Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada su
La Bhagavad-gita cosi' com'e'
LEZIONE* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada Tenuta a Los Angeles (Stati Uniti), l'1 Gennaio 1969
Traduzione e trascrizione in Italiano a cura di Sangita devi dasi
Capitolo 3 Verso 31
ye me matam idam nityam anutisthanti manavah sraddhavanto 'nasuyanto mucyante te 'pi karmabhih
"Coloro che compiono il proprio dovere secondo le Mie istruzioni e seguono questo insegnamento con fede, e senza invidia, si liberano dalla schiavitù dell'azione interessata". Spiegazione: "Questa ingiunzione di Dio, la Persona Suprema, Krishna è l'essenza di tutta la saggezza vedica".
Prabhupada: Sì. Cos'è la saggezza vedica? 'Vedais ca sarvair aham eva vedyah' (Bg. 15.15): "Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMi". Veda significa conoscenza. Cos'è la conoscenza perfetta? La conoscenza perfetta è che "La mia posizione costituzionale è servire". Prendete un qualsiasi uomo in questo mondo. Chi può dire che "io non sono un servitore"? C'è qualche uomo o donna in questo mondo, in questo universo, che non sia un servitore? Qualcuno può dire di non essere servitore? In definitiva, tutti sono servitori. Qualcuno è il servitore della società o del paese, qualcuno è il servitore della moglie o la famiglia, e qualcuno è il servitore di cani e gatti. Ma deve essere un servitore. Pertanto, quando si giunge a questa consapevolezza: "Sto servendo, allora perché non servire il Supremo?", questa è la perfezione della conoscenza. Nessuno può liberarsi dall'essere un servitore. O si diventa un servitore di Dio o si diventa un servitore del cane. Bisogna essere un servitore. Così una persona intelligente, una persona saggia, preferisce essere il servitore di Dio, invece di diventare il servitore del cane.
Non si può sfuggire. Nessuno è padrone; tutti sono servitori. "Perciò chi esegue i suoi doveri secondo la Mia ingiunzione", le ingiunzioni di Dio, "e chi segue fedelmente gli insegnamenti si libera dalla schiavitù materiale". Appena si diventa servitori di qualcuno oltre a Dio, allora siamo schiavi, siamo in obbligo. Anche nel diventare servitore di Dio c'è un obbligo, ma non è schiavitù; al contrario, essere il servitore del cane è una schiavitù. Così la persona intelligente è colui che sa, "Poiché sono un servitore, perché non diventare servitore del più grande?" Proprio come chi vuole diventare un lavoratore del servizio pubblico. Perché? Perché il governo è una grande istituzione, ha molte agevolazioni, non è una schiavitù. Allo stesso modo, perché non diventare servitore del governo supremo? Questa è la perfezione della conoscenza. Finché non siamo servitori di Dio, significa che siamo carenti di conoscenza. La conoscenza perfetta consiste nel diventare servitori di Dio, poiché non puoi sfuggire dall’essere un servitore. Ognuno deve essere un servitore, che sia da questa parte o da quella parte. Continua a leggere.
Spiegazione: "Come i Veda sono eterni, anche la verità della coscienza di Krishna è eterna. Bisogna avere ferma fede in questo insegnamento e mai nutrire invidia verso il Signore. Molti filosofi hanno commentato la Bhagavad-gita, ma non nutrivano fede in Krishna, perciò non saranno mai liberati dai legami dell’azione interessata. Un uomo comune, dotato però di una ferma fede nell’insegnamento eterno del Signore, anche se è incapace di eseguire le Sue istruzioni, si può liberare dalla schiavitù della legge del karma. Può accadere che all'inizio della coscienza di Krishna non si riesca subito a seguire tutte le istruzioni del signore; ma poiché non si prova risentimento per questi principi e si agisce con sincerità, senza considerare gli insuccessi e lo sconforto, si sarà sicuramente promossi allo stadio della pura coscienza di Krishna".
Prabhupada: Sì, all'inizio potrebbero esserci dei fallimenti. È del tutto naturale. Un bambino che cerca di stare in piedi può cadere; ma non significa che debba rinunciare all'idea. Arriverà un momento in cui sarà perfetto. Perciò non dovreste rinunciare a questa attività, cercare di servire il Supremo. All’inizio potreste non essere perfetti, ma se vi attenete ad essa, verrà un momento in cui sarete perfettamente coscienti di Krishna.
Capitolo 3 Verso 32
ye tv etad abhyasuyanto nanutisthanti me matam sarva-jnana-vimudhams tan viddhi nastan acetasah
"Ma coloro che per invidia trascurano questi insegnamenti e non li praticano regolarmente, devono essere considerati privi di conoscenza, illusi e destinati all'ignoranza e alla schiavitù" [destinati a fallire nel loro tentativo di raggiungere la perfezione].
Prabhupada: Se qualcuno dice, "Perché dovrei servire Dio?" Va bene, allora dovrai servire il cane. È tutto. Perciò è ingannato; non sa che deve servire qualcuno. Questa è la sua posizione costituzionale. Non può sfuggire. E se nega di servire Dio, Krishna, allora deve servire maya, l'illusione, nella speranza di "essere diventato il padrone". Proprio come nel vostro paese il presidente Johnson era il padrone. In realtà, non era il padrone, ma il servitore del paese. Ora il Paese lo ha dismesso; non è più padrone. Questo è il nostro ruolo di padroni nel mondo materiale: in realtà siamo servitori, ma pensiamo di essere i padroni. In famiglia, sono il servitore di mia moglie, dei miei figli e dei miei servitori, ma penso di essere il padrone. "Sono il padrone di questa famiglia, di questo paese, di questa società". Nessuno è padrone.
Perciò, la Caitanya-caritamrita dichiara che "Il maestro è solo Krishna". 'Ekale isvara krsna ara saba bhritya' (Cc. Adi 5.142): "Solo Krishna, o Dio, è padrone e tutti sono servitori". 'Yare yaiche nacaya se taiche kare nritya': "Ogni servitore danza secondo l'ordine del Supremo". È tutto. Nessuno è padrone. Questa falsa concezione di essere il padrone è chiamata maya, illusione. Nessuno è padrone; pertanto, chi non è d'accordo nell’essere un servitore di Dio, viene ingannato. È detto, "coloro che per invidia..." Costituzionalmente è un servitore, tuttavia è invidioso: "Perché dovrei essere servitore di Dio? Diventerò Dio". Vedete? Tutti affermano: "Oh, tutti sono Dio. Perché? A che serve diventare servitore di Dio? Io sono Dio". Questa è invidia. Così, se uno rifiuta di servire Dio e diventa invidioso, "se ignora questi insegnamenti e non li pratica regolarmente è da considerarsi privo di ogni conoscenza". Perché è un servitore, ma pensa: "Io sono il padrone. Non sto servendo nessuno". Questa è maya, la mancanza di ogni conoscenza. Continua.
Capitolo 3 Verso 33
sadrisam cestate svasyah prakriter jnanavan api prakritim yanti bhutani nigrahah kim karisyati
"Anche il saggio agisce secondo la propria natura, poiché è così per tutti gli esseri. A che serve dunque reprimere questa natura? " Prabhupada: Perlomeno è servitore della sua natura. Ci sono tre tipi di modalità materiali della natura—virtù, passione e ignoranza. Ad esempio, qualcuno nell'ignoranza è intossicato. È schiavo di un'intossicazione; eppure pensa: "Oh, io sono Dio. Sono il padrone". Vedete? Questo si chiama ingannare. È stato ingannato. È servo dell'intossicazione e pensa: "Io sono Dio". Non è una farsa? Con la meditazione diventerà Dio. Se sei Dio, perché stai meditando? Perciò si fanno abbindolare. Il processo diretto è prendere la coscienza di Krishna: "Io sono un eterno servitore di Dio, questa è la mia occupazione". È tutto. Conoscenza perfetta.
Capitolo 3 Verso 34
indriyasyendriyasyarthe raga-dvesau vyavasthitau tayor na vasam agacchet tau hy asya paripanthinau
"L'attrazione e la repulsione per gli oggetti dei sensi sono avvertite dagli esseri incarnati, ma non si deve cadere sotto il controllo dei sensi e degli oggetti dei sensi perché sono ostacoli sulla via della realizzazione spirituale".
"È meglio adempiere al proprio dovere, seppure in modo imperfetto, che compiere perfettamente quello altrui. È meglio fallire nel compimento del proprio dovere che impegnarsi nei doveri di altri perché seguire la via altrui è pericoloso".
arjuna uvaca atha kena prayukto 'yam papam carati purusah anicchann api varsrieya balad iva niyojitah
"Arjuna disse: O discendente dei Vrishni, che cosa spinge l’uomo in atti peccaminosi, anche contro il suo volere, come se vi fosse costretto?"
Prabhupada: Krishna dichiara che "È meglio fallire nel compimento del proprio dovere che impegnarsi nel dovere di altri, perché seguire la via altrui è pericoloso". Così Arjuna era un militare, ksatriya, e il suo dovere era combattere per la buona causa. Ma sul campo di battaglia pensò: "Perché dovrei impegnarmi in questa attività di uccidere? Meglio ritirarsi. E se non ottengo il mio regno, andrò a mendicare". Mendicare è una nostra attività: ai sannyasi e ai brahmana è permesso di mendicare. Ovviamente non chiediamo l'elemosina come un mendicante professionista, ma ci presentiamo come mendicanti. Secondo la cultura vedica, quando un sannyasi si presenta alla porta di un capofamiglia, questi lo riceve con molto rispetto e gli offre qualsiasi cosa.
Ma un sannyasi non vuole nulla, coglie solo l'opportunità di sedersi in casa di un capofamiglia e parlare della coscienza di Krishna. Questa è la sua vera attività. Non è un mendicante. In ogni caso, l'attività di mendicare non è adatta a un capofamiglia o a un militare. Perciò Krishna dice ad Arjuna: "Non imitare l'attività di un sannyasi o di un brahmana. Sei uno k#7779;atriya e il tuo dovere è di combattere. Dovresti seguire il tuo dovere prescritto e non cercare di imitare gli altri". Tuttavia si può raggiungere la perfezione impegnandosi nelle proprie occupazioni, a condizione che lo si faccia in coscienza del Krishna. Perciò Krishna gli sta chiedendo di combattere; e lui è un combattente professionista. Pertanto, se combatte secondo l'ordine di Krishna, raggiunge la sua perfezione. Questo è il significato.
Spiegazione: "L'essere vivente, come parte integrante del Supremo, è originariamente spirituale e puro, nonché libero da tutte le contaminazioni della materia. Per natura non è soggetto ai peccati del mondo materiale, ma in realtà, quando è a contatto con la natura materiale si abbandona senza esitazione ad ogni sorta di attività peccaminose. Pertanto, la domanda di Arjuna a Krishna è molto ottimistica riguardo alla natura perversa dell'essere vivente. Sebbene l'uomo non desideri agire nel peccato, è comunque costretto a farlo. Questa forza, tuttavia, non è incitata dall'Anima Suprema che vive al suo interno, ma da una causa ben diversa, come il Signore spiegherà nel verso successivo".
Capitolo 3 Verso 37
sri-bhagavan uvaca kama esa krodha esa rajo-guna-samudbhavah mahasano maha-papma viddhy enam iha vairinam
"Il Signore Beato disse: È solo lussuria, o Arjuna, nata dal contatto con l'influenza materiale della passione e poi trasformatasi in collera, è il nemico devastatore del mondo e la sorgente del peccato".
Prabhupada: Sì. Se la passione aumenta e non si riesce a soddisfarla, allora si proverà rabbia e collera, una dopo l'altra. Ciò è dovuto al fatto di essere situati nell'influenza della passione. Come ho detto, ci sono tre tipi di influenze della natura materiale: virtù, passione e ignoranza. L'ignoranza è la qualità inferiore, la passione è preferibile all'ignoranza e la virtù è la qualità più elevata in questo mondo materiale. Ma si deve trascendere anche la virtù per giungere allo stadio della coscienza di Krishna. Non si dovrebbe rimanere al livello della passione, ma cercare di elevarsi al livello della virtù, e da lì cercare di elevarsi ulteriormente alla coscienza di Krishna. Questo è un metodo. Ma se una persona si avvicina direttamente alla coscienza di Krishna, automaticamente trascenderà i tre livelli di ignoranza, passione e virtù.
Capitolo 3 Verso 38
dhumenavriate vahnir yathadarso malena ca yatholbenavrito garbhas tatha tenedam avritam
"Come il fuoco è coperto dal fumo, lo specchio è coperto dalla polvere e l'embrione è coperto dall'utero, così l'essere vivente è coperto da differenti gradi di lussuria".
Prabhupada: Ci sono diversi gradi di lussuria, in accordo alle diverse influenze materiali di virtù, passione e ignoranza. Proprio come ci sono prigionieri di prima, seconda e terza classe; ma dopo tutto sono prigionieri, che siano di prima o terza classe, cosa importa. Allo stesso modo, nel mondo materiale qualcuno può essere molto, ricco, bello, con ogni buona qualità in virtù; o può essere nella passione o di grado inferiore, o persino nella vita animale – ma sono tutti prigionieri in questo mondo materiale. Si deve quindi trascendere questa posizione; anche la cosiddetta virtù del mondo materiale. Così Arjuna cercava di essere un cosiddetto "uomo buono" di questo mondo ed evitare l'ingiunzione di Krishna. Krishna gli disse: "Devi combattere questa battaglia di Kurukshetra", ma lui voleva essere un uomo buono. Tuttavia, quando si convinse delle istruzioni di Krishna, di questa Bhagavad-gita, allora trascese anche la piattaforma della virtù materiale.
Perciò Krishna cercava di elevarlo al livello di 'traigunya-visaya veda nistraigunyo bhavarjuna' (Bg. 2.45): "O Arjuna, elevati al di sopra delle tre influenze della natura materiale che costituiscono l'oggetto principale dei Veda. Sii trascendente rispetto a tutti loro. Sii libero da ogni dualità e ansia per il guadagno e la sicurezza, e sii stabilito nel Sé". L'intera atmosfera di questo mondo è carica delle tre influenze della natura materiale. Perciò bisogna trascendere queste tre influenze; così come non si dovrebbe cercare di diventare un prigioniero di prima classe. In carcere, se uno è prigioniero di prima classe e un altro è prigioniero di terza classe, quest'ultimo non dovrebbe aspirare a diventare un prigioniero di prima classe e rimanere in quella prigione. Non è una buona cosa. Dovrebbe trascendere le mura della prigione o uscire dalla prigione. Questo è lo scopo. Continua.
Spiegazione: "Tre gradi di offuscamento possono velare la coscienza pura dell'essere. Questo offuscamento non è altro che la lussuria nelle sue diverse forme; simile al fumo che copre il fuoco, alla polvere che copre lo specchio e all'utero che copre l'embrione. Paragonare la lussuria al fumo significa che il fuoco della scintilla spirituale resta leggermente percettibile. In altre parole, quando l'essere manifesta ancora la sua coscienza di Krishna, sebbene in modo attenuato, è paragonato al fuoco coperto dal fumo. Non c'è fumo senza fuoco, anche se all'inizio il fuoco è talvolta invisibile. Questo l'inizio della coscienza di Krishna. La polvere sullo specchio ci ricorda che lo specchio della mente deve essere purificato con pratiche spirituali. La migliore di queste pratiche è il canto dei santi nomi del Signore. Infine, l'embrione coperto dall’utero illustra una condizione disperata, perché il bambino nel grembo della madre è così impotente da non potersi neppure muovere. Questa fase dell'esistenza può essere paragonata alla vita dell’albero. Anche l'albero è un essere vivente, ma ha manifestato una lussuria tale da rivestirsi di un corpo quasi totalmente privo di coscienza".
Prabhupada: Sì, gli alberi... Dobbiamo sapere che anche gli alberi sono esseri viventi, ma sono stati posti in una condizione così scomoda da rimanere in quella posizione per migliaia di anni. Non possono nemmeno muoversi. Se qualcuno li taglia, non possono protestare. La loro esistenza è così condizionata, che se qualcuno viene a fare del male, non possono andarsene. Perciò la condizione di vita più deplorevole è quella degli alberi.
Spiegazione: "L'esempio dello specchio coperto di polvere si applica agli animali, e quello del fuoco coperto dal fumo all'uomo". Prabhupada: Sì. Gli uccelli e gli animali possono muoversi e proteggersi da chi sta per fare del male. Non hanno conoscenza, ma la loro condizione è un po’ migliore di quella degli alberi.
Spiegazione: "Nella forma umana l'essere vivente ha la possibilità di sviluppare la sua coscienza di Krishna. Se ne approfittiamo, questa forma servirà a riaccendere in noi il fuoco della vita spirituale. Manipolando bene il fumo si può far divampare il fuoco".
Prabhupada: Sì. Quando il fuoco è coperto dal fumo, soffiandovi il fuoco divampa e il fumo sparisce. Allo stesso modo, la coscienza di Krishna, o coscienza di Dio, è presente in ogni essere vivente, specialmente in ogni essere umano, è anche tra gli aborigeni, coloro che sono chiamati incivili. Anch’essi offrono un qualche rispetto al mare, alla folgore, a una grande montagna; offrono rispetto a qualcosa di meraviglioso e s'inchinano. Ciò significa che esiste la coscienza di Krishna. Proprio come un fuoco coperto dal fumo, se si alimenta il fuoco e si elimina il fumo, il fuoco divamperà. Dovremmo trarre vantaggio dalla coscienza di Dio; perciò in ogni società umana esiste una sorta di propaganda religiosa: "Cercate di capire Dio". Dovremmo trarne vantaggio. Ma invece di approfittare di questa opportunità, abbiamo dichiarato che "Dio è morto. Io sono Dio", "Questo Dio", "Quel Dio". Vedete? Non stiamo alimentando; piuttosto, ci stiamo allontanando sempre più da Dio. Questo non dovrebbe essere fatto.
Spiegazione: "Perciò, la forma di vita umana offre l'opportunità all'essere vivente di liberarsi dalla schiavitù dell'esistenza materiale. Nella forma umana si può vincere il peggior nemico, la lussuria, coltivando la coscienza di Krishna sotto la direzione di un maestro spirituale autentico". Prabhupada: Sì.
Capitolo 3 Verso 39-40
avritam jnanam etena jnanino nitya-vairina kama-rupena kaunteya duspurenanalena ca
"Così, o figlio di Kunti, la coscienza pura dell'uomo è coperta dalla lussuria, sua eterna nemica, insaziabile e bruciante come il fuoco".
indriyani mano buddhir asyadhisthanam ucyate etair vimohayaty esa jnanam avritya dehinam
"I sensi, la mente e l'intelligenza sono i luoghi in cui si annida la lussuria che oscura la vera conoscenza dell'essere vivente e lo confonde".
Prabhupada: Questo è molto importante. I sensi, la mente e l'intelligenza sono i luoghi dove si trova la lussuria. Se dovete cercare dov’è questo nemico, la lussuria, allora Krishna vi sta dando un'informazione diretta: "Ecco il tuo nemico". Dove? Sensi, mente e intelligenza – lì c'è la lussuria. Se riuscite a capire: "Ecco il nemico", e se cercate di scacciare il nemico, prendete delle precauzioni – impegnate i vostri sensi nelle attività coscienti di Krishna. La lussuria non avrà più spazio per attaccare i vostri sensi o insidiarsi in essi. Se impegnate la mente in Krishna, immediatamente la lussuria se ne andrà dalla vostra mente. Allo stesso modo, applicate la vostra intelligenza per agire in coscienza di Krishna. Questi sono i metodi.
Questo è il Movimento per la Coscienza di Krishna. Applicate l'intelligenza, la mente e i sensi soltanto per Krishna, allora non ci sarà più lussuria e sarete liberi. Non ci sarà più posto per la lussuria. Proprio come questo bicchiere d'acqua: se c'è l'acqua, come potete versarvi l'inchiostro? Non c'è posto. Allo stesso modo, se riempite la mente con Krishna, la lussuria sparirà automaticamente. Se accendo la luce in questa stanza, l'oscurità scomparirà automaticamente. Non c'è posto per l'oscurità. Krishna è luce. Il sole è luce. Appena sorge il sole, l'oscurità della notte scompare. Perciò cercate di porre Krishna nella vostra mente, nelle vostre attività dei sensi, nella vostra intelligenza. Allora non ci sarà più posto per la lussuria. Sarà finita. Continua.
Capitolo 3 Verso 41
tasmat tvam indriyany adau niyamya bharatarsabha papmanam prajahi hy enam jnana-vijnana-nasanam
"Perciò, o Arjuna, migliore dei Bharata, stronca subito questo grande simbolo del peccato [la lussuria], regolando i sensi. Annienta questo devastatore della conoscenza e della realizzazione spirituale".
Prabhupada: Sì, regolando... Come regolare i sensi? Non con mezzi artificiali. La pratica dello yoga, ovviamente, ha lo scopo di controllare i sensi; ma in quest'epoca nessuno può praticare perfettamente lo yoga, né può controllare i sensi. Tuttavia è praticamente possibile. Proprio come il nostro senso della lingua, che vuole assaggiare piatti molto appetitosi. Perciò offrite alla vostra lingua del gustoso prasada di Krishna e vi dimenticherete di andare al ristorante. Questo metodo è nella coscienza di Krishna. Non ci limitiamo semplicemente a vietare, "Non farlo", ma forniamo qualcosa che impegni i sensi, la mente e l'intelligenza, in modo che non abbiate bisogno di impegnarvi altrimenti. Positivo e negativo. Il semplice negativo non va bene a meno che non ci sia un impegno positivo. La coscienza di Krishna è un impegno positivo; non si tratta di negativo. Il negativo è già presente.
Se assumete del buon cibo, automaticamente rinuncerete al cibo sgradevole e senza senso. Ma se vi dico, "Non mangiate quel cibo, non va bene", e se non fornisco del buon cibo, naturalmente avrete fame e dovrete prendere quello che c'è. Proprio come i cani, che a volte mangiano le loro stesse feci. Stavo parlando di questo. Uno dei miei studenti mi ha detto che nell'ultima guerra, nei campi di concentramento, anche gli esseri umani mangiavano le loro feci per la fame. Vedete? Non c'era cibo e mangiavano le proprie feci. Così, quando non c'è la possibilità di una buona occupazione, ci si deve accontentare di un'occupazione senza senso. La coscienza di Krishna è molto piacevole; infatti, chi è impegnato in questo movimento, non può più dedicarsi alla cosiddetta occupazione lussuriosa e ad altre sciocchezze.
Capitolo 3 Verso 42
indriyani parany ahur indriyebhyah param manah manasas tu para buddir yo buddheh paratas tu sah
"I sensi attivi sono superiori alla materia inerte, ma superiore ai sensi è la mente, e superiore alla mente è l'intelligenza. Ancora più elevata dell'intelligenza è l'anima".
Prabhupada: Dobbiamo quindi raggiungere la piattaforma dell'anima. In genere, ci troviamo sulla piattaforma ottusa e materiale di questo corpo; corpo significa sensi. Il centro di tutti i sensi è la mente; anche la mente è controllata dall'intelligenza. E quando si supera la piattaforma dell'intelligenza, si arriva alla piattaforma dell'anima spirituale o della coscienza di Krishna. Questa è la posizione. Si deve cercare di trascendere i tre stadi della piattaforma materiale e arrivare così alla piattaforma spirituale.
"Sapendo di essere trascendentale ai sensi, alla mente e all'intelligenza materiale, si deve rendere stabile la mente con un'intelligenza spirituale risoluta [la coscienza di Krishna] e così con la forza spirituale conquistare questo nemico insaziabile, la lussuria".
Spiegazione: "Questo terzo capitolo della Bhagavad-gita è rivolto in modo conclusivo alla coscienza di Krishna attraverso la conoscenza di se stessi come eterni servitori di Dio, la Persona Suprema, senza considerare il vuoto impersonale come il fine ultimo. Durante l'esistenza materiale si è certamente influenzati da propensioni come la lussuria e il desiderio di dominare le risorse della natura materiale. Tale desiderio di dominio e gratificazione dei sensi sono i più grandi nemici dell'anima condizionata."
Prabhupada: Generalmente coloro che sono nel concetto corporeo di vita lottano continuamente, giorno e notte. Perché? Per avere la supremazia sulla natura; queste sono attività materiali. Coloro che sono sulla piattaforma mentale cercano di filosofare; queste sono speculazioni mentali. E le persone che hanno ancora un po’ di intelligenza, intraprendono la pratica dello yoga e cercano di controllare i sensi in modo intelligente. Ma appena si giunge alla piattaforma spirituale tutto avviene automaticamente poiché i sensi, la mente e l'intelligenza sono impegnati nella coscienza di Krishna. Continua leggere.
Spiegazione: "Non si può rinunciare d'improvviso al lavoro e ai doveri prescritti; tuttavia, sviluppando concretamente la propria coscienza di Krishna, si può raggiungere una posizione trascendentale senza essere influenzati dai sensi e dalla mente materiali, ma da un'intelligenza stabile diretta verso la propria pura identità. Questa è la somma totale di questo capitolo. Nella fase immatura dell'esistenza materiale, la speculazione filosofica e i tentativi artificiali di controllare i sensi mediante la cosiddetta pratica delle posizioni yogiche non possono mai aiutare un uomo verso la vita spirituale. deve essere addestrato alla coscienza di Krishna da un'intelligenza superiore.
“Così terminano gli insegnamenti di Bhaktivedanta sul terzo capitolo della Srimad Bhagavad-gita intitolato: “Il karma-yoga”, ossia “Il compimento del dovere prescritto nella coscienza di Krishna”.
Prabhupada: Grazie molte. Ci sono domande?
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Altro sull'autore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
DISCLAIMER * Le lezioni, a volte sono riportate sottoforma di estratto, per una presentazione adatta anche ai lettori estranei agli argomenti trattati, o in generale al metodo del bhakti yoga, la coscienza di Krishna. Cio' allo scopo di evitare possibili fraintendimenti, sul significato di alcuni termini e concetti espressi, non sempre corrispondenti alle accezioni linguistiche attuali, e quindi talvolta, causa di una comprensione errata o distorta delle vere intenzioni, del maestro spirituale fondatore.
Il testo integrale originale (in Inglese) delle lezioni, e' comunque reperibile in rete su vari siti esteri.