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 Krishna nel cuore: fine dello yoga grazie ai libri

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Andrea.m Inserito il - 14/04/2006 : 12:16:23
Krishna nel cuore 2° parte

Come detto nella prima parte, gli yogi mistici riescono a vedere l’emanazione plenaria di Dio, Krishna, situata nel loro cuore.
La loro meditazione, non è fissata su qualcosa di impersonale, come va di moda oggi, bensì su questa emanazione.

Un verso del Bhagavatam chiarisce questo punto: “altri vedono in se stessi, nel proprio cuore, il Signore Supremo, alto solamente ventitrè centimetri. Egli ha quattro braccia e tiene nelle mani un fiore di loto, una ruota di carro, una conchiglia e una mazza” (S.B.2.2.8)

Si dice che il Signore nel suo aspetto localizzato, misuri quanto la distanza che separa il pollice dall’anulare, cioè una ventina di centimetri.
Questa emanazione è chiamata Janardana, e dirige gli uomini in generale.

Molti passi delle scritture descrivono questa forma trascendentale del Signore, Krishna, eccone alcuni esempi:

“la Sua bocca è raggiante di felicità e i Suoi occhi si aprono come i petali di un fiore di loto. La Sua veste, ornata di pietre preziose, è dello stesso giallo dei fiori kadamba, e tutti i Suoi gioielli sono d’oro, tempestati di gemme. Egli porta anche degli orecchini e una corona scintillante. ” (S.B.2.2.9)

“i Suoi piedi di loto sono posati sul centro del cuore dei grandi yogi, anch’esso simile al fiore di loto. Sul Suo petto risplende la pietra kaustubha, su cio è inciso un vitello dall’aspetto delicato, e sulle Sue spalle altri gioielli. Il Suo corpo è ornato di una ghirlanda di fiori freschi.” (S.B.2.2.10)

“una cintura annoda la Sua vita, e le Sue dita sono abbellite da anelli di pietre preziose. I campanellini alle Sue caviglie, i Suoi bracciali, i Suoi capelli ondulati dai riflessi blu e unti di olio, i Suo meraviglioso viso sorridente, tutta la Sua persona è affascinante.” (S.B.2.2.11)

“il Signore Sovrano, ha un viso sorridente, simile al fiore di loto, gli occhi dalle sfumature rossastre come l’interno del fiore di loto e un corpo scuro come i petali del fiore di loto blu. In tre delle Sue mani porta una conchiglia, un disco e una mazza.” (S.B.3.28.13)

“una stoffa di seta, di un giallo splendente come gli stami del fiore di loto, cinge i Suoi fianchi. Sul Suo petto c’è lo Srivatsa, un ciuffo di peli bianchi, e la scintillante gemma kaustubha pende dal Suo collo” (S.B.3.28.14)

“una ghirlanda di graziosi fiori silvestri orna il Suo collo, e uno sciame d’api, inebriate dal dolce profumo, vi ronza attorno. È ornato anche di una superba collana di perle e di una corona, di una coppia di bracciali e cavigliere” (S.B.3.28.15)

“le glorie del Signore meritano sempre di essere cantate, perché valorizzano le glorie dei Suoi devoti. Si deve quindi meditare sulla Persona Suprema e sui Suoi devoti; si deve meditare sulla Sua forma eterna finchè la mente non è diventata stabile” (S.B.3.28.18)

Prestiamo attenzione a questo verso:

il fine della perfezione mistica dello yoga in otto fasi, è quello di contemplare la forma eterna del Signore situato all’interno del proprio cuore, e non di meditare su qualche oggetto o in un vuoto immaginario.

Purtroppo, in kali yuga, non è possibile raggiungere questa perfezione,e ciò è confermato anche da Arjuna nella Bhagavad gita, dove dice esplicitamente di non essere idoneo a praticare tutte le austerità che comporta la pratica dello yoga mistico.

Chiaramente, se questo è valido per Arjuna, anima così grande da poter avere come auriga il Signore stesso, figuriamoci per tutti noi uomini comuni……!!!

Per questo motivo, nel verso che stiamo analizzano, è detto che bisogna meditare sul Signore e sui Suoi devoti.

Per fare ciò, basta semplicemente studiare o leggere la letteratura trascendentale proveniente da una catena disciplica autorizzata.
In testi come lo Srimad Bhagavatam, o la Bhagavad Gita, Krishna parla direttamente di Se stesso oppure sono i Suoi devoti a parlare di Lui.
Dobbiamo considerare il fatto di leggere a proposito del Signore o dei devoti, come una vera e propria pratica di yoga.

Se il fine dello yoga in otto fasi è quello di contemplare i divertimenti di Krishna nel proprio cuore, che differenza c’è se contempliamo questi stessi divertimenti nelle pagine di un libro sacro o dalle parole di un puro devoto ?
Nessuna, anzi, quest’ ultimo metodo è molto più pratico e adatto ai giorni nostri, dato che non obbliga a seguire alcuna austerità.

Possiamo vedere come si ponga molta enfasi nella glorificazione dei puri devoti, e per glorificarli bisogna ascoltare delle loro attività menzionate nel Bhagavatam.

Krishna, è molto più contento se ci rivolgiamo a Lui attraverso i puri devoti, per questo la lettura delle attività dei devoti, e quindi di testi come il Bhagavatam o la Gita, è di gran lunga superiore al fatto di realizzare Dio nel cuore attraverso lo yoga.

Con quest’ultimo metodo, l’asceta, cerca di realizzare Krishna con i suoi propri sforzi, e alla fine non vi riesce neanche, perché realizza una emanazione del Signore, ma non il Krishna originale di Goloka Vrindavana.

Ascoltando le parole di un puro devoto, e abbandonandosi a lui, è possibile comprendere Krishna nella Sua forma originale.

È per questo, che la lettura delle opere trascendentali è superiore allo yoga mistico.

La conclusione è che, invece di desiderare praticare qualche forma di yoga o di pseudo meditazione, se si vuole soddisfare Dio e comprendere Krishna così come è, occorre ascoltare un puro devoto.

Per puro devoto, non si intende una persona comune, o un devoto qualsiasi, abbiamo parlato di lui nell’articolo “IL MAESTRO SPIRITUALE AUTENTICO”.

Considerando che le parole di un puro devoto non sono differenti dai suoi libri, perché situati sul piano trascendentale, dobbiamo concludere che faremo un miglior servizio leggendo una sola pagina di un libro di Srila Prabhupada, piuttosto che con anni e anni di speculazione, yoga ecc….

Chi vuole realizzare Krishna, sappia che lo può fare solamente attraverso un puro devoto, e siccome Bhaktivedanta Srila Prabhupada ci ha lasciato innumerevoli e sublimi libri, per realizzare Krishna, dobbiamo associarci a Srila Prabhupada attraverso questi stessi libri.

Grazie

(fine)

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