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Andrea.m
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Inserito il - 22/12/2005 : 01:30:44
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Hare Krishna, vediamo cosa ci dicono le scritture vediche in proposito agli affari.
Tutti sanno che "affari" significa “dovere relativo all’occupazione”, e secondo la cultura vedica, esistono diverse categorie di affari. Come è descritto nella Bhagavad-Gita, le quattro divisioni sociali sono: brahmana (gli intellettuali e gli insegnanti), ksatriya (soldati e governanti), vaisya (commercianti) e sudra (i lavoratori subordinati), e l’appartenenza ad una di queste divisioni è data dalle abilità proprie di una persona, non dalla rispettiva nascita da genitori di un determinata classe sociale.
Oltre a queste quattro divisioni sociali (varna), esistono quattro divisioni spirituali dette asrama, che sono: brahmacari (studente celibe), grihastha (vita di famiglia), vanaprastha (vita ritirata) e sannyasa (vita di rinuncia). Tutto questo viene chiamato varnasrama-dharma, e a meno che non si accetti questa istituzione scientifica, tutta la società sarà caotica. Lo scopo del varnasrama-dharma è quello di soddisfare il Signore Supremo. Infatti in uno stato bisogna soddisfare il governo, e chi non lo fa è considerato un cattivo cittadino; analogamente nello stato cosmico (e cioè la creazione materiale) se non si soddisfa il Signore Supremo, che è il proprietario di tutto, allora ci sarà una condizione caotica.
La cultura vedica insegna che qualunque cosa si faccia, bisogna agire per la soddisfazione di Dio. Così tutti noi, a partire da operai, intellettuali o grandi imprenditori, dobbiamo soddisfare il Signore secondo le nostre attitudini. Si può essere un libero professionista, un consulente legale o un medico, ma bisogna sempre soddisfare Dio, altrimenti stiamo perdendo il nostro tempo e stiamo sprecando la nostra vita umana. Tutti dobbiamo occuparci dei nostri affari, come fece Arjiuna, però se ci dedichiamo solo a quelli e trascuriamo di coltivare la vita spirituale, allora stiamo perdendo tempo dato che i nostri affari materiali prima o poi finiranno, con la morte del corpo, mentre la realizzazione spirituale continuera', anche nelle vite future.
Krishna non ha mai detto che bisogna abbandonare tutto immediatamente e accettare il sannyasa (l'ordine di rinuncia), anzi lo ha sconsigliato. Egli infatti non consigliò mai ad Arjuna di abbandonare la battaglia fratricida e accettare l’ordine di rinuncia, piuttosto gli disse di combattere, dato che era uno Ksatriya, ma agendo per la Sua soddisfazione.
Così tutti noi non dobbiamo abbandonare i nostri affari, basta ascoltare anche ciò che riguarda Krishna. Infatti lasciare immediatamente la propria posizione è molto difficile, bisogna piuttosto continuare a compiere il proprio lavoro agendo in conformità alle scritture, e quindi per la soddisfazione del Signore.
Gli animali non hanno la possibilità di coltivare la vita spirituale, perciò se anche noi, che abbiamo un corpo umano, non coltiviamo la vita spirituale, diventeremo come degli animali. Dobbiamo diventare coscienti della nostra esistenza eterna: noi anime spirituali, all’interno di un corpo, siamo eterne e non moriremo dopo la distruzione del corpo. Giunti alla forma di vita umana, il nostro dovere è quello di farci delle domande sulla natura del sé.
Il primo discepolo di Sri Caitanya Mahaprabhu, Sanatana Gosvami, era precedentemente ministro delle finanze. Dopo essersi ritirato dal suo incarico avvicino' Sri Caitanya e gli disse: “Mio caro Signore, la gente chiama pandita (erudito), ma io non sono un tale pandita poiché non so nemmeno chi sono o che cosa sono”.
Questa è la posizione di tutti. Si può essere uomini d’affari o avere un'altra professione, ma se non sappiamo chi siamo e da dove veniamo, perché dobbiamo subire le sofferenze che le leggi della natura ci infliggono e dove andremo nella prossima vita, senza sapere queste cose, allora tutto ciò che facciamo diventa inutile.
Lo Srimad Bhagavatam lo conferma: “Le occupazioni che ogni uomo svolge secondo la propria posizione sono sforzi inutili, se non suscitano attrazione per il messaggio del Signore Supremo”. Perciò è bene che qualunque sia la posizione in cui Krishna ci ha messo, noi continuiamo a svolgere il nostro lavoro, senza però dimenticare di coltivare la coscienza di Krishna.
Grazie,
Andrea.m
(continua)
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Andrea.m
Moderatore
   
Emilia Romagna
147 Messaggi |
Inserito il - 25/12/2005 : 00:39:17
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Hare Krishna, continuamo l'argomento sugli insegnamenti delle scritture vediche in proposito agli affari. (parte 2)
La vera vita spirituale inizia col canto costante dei santi nomi di Krishna, e questo è l’unico metodo di realizzazione spirituale, di meditazione e di sacrificio valido per questa era di kali-yuga.
Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare.
Parallelamente alla recita costante di 16 giri di japa di Maha Mantra Hare Krishna, per avere successo dobbiamo anche seguire alcuni principi regolatori di base: 1) non mangiare nessun tipo di carne pesce o uova 2) non fare sesso illecito (cioè al di fuori del vincolo matrimoniale ed ai fini della procreazione) 3) non assumere nessun tipo di intossicanti 4) non giocare d’azzardo
Questi semplici principi possono essere seguiti da chiunque, qualsiasi sia la sua occupazione o ceto sociale: inoltre è fondamentale un ascolto costante ed intenso delle opere come Bhagavad-Gita e Srimad Bhagavatam, commentate da Bhaktivedanta Svami Prabhupada.
Se all’inizio ci risulta difficile seguire tutti i principi, dobbiamo almeno sforzarci di cantare costantemente il maha mantra così da maturare abbastanza per abbandonare automaticamente tutti i nostri vizi e attività malsane. Comunque sia, nonostante le difficoltà, se desideriamo avanzare in modo tangibile il nostro obbiettivo deve essere quello di arrivare a seguire questi principi di base in modo sincero e continuo.
In questo modo riusciremo a rendere soddisfatto Srila Prabhupada, e potremo ricevere la conoscenza spirituale.
Vedendo il nostro sforzo sincero, Srila Prabhupada ci darà la sua misericordia, indispensabile per avanzare spiritualmente. Infatti senza la misericordia e l’intercessione di un puro devoto di Dio, è impossibile comprendere la Verità Assoluta.
La soddisfazione del maestro spirituale è un requisito indispensabile per poter comprendere la scienza trascendentale, infatti questa scienza non può essere compresa con speculazioni mentali, o comunque in modo autonomo.
Possiamo vedere che i jnani, che si dedicano alla speculazione mentale, non fanno altro che creare teorie confuse e contraddittorie, frutto delle loro speculazioni. Presto però si stancano di queste teorie e tornano a dedicarsi ad attività materiali, cadendo dalla loro posizione.
Questo metodo di acquisizione non può essere corretto, perché l’uomo possiede le quattro imperfezioni del mondo materiale:
1) commette errori 2) è soggetto all’illusione 3) ha la tendenza ad ingannare 4) possiede sensi imperfetti
Tra tutti gli uomini, chi si sottomette agli ordini di un maestro spirituale che fa parte della successione di maestri detta paramparà, si sottrae a questi difetti. Questa conoscenza deriva direttamente da Dio, e non è stata alterata nel corso del tempo, quindi la conoscenza ricevuta da un guru autentico non è un inganno.
Un uomo può essere illetterato dal punto di vista materiale, ma se possiede fede nel maestro spirituale e nel Signore Supremo, il significato delle scritture gli si rivela automaticamente.
Ascoltare le parole del maestro spirituale costituisce un esperienza superiore rispetto alla valutazione personale.
A riprova di questo, possiamo citare la storia di Devahuti.
Lei si sposò con Kardama Muni senza neanche conoscerlo, o meglio, ebbe l’opportunità di sentire parlare di lui attraverso Devarisi Narada. Bastò ascoltare queste descrizioni del saggio Narada per far sviluppare in Devahuti un sentimento di amore verso Kardama Muni, che si concluse con il loro matrimonio. Sposandosi con il saggio Kardama, Devahuti rese la sua vita perfetta, infatti il figlio che nacque dalla loro unione era Sri Kapila, un avatara di Krishna.
Analogamente, acquisendo la conoscenza da un maestro spirituale autentico come Srila Prabhupada, e sforzandoci di mettere in pratica i suoi insegnamenti, potremo raggiungere la perfezione della vita.
Grazie,
Andrea.m
(Fine) |
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