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 IL FONDATORE - LIBRI E LEZIONI DI SRILA PRABHUPADA
 LEZIONI SULLA BHAGAVAD GITA (in Italiano)
 La Bhagavad-gita cosi' com'e' - Cap. 6 Verso 1

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Sangita Dasi Inserito il - 29/08/2025 : 18:25:31
RKC - RADIO KRISHNA CENTRALE PRESENTA:

Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada su

La Bhagavad-gita cosi' com'e'






LEZIONE*
di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
Tenuta a Los Angeles (Stati Uniti), il 13 Febbraio 1969

Traduzione e trascrizione in Italiano a cura di Sangita devi dasi

DALLA BHAGAVAD-GITA COSI' COM'E'
CAPITOLO 6
(Il Dhyana-Yoga)

VERSO 1

sri-bhagavan uvaca
anasritah karma-phalam
karyam karma karoti yah
sa sannyasi ca yogi ca
na niragnir na cakriyah

"Il Signore Beato disse: Colui che non è attaccato al frutto delle sue azioni e agisce con senso del dovere, è
nell'ordine di rinuncia ed è il vero mistico: non colui che non accende il fuoco e non compie alcuna azione".

Spiegazione: "In questo capitolo il Signore spiega che lo yoga in otto fasi è un metodo per controllare la mente e i sensi. Tuttavia questo yoga è molto difficile, in particolare nell'era di Kali. Sebbene in questo capitolo sia raccomandato l'ottuplice sistema di yoga, il Signore sottolinea che il metodo del karma-yoga, o agire nella coscienza di Krishna, è superiore. Tutti agiscono in questo mondo per mantenere la famiglia o per proteggere i propri beni; ma nessuno agisce senza un interesse personale, un profitto per sé o per coloro che gli sono cari. Il criterio di perfezione è agire in coscienza di Krishna e non con l'obiettivo di godere dei frutti del lavoro. Agire in coscienza di Krishna è il dovere di tutti gli esseri, perché tutti sono parti integranti di Dio. Come le parti del corpo lavorano per la soddisfazione dell'intero corpo, così gli esseri non devono agire per la propria soddisfazione, ma per quella del Tutto supremo. Questa è la regola di vita dello yogi e del sannyasi perfetto. Talvolta accade che un sannyasi si creda a torto libero da ogni dovere materiale e cessi di compiere il sacrificio del fuoco (agnihotra yajna)."

Prabhupada: Ci sono alcuni yajna [sacrifici] che devono essere eseguiti da tutti per la purificazione. Un sannyasi non ha bisogno di eseguire gli yajna, e così, interrompendo l'esecuzione rituale dello yajna, a volte pensa di essere liberato. Ma in realtà, a meno che non si arrivi alla piattaforma standard della coscienza di Krishna, non si può parlare di liberazione. Continua.

Spiegazione: "Ma in realtà sono egoisti perché il loro obiettivo è diventare tutt'uno con il Brahman impersonale".

Prabhupada: Sì. Gli impersonalisti hanno una sola richiesta: diventare uno con l'essere supremo impersonale. Ma un devoto non ha richieste, semplicemente s'impegna a servire Krishna per la soddisfazione di Krishna, non vuole nulla in cambio. Questa è pura devozione. Proprio come il Signore Caitanya disse, na dhanam na janam na sundarim kavitam va jagadisa kamaye (Cc. Antya 20.29, Sikshastaka 4): Non voglio ricchezze, né una bella moglie né molti seguaci, solo desidero impegnarmi nel Tuo servizio. È tutto. Questo è il processo del bhakti-yoga. Quando il Signore Nrisimhadeva chiese a Prahlada Maharaja, "Mio caro ragazzo, hai sofferto così tanto per Me, chiedi qualsiasi cosa desideri", egli rifiutò. "Mio caro Maestro, non farò affari con Te, non chiederò una ricompensa per il mio servizio". Questa è pura devozione. Così gli yogi o i jnani chiedono di diventare un tutt'uno con il Supremo. Perché uno con il Supremo? Perché hanno fatto un'amara esperienza distaccandosi dalla sofferenza materiale. Ma non è così per il devoto. Il devoto, pur essendo separato dal Signore, gode pienamente del servizio del Signore. Continua.

Spiegazione: "Tale desiderio è più grande di qualsiasi desiderio materiale, ma non è privo di interesse personale. Allo stesso modo, lo yogi mistico che pratica il sistema yoga con gli occhi socchiusi, cessando ogni attività materiale, desidera una certa soddisfazione per il proprio sé personale. Ma una persona..."


Prabhupada: In realtà gli yogi vogliono un qualche potere materiale, che è considerata la perfezione dello yoga. Non è la perfezione, ma è uno dei procedimenti. Praticando realmente i princìpi regolatori dello yoga, si possono ottenere otto tipi di perfezione, come diventare più leggeri di una piuma o più pesanti di una pietra od ottenere subito qualsiasi cosa si desideri. A volte si può persino creare un pianeta—ci sono yogi talmente potenti, come Visvamitra Yogi che lo ha fatto davvero. Voleva ottenere l'uomo da una palma: "Perché l'uomo deve essere generato, vivendo dieci mesi nel grembo della madre? Sarà prodotto proprio come un frutto". E così ha fatto. A volte gli yogi sono così potenti da poterlo fare. Questi sono poteri materiali, e anche questi yogi sono stati sconfitti. Quanto può durare un tale potere materiale? Pertanto i bhakta-yogi non vogliono niente del genere. Continua. '


Spiegazione: "Ma una persona che agisce in coscienza di Krishna lavora per la soddisfazione del tutto, senza interessi personali. Una persona cosciente di Krishna non ha desideri per la soddisfazione personale. Il suo criterio di successo è la soddisfazione di Krishna, perciò è il perfetto sannyasi, il perfetto yogi. Sri Caitanya Mahaprabhu, il simbolo più perfetto di rinuncia, così prega: 'O Signore onnipotente, non desidero ricchezze, né belle donne e neppure numerosi discepoli. Voglio solo servirTi con amore e devozione, vita dopo vita'."

Prabhupada: Il devoto non desidera nemmeno la liberazione. Perché Sri Caitanya dice "nascita dopo nascita"? Coloro che desiderano la liberazione vogliono porvi fine; e coloro che seguono il voidismo vogliono smettere di vivere in questo modo materiale. Ma Caitanya Mahaprabhu dice "nascita dopo nascita". Ciò significa che egli è pronto a subire ogni tipo di sofferenza materiale, vita dopo vita. Ma cosa desidera davvero ? Desidera solo essere impegnato nel servizio del Signore. Questa è la perfezione. Così l'anima è una decimillesima parte della punta di un capello e questa è la sua posizione costituzionale, sia nel cielo spirituale sia in quello materiale—è lo stesso. Proprio come si sviluppa un corpo materiale in questo mondo, allo stesso modo si sviluppa un corpo spirituale nel mondo spirituale. Seguite? La posizione è quella di una minuscola particella, ma lo spirito può espandersi. Nel mondo materiale tale espansione avviene a contatto con la materia, e nel mondo spirituale può avvenire nello spirito. Nel mondo materiale sono un'anima spirituale, sono diverso da questo corpo, perché il corpo è materia ed io sono vivente. Ui sono forza vivente, ma il corpo non lo è. Nel mondo spirituale tutto è forza vivente—non materia morta—quindi anche il corpo è spirituale.

Proprio come l'acqua con l'acqua: è acqua, tutto qui. Ma acqua e olio: c'è distinzione. Allo stesso modo, io, anima spirituale, sono come l'olio messo nell'acqua e quindi vi è distinzione. E se sono posto nell'olio, allora va tutto bene. Allo stesso modo, secondo l'idea impersonalista, non si sviluppa un corpo ma si rimane particelle di spirito. Questa è la loro idea. Ma noi vaisnava vogliamo servire Krishna e abbiamo bisogno di mani, gambe, bocca e lingua, tutto, e quindi ci è dato un corpo. Proprio come si ottiene questo corpo dal grembo materno, così si ottiene un corpo nel mondo spirituale—non dal grembo materno, ma c'è un processo per ottenerlo. Pertanto, la pratica della coscienza di Krishna trasforma questo corpo materiale in un corpo spirituale. Come si può fare? Più volte ho fatto l'esempio del ferro rovente posto nel fuoco. Più il ferro è caldo, più diventa fuoco. Quando il ferro è rovente—cioè quando ha acquisito le qualità del fuoco—se lo si tocca in qualsiasi punto, agirà come il fuoco. Similmente questo corpo, anche se è materiale... Ci sono molti esempi... Un metallo elettrificato, il metallo non è elettricità, ma quando è elettrificato, toccandolo, si riceve immediatamente una scossa elettrica.

Così come un filo elettrico. Il rame è rame, ma appena è elettrificato, se lo toccate, ricevete una scossa elettrica. Ci sono tanti esempi. Allo stesso modo, se il vostro corpo è spiritualizzato, allora l'azione materiale non esiste più. Azione materiale significa gratificazione dei sensi. Quindi, più ci si spiritualizza, più le esigenze materiali diventano nulle: niente più attività materiali. Come si può fare? Lo stesso esempio: Dovete mantenere il ferro costantemente col fuoco, dovete mantenervi costantemente nella coscienza di Krishna.
Allora, anche il corpo materiale si spiritualizza. Esiste una legge grammaticale sanscrita che si chiama mayat..., mayat-proktaya (?). Mayat indica una certa parola, come la parola "svarnamaya", che significa dorato. Si può definire dorato ciò che è fatto di oro puro, e se è fatto di qualcos'altro ma è rivestito d'oro, anch'esso è dorato. llo stesso modo, se il corpo materiale è usato solo per attività spirituali, è spirituale. Perciò le persone sante... Naturalmente, nel vostro paese tutti sono messi nella tomba dopo la morte, ma in India, secondo il sistema vedico, solo per i devoti, le personalità più elevate, il loro corpo non è bruciato. È considerato spirituale.. Ma come diventa spirituale? Lo stesso esempio: quando il corpo non ha più attività materiali, ma solo attività spirituali in coscienza di Krishna, quel corpo diventa spirituale.

Così, se questo mondo fosse del tutto cosciente di Krishna—nessuno lavora per la gratificazione dei sensi, ma solo per la soddisfazione di Krishna—allora diventea immediatamente spirituale. Richiede poco tempo per capirlo. Tutto ciò che è usato per Krishna, solo per la soddisfazione di Krishna, diventa spirituale. Come quando usiamo questo microfono per parlare di Krishna, allora diventa spirituale. Altrimenti, che differenza c'è tra questo prasada e il cibo ordinario? Stiamo distribuendo prasada. La gente dirà: "Cos'è il prasada? Lo stesso frutto che noi mangiamo e che voi avete tagliato è diventato prasada?" Potrebbero dire così. Eppure è prasada. Continuando a mangiare questo prasada, si diventa spiritualizzati. Lo stesso esempio: se prendo quel ferro rovente e dico: "È fuoco", qualcuno potrebbe obiettare: "Oh, perché è fuoco? È ferro". Allora dico: "Toccalo". (Risate) Vedete? Sono esempi grossolani, ma quando le vostre attività... In realtà, in senso più elevato non c'è la materia. Non c'è materia, tutto è spirituale, perché Krishna è spirituale. Krishna è interamente spirito e la materia è una delle energie di Krishna, quindi anch'essa è spirito. Ma poiché è usata in modo improprio, non per lo scopo di Krishna, allora è materia.

Quindi il nostro movimento per la coscienza di Krishna mira a spiritualizzare l'intera cosa—la posizione sociale, la posizione politica, qualsiasi cosa. È un movimento straordinario. La gente dovrebbe cercare di capirlo, e se riuscisse davvero a spiritualizzare il mondo intero... Certo non è possibile, ma l'ideale è questo. Ma se proviamo, almeno individualmente, questo metodo di re-spiritualizzazione, la propria vita sarà perfetta. Aiutare se stessi significa mettersi sotto il controllo Krishna; questo è aiutare se stessi. E se pensi: "Oh, posso proteggermi da solo", allora non aiuti te stesso. Come questo dito: finché è sano, funziona; ma se ha un problema, non aiuta. Similmente, aiutare se stessi significa mettersi nella posizione corretta, come parte integrante di Krishna. Questo è il vero aiuto. Altrimenti come si può aiutare? Il dito può aiutare se stesso mettendosi nella posizione corretta della mano e lavorando per tutto il corpo. Se il dito pensa che "devo rimanere separato da questo corpo e aiutare me stesso", morirà. Quindi, non appena si pensa "vivrò in modo indipendente senza occuparmi di Krishna", questa è la mia morte. E appena m' impegno come parte integrante di Krishna, quella è la mia vita.

Aiutare se stessi significa quindi conoscere la propria posizione e lavorare in tal modo. Senza conoscere la propria posizione, come si può aiutare se stessi? Non è possibile. Aiutare Krishna non significa starsene seduti a guardare. Qualunque risorsa abbiate per lavorare, usatela per Krishna. Questa è la bhakti. Ora, quali risorse abbiamo? Abbiamo la mente: bene, pensate a Krishna. Abbiamo questa mano: lavate il tempio o cucinate per Krishna. Abbiamo le gambe: andate al tempio di Krishna. Abbiamo questo naso: annusate i fiori offerti a Krishna. Così possiamo impegnarci. Che cosa intendete per servire? In realtà, quando servite qualcuno, non state facendo qualcosa? Siete impegnati a servire Krishna in che modo? State andando a predicare la coscienza di Krishna, state cucinando, pulendo e facendo molte cose. Perciò, aiutare Krishna significa fare. La coscienza di Krishna significa lavoro, attività. Arjuna si rifiutava di agire e Krishna lo spingeva ad agire. Questa è l'intera Bhagavad-gita. La coscienza di Krishna non significa non lavorare. Impegnarsi nella coscienza di Krishna significa lavorare per Krishna. Krishna non dice mai ad Arjuna: "Mio caro Arjuna, non sei interessato in questa guerra? Allora siedi e medita su di Me".

Questa meditazione significa smettere di fare cose inutili e sedersi tranquillamente? Ma coloro che sono avanzati nella coscienza di Krishna devono lavorare per Krishna. Proprio come un bambino che disturba e la madre dice: "Mio caro figlio, siedi qui tranquillo". Ma se può lavorare, la madre dice: "Mio caro ragazzo, fai questo, fai quello". Quindi, siedi tranquillamente per le cose inutili, ma non per le cose sensate. Piuttosto che fare cose inutili è meglio sedersi, almeno non si commette alcuna insensatezza, tutto qui. Negazione del nonsenso. Questo non è positivo—ecco le attività positive. Quindi la negazione non è vita—la vita positiva è vita. 'Non fare questo', non è vita—'fai questo', è vita. Ma per fare bene, ci sono alcune cose da 'non fare'. Il 'non fare', non è vita—il 'fare', è vita. Tutta la Bhagavad-gita è 'fare'—"Combatti per Me". Non c'è nulla di 'non fare'. Arjuna chiedeva: "Non incitarmi alla battaglia". Ma a Krishna non piacque. "Stai parlando come un non-ariano". Kutas te kasmalam idam (Bg. 2.2). [La Persona Suprema (Bhagavan) disse: Mio caro Arjuna, come hai potuto lasciarti prendere da una tale debolezza? Non è affatto degna di un uomo che conosce i veri valori della vita. In questo modo non si raggiungono i pianeti superiori ma si guadagna l'infamia]. Anarya-justam: Questo tipo di parole sono pronunciate dai non-ariani. Fu accusato di essere non-ariano, anarya.

La coscienza di Krishna non significa stare seduti senza far niente. I divertimenti di Krishna sono pieni di attività. Nel mondo spirituale, Krishna danza sempre. Là si danza e si mangia ventiquattro ore. Non si tratta di sedersi. Avete mai sentito parlare delle gopi che meditano? Sedersi? [ride] Sri Caitanya Mahaprabhu sempre danzava e cantava "Hare Krishna". Vedete? Siete anime spirituali. Come potete imporvi di rimanere seduti in silenzio? Non è possibile. E Arjuna rifiutò. In questo capitolo, quando ad Arjuna fu raccomandato di meditare, rifiutò immediatamente: "Mio caro Krishna, non è possibile per me". Questa è la realtà. Com'era possibile per lui, che era un capofamiglia? Voleva un regno e governare il paese. Dov'era il tempo per la meditazione? Rifiutò categoricamente: "Mio caro Krishna, non è possibile per me". Disse che controllare la mente, vayor iva suduskaram, "è difficile come controllare il vento". Questo è un fatto. Si deve impegnare la mente in Krishna, allora è controllata. Altrimenti, non si può controllare artificialmente. Arjuna disse: "È impossibile". Che dire degli altri? Chi è Arjuna? Parla personalmente con Krishna, non è un uomo comune, e tuttavia disse che è impossibile, vayor iva suduskaram, (Bg. 6.34):

cancalam hi manah krishna
pramathi balavad dridham
tasyaham nigraham manye
vayor iva su-duskaram

"Mio caro Krishna, mi chiedi di controllare la mente, ma è così potente e irrequieta che penso che controllare la mente sia come controllare il vento". Se c'è un vento forte, potete controllarlo? Così fa questo esempio. Tuttavia, potete controllare la mente fissandola ai piedi di loto di Krishna. È tutto. Allora nessuna sciocchezza potrò entrare nella vostra mente, ma solo Krishna. Questa è la perfezione della meditazione.

Domanda: Che cos'è la ricreazione per una persona cosciente di Krishna?
Prabhupada: Ricreazione? Danzare. Venite e danzate con noi. Non è forse ricreazione? E quando siete stanchi, prendete il prasada. Volete più ricreazione di questa? Qual è la vostra risposta? Non è forse ricreazione? Chiunque può farlo. Tutti sono i benvenuti. Non facciamo pagare nulla per questa danza. Nelle sale da ballo si deve pagare, ma noi non facciamo pagare. I nostri studenti chiedono solo qualcosa, perché dobbiamo mantenerci. Non facciamo pagare nulla, quindi, se semplicemente si viene a ballare per divertirsi, questo è molto bello. Tutto è presente nella coscienza di Krishna. Se vogliamo musica—c'è musica. Se vogliamo ballare—c'è il ballo. Potete portare dei bei strumenti musicali e unirvi a noi. Distribuiamo piatti buoni e appetitosi. In pratica si tratta di un sistema di sola ricreazione. Se riflettete seriamente, scoprirete che in questo sistema non c'è alcun lavoro, ma solo ricreazione. Su-sukham (Bg. 9.2): "Questo sapere è il re fra tutte le scienze, il segreto tra i segreti. È la conoscenza più pura, e poiché ci fa realizzare direttamente la nostra vera identità è la perfezione della religione. È eterno e si applica con gioia (su-sukham)".

Lo dice la Bhagavad-gita nel nono capitolo: su-sukham. Tutto è piacevole e felice. Non riuscirete a trovare qualcosa nel nostro processo che dica: "Questo è fastidioso". Avete trovato qualcosa di molto problematico? Presentatemi la vostra contro-argomentazione. Semplicemente piacevole, si tratta solo di ricreazione. Tutto qui. Fatemi solo notare: "Svamiji, questo punto non è molto ricreativo, oppure, questa parte non è molto piacevole". Non troverete nulla. Le persone desiderano, è la loro natura. Proprio come i bambini: se vedono gli altri ballare, anche loro ballano. Questo è spontaneo. Questa è la vita. E questa è la nostra vera vita nel mondo spirituale. Non c'è ansietà. Le persone semplici ballano, cantano e mangiano bene. Tutto qui. Non ci sono fabbriche, non ci sono affari, non ci sono istituti tecnici. Non ce n'è bisogno, sono tutte cose artificiali. Nel Vedanta è detto, anandamayo 'bhyasat (Vedanta-s#363;tra 1.1.12): Per natura, il Signore Supremo è pieno di felicità e beatitudine. Ogni entità vivente... Dio è anandamaya, pieno di beatitudine e piacere, e noi siamo parte integrante di Dio, anche noi abbiamo la stessa qualità. Anandamayo 'bhyasat.

Pertanto, il nostro processo consiste nell'unirci al supremo, anandamaya, Krishna, nella Sua festa danzante. Questo ci renderà veramente felici. Qui cerchiamo di essere felici con mezzi artificiali e ci sentiamo frustrati. Ma se si è realmente situati nella coscienza di Krishna, si rivive la propria posizione originale, gioiosa, semplicemente felice. Anandamayo 'bhyasat. Questa è la "parola Vedanta". Perché la nostra natura è anandamaya e tutti cercano di scoprirlo. In questa strada, La Cienega Avenue, ci sono così tanti ristoranti, così tante cose e tante insegne. Perché? Fanno pubblicità: "Venite, qui c'è ananda, qui c'è il piacere". Stanno facendo pubblicità. Anche noi facciamo così: "Venite, qui c'è ananda". Così tutti cercano ananda, il piacere. Ma ci sono diversi standard di piacere. La stessa cosa: Qualcuno cerca di trovare il piacere dal punto di vista materiale, qualcuno cerca di trovare piacere nella speculazione, nella filosofia, nella poesia o nell'arte. E qualcuno cerca di trovare il piacere al livello trascendentale. Tutti cercano di trovare il piacere. Questa è la sola attività. Perché lavorate così duramente giorno e notte? Perché sapete che di notte "mi divertirò con quella ragazza, o con mia moglie, e proverò piacere".

Nel complesso, tutti accettano ogni tipo di difficoltà per trovare quel piacere. Il piacere è l'obiettivo finale. Ma non sappiamo dove sia il piacere. Questa è illusione. Il vero piacere è nella forma trascendentale di Krishna. Scoprirete che Krishna è sempre gioioso, come potete vedere in così tante immagini. E se ci uniamo a Lui, diventiamo gioiosi. Questo è tutto. Avete mai visto un'immagine di Krishna che lavora con un'enorme macchina? [ride] Oppure, avete mai visto qualche immagine di Lui che fuma? Per natura, cerchiamo il piacere. Vedete? Il piacere. Perciò dovete progredire, perfezionarvi in questo modo e troverete il piacere. Semplicemente pieno di piacere, tutto qui. Anandamayo 'bhyasat (Vedanta-s#363;tra 1.1.12). Naturalmente piacere, non con mezzi artificiali. Ananda-cinmaya-rasa-pratibhavitabhih. Nella Brahma-samhita si legge:

ananda-cinmaya-rasa-pratibhavitabhis
tabhir ya eva nija-rupataya kalabhih
goloka eva nivasaty akhilatma-bhuto
govindam adi-purusam tam aham bhajami

"Adoro Govinda, il Signore primordiale, che risiede nel Suo regno, Goloka, con Sri Radha, che assomiglia alla Sua stessa figura spirituale, che è la Sua potenza estatica di felicità, perfettamente esperta nelle sessantaquattro attività artistiche e in compagnia delle Sue confidenti (sakhi), espansioni della Sua forma personale, sempre pervase e illuminate come Lei dal rasa sublime, fonte di gioia sempre nuova". (Bs. 5.37)

Ananda-cinmaya-rasa—'rasa' significa gusto o dolcezza. Così come cerchiamo di assaporare un dolce, una caramella o un'altra cosa. Perché? Perché c'è un sapore molto gradevole. Così tutti cercano di trarre del sapore da ogni cosa. Vogliamo goderci la vita sessuale, c'è un certo gusto. Questo si chiama 'adi', gusto. Ci sono così tanti gusti. Nella Brahma-samhita è detto, ananda-cinmaya-rasa. Questo gusto, il gusto materiale, lo puoi assaporare, ma finirà immediatamente; o in pochi minuti. Supponiamo che abbiate dei dolci molto buoni. Li assaggiate e dite: "Oh, sono deliziosi, prendiamone un altro e poi un altro". "Bene, ne volete ancora?" "No, non ne voglio più". Finito. Vedete? Perciò il gusto materiale finisce, non è illimitato; ma il vero gusto è illimitato. Se ne assaggiate solo un po', non potrete dimenticarlo.

Continuerà e continuerà, aumentando e aumentando. Anandambudhi-vardhanam. Caitanya Mahaprabhu ha detto: "Semplicemente questo gusto aumenta". Sebbene sia grande come l'oceano, continua ad aumentare. Avete visto che l'oceano è limitato. Il vostro oceano Pacifico si muove, ma non aumenta. Se aumentasse, ci sarebbe il caos. Capite? Ma per legge di natura, per ordine di Dio, non supera il suo limite; rimane entro il limite. Ma Caitanya Mahaprabhu dice che esiste un oceano di beatitudine e gusto trascendentale, che sempre aumenta. Anandambudhi-vardhanam prati-padam purnamritasvadanam sarvatma-snapanam param vijayate sri-krishna-sankirtanam (Sikshasthaka 1): "Gloria al sankirtana di Sri Krishna che purifica il cuore da tutta la polvere accumulata nel corso degli anni e spegne il fuoco della vita condizionata delle nascite e morti ripetute. Il movimento del sankirtana è la benedizione per l'umanità in generale perché diffonde i suoi raggi come la luna benevola. È la vita di tutta la conoscenza trascendentale, accresce l'oceano della beatitudine trascendentale e ci permette di assaporare appieno il nettare che desideriamo ardentemente". Grazie al canto di Hare Krishna, la vostra potenza di piacere aumenterà sempre di più, sempre di più. Ci sono domande?



Fine
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Altro sull'autore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada

Biografia:
www.radiokrishna.com/vsp_online.php

Altre opere: www.radiokrishna.com/books_online.php

Lezioni Audio: www.radiokrishna.com/rkc_archive_new/index.php?q=s&sm=fi&s=lezioni+di+srila+prabhupada&x=8&y=6

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Le lezioni, a volte sono riportate sottoforma di estratto, per una presentazione adatta anche ai lettori estranei agli argomenti trattati, o in generale al metodo del bhakti yoga, la coscienza di Krishna.
Cio' allo scopo di evitare possibili fraintendimenti, sul significato di alcuni termini e concetti espressi, non sempre corrispondenti alle accezioni linguistiche attuali, e quindi talvolta, causa di una comprensione errata o distorta delle vere intenzioni, del maestro spirituale fondatore.

Il testo integrale originale (in Inglese) delle lezioni, e' comunque reperibile in rete su vari siti esteri.








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