V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Francis |
Inserito il - 31/07/2006 : 23:35:33 Srila Prabhupada, come sicuramente a voi piu' noto che a me, ha tradotto moltissimi testi in inglese rendendoli pubblici e leggibili a quasi tutto il mondo quando sino a poco prima erano solo per una "nicchia" di persone (chi conosceva il sanscrito in pratica..)
Passo' molta della sua vita terrena a tradurre e predicare... ma secondo voi, egli si fermo' dove veramente voleva fermarsi, oppure se fosse vissuto un po' di piu', oltre a terminare la traduzione e il commento dello Srimad Bhagavatam avrebbe tradotto anche altre opere? E, se si, secondo voi, quali??? |
2 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Francis |
Inserito il - 02/08/2006 : 21:55:16 ok, grazie... alla prox. |
RKC Mayapur |
Inserito il - 01/08/2006 : 09:21:01 Caro Francis, Hare Krishna, grazie per le domande e ben ritrovato sul forum di RKC.
In realta' l'opera di Bhaktivedanta Svami Prabhupada non si limita ad una semplice traduzione dal sanscrito, cosa che molte altre persone prima di lui avevano gia' fatto (la Manu Samhita esisteva addirittura in Russo gia' negli anni '60, e la Bhagavad-Gita in Inglese contava gia' tantissime edizioni negli USA, prima che egli vi sbarcasse, per esempio).
Il punto e' che per diffondere la vera conoscenza trascendentale dei Veda, e' necessario appartenere ad una successione disciplica autentica, ed attenersi strettamente alla conoscenza tramandata dai maestri spirituali precedenti, senza alcuna alterazione, altrimenti la Verita' Assoluta non viene rivelata.
In generale, nessuno dei precedenti scrittori seguiva tale criterio, percio' i loro testi rimangono meramente accademici e privi di effettivo valore spirituale, prova ne sia il fatto che, nonostante la Bhagavad-Gita fosse stata gia' presente nel mondo Occidentale, prima della venuta di Srila Prabhupada, praticamente non vi era nessun devoto di Krishna, mentre dopo la diffusione di quella tradotta e commentata da Srila Prabhupada, Migliaia e Migliaia di persone hanno accettato la coscienza di Krishna.
Anche storicamente parlando, cio' e' molto significativo, ed indicativo dell'enorme valore spirituale dei testi di Srila Prabhupada. Non si tratta infatti di una semplice traduzione.
Per quanto riguarda "fermarsi dove voleva" nello scrivere libri, e' una domanda che non tiene conto della posizione intima di Srila Prabhupada ai piedi del Signore Supremo, infatti un puro devoto dipende completamente da Dio, tutti i suoi desideri sono esclusivamente spirituali, e non si puo' dire che la sua opera sia incompleta in qualche parte, come si fa di solito per uomini ordinari. Perfino se avesse scritto soltanto un libro, invece di 82, cio' sarebbe stato piu' che sufficiente per condurre chiunque al piu' alto livello di perfezione spirituale, a patto di seguire le istruzioni in esso contenute, il metodo della coscienza di Krishna.
Da da parte sua, comunque, per offrire un servizio a Dio ancora migliore, Srila Prabhupada aveva programmato di terminare la traduzione dello Srimad Bhagavatam (del quale mancavano ancora ben 20 volumi) e, se ci fosse stato ancora tempo, di tradurre il Mahabharata ed altre opere. Ma ad un certo punto il Signore ha deciso di richiamarlo a Se'.
Tuttavia, gli oltre 80 libri che egli ha lasciato come patrimonio spirituale per tutta l'umanita', sono talmente completi ed esplicativi, sotto tutti i punti di vista, che non vi e' possibilita' di errore o mancanza, se semplicemente li leggiamo regolarmente ed accettiamo le istruzioni in essi contenute.
Grazie ancora, alla prossima, Haribol !
Gokula Tulasi das
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