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 IL FONDATORE - LIBRI E LEZIONI DI SRILA PRABHUPADA
 LEZIONI SULLA BHAGAVAD GITA (in Italiano)
 La Bhagavad-gita cosi' com'e' - Cap. 4 Verso 2

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Sangita Dasi Inserito il - 17/06/2024 : 17:16:46
RKC - RADIO KRISHNA CENTRALE PRESENTA:

Lezioni* di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada su

La Bhagavad-gita cosi' com'e'





LEZIONE*
di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada
Tenuta a Bombay (oggi Mumbai, India), il 22 Marzo 1974

Traduzione e trascrizione in Italiano a cura di Sangita devi dasi

DALLA BHAGAVAD GITA COSI' COM'E'
CAPITOLO 4 - VERSO 2

evam parampara-praptam
imam rajarsayo viduh
sa kaleneha mahata
yogo nastah parantapa

TRADUZIONE

"Questa scienza suprema è stata ricevuta attraverso la catena della successione disciplica, e i re santi l'hanno compresa in questo modo. Ma nel corso del tempo la successione si è interrotta e questa scienza così com'è sembra perduta".

SPIEGAZIONE di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada

"Appare evidente dal verso che la Bhagavad-gita era destinata in particolare ai re santi, a coloro che avevano il dovere di applicarne i princìpi nello Stato a beneficio dei cittadini. Lo scopo della Bhagavad-gita non è certamente mai stato quello di servire da strumento a persone demoniache che, interpretandola a piacere, l’avrebbero deformata a danno di tutti. Poiché un nugolo di commentatori senza scrupoli si era abbattuto su di essa, sviandone il significato puro, divenne urgente ristabilire l’autentica successione spirituale. Il Signore stesso osservò 5.000 anni fa che si era formata una frattura nella linea dei maestri spirituali. L’osservazione è espressa in questo verso, dov’è detto che il vero scopo della Bhagavad-gita sembra essere stato dimenticato.

Oggi esistono molte traduzioni della Bhagavad-gita, ma nessuna di esse concorda con le spiegazioni dei maestri appartenenti alla successione spirituale che ha origine da Krishna. Numerosi sono gli eruditi profani che hanno formulato un commento sulla Bhagavad-gita, ma anche se usano “a loro profitto” le parole di Sri Krishna, quasi nessuno di questi eruditi riconosce in Krishna la Persona Suprema. Questo atteggiamento è demoniaco, perché i demoni non credono nell’esistenza di Dio, ma vogliono godere senza scrupoli di ciò che Gli appartiene.

La presente opera tenta di rispondere all’esigenza impellente di un’edizione occidentale della Bhagavad-gita che sia conforme alla conoscenza trasmessa dalla successione spirituale (paramparà), di cui Krishna è la fonte. Accettandola così com’è, la Bhagavad-gita può portare il più grande beneficio all’umanità; ma sarà una perdita di tempo studiarla come una semplice raccolta di speculazioni filosofiche".

SRILA PRABHUPADA: "Qui è spiegato come si ricevono gli insegnamenti della Bhagavad-gita. Non è possibile comprederli con la cosiddetta erudizione. Nella letteratura vedica troviamo, 'nayam atma pravacanena labhyo na medhaya na bahuna srutena' (Katha Upanisad 1.2.23). Se sei realmente interessato all'atma-jnana, l'autorealizzazione, allora non puoi capire con la tua cosiddetta educazione accademica. No. 'Nayam atma pravacanena' ... Oppure, sei un grande oratore, puoi parlare molto bene con abilità di linguaggio e quindi hai capito—anche questo non è possibile. La conoscenza spirituale deve essere compresa per la grazia dello Spirito Supremo. 'Yam evaisa vrinute tena labhyah-labhyah' (Katha Upanishad 1.2.23). Colui che è favorito dal Supremo ... Qui Krishna, Dio, l'Essere Supremo, spiega Se Stesso; quindi si deve conoscere Dio o Krishna, da Krishna Stesso o attraverso la parampara. Come Krishna dice, 'evam parampara' (Bg 4.2).

Parampara significa che Krishna ha spiegato la conoscenza vedica al Signore Brahma, 'adi-kavaye'. 'Janmady asya yatah anvayat itaratas ca arthesu abhijnah sva-rat tene brahma hrida' (SB 1.1.1). La conoscenza spirituale, brahma-vidya, sabda-brahma, la conoscenza vedica ... Proprio come le parole scritte in questo libro, la Bhagavad-gita, anche se sembrano lettere ordinarie, non lo sono. È vibrazione vedica. Le parole che sono dette da Krishna non sono un linguaggio ordinario. Se così fosse, come potrebbe ancora sussistere dopo cinquemila anni fa? Sono molte le letterature scritte da grandi scrittore e poeti in due o tremila o migliaia di anni. Ma sono dimenticate. Pertanto, le caratteristiche della conoscenza vedica non sono materiali. Sono tutte spirituali.

Perché diamo tanta importanza alle parole di Krishna? Perché questo linguaggio è assoluto. Le parole o il linguaggio di Krishna e Krishna Stesso non sono differenti, come pure Krishna e la forma di Krishna. Perciò, adoriamo la forma di Krishna, che non è diversa da Krishna. Altrimenti, perché sprechiamo il nostro tempo a decorare una bambola o una statua, e lavoriamo duramente per stabilire un tempio di Krishna? No. Questa scienza è sconosciuta alla classe degli uomini atei. Gli atei non conoscono la natura assoluta di Krishna. Krishna, il Suo nome, la Sua forma, le Sue qualità, i Suoi divertimenti, i Suoi insegnamenti – qualsiasi cosa di Krishna – è Krishna. Non è diverso da Krishna. 'Abhinnatvan nama-naminoh' (Cc. Madhya 17.133): "Il nome di Krishna e Krishna sono identici". L'ingiunzione scritturale è (Caitanya-caritamrita, Madhya 17.136):

atah sri-krishna-namadi
na bhaved grahyam indriyaih
sevonmukhe hi jihvadau
svayam eva sphuraty adah

"Perciò i sensi materiali non possono capire il santo nome di Krishna, la Sua forma, le Sue qualità e i Suoi divertimenti. Quando l’anima condizionata si risveglia alla coscienza di Krishna e offre a Krishna il suo servizio usando la lingua per cantare il santo nome del Signore e per gustare gli avanzi del Suo cibo, purificherà la sua lingua e gradualmente potrà capire chi è veramente Krishna".

Le persone in generale non possono capire chi sia Krishna, o Dio – non lo sanno – perché hanno sensi materiali limitati. Anche nel mondo materiale vediamo il sole ogni giorno, ma non sappiamo quanto sia grande. Oppure, anche nel vedere un grande veicolo ... Un bambino vede che va automaticamente, non è trainato da cavalli, e si stupisce. Ma chi è in grado di vedere, sa che c'è un motore e un cervello. Così questa è la nostra posizione. Anche nel capire le cose materiali, non siamo perfetti. I nostri sensi non sono perfetti. Come possiamo capire Dio? Non è possibile, perché abbiamo dei difetti. Non possiamo vedere, sentire gli odori né percepire perfettamente. Abbiamo tanti difetti. Commettiamo errori, ci illudiamo, accettiamo una cosa per un'altra. Così, la nostra posizione è molto imperfetta. Eppure, nonostante abbiano sensi imperfetti, le persone sono orgogliose della loro conoscenza. Questo è un errore.

Non ci interessa una conoscenza imperfetta; vogliamo la conoscenza perfetta, perciò ci rivolgiamo alla Bhagavad-gita. Altrimenti, qual è la sua utilità? Se è un libro ordinario che ognuno può interpretare a modo suo, allora che valore ha la Bhagavad-gita rispetto ad altri libri? No, non è così. Perciò le parole di Krishna devono essere comprese attraverso i devoti – il canale perfetto. Come Krishna dice, 'imam vivasvate yogam proktavan aham avyayam' (Bg. 4.1): "Ho insegnato questa scienza immortale dello yoga a Vivasvan, il dio del sole, ..." Avyayam significa "che non perisce", è spirituale ed eterno. Tutto ciò che è materiale, perisce. Ma l'anima spirituale, o qualsiasi cosa spirituale, è imperitura, avyayam. Così la conoscenza della Bhagavad-gita, poiché Krishna è avyayam, il completo spirito, param brahma, param dhama (Bg. 10.12), lo Spirito Supremo, similmente anche la Sua parola, la Bhagavad-gita, è Spirito Supremo—non c'è distinzione, abhinna.

Perciò diamo tanta importanza alla Bhagavad-gita. I cosiddetti studiosi possono considerarlo un libro ordinario, ma chi è seriamente interessato non considera le parole della Bhagavad-gita come ordinarie. Ciò è confermato. Pertanto è così importante. E tale conoscenza deve essere ricevuta attraverso il canale parampara. Nel verso successivo Krishna spiegherà ad Arjuna perché è così importante, 'sa evayam maya te dya yogah proktah puratanah' (Bg 4.3): "Oggi t'insegno l’antica scienza della relazione con il Supremo (yoga)". 'Bhakto si me priyo si sakha ceti rahasyam etad uttamam' (Bg 4.3): "Perché tu sei Mio devoto e Mio amico e puoi dunque capire il mistero trascendentale di questa scienza". È qualcosa di completamente spirituale. Se non si è devoti – devoto significa completamente spirituale – chiunque non sia devoto, è materiale.

Karmi, jnani, yogi, sono tutti materiali e cercano di utilizzare i beni materiali. I karmi cercano di usare questo corpo per la felicità. Giorno e notte lavorano come asini per ottenere un po' di gratificazione dei sensi. 'Maya-sukhaya bharam udvahato vimurdhan' (SB 7.9.43). Prahlada Maharaja dice: "Questi furfanti lavorano duramente, e inutilmente, come un asino solo per avere un boccone di cibo". È tutto—inutilmente. Tutti possono trovare quattro capati da mangiare, ma lui lavora così duramente come un asino. Ebbene, anche l'asino può procurarsi la sua parte di cibo ovunque; ma è così sciocco che per qualche filo d’erba lascia che il lavandaio lo carichi con un grande peso. Pensa: "Il lavandaio mi dà quest’erba". È così sciocco da poter vedere che l’erba è ovunque, eppure accetta di assumersi il fardello—perciò è un asino.

Allo stesso modo, come si vede a Bombay, ci sono tanti karmi che lavorano duramente. Che cos'è? Mangiano anche di meno, quattro capati, tutto qui. Ma non pensano: "Perché lavoro duramente e spreco il mio tempo per quattro capati?" La vita è intesa per comprendere quale sia la nostra relazione con Dio, 'athato brahma jijasa'. Questa è la visione della vita—chi è il Brahman, chi è Dio, chi sono io, qual è il mio rapporto con Dio. E in quanto al mangiare e dormire, questo lo fanno anche i cani e i gatti. Ma la civiltà moderna è molto impegnata; e poiché sono impegnati a mangiare, dormire e accoppiarsi, per le leggi della natura anche questo è ridotto al minimo. L 'ho già spiegato; la natura vuole aiutarci perché ora siamo anime smemorate, abbiamo dimenticato Dio. Anche gli animali hanno dimenticato Dio, non hanno conoscenza e credono di essere questo corpo, il concetto corporeo di vita.

Ma quando si arriva, attraverso il processo evolutivo, alla forma di vita umana, allora è dovere informarsi sul Brahman supremo. Questo è il Vedanta-sutra, 'athato brahma jijn#257;sa': "Ora devi indagare sul Brahman". Significa informarsi sulla conoscenza vedica, non sulla materia. Si deve gradualmente superare il livello materiale e arrivare a comprendere Krishna. Questa è la conoscenza vedica. 'Vedais ca sarvair aham eva vedyah' (Bg. 15.15): "Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMi". Perseguire la conoscenza vedica significa comprendere Krishna. Ma se non si comprende Krishna e si parla di tante cose senza senso e ci si atteggia a pandita; questo è detto 'srama eva hi kevalam', solo sprecare tempo e faticare per niente. 'Vasudeve bhagavati' (SB 1.2.7): rendere servizio a Vasudeva, Krishna. E nel verso successivo (SB 1.2.8) è spiegato:

dharmah svanusthitah pumsam
visvaksena-kathasu yah
notpadayed yadi ratim
srama eva hi kevalam

"Le occupazioni che ogni uomo svolge secondo la propria posizione sono sforzi inutili se non suscitano attrazione per il messaggio del Signore Supremo".

Brahmana, ksatriya, vaisya e sudra eseguono il loro particolare dovere occupazionale, il dharma. Sto parlando della società organizzata, non di questa società animale come quella attuale. Nella società organizzata, anche un brahmana adempie ai suoi doveri come brahmana. 'Satyam samo damas titiksa arjavam, jnanam vijnanam astikyam brahma-karma svabhava-jam' (Bg 18.42): "Serenità, controllo di sé, austerità, purezza, tolleranza, onestà, saggezza, conoscenza e pietà sono le qualità che accompagnano l'attività del brahmana". Anche se svolge molto bene il suo dovere di brahmana, tuttavia, 'dharmah svanusthitah' (SB 1.2.8), se non sviluppa la coscienza di Krishna, allora, 'srama eva hi kevalam', è solo una perdita di tempo. Questo è il verdetto.

Perché essere un brahmana perfetto, significa conoscere Brahman. 'Athato brahma jijasa'. E Parabrahman, il Brahman Supremo, è Krishna; quindi, se non comprende Krishna, a cosa gli serve eseguire i doveri di brahmana? Questo è il verdetto delle scritture, 'srama eva hi kevalam', solo una perdita di tempo. Perciò si deve apprendere questa scienza dal sistema parampara. 'Evam parampara-praptam' (Bg. 4.2). Si deve andare dalla persona giusta che conosce Krishna. Evam parampara ... Proprio come Surya, Vivasvan, che è stato istruito da Krishna; quindi prendendo istruzioni da Vivasvan, il dio del sole, si ottiene la conoscenza perfetta. Ma non si può andare sul pianeta del sole e chiedere a Vivasvan: "Cosa ti ha detto Krishna?" Perciò Vivasvan trasferì la conoscenza a suo figlio Manu. Quest’era è chiamata Vaivasvata Manu, perché questo Manu è il figlio di Vivasvan. Ora siamo nell’era di Vaivasvata Manu.

'Manur iksvakave bravit', a sua volta Manu parlò a suo figlio Iksvaku; perciò, 'evam parampara-praptam' (Bg. 4.2), la conoscenza deve essere ricevuta dalla parampara, successione disciplica. Se io rivelo qualcosa al mio discepolo, e lui rivela la stessa cosa al suo discepolo, che la rivela al suo discepolo... Ma se, in qualche modo, a un certo punto la conoscenza è alterata, allora è perduta. Se uno dei discepoli nella successione distorce la conoscenza, allora è persa. È già stato spiegato. 'Sa kalena mahata', il tempo è molto potente. Tempo significa che cambia e devasta la posizione originale. Ne avete esperienza: acquistate una cosa fresca e nuova, ma il tempo la cambierà, diventerà malandata e poi inutile. È la lotta del tempo. Il tempo materiale è detto kala, che significa 'morte' o 'serpente nero'. Il serpente nero distrugge—se tocca qualcosa, è distrutta. Così agisce kala ...

Kala è anche un'altra forma di Krishna, quindi 'kalena mahata'—è molto potente, mahata. Non è ordinario, la sua attività è distruggere. 'Sa kalena iha nasta' (Bg 4.2): "Con il passare del tempo". In che modo kala distrugge? Appena Kala vede che distorci il significato, questo andrà perduto. Perciò, non cercare di capire la Bhagavad-gita da persone che sono sotto l'influenza di kala – passato, presente, futuro. E non cercare di capirla dai cosiddetti filosofi, commentatori mascalzoni ... La scriveranno in modo distorto. Qualcuno dirà: "Krishna non c'era", "Krishna ha sottolineato questo punto", "Krishna ha sottolineato il karma-kanda”, e qualcuno dirà che ha sottolineato il jnana o lo yoga. Ci sono tante edizioni della Bhagavad-gita. 'Yogic artha, jnana artha, Gitar gan artha' (in favore dello yoga, del jnana o di gitar gan) ... Perciò, il vero Gitar gan (canto divino) è pronunciato dalla Persona Suprema, bisogna accettarlo. È il Gitar Gan, non è stato fabbricato.

[Nota. Nel 1962 Srila Prabhupada condensò i settecento versi della Bhagavad-gita in un libro in lingua bengali intitolato "Ganar Gan – Il canto divino", una versione poetica della Gita di facile comprensione e più accessibile a tutti in lingua bengalese. Pubblicato nel 1973, divenne un grande successo in Bengala].
'Evam parampara-praptam imam rajarsayo viduh' (Bg. 4.2). Rajarsayah significa 're saggio', raja e risayah. In passato il governo era monarchico. Perciò tutti i re, i capi del governo, conoscevano la Bhagavad-gita. È necessario che i leader apprendano la scienza della Bhagavad-gita. La società è gestita dai capi, dai re, dai brahmana. Questa è la cultura vedica. I brahmana danno indicazioni secondo gli shastra e il re è educato in modo da ricevere istruzioni dalle persone sante e dai brahmana e governare così il regno. Perciò era perfetto; quindi noi aspiriamo a rama-raja. Perché rama-raja? Qual è la differenza tra rama-raja e questo raja? C'è differenza. Rama-raja significa governo responsabile. Anche al tempo del Signore Ramacandra, il figlio di un brahmana morì. Così il brahmana andò dal re per sfidarlo: "Che tipo di re sei, quando il figlio muore alla presenza del padre?" Questo significa governo responsabile.

Governo responsabile significa che un figlio non può morire alla presenza del padre. Anche ai tempi di Maharaja Yudhisthira non c'era nessun tipo di ansia—adhibhautika, adhidaivika, adhyatmika. Come dichiarato negli shastra, erano liberi e quindi pacifici. Non c’era né preoccupazione né ansia, tutti erano felici. Nel Bhagavatam si narra che quando ci fu un attacco nemico alla città di Dvaraka, immediatamente i re, la famiglia reale, la famiglia di Krishna, Pradyumna, suo figlio e altri, uscirono dalla città e combatterono i nemici. Questo era il sistema. Le persone vivevano tranquille; nessuna preoccupazione, nessuna ansia. Questo è il dovere del governo. E come mantenere i cittadini liberi da preoccupazioni? C’è bisogno di istruzioni autorizzate. Questa istruzione è la Bhagavad-gita.

Quindi il dovere del governo, degli ufficiali governativi e dei capi di governo, è di imparare la Bhagavad-gita. Qui è detto, 'evam parampara-praptam imam rajarsayo viduh' (Bg. 4.2). I raja, i re governanti, avevano capito, perciò il regno era pacifico, senza preoccupazioni per i cittadini. Anche i cittadini erano educati molto bene—brahmana, ksatriya, vaisya, sudra. Tutti avevano le loro occupazioni. È dovere del governo fare in modo che tutti abbiano un impiego; altrimenti, un cervello ozioso è l'officina del diavolo. Produrranno tante cose e ci sarà il caos. Oggigiorno, in tutti i paesi del mondo, c'è tanta disoccupazione. Perché uno dovrebbe essere disoccupato? Dovrebbe essere addestrato in modo che sia assunto e quindi impegnato. Questo è il dovere. Pertanto, se comprendete la Bhagavad-gita, sarete in grado di istruire i vostri studenti, i vostri cittadini, i vostri subordinati, su come rimanere impegnati.

Così come nella nostra società della coscienza di Krishna; ci occupiamo delle persone, che siano impegnate o meno. Questo è la nostra occupazione. Se si rimane inattivi, allora sarà l'officina del diavolo. E immediatamente maya imporrà: "Fai questa sciocchezza, fai questo nonsenso..." Pertanto è dovere del brahmana, del padre, del leader pubblico, del governo vedere che tutti siano impegnati. In quanto brahmana, deve essere impegnato nello studio della letteratura vedica per istruire gli altri. Questa è l'attività del brahmana. Il compito degli ksatriya è invece quello di dare protezione. Proprio come Krishna interpretava il ruolo di ksatriya a Dvaraka. Appena c'era un attacco, immediatamente tutta la famiglia andava a combattere: Krishna, Balarama, Pradyumna... Come descritto nel Bhagavata. Proprio come il compito degli ksatriya è quello di proteggere i cittadini, gli esseri umani; così il compito dei vaisya è di proteggere le mucche—non di mandarle al macello, ma vedere che siano ben nutrite, grasse e forti, dandogli sufficiente cibo.

Quindi, poiché non leggono la Bhagavad-gita, non sanno come mantenere l'intera società, per cui ora c'è il caos. Perciò è necessario—imam rajarsayo viduh. I raja, re governanti, o il governo, devono studiare la Bhagavad-gita, allora andrà tutto bene. Imam raja... e risayah. Risayah significa grandi santi e brahmana, che dovrebbero consigliare gli uomini di governo. Ma chi consulta le persone sante? Come noi, che cerchiamo di predicare la Bhagavad-gita e di dare l'essenza della conoscenza. Satatam kirtayanto mam yatantas ca drirdha-vratah (Bg. 9.14): "Cantando sempre le Mie glorie, impegnandosi con grande determinazione, inchinandosi davanti a Me, queste grandi anime Mi adorano sempre con devozione". Il sintomo del mahatma è che è sempre impegnato nel canto delle glorie del Signore. Satatam kirtayanto mam. La Bhagavad-gita dichiara, catur-vidha bhajante mam: "Quattro classi di uomini Mi adorano". Bhajana significa seva, servizio; quindi seva significa bhakti. 'Sravanam kirtanam visnoh smaranam pada-sevanam, arcanam vandanam...' (SB 7.5.23). Queste sono le formule e quindi i devoti sono impegnati in seva, nel servizio del Signore.

'Catur-vidha bhajante mam' (Bg 7.16 ). Sravanam kirtanam—questo è bhajana. E chi segue il programma di bhajana? Sukritinah, qualcuno che è molto pio. E ora siamo accusati di creare disturbo perché siamo impegnati nel bhajana. Se siamo impegnati a bere vino e a giocare a carte con qualche prostituta, questo è molto avanzato. Bevono tranquillamente e giocano a carte con la prostituta—è una società avanzata. Ma se cantano Hare Krishna, creano disturbo. Questo è il governo. Perciò il primo insegnamento della Bhagavad-gita dovrebbe essere adottato dalle persone che saranno elette al servizio del governo. Il pubblico dovrebbe esserne consapevole. Se qualcuno viene a fare propaganda per il voto, si dovrebbe prima chiedere: "Hai letto la Bhagavad-gita? Il Mahatma Gandhi ha mostrato la Bhagavad-gita. Perché non dovreste farlo anche voi?

"Conosce la Bhagavad-gita? Allora le darò il mio voto, altrimenti, se ne vada". 'Rajarsayo viduh', i re santi hanno compreso. Questo è necessario ora, se si vuole essere salvati dalla crisi che sta arrivando molto gradualmente. Crisi significa che ci sarà (carestia)... Ora al mercato si possono trovare i prodotti alimentari, riso e grano; ma se non si seguono le istruzioni della Bhagavad-gita, non ci sarà più nulla, anche pagando al mercato nero. È una questione di tempo, quel momento arriverà. Non ci sarà più disponibilità di latte, di zucchero, non ci sarà più riso né grano, non ci sarà più frutta. Allora dovrete mangiare carne. Andrà avanti così, e poi ci sarà anche la vendita di esseri umani. Gradualmente si arriverà a questo. Dovrete diventare cannibali e mangiare anche l'essere umano. È perciò necessario che i rajarsayo viduh, i raja, coloro che sono uomini di governo, studino la Bhagavad-gita. Altrimenti, non date loro il vostro voto. Grazie mille".




Fine
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Altro sull'autore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada

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