi materiali si ripete continuamente, fino alla distruzione parziale o totale dell'universo, poi c'e' un analogo periodo di sospensione dell'attivita' cosmica, ed un successivo risveglio di tutti gli esseri, al momento della successiva fase di creazione della manifestazione materiale, da parte del Signore (e poi di Brahma, il secondo creatore).
Quindi il tuo timore dell'oblio non e' fuori luogo, anzi e' corretto, ed indice di intelligenza. Una persona colta si informera' infatti del metodo per sfuggire a questo oblio forzato (dalle leggi del karma) e a questo ciclo ripetuto di nascite e morti indesiderate (samsara).
Per nostra fortuna Srila Prabhupada spiega anche il metodo per uscire definitivamente da questo samsara, metodo chiamato bhakti yoga, o servizio devozionale al Signore. Con il semplice ascolto e con la recita del santo nome e delle glorie del Signore, cosi' come indicato da Srila Prabhupada (16 giri di japa al giorno, 4 principi regolatori, studio dei suoi libri per acquisire la conoscenza trascendentale) e' possibile fin da subito porsi su un piano di esistenza spirituale, dove non correremo piu' alcun pericolo di sprofondare nell'oblio di una successiva rinascita, perche' al momento della morte, se avremo mantenuto i nostri voti ed avremo assorbito la nostra coscienza in Krishna in modo favorevole, saremo trasferiti nel mondo spirituale, senza alcun dubbio.
Gia' in questo corpo sara' comunque possibile sperimentare i vari sentimenti per Dio, anche se in modo temporaneo e magari immaturo, tuttavia cio' puo' essere considerato un assaggio ed una prova effettiva di quello che ci aspetta una volta giunti a maturita'.
Questo percorso e' certamente miracoloso, ma solo nel senso che e' una incredibile ed incondizionata misericordia del Signore, il fatto che ci venga data l'opportunita' di seguirlo, infatti il metodo in se' e' del tutto scientifico e ben spiegato dai maestri spirituali, dai saggi e dalle scritture, che ne descrivono i vari passaggi e tappe piu' significative, in modo che ogni persona seria e sincera abbia ogni possibilita' di dedicarsi ad esso in modo veramente efficace.
E Srila Prabhupada ha riassunto tutti gli insegnamenti necessari nei suoi preziosi libri, oggi a nostra disposizione, quindi non e' impossibile, e nemmeno troppo difficile, giungere alla perfezione del bhakti yoga. E' piuttosto una questione di scelta, e la scelta, dev'essere fatta spontaneamente dall'anima spirituale. Avvantaggiandosi di questi insegnamenti, non c'e' alcun problema nell'impegnarsi seriamente in coscienza di Krishna, o nel raggiungere la meta piu' alta, il ritorno a Dio, nel mondo spirituale. Tutti possiamo farlo, a patto di seguire il metodo con costanza, entusiasmo e pazienza.
Quindi caro Duilio, forza e coraggio, abbandonarsi al Signore e' una meta che all'inizio puo' sembrare quasi irraggiungibile, ma seguendo il metodo giusto, e sforzandosi con determinazione, come Krishna stesso dice nella Bhagavad-Gita, il successo e' sicuro. Dipende da noi seguirlo o meno, ed ottenere quindi il risultato, o meno. In proporzione alla priorita' con cui consideriamo importante questo metodo, e lo applichiamo alla nostra vita, Krishna corrisponde, dandoci una conseguente realizzazione e coscienza. Tanti livelli di realizzazione sono possibili, da quello piu' blando al piu' profondo, tuttavia e' detto che anche il minimo sforzo compiuto nel servizio devozionale non e' mai perduto e porta grande beneficio. Percio' qualunque sia il livello di impegno che tu voglia o possa raggiungere in tale campo, sara' comunque infinitamente benefico.
Ti faccio tanti auguri e rimango a tua disposizione per ogni altra informazione o richiesta, buona fortuna in coscienza di Krishna, Haribol !
Gokula Tulasi das
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duilio
Nuovo Utente

3 Messaggi |
Inserito il - 26/04/2007 : 11:33:36
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Ti ringrazio della risposta concisa ed esauriente e farò del mio meglio per seguire le preziose indicazioni prescritte. Hari bol! duilio |
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