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 La Bhagavad-Gita cosi' com'e'
 CAPITOLO 10 - Questionario

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
RKC Mayapur Inserito il - 15/08/2005 : 09:02:44
Hare Krishna, ecco il questionario sul capitolo 10:


1) Quali sono le 6 opulenze di Krishna ?

2) Perche' Krishna e' chiamato "Bhagavan" ?

3) Perche' solo un devoto puo' comprendere che Krishna e' Dio ?

4) Cosa significa che Krishna e' Dio ?

5) Parla brevemente di almeno 5 qualita' degli esseri viventi che provengono da Krishna (dai versi 4 e 5).

6) Chi sono le 25 persone nate dalla mente di Krishna ?

7) Quali sono le attivita' di queste 25 persone ?

8) Cosa succede ad una persona che e' completamente convinta delle opulenze di Krishna ?

9) Spiega il primo dei 4 versi piu' importanti della Bhagavad-Gita.

10) Spiega il secondo.

11) Spiega il terzo.

12) Spiega il quarto.

13) Il Signore Caitanya paragona il servizio devozionale ad un seme piantato nel cuore. Spiega il concetto.

14) Perche' un devoto non deve preoccuparsi delle necessita' materiali della vita ?

15) Qual'e' il modo corretto per comprendere la Bhagavad-Gita ?

16) Perche' Arjuna chiede a Krishna di descrivere le Sue opulenze ?

17) Perche' i jnani vogliono sentir parlare di Krishna ?

18) Perche' i devoti vogliono sentir parlare di Krishna ?

19) Perche' Krishna Si rivolge ad Arjuna chiamandolo "Gudakesa" ?

20) Elenca le opulenze di Krishna.


Come di consueto, citate la domanda insieme con la vostra risposta.
Data l'importanza fondamentale di questo capitolo, si consiglia sempre di imparare a memoria il Catur-Sloki (versi 8-11) e almeno 30 (possibilmente 50 o anche tutte :-) delle 72 opulenze menzionate da Krishna nei versi 19-42.


Buon servizio e alla prossima, Haribol !

Gokula Tulasi das
1   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
RKC Mayapur Inserito il - 24/11/2005 : 22:56:59
Hare Krishna, ecco le risposte alle domande del questionario sul capitolo 10:


1) Quali sono le 6 opulenze di Krishna ?

Bellezza, ricchezza, fama, potenza, saggezza e rinuncia. Durante il Suo soggiorno sulla Terra, Krishna mostrò queste perfezioni agli occhi di tutti. (Verso 10.1)


2) Perche' Krishna e' chiamato "Bhagavan" ?

Parasara Muni dà del termine Bhagavan la seguente definizione: colui che possiede pienamente le sei perfezioni (descritte sopra - Verso 10.1).


3) Perche' solo un devoto puo' comprendere che Krishna e' Dio ?

Il fatto è che la qualità necessaria per conoscere Krishna non è l’erudizione. Infatti, come conferma anche lo Srimad Bhagavatam, perfino gli esseri celesti e i saggi hanno fallito nel tentativo di conoscerLo con la speculazione intellettuale; le loro elucubrazioni, che sono limitate da sensi imperfetti, possono al massimo portarli fino all’impersonalismo, cioè a comprendere che Dio non è un prodotto delle tre influenze della natura materiale, oppure a dare di Lui definizioni immaginarie, ma non possono portarli alla conoscenza della Sua vera natura.

Se si desidera realizzare la Verità Assoluta occorre riconoscere che Krishna è Dio, la Persona Suprema, l’Essere Assoluto.

Soltanto i devoti, che sono completamente sottomessi al Signore Supremo, possono capire, per la Sua grazia, che Egli è Krishna. I devoti non sono interessati al Brahman, l’aspetto impersonale di Dio; la loro fede e la loro devozione li porta ad abbandonarsi subito ai piedi di loto di Krishna, e per la Sua grazia incondizionata arrivano a capirLo, cosa impossibile a tutti gli altri. (Verso 10.2)


4) Cosa significa che Krishna e' Dio ?

"Solo l’uomo che Mi conosce come il non nato, Colui che non ha inizio, il Signore Supremo di tutti i mondi, non è illuso ed è libero da ogni peccato".

Il Signore è differente dagli esseri condizionati che devono morire e rinascere a causa dei loro attaccamenti materiali. Mentre il corpo delle anime condizionate cambia senza fine, il corpo del Signore rimane immutabile. Anche quando discende nell’universo materiale, il Signore resta sempre il non nato;

L’espressione "vetti loka-mahesvaram" indica che Krishna è il proprietario supremo di tutti i sistemi planetari dell’universo. Krishna esisteva prima della creazione, da cui rimane distinto. Egli si distingue anche dai grandi esseri celesti dell’universo, come Brahma e Siva; perché non fu creato, come loro, insieme con l’universo materiale. È Lui il creatore di Brahma, di Siva e di tutti gli altri esseri celesti; Lui è il sovrano di tutti i pianeti.
Quindi Krishna e' Dio perche':

1) E' non-nato (ajam).
2) E' senza inizio (anadim).
3) E' il sovrano di tutti i mondi (loka mahesvaram).
4) Rimane distinto dalla (Sua) creazione materiale.
(Verso 10.3)


5) Parla brevemente di almeno 5 qualita' degli esseri viventi che provengono da Krishna (dai versi 4 e 5).

1) L’intelligenza (buddhi) è la facoltà di analizzare le cose nella loro giusta prospettiva.
2) La vera conoscenza (jnana) è la capacità di distinguere lo spirito dalla materia.
3) La libertà dal dubbio e dall’illusione (asammoha) si raggiunge quando si diventa irremovibili nella pratica del bhakti-yoga, e si arriva così a una comprensione profonda della filosofia spirituale.
4) La veridicità (satyam) consiste nel presentare, a favore di tutti, i fatti così come sono. I fatti non devono essere deformati. La verità dev’essere esposta apertamente, affinché tutti possano vedere le cose nel giusto rilievo.
5) Controllo di sé (dama) significa non impegnare i sensi inutilmente, per un piacere personale. Non è proibito soddisfare i bisogni naturali dei sensi, ma abusare dei piaceri materiali è dannoso al progresso spirituale. Non si deve neppure lasciare che la mente sia assorbita da pensieri inutili; la pace interiore così ottenuta è la calma (sama).


6) Chi sono le 25 persone nate dalla mente di Krishna ?

Brahma, nato dall’energia di Hiranyagarbha, il Signore Supremo, è la creatura originale.
Da lui hanno origine i 7 grandi saggi, e prima di loro i 4 Kumara (Sanaka, Sanatana, Sanandana e Sanat-kumara) e i 14 Manu. (Verso 10.6)


7) Quali sono le attivita' di queste 25 persone ?

Questi 25 grandi saggi sono gli antenati degli esseri viventi di tutte le forme e specie che popolano gli innumerevoli pianeti dell'universo.
Essi sono presenti in ogni universo.


8) Cosa succede ad una persona che e' completamente convinta delle opulenze di Krishna ?

"Colui che è veramente convinto della Mia gloria e del Mio potere mistico, Mi serve con una devozione pura e completa, non c'e' dubbio".

Conoscere Dio, la Persona Suprema, significa raggiungere la più alta perfezione spirituale. È impossibile, infatti, impegnarsi nel servizio di devozione se non si è fermamente convinti delle molteplici glorie del Signore Supremo. La gente sa che Dio è grande, ma non conosce quant’è grande. Qui troviamo i particolari della Sua grandezza. Colui che conosce in modo reale la grandezza di Dio non esiterà ad abbandonarsi a Lui e a servirLo con devozione.

La conoscenza delle perfezioni del Signore è essenziale se si vuole accrescere il desiderio di servirLo con amore e devozione. Nessuno di noi deve trascurare di capire Krishna in tutta la Sua grandezza, perché questa conoscenza ci stabilirà in modo fermo e sincero nel Suo servizio.
(Verso 10.7)


9) Spiega il primo dei 4 versi piu' importanti della Bhagavad-Gita.

"Sono la fonte di tutti i mondi, spirituali e materiali, Tutto emana da Me. I saggi che conoscono perfettamente questa verità Mi servono con devozione e Mi adorano con tutto il loro cuore". (Verso 10.8)

=== CONCETTO DI SAMBHANDA ===

Fonte di ogni creazione, Krishna è conosciuto come la causa di ogni cosa. "Io sono l’origine di tutto, dice Krishna, poiché tutto è nato da Me. Tutto vive sotto la Mia direzione, e nessuno Mi è superiore".

Poiche' Krishna afferma di essere la fonte di ogni cosa, materiale e spirituale, e che tutto emana da Lui, si comprende che c'e' una relazione eterna tra Lui ed ogni cosa.


10) Spiega il secondo.

"I pensieri dei Miei puri devoti dimorano in Me, la loro vita è completamente votata al Mio servizio ed essi derivano grande soddisfazione e felicità illuminandosi l’un l’altro e conversando su di Me". (Verso 10.9)

=== CONCETTO DI ABHIDEYA ===

I puri devoti s’impegnano completamente nel trascendentale servizio d’amore al Signore. Nulla può distogliere i loro pensieri dai piedi di loto di Krishna e i loro discorsi sono sempre spirituali. Ventiquattro ore al giorno i devoti del Signore lodano le Sue attività gloriose; con l’anima e il cuore costantemente fissi in Krishna, essi provano una gioia immensa a parlare di Lui in compagnia di altri devoti. Fin dall’inizio del suo servizio di devozione, il devoto assapora la felicità spirituale che nasce dal servizio stesso, e alla fine raggiunge l’amore per il Signore.

Qui e' descritto il processo che risveglia la relazione eterna tra l'essere individuale ed il Signore, ascoltare e ripetere cio' che riguarda Lui.


11) Spiega il terzo.
12) Spiega il quarto.

"A coloro che Mi servono sempre con devozione e amore, dò l’intelligenza necessaria per venire a Me". (Verso 10.10)

"Per mostrare loro una misericordia speciale Io che dimoro nel loro cuore, dissipo le tenebre nata dall’ignoranza con la torcia luminosa della conoscenza". (Verso 10.11)

=== CONCETTO DI PRAYOJANA ===

In questi due versi Krishna definisce il risultato (prayojana) raggiunto da coloro che hanno ristabilito il proprio legame eterno con Lui (sambhanda), seguendo il metodo stabilito (abhideya).

Chi si impegna costantemente nel servizio devozionale al Signore, ricevera' l'intelligenza necessaria a tornare a Lui, vedra' dissolversi l'ignoranza nel proprio cuore ed acquisira' gradualmente la conoscenza trascendentale, per la grazia del Signore.


L'insieme di questi 3 importanti concetti costituiscono il famoso "paradigma vedico", di cui abbiamo parlato nell'introduzione alla Bhagavad-Gita: https://padasevanam.mediarama.com/rkcforum/forum/topic.asp?TOPIC_ID=272

Si capisce quindi come l'opera si attenga strettamente ai piu' alti canoni di scrittura rivelata,
rispondendo in pieno ai parametri definiti dai Veda.


13) Il Signore Caitanya paragona il servizio devozionale ad un seme piantato nel cuore. Spiega il concetto.

Tra gli innumerevoli esseri erranti di pianeta in pianeta, da un capo all’altro dell’universo, soltanto qualcuno ha la fortuna d’incontrare un puro devoto e di comprendere il servizio di devozione. Se l’uomo ascolta e recita con perseveranza il mantra Hare Krishna, il seme del servizio di devozione che è piantato nel suo cuore fruttificherà, come un seme d’albero regolarmente annaffiato. La pianta spirituale del servizio di devozione comincia allora a crescere, finché penetra l’involucro dell’universo materiale ed entra nella radiosità del brahmajyoti. Là, nel mondo spirituale, continua a crescere fino a raggiungere il pianeta più elevato, Goloka Vrindavana, dimora suprema dove vive il Signore, Sri Krishna; prende quindi rifugio ai piedi di loto di Krishna è là rimane, finalmente giunta alla meta. A poco a poco fiorisce e dà i suoi frutti, mentre il devoto continua a innaffiarla con l’ascolto e la recitazione delle glorie di Krishna. La Caitanya-caritamrita (Madhya-lila, cap. 19), che dà una precisa descrizione di questa pianta della devozione, spiega che una volta che tutta la pianta ha preso rifugio ai piedi di loto del Signore Supremo, il devoto diventa completamente assorto nell’amore per Dio; allora non può vivere un solo istante senza essere in contatto con Krishna, come un pesce non può vivere fuori dall’acqua. A questo punto il devoto acquisisce tutte le qualità spirituali. (Verso 10.9)


14) Perche' un devoto non deve preoccuparsi delle necessita' materiali della vita ?

Il puro devoto non deve preoccuparsi delle necessità della vita, perché appena si sono allontanate le tenebre dal suo cuore, il Signore Supremo, che è soddisfatto dell’amore e del servizio del Suo devoto, provvede subito a tutti i suoi bisogni. Dal momento in cui il Signore Si prende cura di lui, il devoto non deve più fare sforzi materiali per le proprie necessità. (Verso 10.11)


15) Qual'e' il modo corretto per comprendere la Bhagavad-Gita ?

"Arjuna disse:
Tu sei Dio, la Personalità Suprema, la suprema dimora, il più puro, la Verità Assoluta: Tu sei la Persona originale, eterna e trascendentale, il non nato e il più grande. Tutti i grani saggi come Narada, Asita, Devala e Vyasa lo proclamano ed ora Tu stesso me lo confermi". (Versi 10.12-13)

Con questi due versi, il Signore dà ai filosofi moderni la possibilità di comprendere la netta distinzione che esiste tra l’Anima Suprema e l’anima infinitesimale. Dopo aver ascoltato i quattro versi principali della Bhagavad-gita (10.8-11), Arjuna è completamente libero dal dubbio e riconoscendo che Krishna è Dio, la Persona Suprema, dichiara subito con fermezza: "Tu sei Dio, la Persona Suprema, il param brahma".

Ogni parola che Arjuna rivolge qui a Krishna è confermata dai Veda, che affermano inoltre che solo il devoto votato al Suo servizio può comprendere il Signore Supremo, e Krishna ha appena spiegato che tutto riposa in Lui; ciò rende ancora più evidente il fatto che Krishna e il Brahman Supremo sono un’unica e identica Persona.

I Veda descrivono il Signore Supremo come il più puro tra i puri; chiunque capisca questo attributo di Krishna e si abbandoni a Lui può purificarsi da tutti i suoi atti colpevoli. Non esiste alcun altro modo. Il fatto che Arjuna riconosca in Krishna l’Essere dalla purezza suprema è dunque in perfetto accordo con gli Scritti vedici e con le affermazioni dei più grandi saggi, dei quali Narada è il principale.

Arjuna può esprimersi qui per la grazia di Krishna. Perciò, per comprendere la Bhagavad-gita bisogna accettare le parole di Arjuna in questi due versi e riconoscere la parampara, l’indispensabile di successione di maestri spirituali. Coloro che non sono situati in questa successione di maestri spirituali non possono capire la Bhagavad-gita, l’educazione accademica non sarà loro di alcun aiuto. Chi si vanta di questa educazione continuerà purtroppo a considerare Krishna una persona comune, nonostante le Scritture vediche offrano innumerevoli prove del contrario.


16) Perche' Arjuna chiede a Krishna di descrivere le Sue opulenze ?

"Per favore, descrivimi nei particolari la Tua potenza divina con la quale pervadi tutti questi mondi". (Verso 10.16)

Questo verso lascia intendere che Arjuna è ora completamente soddisfatto della sua conoscenza sul Signore Supremo. Per la grazia di Krishna possiede l’esperienza, l’intelligenza, la conoscenza e gusta i benefici che ne derivano, inoltre ha realizzato la divinità suprema di Krishna. Non ha più il minimo dubbio, ma rivolge ancora a Krishna queste domande sulla Sua natura onnipresente solo perché in futuro gli uomini, e specialmente gli impersonalisti, comprendano che Egli è presente in tutte le cose attraverso le Sue differenti energie. Arjuna presenta dunque questa richiesta per il bene di tutti gli uomini e non per il proprio.


17) Perche' i jnani vogliono sentir parlare di Krishna ?
18) Perche' i devoti vogliono sentir parlare di Krishna ?

Quando una persona sa che Krishna è il fine ultimo della vita ma aspira ai frutti dell’azione, agisce secondo il karma-yoga; quando sa che Krishna è il fine ultimo ma continua le speculazioni intellettuali sulla Sua natura, agisce secondo il jnana-yoga; e quando sa che Krishna è il fine ultimo e Lo cerca solo nel servizio di devozione, nella coscienza di Krishna, agisce nel bhakti-yoga, o buddhi-yoga, che è lo yoga completo. Questo bhakti-yoga rappresenta la più alta perfezione dell’esistenza. (I jnani accettano Krishna come autorita', i devoti come Dio - Verso 10.10)

"O Janardana, Ti prego, descrivimi ancora nei particolari la potenza delle Tue glorie. Non sono mai sazio di sentir parlare di Te perché quanto più ascolto tanto più desidero gustare il nettare delle Tue parole".

I rishi di Naimisaranya, con Saunaka a capo, rivolsero parole simili a Suta Gosvami:

vayam tu na vitripyama
uttama-sloka-vikrame
yac chrinvatam rasa-jnanam
svadu svadu pade pade

"Non si può mai essere sazi di ascoltare i divertimenti trascendentali del Signore Supremo, che è glorificato con preghiere e inni. Coloro che hanno ritrovato la loro sublime relazione con Krishna godono ad ogni istante del racconto dei divertimenti del Signore". (Srimad Bhagavatam 1.1.19)
Arjuna desidera dunque sentir parlare di Krishna, e in particolare del modo in cui Egli Si manifesta come il Signore onnipresente. (verso 10.18)

Conoscere la grandezza e le perfezioni di Krishna è impossibile. I sensi dell’essere individuale sono imperfetti e non permettono di comprendere completamente la natura e gli atti di Krishna. Eppure i devoti cercano di conoscere Krishna; ma la loro intenzione non è quella di arrivare a capirLo perfettamente a un certo stadio del loro avanzamento spirituale, essi desiderano solo gustare le descrizioni di tutto ciò che Lo riguarda, descrizioni che hanno per loro il sapore del nettare. Parlare delle perfezioni di Krishna e delle Sue diverse energie, riempie i puri devoti di una gioia spirituale incomparabile, perciò essi ardono sempre dal desiderio di ascoltare le descrizioni delle Sue glorie e discuterne tra loro. (I jnani speculano sulla natura di Krishna al fine di comprenderLo completamente ad un certo stadio di realizzazione spirituale, senza sapere che cio' e' impossibile. I devoti invece vogliono soltanto gustare le descrizioni di cio' che Lo riguarda, traendone una gioia infinita - Verso 10.19)


19) Perche' Krishna Si rivolge ad Arjuna chiamandolo "Gudakesa" ?

Krishna da' qui ad Arjuna il nome di Gudakesa, "conquistatore delle tenebre del sonno". Questo nome è significativo perché gli uomini assopiti nell’oscurità dell’ignoranza non possono comprendere come il Signore Supremo Si manifesti nel mondo materiale e in quello spirituale; ma Arjuna si trova al di là di queste tenebre, perciò la Persona Suprema accetta di descrivergli le Sue perfezioni. (Verso 10.20)


20) Elenca le opulenze di Krishna.

1) Vishnu tra gli Aditya
2) Il Sole tra gli astri
3) Marici tra i Marut
4) La Luna tra le stelle
5) Il Sama Veda tra i Veda
6) Indra tra gli esseri celesti
7) La mente tra i sensi
8) La forza vitale negli esseri viventi [la coscienza].
9) Siva tra i Rudra
10) Kuvera tra gli Yaksa e i Raksasa
11) Agni tra i Vasu
12) Meru tra le montagne
13) Brihaspati tra i sacerdoti
14) Kartikeya tra i generali
15) L'oceano tra le distese d’acqua
16) Bhrigu tra i grandi saggi
17) L'om tra le vibrazioni
18) Il japa tra i sacrifici
19) L'Himalaya tra le masse inamovibili
20) Il baniano tra gli alberi
21) Narada tra i devarishi
22) Citraratha tra i Gandharva
23) Kapila tra i siddha
24) Uccaihsrava tra i cavalli
25) Airavata tra i nobili elefanti
26) Il re tra gli uomini
27) La folgore tra le armi
28) La surabhi tra le mucche
29) Kandarpa tra le cause della procreazione
30) Vasuki tra i serpenti
31) Ananta tra i Naga,
32) Varuna tra gli esseri acquatici
33) Aryama tra gli antenati
34) Yamaraja tra gli amministratori della legge
35) Prahlada tra i Daitya,
36) Il tempo tra i dominatori
37) Il leone tra le bestie
38) Garuda tra gli uccelli
39) Il vento tra i purificatori
40) Rama tra coloro che portano le armi
41) Lo squalo tra i pesci
42) Il Gange tra i corsi d’acqua
43) L'inizio, la meta' e la fine di ogni creazione
44) La scienza spirituale del se' tra le scienze
45) La verità conclusiva tra i logici
46) La A tra le lettere
47) La parola doppia tra le parole composte
48) Il tempo inesauribile
49) Brahma tra i creatori
50) La morte che tutto divora
51) Il principio generatore di tutto ciò che sarà
52) La fama, la fortuna, l’eloquenza, la memoria, l’intelligenza, la fermezza e la pazienza nella donna
53) Il Brihat tra gli inni del Sama Veda
54) la Gayatri tra le poesie
55) Margasirsa (Novembre-Dicembre) tra i mesi
56) La primavera fiorita tra le stagioni
57) Il gioco d’azzardo tra le truffe
58) Lo splendore di tutto ciò che risplende
59) La vittoria
60) L’avventura
61) La forza del forte
62) Vasudeva tra i discendenti dei Vrisni
63) Arjuna tra i Pandava
64) Vyasa tra i saggi
65) Usana (Sukracarya) tra i grandi pensatori
66) La verga tra le punizioni
67) La moralita' tra coloro che cercano la vittoria
68) Il silenzio tra le cose segrete
69) La saggezza del saggio
70) Il seme generatore di tutte le esistenze
71) La scintilla dalla quale ogni splendore scaturisce
72) Il frammento che pervade e sostiene l'universo


Si dovrebbe porre particolare attenzione alla risposta numero 8 (relativa al verso 10.7), che sottolinea l'importanza primaria di studiare le scritture autentiche allo scopo di ottenere informazioni sulle glorie di Krishna, altrimenti il nostro impegno nel servizio devozionale non potra' diventare sincero altrettanto facilmente. L'attivita' piu' importante nel servizio devozionale e' dunque "sravanam", l'ascolto di cio' che riguarda Dio.

Anche i catur-sloki (i 4 versi piu' importanti della Bhagavad-Gita, dal 10.8 al 10.11 compresi), rivestono un'importanza fondamentale e andrebbero saputi molto bene.

Infine e' opportuno memorizzare almeno qualche decina di vibhuti (possibilmente tutte), le opulenze che rappresentano Krishna nell'universo materiale, per ricordarsi di Lui piu' facilmente quando ne incontriamo le manifestazioni nella vita quotidiana.


Buono studio e alla prossima, Haribol !

Gokula Tulasi das

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