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 Vita DEMONIACA: essere VINCENTI

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Andrea.m Inserito il - 18/04/2006 : 21:09:11
Hare Krishna a tutti.

Conosco molte persone che hanno problemi ad ammettere la sconfitta, in qualsiasi campo.

Anzi, non vogliono mai essere sconfitte, negano sempre anche davanti all’evidenza e si considerano sempre vincenti.
Bene o male, in accordo al loro karma, questo tipo di persone si trova ad affrontare molte situazioni difficili e ad uscirne quasi sempre vincente.

Esse non sanno che è solo una fase transitoria, finchè “vincono” vuol dire che stanno subendo il karma delle attività pie, ma un giorno queste reazioni positive finiranno ed inizieranno a maturare i frutti delle attività empie.

In qualche modo, il fatto di essere sempre vittoriosi nelle varie attività, rende queste persone illuse, le porta a credere di essere Dio, di poter vincere per sempre, di poter avere ogni cosa, di essere in poche parole i padroni e legittimi proprietari del mondo.

Questa mentalità è però totalmente smascherata dalla Bhagavad-Gita, ma anche dal comune buon senso.

Ecco come Krishna smaschera questi demoni: “l’uomo demoniaco pensa: oggi possiedo tutta questa ricchezza e secondo i miei piani ne otterrò ancora di più. Ora tutto questo è mio e domani avrò di più, sempre di più. Quell’uomo era un mio nemico e ora l’ho ucciso e anche gli altri nemici saranno a loro volta uccisi. Io sono il padrone di tutto, sono colui che gode di tutto. Sono perfetto, potente e felice. Sono l’uomo più ricco e sono attorniato da una parentela aristocratica. Non esiste nessuno potente e felice come me. Compirò sacrifici, farò la carità e così poterò godere.” (B.G.16.15)

È evidente che tali persone, per pensare in questo modo, devono essere fortemente sviate dall’ignoranza e dall’illusione; in questa condizione, il loro avvenire è veramente oscuro.

Poiché non vogliono accettare un’autorità superiore alla loro, non possono comprendere Krishna.

Le persone demoniache, come abbiamo visto, si considerano sempre i beneficiari, e in quest’ottica vogliono sempre soddisfare i loro desideri.
Questa mentalità però, è infantile, perché non è possibile soddisfare completamente i sensi.
I sensi, chiedono sempre di più, sempre di più, così che non saranno mai soddisfatti, e questa insoddisfazione getta gli uomini demoniaci in uno stato di angoscia continua.

Questi uomini, vogliono sempre essere vittoriosi, avere la meglio in ogni situazione, ma non si accorgono che la vita stessa è già una sconfitta per l’uomo e per qualsiasi altro essere incarnato nel mondo materiale.

Gli uomini demoniaci, non tengono conto del fatto che prima o poi dovranno morire, e continuano a proclamarsi “i più grandi”, ma quale merito hanno se non possono sconfiggere la morte ?

Il loro senso di vittoria non è reale, è solamente una grande illusione, che vittoria è essere diventati molto ricchi, molto forti e potenti, se poi dovremo lasciare queste opulenze al momento della morte ?

Come si può avere tanta considerazione per qualcosa che non è permanente ?

Eppure l’illusione è così forte da confondere tante anime spirituali della manifestazione complessiva e mandarle nel mondo materiale.

Questa illusione è così forte, che è alla base stessa del mondo materiale e di tutte gli avvenimenti che avvengono all’interno di esso.

La prima conclusione è quindi che finchè non si è sconfitta la morte non ci si può considerare vincenti.

La vittoria, arriva solamente quando ci si situa sul piano spirituale.

Praticando la coscienza di Krishna, unico metodo veramente adatto e concreto per quest’epoca, è possibile sconfiggere la morte.

Nel Bhagavatam è detto perfino che il passare del tempo non può minimamente influire sulla vita del devoto, e l’esperienza pratica ce lo dimostra: Ajamila, riuscì a sconfiggere la morte proprio al momento del trapasso, pronunciando il nome di Narayana involontariamente.
Proprio mentre i servi del deva della morte lo stavano per portare via, arrivarono i Vishnuduta che lo impedirono, allungando la sua durata di vita, poiché Ajamila si era ricordato di Krishna al momento della morte.

La nostre posizione costituzionale, è quella di eterni servitori del Signore Supremo Sri Krishna, e come può esserci vittoria per un servitore che non serve il proprio padrone ?

È vero, che la nostra natura è qualitativamente uguale a quella di Krishna, ma NON quantitativamente, e per questo dobbiamo affidarci a Dio attraverso il maestro spirituale e le sacre scritture.

Il servo, è per natura ignorante, e se vuole agire bene, deve affidarsi al suo padrone che lo impegnerà nelle giuste attività, allo stesso modo la piccola anima spirituale, soggetta alla contaminazione materiale, deve cercare di seguire la volontà di Krishna e del Suo rappresentante se vuole liberarsi da questa stessa contaminazione ed essere vincente.

La volontà di Krishna è contenuta nelle scritture, le quali devono essere ricevute da un maestro spirituale autentico, cioè appartenente ad una catena disciplica autorizzata.

Al giorno d’oggi, è possibile fare la volontà di Dio, seguendo i sacri inseguenti discendenti dalla linea Brahma-gaudiya sampradaya rivelatici così come sono da Bhaktivedanta Srila Prabhupada.

Il suo regalo più grande all’umanità e a tutti coloro che vogliono sapere chi è Dio, come soddisfarLO, come renderGli grazia e come tornare a Lui, è il commento delle più grandi opere Vaishnava come la Bhagavad Gita, lo Srimad Bhagavatam e tantissime altre, per un totale di più di 80 volumi di 400 pagine ciascuno.

La verità contenuta in queste scritture, non è un invenzione moderna, ma una scienza antica di milioni di anni, tramandata oralmente da Krishna, Dio, a Brahma creatore dell’universo, a Narada e messa per iscritto per la prima volta da Vyasadeva discepolo di Narada.

Così, questa scienza è giunta fino a noi, da maestro a discepolo, ed è ora contenuta immutata nei libri di Bhaktivedanta Srila Prabhupada.

Attraverso questo grande messaggio, possiamo comprendere chi è Dio, quanto E’ grande e come sottometterci a Lui, sta a noi adesso decidere se seguire la via della liberazione o quella dell’arido materialismo.

Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare, Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare.

(fine)

Grazie

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